| Titolo: Chased (Inseguito).
Autore originale: asashouryuu.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fanfic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru.
Rating: VM18.
Warning: OOC e yaoi.
n/t: non sapete quanto sono felice di aver tradotto questa fic! Un piccolo macigno che però me gusta mucho ^^. Così rompiamo pure dalle briciole che ho aggiornato in questi giorni XD. Con questo capitolo voglio ringraziare tutte colore che stanno uppando ai contest, non scrivo direttamente i nomi perché non vorrei mai dimenticarne uno per strada...
Ragazze se avete idee per coinvolgere di più un po' tutti sul blog fatemelo sapere, questo è il MIO blog, però mi dispiace sembrare un tirannosauro rex e non lasciarvi più sezioni per fare qualcosa e conoscervi meglio... Quindi se avete proposte scrivetemi un pm.
Buona lettura!
-Prisma: Chased.
Naruto torse il suo corpo quando udì la porta principale venir aperta e Sasuke fare il suo ingresso. Ghignò. “Bentornato, Sasuke. Come è andata la tua missione?”
Sasuke si lasciò sgraziatamente cadere su una sedia e prese un profondo respiro, lasciando che il profumo di casa lo calmasse. “Stancante,” rispose un secondo più tardi e la sua voce e il linguaggio del suo corpo non smentì la sua affermazione. Girò il capo cosicché potesse vedere il biondo. “E diventerà ancora più stancante ora che sono un vicecapitano ANBU”.
Naruto sbatté le palpebre tre volte prima che la notizia di Sasuke affondasse nella sua mente. “Sei stato promosso? Quando?”
“Cinque minuti fa”. Si buttò un bracciò sugli occhi esausti. “Avrei dovuto rifiutare”.
“Mi prendi in giro?” sentì Naruto dire e pochi secondi dopo, quest'ultimo gli aveva ficcato la bottiglia di una bevanda alcolica nella mano destra. “Questo richiede un festeggiamento”.
Sasuke sbuffò, ma bevve dalla bottiglia portagli dal biondo, tirando il ragazzo sulle sue ginocchia. Gli era mancato anche se non l'avrebbe mai ammesso a nessuno se non a se stesso. Piazzò le mani sulle cosce di Naruto mentre lo osservava sorseggiare la bevanda. Ipnotizzato, si protese e premette le labbra contro il pomo d'Adamo che si stava muovendo su e giù per ogni sorso. Non perse il tremito che venne dal corpo del biondo né la sensazione che lo bruciò dentro più di ogni altro alcolico che aveva mai bevuto. Levò la bottiglia dalle mani ambrate e coprì quell'arrendevole bocca con la sua. Tremò e il primo gemito che si alzò tra i due era il suo.
Che vergogna.
Si baciarono senza frette, prendendosi il tempo di assaporarsi l'un l'altro e muovendo le loro lingue l'una contro l'altra.
Naruto emise una bassa risata, prendendo un sorso dalla bottiglia, ma invece di berlo, premette la bocca contro quella di Sasuke, lasciando che il moro bevesse il vino dalla sua stessa cavità orale.
L'Uchiha bevve avidamente e leccò persino il rivolo che colò lungo il mento brunito. Lo sentì emettere qualcosa di affine ad un risolino infantile.
“Penso di essere ubriaco,” disse Naruto pochi secondi più tardi e si lasciò sfuggire un singhiozzò, che Sasuke riconobbe come falso.
“Anch'io,” ammise Sasuke cordiale prima di far scivolare agilmente la giacca ANBU sul pavimento e lasciarsi risucchiare nel vortice.
-SasuNaru is love-
Sasuke entrò nella casa e accese la luce. Per un breve momento, vide un Naruto ghignante sul loro divano e dargli il benvenuto prima che l'immagine sparisse allo spegnersi delle luci. Era solo un ricordo e una visione che aspettava di rivedere da lungo tempo. Sospirò come si fece strada verso la cucina.
