| Titolo: E under the night sky (E sotto il cielo della notte). Autore originale: asashouryuu. Traduttrice: trinh89. Lingua originale: inglese. Disclaimer: non mi appartiene nulla e non ne traggo profitto. Ho detto troppo. Pairing: SasuNaruSasu. Rating: yaoi, lemon. Warnings: se avete letto fino a qui... allora dubito che gli avvertimenti vi fermerebbero.
-One-shot 18: E under the night sky.
Un filo di fumo si alzò nell'aria dalla spirale antizanzare. Fuochi d'artificio scoppiavano in minuscole luci nel cielo nero come l'inchiostro,facendo vergognare le onnipresenti stelle per il loro debole splendore. Aliti di freddo vento notturno soffiavano, lasciandosi desiderare in quella sera umida. Da lontano, le cicale si riunivano in un coro, la loro acuta melodia carica di promesse di giorni freddi in arrivo -annunciando l'inizio della fine dell'estate.
Un piccolo boccheggio frantumò il fragile silenzio che gravava sull'atrio di villa Uchiha.
“Quindi questa è il tuo secondo fine,” mormorò Naruto contro la pelle della mascella destra di Sasuke.
La sua testa reclinò leggermente e si spostò un po' a sinistra, Sasuke si prese il tempo di lanciare un'occhiata al contenitore a forma di volpe dell'antizanzare, i cui occhi stavano splendendo di zampilli rosso arancioni provocati dal lento bruciare della spirale, prima di rispondere, “Perché mi avresti respinto in favore del festival dei fuochi d'artificio”.
Naruto ringhiò. Sasuke ghignò, gli occhi ora concentrati sull'uchiwa di Naruto accanto al contenitore.
Il biondo morse intenzionalmente il mento dell'altro un po' più forte del solito. “Viscido bastardo”. Sasuke strinse la sua presa sulle ciocche dorate e tirò più vicino il suo amante. Leccò una stilla di sudore dalla tempia destra del biondo prima di chinare il capo per sussurrare raucamente, “Ma ti sta piacendo”.
Naruto tremò. Invece di negare ciò che aveva sussurrato, fece scivolare il kimono del compagno per rivelare la spalla sinistra. Abbassò il capo, strofinò la punta del naso per l'intera lunghezza della spalla, odorando di Sasuke. Scostandosi, fece scorrere la lingua lungo la pelle color crema imperlata di sudore, assaporando Sasuke. Deglutì, la secrezione della sua saliva aumentò. Si premette più vicino contro il compagno dai capelli corvini, sedendosi sulla sua eccitazione, facendo di conseguenza sibilare quest'ultimo, ma fu un sibilo di piacere. Sull'area dove un tempo c'era il sigillo maledetto, Naruto coprì il suo marchio sbiadente rimpiazzandolo con uno più scuro e fresco, strappando un lungo e basso gemito. Mordicchiò Sasuke lungo la clavicola, appiattendo la lingua nell'incavo tra la spalla ed il collo.
“Naru-” ed ecco Sasuke tremare, “-to”.
Il biondo continuò a muoversi su e giù, assaltando quel pallido petto con tocchi leggeri, ma bollenti prima che di chiudere le labbra intorno ad un'impudente capezzolo, giocando con l'altro con la mano, diffondendo fuoco liquido di desiderio dentro quell'esile figura.
Mentre il biondo si concentrava sul torso, Sasuke mosse le mani per stringere le cosce brunite visto che il suo amante si stava sfregando contro di lui. Lascio che le dita scivolassero sullo yukata stampato del giovane, che si era aperto il secondo in cui si erano messi in quella posizione.
Muovendosi verso l'alto, Sasuke saggiò la liscezza dell'interno cosce e la forza di quegli arti che supportavano il peso dell'altro mentre questi si chinava verso di lui. L'addome del moro si strinse. Le mani s'infilarono nei boxer dalla parte inferiore, e trovarono finalmente la prova del bisogno di Naruto. Udì un miagolio.
Strofinò il pollice contro la fessura ed il biondo boccheggiò. Sparse le gocce preorgasmiche intorno alla punta ed il suo compagno tremò di desiderio. Diede tutto ciò che le sue mani potevano offrire alla carne bollente, mandando sprazzi di piacere in tutto l'essere del biondo.
Agganciò una mano sul bordo dei boxer del biondo e li tirò giù, esponendo Naruto. Le dita appiccicose, toccarono l'entrata. Non violandola ancora, ma toccandolo appena per cerchiarla bene.
Naruto vacillò alle sue carezze. Si fermò. Prese un profondo respiro. Assaporò tutto ciò che Sasuke aveva da dargli, non importandogli come quei lampi di piacere facessero impazzire la sua vista.
“Sasuke,” mormorò, il viso rivolto verso l'uomo che lo stava facendo bruciare.
Sasuke abbassò lo sguardo e si compiacque nel vedere gli occhi azzurri interamente focalizzati nei suoi. Gli occhi affilati per prendere nota di qualsiasi reazione potesse avere quel viso, lentamente iniziò la preparazione. Il calore che racchiudevano le sue dita lo fecero sospirare; lo fecero tremare; lo fecero agoniare il suo amante.
Naruto fece scorrere le sue mani verso il basso, prendendosi velocemente cura dell'obi di Sasuke. Spinse il suo yukata blu e strattonò i suoi boxer. “Via,” disse, il desiderio che rendeva la sua voce rauca. Si lasciò scappare un ansimo, quando il suo fascio di nervi iniziò a rispondere alle dita del moro. “Levali,” ringhiò, tirando rudemente i boxer. Quasi li strappò quando il suo compagno quando il suo compagno cedette. Tenne Sasuke, per spremere, accarezzare, massaggiare e sentire quando due e bollente fosse. Per lui.
