Capitolo 7: Insieme.

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trinh89
view post Posted on 26/1/2009, 13:04 by: trinh89




Titolo: I will be with you forever (Sarò per sempre con te).
Autore: trinh89.
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fanfic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto.
Pairing: SasuNaru, accenni di ItachixNaruto, SaixNaruto.
Rating: AU, yaoi, OOC.

-Capitolo 7: Insieme.

L'aria della notte sferzava inebriante contro il visto del moro, ogni passo fatto lo avvicinava a Naruto e questa consapevolezza non faceva altro che velocizzare lo scorrere del sangue nelle sue vene, il palpitare del suo cuore ed il respiro affannoso come incitava le sue gambe a correre di più.
Non aveva la minima idea di cosa avrebbe detto al biondo nel momento in cui l'avrebbe visto, forse “Ti amo”, “Mi sei mancato” oppure lo avrebbe sgridato per l'avventatezza con cui aveva eseguito la tecnica che li aveva portati a quella situazione, magari dandogli del 'dobe. Nonostante non sapesse cosa sarebbe uscito dalla sua bocca nell'istante in cui avrebbe incontrato di nuovo quelle iridi di un azzurro impossibile; Sasuke aveva una certezza, avrebbe stretto a sé il biondo e non avrebbe più permesso a niente e nessuno di portarglielo via.

***

“NO” esclamò il biondo, sferrando un poderoso gancio destro all'indirizzo di Itachi, sbalzandolo indietro di qualche metro.

-Io non sono debole. Sono un ninja-.

“Non mi toccare. Non costringermi a farti male sul serio!”

Era tempo di chiudere la questione. Fin da quando Naruto aveva instaurato i suoi primi legami con i compagni dell'accademia, lui era stato accusato di essere troppo buono, troppo ottimista e troppo accondiscendente verso il prossimo, anche se questo prossima era un emerito sconosciuto.
Dicevano che era totalmente negato a mentire e lo era ancora di più a dire di no, ripensando a queste osservazioni, Naruto non poté che dar loro ragione, eppure neanche le parole dure di poco prima erano servite a dissuadere Itachi.

Il moro si rialzò in piedi tenendosi con una mano la guancia pulsante, sputando della saliva mista a sangue, prima di appoggiarsi contro un albero e fissare il biondo. Stava per parlare quando un grido lo bloccò sul nascere.

“NARUTOOO!”

Impossibile non riconoscere quella voce. Le iridi sgranarono, il corpo sussultò, il cuore perse un battito e per la seconda volta quella voce a lungo sognata giunse alle sue orecchie, investendolo con un'ondata di emozioni. Sollievo. Gioia. Amore. Tutte in un unico vortice.

“NARUTOOO!”

“Sembra che il tuo cavaliere sia arrivato, Naruto-kun” commentò Itachi. “Avrei davvero voluto averti per me, anche per una sola volta”.

“Ma tu non mi ami e nemmeno Sai. Voi bramate solo ciò che rappresento... qualcosa di sconosciuto ed intoccabile”. Replicò il biondo atono.

“Forse avremmo imparato a farlo stando con te. Forse avresti amato uno di noi un giorno” Detto ciò il moro si ritirò verso la magione senza mai voltarsi indietro. Non voleva essere lì nel momento che l'Uchiha fosse arrivato, questi non sarebbe stato sicuramente accondiscendente come il biondo e probabilmente lo avrebbe ucciso.

Naruto lo seguì con lo sguardo fino a quando il giovane non fu scomparso nell'oscurità.

“NARUTOOO!!!”

Arrivò per la terza volta alle orecchie del biondo, che si girò nella direzione da cui proveniva il gridò, portò poi le mani attorno alla bocca e con quanto più fiato aveva in corpo urlò, “SASUKEEE!!!”

Il moro si fermò quando udì la voce di Naruto e poco mancò che non gli fosse balzato il cuore fuori dal petto, riprese a correre più veloce di prima, davanti ai cuoi occhi la luce lunare si fece più intensa e quando oltrepassò gli ultimi alberi del bosco, finì in una piccola radura; la vista gli si annebbiò per il cambio di luce, sbatté le palpebre ripetutamente e si guardò intorno fermandosi nel momento in cui si posarono su di lui. Naruto.