Fu proprio dopo la sua promozione che cominciò a vedere a malapena Naruto. Il biondo veniva a casa raramente e quando lo era, stava per pochi minuti e prima che Sasuke lo sapesse, il biondo se ne era già andato senza dirgli dove era diretto, quando sarebbe tornato, con chi era e cosa avrebbe fatto.
L'Uchiha si chiese se il comportamento del biondo avesse qualcosa a che fare con la sua promozione. Naruto era geloso? Lo dubitava. Quel giorno, quando gli aveva detto della sua posizione, Naruto era sinceramente orgoglioso di lui e felice. Allora era insicuro? Sbuffò.
Si accigliò. Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Mentre era spontaneo con il biondo, era prudente a non ferirlo.
Si riscosse dai suoi pensieri quando udì lo sbattersi della porta d'ingresso.
"Naruto?"
“Metto giù un po' di cose,” rispose Naruto. “Esco”.
“Dove?” domandò lui mentre si incamminava verso la porta.
Silenzio.
“Naruto?” Ma il biondo se ne era già andato di nuovo, lasciandolo solo. Guardò la borsa del biondo e la foderina delle armi prima di prenderle e portarle nella loro camera.
Idiota, mormorò silenziosamente. Pensa anche a me.
-SasuNaru is love-
Il moro si interruppe sui suoi passi, quando vide un'arancione familiare entrare nell'Ichiraku.
E' qui.
Senza ulteriori pensieri, entrò e afferrò la sedia al bancone di Naruto. “Sei a casa,” disse mentre faceva un cenno ad Ayame, dicendole di servirgli il solito.
“Sono appena tornato”, rispose Naruto. Dandogli un sorriso sornione prima di riprendere a divorare il suo piatto.
“Hn”. Non sei tornato a casa, dobe. Sasuke si accigliò. Era solo lui o Naruto aveva aumentato la velocità del suo trangugiare? “Naruto-”
“Anche tu sei a casa”.
“Oggi è il mio giorno libero. Te l'ho detto, no?”
Il biondo sorrise imbarazzato. “Scusa, l'ho dimenticato”. Ma Sasuke lo sapeva bene. Naruto non l'aveva dimenticato. Non l'aveva ascoltato e basta. Si scrollò le spalle. “Comunque, andiamo a lottare. Non voglio che ti arrugginisca”.
“Non oggi, Sasuke”. Disse bevendo il brodo, Naruto si perse il dolore che attraversò gli occhi scuri. Sospirò beato e poggiò la scodella sul bancone.
“Vuoi un altro giro? Offro io,” domandò Sasuke, ma fu rifiutato per la seconda volta nell'arco della giornata quando il suo amante scosse il capo.
“Sto facendo tardi”.
Tardi per cosa? Voleva chiedere, ma la domanda gli si bloccò in gola. Osservò Naruto alzarsi. Chiese il conto per il pranzo. Chiedi a me! Chiedi a me, dannazione! Il suo cuore si strinse dolorosamente quando il biondo posò alcune monete sul banco.
“Sarò a casa tardi, quindi non aspettarmi,” lo udì dire e fece semplicemente un leggero cenno del capo perché temeva le parole che avrebbero potuto lasciare la sua bocca. Nel breve tempo in cui era rimasto all'Ichiraku meditò più che mangiare, evitò gli occhi di Ayame certo che fossero pieni di compassione di cui non aveva bisogno e non voleva.
-SasuNaru is love-
Stanchezza e frustrazione lasciarono il corpo di Sasuke quando arrivò a casa e trovò Naruto seduto sul divano, gli occhi chiusi, ma era certo, a giudicare dalla tensione della figura del biondo, che non fosse addormentato.
Ammetti la mia presenza.
“Bentornato, Sasuke”, salutò il biondo, gli occhi azzurri ancora nascosti sotto le palpebre. Tuttavia, consapevole dei movimenti che il compagno dai capelli mori compieva.
Chiedimi se sono stanco.
“Come è andata la missione? Hai fame? Stanco?”
Dimmi che ti sono mancato.
E Sasuke giurò che avrebbe potuto dirgli che anche lui gli era mancato. Al diavolo il suo orgoglio.