I loro sguardi, bisognosi e annebbiati, s'incontrarono. In tacita comprensione.
Naruto posò una mano sulla spalla sinistra di Sasuke per sollevarlo di più e posizionare il suo orifizio riempito dalle dieta del moro, sopra l'erezione tesa di quest'ultimo.
Sasuke, premette le dita scivolose, eleggendo un suono di ineluttabile piacere dal corpo tremante sopra il suo prima di tirarle fuori. Afferrò i fianchi di Naruto per bilanciarlo meglio. Sibilò quando in dolce tortura, si ritrovò a scivolare dentro lo stretto calore... dentro il corpo di Naruto. Sibilò di dolore quando i fili del piacere si strinsero intorno a lui. Dio! Naruto non era altro che calore e velluto. Era come la lava e la voleva. Voleva divorare tutto ciò che era Naruto. Si ridusse ad un essere inutile, incapace di gestire tutte le sensazioni che gli erano crollate addosso. Non si preoccupò di astenersi dal sospirare il nome di Naruto, che fuoriuscì dalle sue labbra né nascose i tremiti del suo essere. Naruto li meritava.
Naruto si mosse. Sasuke lo seguì. Inclinò il capo e catturò le labbra per un bacio che stava bramando da molto. Il calore artigliante, il desiderio sopraffacente, la passione crescente, il suono opprimente che provenivano da lui che si muoveva dentro e fuori il corpo di Naruto, lo fecero ringhiare. Strappò lo yukata aperto del biondo e lo spinse a distendersi sulla schiena. Voleva essere più a fondo in quel corpo. Voleva che le sue penetrazioni raggiungessero il cuore di Naruto.
Le proteste del biondo all'essere stato bistrattato vennero fuori sotto forma di mezzi ringhi e mezzi gemiti, quando Sasuke colpì la sua prostata. Il biondo aprì gli occhi e vide Sasuke, con il suo yukata che penzolava sui suoi fianchi, i lati che drappeggiavano i loro corpi come tende. Il suo Sasuke, davvero bellissimo, soprattutto quando la passione e il desiderio oscuravano il suo volto. Voleva Sasuke. Agoniava per Sasuke. Aveva Fame di Sasuke.
Le mani si congiunsero e ancor prima di riuscire a fare ciò che aveva deciso, Sasuke capì e fece un cenno di assenso. Le labbra del biondo si piegarono in un sorriso sexy, ma perverso come revocò un clone.
I movimenti frenetici del moro cessarono alla sensazione di un muscolo caldo che vezzeggiava la sua entrata. Strizzò gli occhi chiudendoli. Le ginocchia tremarono e così fecero anche le sue braccia. Appoggiò la fronte contro una spalla brunita, cercando di non perdersi, di non farsi vincere dall'orgasmo. Affondò il viso nell'incavo del collo di Naruto quando il clone lo riempì.
Dolore -l'unica cosa di cui Sasuke era consapevole. Calore -l'unica cosa che lo tratteneva dall'attaccare la fonte del suo dolore. Calore e dolore, ma soprattutto calore. Una sensazione diversa di bruciare... una sensazione diversa di completezza. Gemette.
Naruto.
Ogni volta che veniva riempito dal clone di Naruto, pensava che sarebbe stato diverso dall'essere penetrato da Naruto e senza che lui lo sapesse, questo era lo stesso sentimento che provava Naruto quando era lui ad essere penetrato dal clone di Sasuke.
“Muoviti”, sussurrò il Naruto sotto di lui in una voce che trapelava disperazione. Il moro riprese a muoversi, questa volta, si aggiustò per il cambio del loro gioco. Affondò e sentì lo stringersi dei muscoli di Naruto intorno a lui, stretto e bisognoso, due cose che fecero ruotare il piacere come onde. Si tirò indietro e sentì un tipo diverso di beatitudine attraversarlo. Era da impazzire e bruciare... sempre di più.
Naruto. Naruto era sopra e sotto di lui. Naruto era dentro di lui come lui era dentro Naruto. C'era disagio e c'era dolore. Ogni cosa era una contraddizione. Il battere forte del loro cuore era in armonia con i rumori di piacere che producevano. Uscì come un frastuono prima che il silenzio calasse su di loro.
Sasuke si lasciò sfuggire un gemito quando sentì Naruto esplodere dentro di lui.
Il clone di Naruto sparì immediatamente, mandando tutte le sensazioni provate al suo padrone. Il calore di Sasuke. La strettezza di Sasuke. Ogni cosa che lo faceva esaltare ogni qual volta che era dentro Sasuke. Ogni cosa gli crollò addosso, mandandolo oltre l'orlo dell'orgasmo. Venne e Sasuke, poche penetrazioni dopo, lo seguì.
Estasi ineluttabile li portò nei cieli...
La notte mutò in alba. L'alba brillò. Le sagome delle montagne splenderono debolmente di luci dorate.
Gli occhi della volpe scolpiti sul contenitore divennero scuri ancora una volta, la spirale antizanzare da lungo tempo consumata dal fuoco. I boxer del biondo coprivano in parte il suo uchiwa. I boxer del compagno giacevano tra le porte scorrevoli. Pochi centimetri da lì, entrambi i giovani stavano dormendo, i loro yukata che drappeggiavano le loro forme nude come un lenzuolo e Naruto si accoccolò contro Sasuke. Coincidentemente, l'obi di Sasuke era avvolto tra le loro gambe che erano premute le une contro le altre.
Lì vicino, un uccellò cinguetto, eccitato per la sua prima cattura del giorno. I raggi del sole si allungarono. Sasuke a Naruto dormivano, ignari di ciò che accadeva intorno a loro.
Fine.
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