Le labbra del biondo si mossero impercettibilmente, ma nonostante non avessero prodotto alcun suono, non fu facile per l'Uchiha capire cosa avesse detto, 'Mi sei mancato'.
Con passi deliberatamente lenti, camminarono l'uno verso l'altro come temendo che se fossero andati più veloce, tutto sarebbe svanito e si sarebbero svegliati da un sogno che arrivava al momento cruciale.
Erano l'uno di fronte all'altro, l'azzurro del giorno che si perdeva nel nero della notte, i loro occhi parlavano per loro in quell'atmosfera che sembrava surreale, sospesa tra il cielo e la terra. Occhi che dicevano,

'Ohi teme, sei in ritardo'.

'Tsk, dobe, ho avuto da fare'

'Teme'

'Usuratonkachi'

'Ti amo'

'Anch'io'

Tutto questo fu trasmesso senza aprir bocca.
Un sorriso si dipinse sul volto di entrambi. Sasuke sollevò una mano e la posò sulla guancia destra del biondo, la strofinò con il pollice ed osservò come il ragazzo chiudesse gli occhi per assaporare meglio il tocco. Quanto gli era mancata la sensazione della pelle di Naruto tra le sue dita, era liscia come la seta proprio come la ricordava.

Da quando si era svegliato in quel mondo, Naruto era stato toccato diverse volte, tuttavia mai una sola volta dalla persona che voleva, nessuno riusciva a farlo sentire così leggero, perché nessuno di quei tocchi era stato fatto con quell'amore che solo il suo bastardo sapeva dare.
Senza ulteriori indugi, il biondo si alzò sulle punte dei piedi e baciò il moro con dolcezza. A Sasuke non erano mai piaciute le cose dolci e sebbene fosse contento di quel leggero premersi delle loro labbra, non era abbastanza. Intrecciò le dita della mano destra tra le ciocche bionde del compagno, portando l'altro braccio a cingergli la vita e approfondì il contatto tra le loro bocche, insinuò la sua lingua nell'antro conosciuto e domò la sua gemella travolgendola con la sua impetuosa passione, con il suo desiderio di essere per sempre una sola cosa con l'altra. Tutte le premesse di un amplesso indimenticabile erano state piazzate e si sarebbero mutate nell'atto concreto se non fosse stato per le dita brunite che pizzicarono la mano diafana sul suo fondo schiena. Il moro guardò il dobe con aria contrariata, aspettando una spiegazione soddisfacente per essere stato fermato -Diamine, aveva dormito, ma erano comunque passati cinquecento anni di astinenza!

Naruto scosse semplicemente il capo dicendo “Non ora. Voglio andare via. Lontano da qui”.

Sasuke emise un borbottio e poi ghignò, si caricò il compagno su una spalla che ovviamente piagnucolò “Ehi, mettimi giù, guarda che so camminare teme!”

“Non per molto dobe. E poi è per non perderti! D'ora in avanti non ti staccherai da me nemmeno per andare in bagno. Mi sono svegliato dopo di te e hai visto cosa è successo? Sarò la tua ombra e con questo ho detto anche troppo”, e il ninja dai capelli corvini cominciò a correre; correre il più lontano possibile da quel luogo e dirigersi laddove il destino li avrebbe condotti.

Non è importante avere una meta precisa, non è importante sapere cosa farete il giorno avvenire e non è importante pensare a come vivrete in quel tempo sconosciuto, perché sarete insieme.

Queste erano le parole lasciate da Tsunade in quella pergamena trovata nell'ufficio di Itachi. Mai parole più sagge furono dette da quella vecchiaccia, pensò Sasuke che avrebbe fatto di tutto perché non lo separassero più da Naruto e assicurandosi che da quel momento fosse solo lui il centro dei suoi pensieri.

“Ne, credi che esista il ramen in questo tempo?” domandò il biondo, all'oscuro delle elucubrazioni mentali dell'amato.

-Niente e nessuno- si riprometté l'Uchiha per poi rispondere un secco “No”.

Fu così che Sasuke e Naruto si riunirono vivendo felici e contenti per il resto della loro vita ed oltre.

Fine.
 
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