| Titolo: Blank canvas (Tela bianca). Autore originale: Tanuki-Mara. Traduttrice: trinh89. Lingua originale: inglese. Disclaimer: se pensate che Naruto appartenga a Mara, allora vi suggerisco fortemente di scoprire perché Kishimoto-sama ha tutti i suoi soldi. Pairing: SasuNaru. Rating: Yaoi: relazioni omosessuali, linguaggio adulto, situazioni sessuali, intercorsi sessuali, Sasuke che si comporta da stronzo e poi da stronzo geloso e Neji che si comporta al suo solito modo provocante –nel senso di provocazioni, pervertite!– . Oh! E Gaara sembra qualcosa che dovremmo comprare tutti per mangiarlo. Mmm.
Dicono che chi non muore si rivede, quindi eccomi qui XD. Ebbene, questa one shot è lunga per cui ho dovuto dividerla in tre parti, il che mi rompe assai, perché smanio di mettere la parola fine a questa raccolta e invece mi ritrovo a fare capitoli su capitoli perché trovo mattoni da tradurre. In generale mi scuso per il ritardo che ci ho messo ad aggiornare, causa assenza da casa e al mio ritorno, mancanza di storie da tradurre. In questo ultimo periodo il fandom inglese pullula di NaruSasu e in generale di fiction che non mi attirano, per cui dovrete pazientare T.T, sono ancora indecisa sul quale fic usare epr concludere il ciclo, sarei propensa a rispolverare una one shot di asashouryuu che ho solo sul blog, ma ne sono così gelosa che preferirei tenerla lì, quindi per il momento continuo le mie ricerche. Vorrei ringraziare le persone che hanno fatto sì che A time to... e The Uchiha Couple di asashouryuu finissero nella sezione delle storie scelte, anche se una parte di me vorrebbe scrivere il loro nome sul Death nNote, visto che ora mi sento ancora più in obbligo di aggiornare TUC -alquanto frustrante devo dire=.=”. Purtroppo ci impiegherò come minimo altri due anni per finirla, a meno che non diventi una disoccupata, non mi ritiri dall'università e non mi rinchiuda su una montagna munita solo di pc in Tibet XD. Comunque, buona lettura e preparatevi, perché la trinh è tornata!
-One-shot 19: Blank canvas (prima parte).
Un giovane avanzava per la strada verso la sua abitazione, le mani nelle tasche dei jeans, i capelli biondi che splendevano nella fievole luce del sole, mentre il suo sguardo era chino sui piedi.
Uzumaki Naruto non era di buon umore. Avrebbe dovuto esserlo, secondo la sua opinione. Era ricco, bello e in una relazione con l'amore della sua vita, che per coincidenza era anche lui ricco e bello.
Ma questo era il suo problema, Uchiha Sasuke.
Sasuke era l'amore della vita di Naruto, la sua anima gemella. Il suo mondo. Incluso il flagello della sua esistenza. Sasuke e Naruto erano assieme da cinque anni e convivevano da quattro. Naruto pensava che fossero felici, ma di recente aveva realizzato che erano caduti in una noiosa e ripetitiva monotonia.
Naruto era un pittore, uno dannatamente bravo, e lavorava nel suo studio a casa. Sasuke lavorava per la società di famiglia, una grande azienda che si occupava di quasi ogni cosa, dagli apparecchi elettronici alle auto. Sasuke era serio, calmo e raccolto. Naruto era iperattivo, entusiasta e sventato. Erano due completi opposti, ma stavano comunque bene assieme. Naruto non poteva vivere senza Sasuke e il biondo sapeva che anche Sasuke non poteva vivere senza di lui.
“Mi scusi, ci conosciamo?”
Naruto si fermò e sbatté le palpebre come alzò lo sguardo sul giovane che era in mezzo al suo cammino. Aveva gli occhi bianco pallido, i capelli lunghi e castani ed un viso assolutamente bello. Aveva proprio l'aria familiare, ma Naruto non sicuro di dove l'avesse visto.
