Titolo: The Uchiha Couple (La coppia Uchiha).
Autore originale:
asashouryuu.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale:
http://www.fanfiction.net/s/2922292/1/The_Uchiha_CoupleDisclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru.
Rating: yaoi, mpreg, what if.
-Capitolo 19: L'ombra della morte 死神の.
Yuuzuki sapeva che la sua presenza alla torre dell'Hokage se la aspettavano tutti, perché era diventata sua abitudine osservare il suo chichiue dare ordini o ammirare le maschere ferali che alcuni ninja indossavano a volte, ma non poteva fare a meno di guardare la porta che portava fuori dal villaggio.
Si era sempre chiesto cosa ci fosse oltre le mura che cingevano il villaggio e l'aveva chiesto ai suoi genitori e persino ai suoi zii e tutti gli avevano dato la stessa risposta: uomini cattivi. Tuttavia, lui non credeva loro, così aveva pensato di andare fuori e vedere con i suoi occhi.
Aveva organizzato un piano. Un piano molto semplice ed era era stato usato nei tempi antichi per cui, forse, non avrebbe funzionato. Ma essendo il genio che era, ragionò che era proprio perché era stato usato fino all'usura che nessuno si sarebbe aspettato che qualcuno lo utilizzasse ancora.
Yuuzuki prese fuori dalla scatola il gatto che aveva catturato e lo lasciò dietro i cespugli, ma non prima di essersi assicurato che il gatto fosse impigliato tra i ramoscelli.
La guardia di turno si tese immediatamente quando notò i cespugli adiacenti a lui iniziare a muoversi e quando udì un insolito rumore provenire dallo stesso punto, guardò a lato per chiedere al suo compagno di controllare.
Sfortunatamente, si ricordò che il suo partner si era congedato per svuotarsi la vescica. Grugnendo, creò immediatamente un clone di se stesso e gli ordinò di stare al suo posto mentre lui andava a controllare la fonte del rumore.
Yuuzuki non si stupì alla comparsa del clone, poiché aveva già letto un paio di mesi fa da alcuni rotoli di questa tecnica e se l'era aspettato. Ghignando, e con una furtività che era nata dentro ogni bambino malandrino, iniziò a camminare fuori.
“Missione compiuta!” mormorò sotto il respiro mentre correva, permettendo al suo lato avventuroso di guidarlo.
Lasciò che i suoi occhi vagassero intorno, prendendo nota di tutta la bellezza naturale che era nascosta dalle mura del villaggio e che ora era svelata ai suoi occhi. Contò gli uccelli su cui il suo sguardo si posava, appuntandosi i loro colori cosicché avrebbe poi potuto raccontarlo ai suoi genitori. Lasciò che i suoi polmoni si riempissero dell'aria fresca che era presente solo nella foresta. Lasciò che le sue mani saggiassero gli ampi tronchi degli alberi e giocassero con l'erba selvaggia, che cresceva nei dintorni. E quando si stancò, decise di andare a casa. Tuttavia, realizzò che non era più in grado di trovare la via del ritorno ed il panico cominciò a nascere in lui, portando lacrime ai suoi occhi.
Quasi saltò quando udì qualcuno dire, “Ti sei perso, ragazzino?” si voltò di scatto solo per trovare un uomo che gli sorrideva e l guardò subito come fosse il suo salvatore. Annuì immediatamente.
“Avanti allora, ti riporto al Villaggio di Konoha”. L'uomo ghignò mentalmente come notò il simbolo sul retro della maglietta di Yuuzuki. Capì chi fossero i suoi genitori e pensò che il ragazzo potesse valere un bel riscatto. Mai avrebbe avuto informazioni importanti di Konoha e il suo gruppo avrebbe guadagnato un lauto profitto vendendogliele. Pensandola a questo modo, soffocò il bisogno di ridere vittoriosamente.
Yuuzuki s'illuminò e camminò verso lo straniero. Era così sollevato che non si preoccupò minimamente di dubitare dell'uomo, tanto meno di chiedere le sue intenzioni. Lo seguì e come i minuti passarono, Yuuzuki divenne inquieto. Il suo istinto gli diceva che si stava allontanando da casa.