“Stai bene Sasuke?” domandò Naruto vedendo l'espressione torturata sul visto del giovane. “Sasuke?” mormorò quando il bastardo continuò a guardarlo.
Ci volle un momento prima che Sasuke scrollasse semplicemente le spalle e si sedesse accanto al biondo. Lentamente, avvolse un braccio sulle spalle del biondo e quando il ragazzo non sussultò come si aspettava, lo attrasse a lui per avvicinarlo.
E' così che dovrebbe essere.
Intense iridi ossidiana rimasero focalizzati sul volto impassibile del compagno quando si protese, il suo intento era chiaro.
Ti prego, lascia che io...
Lo trovò un buon segno quando vide un rossore tingere le gote sfregiate.
Me lo permetterai, vero?
Mosse le labbra contro quelle ferme di Naruto. Le unì alle sue... lentamente... dolcemente.
Posò una mano su una guancia brunita e leccò le labbra di Naruto, non cercando ancora di entrarvi, ma il biondo le aveva comunque dischiuse, permettendogli quel attimo.
Si sentì percorrere da un tremito come si inclinò in avanti, prendendo ciò che gli veniva offerto. Le sue palpebre si chiusero un secondo prima di quelle di Naruto come egli gli permise di farsi trascinare dal calore e la dolcezza del ragazzo.
Naruto gemette dolcemente prima che incontrasse quella lingua invadente con la sua, famelica e bramosa.
Entrambi si avvicinarono insieme, la loro presa sull'altro si fece più stretta e bisognosa, ma anche allora, l'intensità del loro bacio rimase controllata poiché avevano le loro ragioni ad impedir loro di lasciarsi andare.
Si scostarono, i loro respiri erano sciatti e le loro labbra scintillavano di saliva. Premettero le loro fronti assieme, con i loro ansimi che si mischiavano e le loro palpebre semichiuse che si fissavano... riguardandosi a vicenda con turbata attenzione e aperta curiosità
Sasuke realizzò che la passione era ancora lì, ma svegliarla si rivelava un problema quando il suo compagno era-
No. Non pensare. Non parlare.
Nonostante i suoi taciti ordini, Naruto iniziò a scostarsi con la scusa “Ti preparò la cena. Devi essere affamato”.
Distante, pensò Sasuke. Afferrò senza troppe cerimonie un polso ambrato. “Ho fame,” disse con occhi intensi e tinti con una punta di disperazione proprio quando come la sua voce che aveva un tono di supplica. “ma non di cibo”.
Naruto arrossì e sorrise, ma il suo sorriso non raggiunse i suoi occhi. Non era solo distante, ma anche cauto. “Facciamolo più tardi”.
Detto ciò, liberò la mano dalla sua prigione e camminò via.
Non chiudermi fuori.
-SasuNaru is love-
Naruto sibilò alla bruciante sensazione all'avambraccio destro e lo fissò nonostante fosse stato curato da Kyuubi, gli doleva ancora. Levò l'asciugamano che era avvolto intorno alla sua vita, lasciandosi fortemente nudo. Senza fretta, afferrò i boxer e i pantaloni, mettendoseli addosso. Fu quando raggiunse la maglia che notò di avere uno spettatore.
“S-Sasuke!” disse, improvvisamente cosciente. “Da quanto sei lì?”
Incrociando le braccia, Sasuke si poggiò ulteriormente contro lo stipite prima di rispondere sinceramente, “Tanto quanto basta”. Non poté fare a meno di ghignare al sano rossore che tinse il bellissimo volto.
Nonostante la sua solita mostra di arroganza, nel profondo di lui, Sasuke fu tutto fuorché arrogante quando disse, “Esco con alcuni sottocapitani ANBU per una notte e ognuno porta qualcuno. Andiamo assieme?” Il nervosismo che rese appiccicose le sue mani e la sua voce leggermente tremula gli ricordò della prima volta che aveva chiesto al biondo di uscire. Ovviamente, questo era differente da quella volta poiché quella volta c'era stata un'alta probabilità che rifiutasse.