“Um, il mio nome è Uzumaki Naruto,” disse con un sorriso. “Tu chi sei?”
“Hyuuga Neji,” replicò l'uomo. Il suo nome suonava proprio familiare. “Posso offrirti un caffè? Forse salta fuori dove ci siamo incontrati e potremmo conoscerci meglio”.
“Um, ah,” Naruto arrossì leggermente, grattandosi la nuca. “Scusami, ho il ragazzo...”
“Era ovvio,” disse l'altro con un sospiro. Si mise una mano in tasca e ne estrasse un biglietto da visita, che porse al biondo. “Tieni, chiamami se la situazione cambia”.
Mentre il giovane se ne andava, Naruto fissò il biglietto. 'Hyuuga Neji' era nitidamente stampato sulla carta e Naruto la fece scivolare nella tasca. Non ci vedeva nulla di male nel tenerla.
Naruto sospirò, riprendendo il suo cammino. Gli mancava quella parte della sua relazione, il flirtare e l'uscire insieme divertendosi. Sasuke era solito portarlo in ristoranti, cinema e posti vari in cui Naruto non si sarebbe mai sognato di andare, ma che amava ugualmente. Ora l'idea di divertimento di Sasuke era stare seduto a casa con un libro mentre Naruto guardava la televisione.
Sbatté le palpebre quando si accorse di aver raggiunto l'edificio dove abitava. Con un sospiro attraversò la porta aperta, annuendo al portiere prima di fermarsi all'ascensore. Si aprì non appena premette il bottone ed entrò dentro, schiacciando il tasto del sesto piano.
Naruto sarebbe dovuto essere felice. Si era sistemato in una routine con il suo amato. Tuttavia, mentre Naruto mirava il suo riflesso sulle porte a specchio dell'ascensore, non poteva a fare a meno di sentirsi incredibilmente triste. I suoi capelli biondi erano trasandati, ma in un certo senso ordinati. Un tempo erano costantemente scompigliati grazie ad un misto di costante sesso e molestie. Le sue labbra erano piene e di un rosso naturale, ma ora non erano più tumide per i baci come era un tempo. In quel momento indossava una pio di jeans comuni e una maglietta arancione, nulla di speciale, ma li stava portando da tutto il giorno. Una volta era abituato a cambiarsi almeno due volte al giorno, visto che Sasuke gli strappava via i vestiti di dosso in uno sforzo per avere più pelle sotto le sue mani. Il che portava al suo collo. Il suo collo era solito essere coperto di imbarazzanti succhiotti, cortesia di Sasuke, ma ora era liscia e priva di alcun segno. Una tela bianca, come Sasuke la chiamava prima di divorarlo.
A Naruto mancavano quei segni. Quei morsi che gridavano che lui era amato, desiderato e voluto. Se ne erano andati. E Naruto era solo... Naruto. Non era più il dobe di Sasuke; non era il suo usuratonkachi. Era Naruto.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono, Naruto sospirò. Uscì, tirando fuori le chiavi mentre camminava verso il suo appartamento. Aprì la porta ed entro dentro, gli occhi volarono dritti verso il tavolo della cucina. Sasuke era lì, vari documenti erano sparsi sopra davanti a lui, insieme al suo portatile. Il biondo ridusse gli occhi a due fessure prima di acquietare velocemente tutte le sue emozioni dal viso. Certo era domenica, l'unico giorno libero di Sasuke, ma il lavoro doveva essere importante per Sasuke se ci stava lavorando sopra.
Tirando un sorriso sul volto, Naruto raggiunse il suo compagno, avvolgendo le braccia intorno alle sue spalle da dietro. Non lo aveva visto per tutto il giorno. “Ehi, Sasuke,” disse appoggiando il capo su quello di Sasuke. “Com'è stata la tua giornata?”