“Signore, penso che questo non sia il sentiero per il villaggio”, disse, la preoccupazione che trapelava evidente dalla sua voce.
“Un bambino perduto non dovrebbe dire queste cose”,replicò lo straniero in una maniera che non piacque al bambino.
Dubitando dell'uomo e temendolo, Yuuzuki iniziò ad escogitare un piano per scappare. Però nel bel mezzo del cammino, realizzò che non erano più soli. C'erano anche altri uomini e stavano tutti ghignando al suo indirizzo, come se lui fosse il loro cibo.
Il suo 'salvatore' poi lo guardò diabolicamente e con un ghigno maniacale, fulminò Yuuzuki, “Farai meglio ad essere obbediente, figliolo o ti ucciderò!”
La paura artigliò totalmente Yuuzuki con la sua fredda presa e tutto ciò che poté fare fu annuire mollemente.
Otousan, chichiue, salvatemi.- SasuNaru is love -
“C'è qualcosa che non va, Naruto-sama?” domandò Konohamaru quando Naruto sembrò gelare istantaneamente sulla sedia.
Fu quasi preso dal panico quando gli parve di vedere il volto del suo fratellone contorto dal dolore mentre una mano afferrava il tessuto della tunica proprio sopra il suo cuore.
“Penso di sì”, disse, cercando di calmare l'improvviso colore al cuore e di sbarazzarsi del peso che gli rendeva difficile respirare. “Yuuzuki... dov'è?”
“Ora che lo menziona, è in ritardo di 35 minuti”. Konohamaru si accigliò mentre pensava che era strano per Yuuzuki essere in ritardo per le sue visite.
Incapace di smettere di preoccuparsi, Naruto lasciò che il suo chakra si diffondesse per tutto il villaggio, anche se questo processo prosciugava le energie. Non permise al suo chakra di risparmiare un solo angolo, vicolo o posto in cui fosse possibile nascondersi dalla sua ricerca di un chakra familiare. Quando non lo percepì, rimase calmo, nonostante la paura che stava sgorgando dentro di lui e cercò di nuovo. Quando fallì nuovamente, strinse i pugni ignorando il dolore che provava come le sue unghie affondavano nei palmi.
“Raidou!” chiamò Naruto e in un istante ci fu un 'poof' come Raidou apparve. “Chiedi alle guardie in servizio se hanno lasciato passare nessuno o se hanno lasciato il loro posto”.
Avvertendo la tensione dell'atmosfera e l'aura che stava emettendo il Rokudaime, il ninja annuì prima di sparire proprio mentre Neji entrava nella stanza.
“Naruto, ho percepito il tuo chakra. Che c'è che non va?” Dal modo in cui il suo amico biondo appariva, Neji capì che doveva essere qualcosa di brutto.
Prima che il biondo avesse potuto rispondere, Udon fece irruzione nella stanza portando un piccolo rotolo.
“Naruto-sama, Raidou-san mi ha chiesto di darle questo. Dice che è caduto da un'aquila”.
L'Hokage lo prese e lo guardò alla sua estremità -il kanji del drago dentro un cerchio, sigillava il rotolo. Sapeva che il simbolo apparteneva ad uno dei più feroci e crudeli gruppi di banditi e aprì velocemente la lettera.
“Fottuti bastardi!” sibilò come sbatteva ila lettera sul tavolo facendo sobbalzare i tre ninja più per la paura che per la sorpresa, perché era davvero raro per Naruto usare parole tanto crude, dette per di più con voce piena di disprezzo e di ira a mala pena trattenuta.
Konohamaru fece un passo avanti e lesse la lettera ad alta voce a beneficio di Udon visto che Neji aveva già letto attivato il suo byakugan.