Il ragazzo dai capelli biondi giocò con il bordo della maglia prima di indossarla, nel frammezzo si rifiutò di guardare quegli occhi in attesa. Sospirò e rispose, “Scusa, Sasuke, non oggi”.
E l'automatica risposta di Sasuke fu “Hn”. Si fece da parte permettendo al ragazzo di uscire dalla stanza, entrambi stettero in silenzio fingendo indifferenza. L'Uchiha non si preoccupò mai di raggiungerlo, fermarlo e pregarlo di restare nonostante avesse quell'impulso -un impulso che fu immediatamente frenato dal suo orgoglio. Andava bene, pensò, perché aveva una reputazione da mantenere.
Scusa, Sasuke, non oggi.
Così fu reminescente di quei giorni... quei giorni in cui viveva come un extra... accanto all'ombra di suo fratello.
Non oggi, Sasuke.
Quelle erano le parole di rifiuto di suo padre. Sebbene quelle di Naruto non fossero rivolte senza tatto, il suo rifiuto era più pesante di quello del padre. Almeno, a quei tempi, sapeva con chi era in competizione a differenza di adesso. Ora, non poteva fare altro che speculare e pensare il peggio.
Scivolando a terra, Sasuke premette i palmi delle mani sugli occhi, rifiutandosi di arrendersi... ancora ribelle contro le lacrime che stavano lentamente cadendo dalle sue guance come gocce di pioggia.
Perché mi stai lasciando?
-SasuNaru is love-
al leggero abbassarsi del loro letto, Sasuke riaffiorò dal suo squallido dormiveglia solo per sentire il profumo dello shampoo di Naruto e il sapone penetrargli le narici. Naruto era a casa.
“Sei a casa,” mormorò, sorprendendo il biondo che disse, “Scusa se ti ho svegliato”.
“Mi ero appena addormentato”.
Dopo quella frase, il silenzio calò su di loro. Un silenzio che era diventato familiare per Sasuke. Un silenzio che sembrava inghiottire loro ed ogni cosa che c'era tra loro. Un silenzio che lo stava soffocando -uccidendo lentamente. Un silenzio che avrebbe dovuto essere riempito dai piagnistei, i deliri e le chiacchiere del biondo. Era ironicamente comico che gli stessero mancando quelle chiacchierate che aveva odiato fino al momento in cui non erano scomparse.
Sasuke chiuse gli occhi e prese un profondo respiro. Ore addietro, si era ripromesso che avrebbe parlato con Naruto... discusso con lui della situazione della loro relazione -se ancora ne avevano una.
“Naruto,” iniziò mentre si voltava verso l'amato e fu senza parole quando trovò suddetto amato già addormentato. Sbatté le palpebre per un istante, incapace di credere a ciò che stava vedendo. Il biondo era così esausto? Si diede una risposta affermativa alla domanda, vedendo Naruto da così vicino gli fece notare quanto fosse stanco. Che cosa aveva fatto? Il suo lavoro esigeva molto da lui?
I suoi occhi si addolcirono, Sasuke protese una mano e toccò il volto di Naruto e sfiorò le ciocche bionde che erano incollate alla fronte quando Naruto si voltò via da lui, scagliandogli ancora un altro po' di coltelli al suo cuore già sanguinante mentre una pallida mano ricadeva mollemente sul materasso.
Sasuke si distese sulla schiena e fissò vuoto il soffitto della loro camera. Era stanco. Stanco di mettersi in gioco e di inseguire Naruto. Poi lo colpì il fatto che questa stanchezza decretava ufficialmente ciò che Naruto aveva iniziato -la fine della loro relazione. Era finita ora. Era finalmente finita e non sapeva se dovesse piangere o ridere.
Dove abbiamo sbagliato?
Il giorno dopo, entrambi si mossero nella loro camera senza una parola mentre una pesante tensione gravava su di loro mentre si preparavano per il lavoro. Quando ogni cosa fu pronta, Sasuke si voltò verso Naruto.
“Naruto,” disse, questa volta si assicurò che il biondo fosse svegliò... che avesse la sua completa attenzione su di lui. Questa sarebbe stata l'ultima volta, si ripromise. Sapeva che questa era l'ultima volta perché... perché se ne stava andando anche se faceva male.