“Piena,” mormorò Sasuke, scrollandosi Naruto di dosso. Il biondo mise su il broncio per un momento prima di arretrare, ancora sorridente.
“Cosa vuoi per cena?” domandò allegro. “Qualsiasi cosa tu voglia, io la cucinerò!”
“Naruto,” ringhiò Sasuke senza alzare lo sguardo, “qualsiasi cosa tu voglia, non ho tempo per arrabbiarmi con te”.
Naruto fissò il suo amato per un istante totalmente perso sul da farsi. Stette completamente immobile, le mani che tremavano leggermente mentre guardava Sasuke. Sasuke aveva sempre tempo per arrabbiarsi con lui. Sasuke aveva sempre tempo per lui punto e basta. Che cos'era successo?
“O-Okay,” sussurrò Naruto, trattenendo le lacrime. “I-io vado... a letto...”
Sasuke annuì assentemente, non notando che erano appena le sei.
***
Nonostante le sue parole, Naruto era ancora sveglio quando Sasuke venne a letto cinque ore più tardi. Fissò la parete, la sua schiena rivolta verso Sasuke mentre il moro si metteva sotto le coperte. Sasuke non aveva detto una parola; semplicemente, si era messo al suo fianco e messo a dormire. Naruto alzò gli occhi, trattenendo le lacrime come realizzava quanto erano cambiate le cose.
Domenica era il giorno libero di Sasuke; di solito lo trascorrevano facendo più sesso possibile. Non che non lo facessero quasi ogni giorno, ma la domenica era il loro giorno, si svegliavano quando volevano, facevano sesso fino a non riuscirsi a muovere, passavano ore immersi nella vasca e godevano l'uno della presenza dell'altro, prima di accoccolarsi sul divano per un paio di ore fin quando Sasuke non saltava di nuovo addosso a Naruto.
Il biondo si morse il labbro inferiore, cercando di non piangere. La loro vita era diventata così squallida. Così noiosa.
Naruto si sentiva così perso, per la prima volta nella sua vita, non sapeva cosa fare.
***
Naruto uscì dalla doccia il mattino dopo –per, pomeriggio. Era rimasto sveglio per ore fino a quando non era caduto in un dormiveglia, per essere poi facilmente svegliato da Sasuke che si era alzato alle sei del mattino. Sasuke di solito scivolava silenziosamente fuori dal letto, sgusciava a farsi una doccia, tornando per vestirsi e baciare dolcemente Naruto, prima di andarsene, mentre il biondo rimaneva a dormicchiare a letto.
Ora, Sasuke lasciava il letto senza preoccuparsi di fare piano. Si buttava nella doccia, si vestiva e se ne andava, senza toccare Naruto.
Naruto era sveglio quando Sasuke iniziava il suo rituale giornaliero, ma rimaneva perfettamente fermo. Poi come Sasuke lasciava l'appartamento, Naruto si riaddormentava, completamente esausto dal suo leggero dormiveglia.
Il biondo marciò verso il suo studio, vestito di solo un paio di jeans consunti. Di solito, non appena entrava nel suo studio, sorrideva, ma ora era solo deprimente. All'inizio, quando avevano comprato il grande appartamento assieme, avevano concordato che le due camere in più venissero una impiegata come ufficio per il moro e l'altra come camera per gli ospiti. Ma un mese dopo essersi trasferiti, Sasuke aveva sorpreso Naruto trasformando quest'ultima stanza in uno studio per lui. Naruto era stato così felice che era saltato addosso a Sasuke ed erano finiti per fare l'amore sul pavimento.
Naruto entrò nella stanza illuminata dal sole, accendendo ugualmente le luci per abitudine. Raggiunse un quaderno per gli schizzi prima di appollaiarsi su uno degli sgabelli e afferrare una matita. Lasciò la mano scivolare sul foglio, buttando giù uno schizzo di qualsiasi cosa gli venisse in mente.