“Onorevolissimo Rokudaime, il vostro tempo di scegliere tra il villaggio e il vostro bellissimo bambino è arrivato. Se vostro figlio è più importante per voi, mi aspetto informazioni segrete su Konoha in cambio della sua libertà per mezzanotte. Qualsiasi movimento sospetto sarà visto come un attacco e Yuu-chan morirà. Veda la mappa sotto per il luogo di incontro. Nel secondo caso, la nostra parete potrà accomodare un'altra adorabile decorazione. E' di opinione comune che la testa di Yuu-chan sarebbe perfetta per adornare la nostra amata casa. Potremmo mandarvi il corpo senza testa il più presto possibile. Distinti saluti, Ryuuou”.
“Vado a preparare il mio team e quello di Shino,” annunciò immediatamente Neji con voce fredda.
“Non c'è bisogno”, sussurrò duramente Naruto. E se non avessero conosciuto perfettamente il carattere del loro Hokage, avrebbero pensato che avesse scelto il villaggio a suo figlio.
“Vado io a salvarlo”.
“Ma Naruto-sama,” intervenne Udon, “questo metterebbe in pericolo la sua vita. Perché non lascia che se ne occupino gli ANBU?” Il più giovane non poté fare a meno di tremare come si ritrovò sotto lo scarlatto sguardo felino del biondo.
“Perché
mio figlio si aspetta che vada io a salvarlo”.
“Allora lascia che il mio team ti accompagni, Naruto. In questo modo, potremo eliminare ogni minaccia alla tua persona,” suggerì Neji, ma l'amico scosse il capo. “Neji, anche se un attacco dal gruppo al villaggio è improbabile, solo per essere sicuri raccogli tutte le guardie ANBU che sono nel villaggio e informali di un Codice A-1”.
“ Codice A-1 allora,” ripeté Neji come conferma.
“Voglio che sopravvalutiate la questione,” continuò Naruto, poi rivolse la sua attenzione agli altri due subordinati, “Non avvertire nessun altro. Dì a Ino che andrò a prendere Akemi-chan al più presto”.
“E il piano B?”domandò Konohamaru, sapendo che il più grande aveva sempre un piano B. Diavolo, persino un piano C se la situazione lo richiedeva.
Naruto sorrise sbieco, “Non c'è bisogno del piano B”. Stava per raggiungere la maniglia quando la porta si aprì, accogliendo Sasuke e la sua squadra che era appena arrivata da una missione.
Sasuke si accigliò come notò la tensione soffocante aleggiare nell'ufficio e parve ancora più accigliato quando notò gli occhi rossi del compagno.
“Naruto-” fu interrotto come Naruto posò la fronte contro il suo petto, cercando tacitamente una rassicurazione. Sentì Naruto prendere un profondo respiro prima di sussurrare, “Yuuzuki è stato rapito dalla fazione Ryuu”.
All'udire ciò, Sasuke rimase impietrito, il sangue che scorreva freddo prima di infiammarsi, tingendo i suoi occhi di un rosso cremisi. Istantaneamente strizzò la mano di Naruto in un silenzioso conforto, perché sapeva che sua moglie ne aveva bisogno.
“Io vado a salvarlo,” sussurrò Naruto prima di passargli accanto. Non chiese a Sasuke di venire con lui né gli ordinò di restare lì. Lasciò che fosse il suo sposo a decidere.
Senza un attimo di esitazione, Sasuke lanciò il rapporto della loro missione ad Hiko prima di strapparsi la maschera di porcellana dal viso e correre dietro al biondo. Si sarebbe assicurato che quei bastardi la pagassero cara, fissando la morte il volte del terrore e della morte.
- SasuNaru is love -
I due banditi che stavano sorvegliando l'entrata furono uccise ancor prima che potessero avvertire la presenza degli intrusi.
Calmati, si disse Naruto ancora e ancora come sentiva il lato impetuoso di lui voler assalire il gruppo frontalmente e vederli soffrire come portava via loro la vita. Sarebbe stato più gratificante a quel modo, specialmente quando immagini mentali dei cadaveri dei nemici sembravano rendere l'idea così allettante, tuttavia, Naruto sapeva che non poteva rischiare la vita di suo figlio. Lui e Sasuke si mossero di nuovo dopo aver attirato altri cinque banditi nell'atrio.