Naruto si bloccò e lo guardò.
“E' finita. Impacchetterò tutte le mie cose quando tornerò a casa dalla missione”. Quelle parole tagliarono tristemente e tranquillamente la palpabile tensione che li aveva afferrati tra le sue grinfie. Soddisfatto delle sue parole e fregandosene della reazione di Naruto, si voltò e si avviò verso la porta.
Sasuke aveva appena aperto dischiuso la porta quando una mano vi sbatté contro abbastanza forte da richiuderla, facendo quasi saltare sorpreso l'altro. Sasuke si accigliò alla mano brunita che era ancora sulla porta mentre i suoi sensi erano sintonizzati su Naruto che era in piedi accanto a lui. Così soffocantemente vicino.
“... solo un altro po',” lo udì dire, cosa che lo fece accigliare profondamente. “Un altro po' perché sto lavorando sodo”.
“Di cosa stai parlando?” domandò Sasuke con calma, curioso di scoprire, ma al contempo spaventato di sapere.
“Ti giuro che non ci vorrà molto prima che io... prima che io-”
“Ti ho chiesto di cosa stai parlando!” gridò Sasuke voltandosi, la rabbia e la frustrazione quasi risvegliarono il suo Sharingan. Si calmò un po' quando testimoniò al momento in cui Naruto fece cadere la maschera che aveva indossato per allontanarsi da lui, rivelando un Naruto esausto, disperato ed insicuro. Un Naruto confuso.
“Questo buco tra noi!” schioccò Naruto, frustrato che il suo amato fosse ignaro della battaglia che stava combattendo... così solo. Doveva sempre spiegare tutto a Sasuke per avere ciò di cui aveva bisogno?
Sasuke sbatté le palpebre ovviamente confuso.
Naruto sospirò. Il suo amante era un insensibile e un idiota. Era un bastardo e tuttavia era lì, intento ad allenarsi fino alla morte così da poter... “La tua posizione, bastardo,” affermò duramente. “Sono stato promosso jounin e pensavo che lo spazio tra noi fosse diminuito, ma poi...” si bloccò per prendere fiato e per regolare la sua voce che stava tremando in vessazione.
“Poi tu sei stato promosso come sottocapitano ANBU, allargando di nuovo lo spazio tra noi. E so, perché ti conosco che non ci vorrà molto prima che tu venga promosso di nuovo, lasciandomi indietro e non ci vorrà altrettanto perché tu non mi veda più come un tuo pari e mi rimpiazzi con qualcun altro”.
“C-cosa?” mormorò Sasuke, incapace di credere che tutto il tempo era stato lui quello ad essere inseguito e che come lui, Naruto aveva paura di perderlo... più spaventato di lui.
“Ma non lascerò che questo accada, perché...” in quel momento, gli occhi azzurri di Naruto si focalizzarono su Sasuke... occhi che erano accessi e Dio! Così possessivi, “perché TU SEI MIO!”
Sasuke lo guardò a bocca aperta. Naruto arrossì e abbassò il tono della voce, “Ecco perché... ti chiedo di rimanere con me un altro po'... aspettami un altro po' e io-”
Sasuke lo interruppe dicendo, “La distanza che ci sta separando è questo”. Fissò significativamente lo spazio tra loro prima di attraversarlo e prendere fra le mani il volto del biondo. “Ma ora non più”. Dolcemente, aggiunse, “Naruto, sei un tale idiota”.
Ogni qual volta che abbasso il mio orgoglio per te, mi ripromettevo che sarebbe stata l'ultima volta.
Il biondo aggrottò le sopracciglia.
“Senza badare al tuo status e alla tua posizione, tu sarai sempre un mio pari,” lo assicurò e lasciò cadere un bacio sulle sue labbra. “Non ti rimpiazzerò mai con nessuno perché tu sei insostituibile... vali troppo”.
Ma mi ritrovo sempre a fare la stessa cosa perché non posso fare a meno di... perché ti amo terribilmente.