Venti minuti più tardi aveva un disegno base. Raffigurava lui e Sasuke. Sasuke che gli teneva le mani e gli occhi spenti rivolti di lato. Naruto che invece lottava contro la presa, il volto contorto in una smorfia di dolore.
Naruto fissò lo schizzò prima di gettare via i libri di lato. Si alzò, camminando avanti e indietro per un istante prima di emettere un tacito grido. Calciò via lo sgabello, spinse via una tela bianca e ruppe un bicchiere contenente dei pennelli. Finalmente sbollita la rabbia, si accasciò contro la parete e scivolare a terra. Si portò le gambe al petto, appoggiando la fronte contro le ginocchia mentre piangeva in silenzio.
Era stufo di trovare scuse per Sasuke, per la loro dannata relazione. Voleva incolpare qualcuno e poteva essere benissimo Sasuke. Lui non tentava più, non gliene importava più, non... Sasuke non voleva Naruto.
Il biondo allungò le gambe e si guardò intorno. Un pezzo di carta e una matita erano accanto a lui e iniziò a disegnare assentemente. Per sua sorpresa fece uno schizzo del giovane che aveva incontrato per strada, Neji. Mentre aveva disegnato il corpo dell'uomo, aveva notato a mala pena che era nudo e che aveva ali di angelo che protrudevano dalla schiena.
Naruto fissò il bellissimo angelo ignudo sul foglio davanti a lui. Con un ringhio basso gettò via la matita di fianco e strappò il foglio. Inclinò il capo contro la parete e sospirò piano.
Tutto era andato al diavolo.
***
Naruto sapeva che Sasuke era tornato a casa, ciò nonostante non lasciò il suo studio. Di solito, lo lasciava immediatamente per andare ad abbracciarlo alla porta e farfugliare della sua giornata, ma questa volta non poteva. Inoltre, era sicuro che Sasuke non l'avrebbe notato.
Ore più tardi Naruto riuscì a trascinarsi fuori dallo studio e ad entrare in soggiorno. Per sua sorpresa Sasuke non stava lavorando, stava guardando la televisione. Il moro alzò lo sguardo sul compagno, quando questi entrò, e gli fece un cenno col capo prima di tornare a guardare lo schermo.
“Ah, sei qui,” disse Sasuke mentre prendeva il telecomando e cambiava canale.
“Mi stavo chiedendo se fossi in casa. Grazie al lavoro di ieri ho domani libero, pensavo di usare quel tempo per organizzare le riunioni dei prossimi tre mesi...”
Naruto escluse la voce di Sasuke dalla sua testa mentre lo guardava. Sasuke non si fermò mai durante il discorso, ma semplicemente parlava su ciò che avrebbe fatto. Non una sola volta aveva menzionato di voler fare qualcosa con Naruto. Di solito se Sasuke aveva un giorno libero, lo trascorrevano insieme e in maniera non produttiva.
Sasuke finalmente smise di parlare, alzando lo sguardo su Naruto. Il biondo sapeva che aveva un aspetto pietoso con i capelli mosci e gli occhi rossi di pianto e si domandò se l'altro lo avrebbe almeno notato.
Gli occhi di Sasuke si ridussero a due fessure e si alzò in piedi per avvicinarsi a Naruto. Apparentemente lo aveva notato. “Che succede?” domandò il moro allungando una mano verso il compagno. “Naruto?”
“Niente,” mormorò quest'ultimo, zittendo la voce che gridava nella sua testa 'Non mi ami più!'
“Non ti è ancora ritornata l'ispirazione?” chiese l'Uchiha, prendendo gentilmente il volto di Naruto tra le mani.
La mente di Naruto volò ai sei dipinti di Neji nel suo studio. “No,” mugugnò, distogliendo il contatto visivo con Sasuke. “Non ancora...”
“Tornerà,” disse Sasuke, sporgendosi per premere un bacio leggero sulla fronte brunita. “Fidati di me”.