“Otousan! Chichiue!” gridò Yuuzuki in sollievo come vide i suoi genitori. Non gli importò che un coltello fosse premuto contro la sua gola, perché in qualche modo, lui credeva fermamente nei suoi genitori.
“Lascialo andare”, ringhiò Sasuke, lo Sharingan che girava quasi fuori controllo. L'uomo che stava tendendo il loro bambino ghigno semplicemente. Già impaziente, Sasuke si mosse come un vento nero e il secondo dopo, aveva suo figlio tra lui e Naruto. Il ninja dai capelli scuri rivolse un ghigno di superiorità a Ryuuou.
Ryuuou non era né un idiota né presuntuoso, tanto che non fu sorpreso della cosa. Come poteva esserlo quando aveva due ninja completamente sotto numero e circondati? Come poteva essere così stupido da sottovalutare questi due ninja che sembravano diventare il diavolo stesso quando si trovavano in pericolo o era una persona a loro preziosa ad esserlo? Il capo della banda fece un cenno e i suoi uomini si mossero in un attacco simultaneo.
Prendendo Yuuzuki con lui, Sasuke saltò in aria assieme a Naruto. I due si separarono a mezz'aria, dividendosi i nemici.
“Stai qui. Non farti vedere”, ordinò Sasuke al figlio prima di lasciarlo dietro ad un masso per unirsi allo scontro.
Ma essendo il bambino curioso che era e volendo vedere i suoi genitori prendere i cattivi a calci in culo, Yuuzuki decise di dare una sbirciata.
Ryuuou vide la testa e sghignazzò prima di muoversi per stare a qualche passo dal moccioso Uchiha. Ciò che non sapevano i due ninja era che lui aveva imparato qualche trucchetto di qualche ninja traditore di cui era diventato amico. Con le mani che si muovevano rapidamente, compose i sigilli per un ninjutsu.
“Arte del fuoco: Tecnica della palla d fuoco suprema” mormorò.
E nel baccano causato dagli scontri, Sasuke e Naruto non sentirono quelle parole. Non notarono nemmeno che aveva formato il sigillo. Fu solo quando il fuoco apparve che si fermarono nel mezzo della lotta per guardare dove fosse diretto l'attacco. I loro corpi si mossero prima che le loro menti potessero anche solo pensarlo, ma sembrò che Yuuzuki fosse dannatamente lontano mentre loro si muovevano così lentamente, poiché sapevano che non ce l'avrebbero fatta.
Yuuzuki, dal canto suo, si voltò e la paura si riflesse nei suoi occhi come vide la fiamma puntare velocemente verso di lui. E nella sua paura, si trovò gli occhi così bollenti che li sentì bruciare. Se li sfregò con gli dorso della mano e per suo stupore iniziò a vedere tutto rosso e a muoversi lentamente. Ma anche in quello stato, non riusciva a dire al suo corpo gelato dal terrore di evitare l'attacco. Gridò come il fuoco lo inghiottì.
“YUUZUKIIIIII…”
Il grido di terrore dei suoi genitori fendette l'aria. Tutti i colori vennero prosciugati dal viso di Sasuke come fissò la scena davanti a lui. Il suo bambino stava bruciando fino alla morte, la sua mente registrò il fatto, ma non riuscì a fare nulla se non osservare. Continuò a guardare mentre la sua mente si chiudeva sul fatto che aveva di nuovo perso qualcuno di caro. A cosa serviva avere così tanto potere se non riusciva nemmeno a proteggere suo figlio?
Naruto scosse il capo incredulo mentre seguiva ciò che stava avvenendo di fronte a lui. Non poteva crederci e basta.
Parole di diniego saltarono alla sua mente, respingendo i pensieri orribili e morbosi. Una parte di lui si chiese perché era ancora vivo, quando il suo cuore aveva smesso di battere un attimo fa. Lacrime riempirono i suoi occhi ed ebbe bisogno di tutto il suo controllo per impedire che cadessero al suolo.