Qualsiasi parola fosse voluta uscire dalle labbra del biondo, lui le inghiottì, famelicamente... impazientemente. Divenne ebbro della sua dolcezza, tentando di avere tutto allo stesso tempo. Dio, aveva così fame di Naruto che era un miracolo che fosse sopravvissuto sino a quel momento, ma il digiuno era terminato. Decisamente finito e ora avrebbe festeggiato più e più volte fino a quando non si fossero ritrovati esausti di fare qualsiasi cosa se non respirare.
Naruto rispose con ardore alla profonda effusione, premendosi contro il corpo duro del moro prima di sbattere non troppo gentilmente l'Uchiha contro la porta, attaccando senza pietà la sua maglia. Era consapevole del fatto che non poteva continuare a deprivarsi da tutto ciò che era Sasuke. Scivolarono sgraziatamente al suolo mentre le loro gambe cedevano, il biondo si sfregò contro il suo amante.
“Possiamo?” mormorò Sasuke contro la pelle mentre trascinava le sue labbra sulla nuca, assaporando e sentendo. “Proprio qui, ora? Non posso aspettare”. La risata rauca di Naruto lo fece tremare e allacciò la sua bocca su quel punto pulsante.
Naruto strizzò forte gli occhi e gli occorse un enorme sforzo per rispondergli, “Anch'io. Qui... ora...” si lasciò sfuggire un lungo gemito. “Tu... io”.
A sentire quelle parole, Sasuke rilasciò un succhiotto -il primo di tanti per questo round mentre le sue mani sollevavano la maglia dell'altro. Chinò il capo ed imprigionò un capezzolo nella sua bocca. Succhiò. Leccò. Stuzzicò coi denti. Ringhiò il nome del biondo in avvertimento quando una lappata nel suo orecchio destro lo distrasse dal suo compito.
Naruto rise, ma non lo risparmiò. Continuò a giocare con l'orecchio destro di Sasuke. Lasciò che le sue mani legassero nuovamente con la pelle liscia del moro, l'ampiezza del suo petto e con le linee del suo torso. Per ogni reazione dei muscoli di Sasuke sotto i suoi tocchi leggeri, puro desiderio palpitò in lui.
Lentamente il biondo mosse i suoi fianchi sulla durezza di Sasuke strappando un miagolio da quest'ultimo e lo prese come un incoraggiamento. Continuò a stuzzicarlo.
Sasuke si godette la frizione e amò la stimolazione che la sua erezione stava ricevendo, ma doveva avere di più. Con uno sforzo, fermò Naruto che si sollevò. Ghignando, Sasuke si affrettò a togliere il resto dei suoi vestiti.
Il respiro di Naruto si fece irto e chiuse gli occhi alla sensazione creata dalle mani di Sasuke sul suo membro gocciolante. La sua presa sulle spalle diafane si fece più salda, le sue dita affondarono nella carne. “Sasuke,” mormorò inconsciamente.
Sasuke non disse nulla. Lasciò che le sue mani parlassero per lui, accarezzando Naruto e rivolgendo le sue attenzioni ai suoi testicoli, sapendo che questo lo faceva sempre impazzire. La sua bocca continuò il suo assalto, lasciando tracce ardenti che consumavano e sopraffacevano i nervi del biondo e tutto mentre, il battito del suo cuore e il pulsare del suo desiderio avevano cominciato a ritmare il nome di Naruto.
Na-ru-to...
Na-ru-to...
Lo stava portando alla pazzia in maniera positiva e non aveva idea se lo stesse intonando piano mentre riempiva di baci leggeri il petto brunito. Alzò lo sguardo sul suo compagno ansimante. “Sei già così umido”.
Il biondo ansimò un po' prima di rispondere con difficoltà, “E di chi è la colpa?”
Sasuke succhiò semplicemente il suo mentre raggiungendo il membro dell'altro e premendo l'indice contro l'orifizio, ricavandone un gemito senza fiato dal giovane sopra di lui. Ghignò semplicemente e riprese la sua tortura toccando e massaggiando, rendendo la pelle gonfia, rossa ed umida.
