| Titolo: Ten minutes (Dieci minuti). Autore originale: asashouryuu. Traduttrice: trinh89. Lingua originale: inglese. Disclaimer: I personaggi non mi appartengono. Li ho solo fregati. Pairing: SasuNaru. Rating: PG.
-Prisma: Ten Minutes.
Naruto sospirò mentalmente quando lui e Sasuke si ritrovarono finalmente seduti dentro ciò che era stato un treno affollatissimo fino ad un secondo fa. Prese le cuffiette da una delle tasche e porse quella sinistra a Sasuke che scosse il capo, rifiutando la sua offerta. Ciò nonostante, il biondo la lasciò penzolare, sapendo che presto o tardi il compagno l'avrebbe presa e, infatti, dieci minuti più tardi Sasuke la prese, facendo sì che le labbra di Naruto s'increspassero in qualcosa di affine ad un sorrisetto.
Quattro fermate più tardi, erano rimasti solo loro due, un ragazzino impegnato a giocare con la sua PSP, un uomo di mezza età che stava leggendo un giornale, una donna intenta a trafficare con il suo cellulare e un operaio ubriaco addormentato. Furono la consapevolezza che erano rimaste poche persone dentro la carrozza ed il fatto che erano fortuitamente sedute distanti da loro che fecero diventare Naruto spavaldo, ma allo stesso tempo nervoso. Prese con calma un profondo respiro e lentamente esalò, prima di muoversi un po' per sprofondare nel suo posto.
La mano sinistra di contrasse mentre dalla coda dell'occhio, osservava la mano destra del moro. Con il cuore che batteva due volte più veloce del normale, mosse meticolosamente la mano verso quella di Sasuke, l'esitazione evidente. Emise un rumore dal retro della gola quando il suo palmo premette contro quello del ragazzo al suo fianco. Il suo rossore divenne più prominente e poiché ne era consapevole, chinò il capo, prendendo in considerazione l'idea di scostarsi.
Un Sasuke leggermente sorpreso guardò la mano premuta contro la sua. Era leggermente tremante e stava diventando sempre più appiccicaticcia con il ticchettare dei secondi. Non aveva bisogno di guardare Naruto per vedere che il corpo di quest'ultimo era teso. Lo sapeva già perché conosceva bene il biondo. Sapeva anche che Naruto temeva che questo innocente, ma intimo gesto sarebbe stato rifiutato. Come se lui, che aveva perseguitato il biondo con singole attenzioni potesse fare una cosa del genere. Quando la sorpresa fu svanita, calore si diffuse dentro di lui come onde delicate sull'acqua calma e tutto perché Naruto stava prendendo l'iniziativa, anche se in modo goffo. “Idiota,” mormorò prima di intrecciare assieme le loro dita.
In risposta, Naruto sbuffò, ma aveva già iniziato ad inclinarsi verso il moro.
Mano nella mano, ascoltando la musica senza scambiarsi una parola, rimasero lì seduti finché il treno non si fermò alla loro stazione.
La parte migliore del loro appuntamento non fu il pasto leggero e vivace che avevano avuto due ore prima, né i baci mozzafiato che si erano scambiati più tardi. La parte migliore furono proprio quei dieci minuti trascorsi nel più totale silenzio.
Fine.
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