Il capo della banda ghignò trionfante e gettò il capo indietro per ridere quando la fiamma che aveva inghiottito Yuuzuki stava bruciando come un torcia, prima che mutasse nella forma di una volpe. Tutti rimasero a bocca aperta all'improvvisa immagine della forma della fiamma che contornava il ragazzino, completamente incantati dai chiari dettagli della figura.
La coppia Uchiha si lasciò uscire un sospiro di sollievo anche se non avevano ancora compreso appieno cosa fosse successo a Yuuzuki. Non c'era tempo per pensare perché erano ancora in presenza dei loro nemici. Sasuke si diresse verso il bambino mentre riprendeva la battaglia. Anche se riuscivano a vedere che Yuuzuki stava bene, la rabbia che i due stavano provando si era intensificata. Una punizione seguita poi dalla morte sarebbero state le uniche cose che avrebbero atteso quei bastardi.
E ciò che una volta era una battaglia divenne un grottesco massacro come i due ninja ebbero deciso inconsciamente di non lasciare che questo incidente fosse una minaccia, ma un avvertimento a chiunque avesse deciso di avere a che fare con loro.
Non lasciando mai il fianco di Yuuzuki, Sasuke compose dei sigilli per un ninjutsu di fuoco, mostrando a Ryuuou
che il suo attacco non era nulla paragonato al suo. Bruciò tutti coloro che si trovavano oltre il raggio del suo braccio e lasciò che i suoi serpenti trucidassero e ammazzassero senza pietà tutti i banditi che poteva. Era come una macchina assassina che il suo corpo muoveva con precisione e tutti i suoi arti lavoravano in perfetta coordinazione. Vedendo come il capo brigante se la stesse squagliando, Sasuke lasciò ad un serpente evocato di divorarlo vivo. Era una punizione ignobile, meditò, ma era giusto.
Nella sua ira, Naruto aveva sprigionato due code, ma invece di attaccare direttamente, sbatté le mani a terra e in un secondo tre radici e viti fuoriuscirono furiosamente dal suolo come se avessero vita propria e luccicarono nella loro abnorme affilatezza. Vedendo ciò, il resto dei banditi gridò in paura e si dispersero, cercando di salvare se stessi stessi, ma non potevano più scappare. C'era una sola opzione rimasta per loro: la morte. Non importava dove si nascondessero, i figli del diavolo li avrebbero sempre trovato. Alla fine, furono accoltellati, strangolati o torturati fino alla morte.
In macabra fascinazione, Yuuzuki fissò la scena mentre i suoi due padri facevano piovere sangue. E osservare i suoi genitori in questo modo lo fece rabbrividire, perché inconsciamente sapeva che erano più pericolosi dei banditi che aveva incontrato.
Quando tutto fu finito e la coppia Uchiha si fu calmata, Sasuke guardò suo figlio. “Stai bene?”
Prima che il ragazzino potesse rispondere, Naruto lo voltò e schiaffeggiò.
“PER CHE DIAVOLO ERA?” gridarono i due ninja all'unisono. Sasuke lo aveva domandato a Naruto, mentre quest'ultimo l'aveva chiesto al figlio che immediatamente si accovacciò impaurito. Il secondo dopo, Yuuzuki si ritrovò tra le braccia del suo chichiue, riuscendo a sentire il battito impazzito del suo cuore. Da lì, fu in grado di dire che anche suo padre era spaventato.
“Ora sei salvo”, sussurrò dolce Naruto, “nessuno ti farà più del male”. Udendo quelle parole dette con voce gentile fu quasi una ninna nanna e Yuuzuki non poté fare a meno di appoggiarsi contro il petto familiare. Per la prima volta dalla sua traumatica esperienza, si ritrovò a piangere mentre si stringeva alla tunica insanguinata del padre.
Naruto lanciò uno sguardo di scuse al compagno e in risposta Sasuke gli rivolse solo un piccolo sorriso.
Continua...
comunque è veramente impressionante come questa autrice ti faccia vivere così a pieno la storia che racconta! Non smetterò mai di dire che è formidabile e un grossissimo ringraziamento anche a trinh che continua a tradurre questa meraviglia *_*
un po' meno bello è quello che hanno
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