Naruto nascose il volto nell'incavo del collo dell'amato per soffocare il suo boccheggiare quando un dito lo violò da dietro. Respirò contro la pelle chiara mentre a quel dito se ne aggiungeva un altro. Con i sensi attenti a quelle dita, seguì i loro movimenti e il loro percorso come Sasuke le spinse più a fondo, mirando al suo fascio di nervi. Riusciva a sentire i tocchi -tocchi disperati, come Sasuke iniziò a stimolarlo, risvegliando la sua estrema sensibilità. Non poté farne a meno. Aveva bisogno di essere completato. Aveva bisogno che Sasuke gli desse quello. Voleva essere completato se era il bastardo a farlo.
Premette la sua bocca contro quella di Sasuke e prese il controllo del loro scambio orale, esplorando e tracciando una mappa per la felicità del suo cuore. Fece scorrere le sue mani in basso verso fermandole sui pantaloni dell'Uchiha. Li slacciò affrettatamente ed infilò la sua mano nei boxer del compagno. Lo trovò, duro e bollente. Ghignò quando udì l'amante emettere un gemito senza pudore.
Iniziò a strizzarlo in modo da provocare più gemiti prima di scivolare su Sasuke; in un modo che sapeva gli sarebbe piaciuto e in un modo che sapeva il suo anello di muscoli avrebbe fatto quando Sasuke fosse penetrato a fondo in lui.
Per tutto il tempo, Sasuke sopportò. Sibilò quando Naruto lo liberò finalmente dalla sua costrizione, dolorosa aria fredda contro pelle sensibile. Estrasse le dita dal corpo ambrato e piazzò le mani sulla sua vita. Si scambiarono un altro bacio prima che il biondo si sollevasse.
Con un ansimo sollevato, il moro osservò ed il suo cuore si strinse forte nel vedere la sua erezione scivolare nella calda caverna dell'altro. Dopo quasi tre mesi di astinenza, era finalmente a casa. Nella sua totale felicità, mormorò il nome di Naruto più e più volte fino a quando non fu completamente dentro al suo amante. I suoi occhi annebbiati incontrarono quelli di Naruto e disse in un tono che parve più come una carezza, “Prenditi il tuo tempo, dobe. Prenditi il tuo tempo. Io ti aspetterò”.
Il biondo chiuse gli occhi e si poggiò contro il compagno. Era davvero felice. Sasuke aveva di nuovo messo da parte il suo orgoglio. Non solo quello, Sasuke gli aveva dato la sua parola. Che cosa dovrei fare?, pensò. Quando una persona è così orrendamente felice... quando la felicità che si sente è palpabile, cosa si deve fare?
Sussurrò il nome di Sasuke e avvolse le braccia intorno a lui prima di iniziare a muoversi inesorabilmente, il moro lo seguì immediatamente.
Si mossero incessantemente finché tutti i loro sentimenti non emersero dentro di loro bruciando.
Ti aspetterò per sempre e anche oltre.
-SasuNaru is love-
Dall'alto della torre dell'Hokage, i capitani ANBU erano riuniti e tra loro c'era Sasuke che aveva appena accettato la carica il giorno addietro, dopo aver allegramente rifiutato ripetutamente per gli ultimi due anni.
Tutti loro scattarono sull'attenti quando la porta si aprì e Tsunade fece il suo ingresso. A differenza degli altri, gli occhi di Sasuke non si focalizzarono sulla Godaime, ma sulla persona che stava camminando dietro di lei, mantenendo un passo di rispettosa distanza -il Rokudaime.
Superando Sasuke, Naruto fece gli fece l'occhiolino prima di mettere il cappello da Hokage in testa.
L'Uchiha ghignò e basta e continuò ad osservarlo mentre il suo amato avanzava, l'abito da Hokage che si avvolgeva intorno a lui. E quando la folla acclamò il loro nuovo Hokage, il cuore di Sasuke si librò in cielo come le foglie soffiate dal vento.
Grazie di avermi aspettato...
Ti aspetterò... ti aspetterò sempre se sei tu.
Fine.
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)quando lo ferma... e gli dice che è suo 
*me si inchina riconoscente* Assie! >_<