“Ti amo,” sussurrò Naruto mentre Sasuke gli lasciava il viso.
Sasuke gli sorrise assentemente. “Anch'io,” disse. “Vado a preparare la cena”.
Sasuke se ne andò sena aggiungere un'altra parola e Naruto si lasciò cadere la testa in avanti. La loro passione, la loro scintilla, il loro mondo era svanito. Naruto sapeva che avrebbe dovuto essere paziente, sapeva che avrebbe dovuto aspettare per vedere cosa sarebbe successo ancora, ma non era sicuro di quanto sarebbe durata.
***
Naruto resistette tre settimane.
Ne aveva abbastanza. Era riuscito a far sedere Sasuke con lui, Sasuke sul divano mentre Naruto sulla poltrona. Poi Naruto inchiodò Sasuke con uno sguardo deciso prima di iniziare a parlare.
“Sasuke, non penso che la nostra relazione stia funzionando. So che siamo insieme da cinque anni, ma guarda cosa siamo diventati. Non posso vivere in questo modo. F-facendola breve ti sto lasciando”.
Il silenzio che riempì la stanza dopo le sue parole era assordante. Naruto sostenne lo sguardo scuro del moro, sapendo cosa stava passando per la testa del suo ragazzo – ex ragazzo. Sasuke era un Uchiha e gli Uchiha non venivano scaricati. Gli Uchiha scaricavano. Gli Uchiha erano perfetti.
Ma ancora, Naruto sapeva come sarebbe deteriorata la situazione; Sasuke avrebbe detto qualcosa di insensibile, Naruto avrebbe gridato, Sasuke urlato a sua volta e lì sarebbero scoppiate le loro solite discussioni, che sarebbero sfociate in una lotta l'uno contro l'altro, ma questa volta Naruto se ne sarebbe andato via e quando sarebbe tornato, avrebbe fatto le valigie e tutto sarebbe finito.
“Mi rifiuto”.
Naruto fissò di rimando Sasuke che continuò a guardarlo. Lo sguardo di Sasuke era determinato e irato mentre ricambiava quello di Naruto.
“Come?!”
***
Sasuke sbatté la cartella sulla scrivania prima di tornare all'entrata del suo ufficio. Era furioso. Era furioso oltre ogni immaginazione. Naruto aveva cercato di rompere con lui. Il suo Naruto aveva cercato di lasciarlo. Il suo dobe, il suo usuratonkachi, l'amore della sua vita, Naruto aveva cercato di lasciarlo.
Sasuke non aveva idea da dove venisse tale decisione. Pensava che erano felici. Lui e Naruto erano ad un buon punto nella loro relazione; avevano soldi, un posto in cui vivere e stabilità. Erano–
Sasuke pietrificò nel suo ufficiò, gli occhi che si palancavano all'orribile realizzazione che lo aveva colpito.
Non riusciva nemmeno a ricordare l'ultima volta in cui lui e Naruto avevano fatto sesso.
Imprecò mentre si sedeva sulla poltrona dietro alla scrivania. Non riusciva nemmeno a ricordare l'ultima volta che aveva baciato il suo amante sulle labbra! Il suo Naruto! Era così abituato a non riuscire a tenere giù le mani da Naruto a dispetto di ciò che indossava! Preferibilmente quando non aveva nulla...
Il moro chiuse brevemente gli occhi. Era un fottuto idiota. Amava Naruto più di ogni altra cosa al mondo, più del suo lavoro e più della sua stessa famiglia. Naruto era il suo mondo... fino a quando non lo aveva dato per scontato.
Si alzò in piedi, gli occhi pieni di propositi. Sarebbe stato un fidanzato migliore per Naruto, il miglior fidanzato, quello che Naruto meritava.
Avrebbe vinto indietro il suo dobe.
Continua...
Edited by trinh - 10/10/2009, 14:12
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