| Titolo: Blank canvas (Tela bianca).
Autore originale: Tanuki-Mara.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Disclaimer: se pensate che Naruto appartenga a Mara, allora vi suggerisco fortemente di scoprire perché Kishimoto-sama ha tutti i suoi soldi.
Pairing: SasuNaru.
Rating: Yaoi: relazioni omosessuali, linguaggio adulto, situazioni sessuali, intercorsi sessuali, Sasuke che si comporta da stronzo e poi da stronzo geloso e Neji che si comporta al suo solito modo provocante –nel senso di provocazioni, pervertite!– . Oh! E Gaara sembra qualcosa che dovremmo comprare tutti per mangiarlo. Mmm.
Prima che me lo dimentichi, l'altra volta presa dai fumi di chissà quale sostanza ho tradotto il titolo Tele bianche, in realtà è Tela Bianca =.=...
Devo confessare che nel momento in cui avevo aggiornato la prima parte, questa seconda era già bella che pronta, ma volevo aspettare di finire la terza prima di aggiornarla. Cosa che ahimè non mi è riuscita, è da mesi che dico che le lemon mi hanno stufato, ma ho sempre cercato di andare avanti, ora però sono arrivata al mio limite, non ce la faccio più. Sono così noiose e ripetitive. Comunque la prossima settimana parto per la montagna e starò via per tutta la settimana praticamente, per cui non aggiornerò la terza parte se non dopo il 19 ottobre. Tra l'altro quest'anno ho un orario da schifo! Tutte le lezioni le ho il pomeriggio e la maggior parte dei giorni torno a casa alle otto di sera passate. E da tre giorni ho e un gatto in casa di cui occuparmi, ora sì che mi sento un boss del male con il gatto acciambellato sulle gambe mentre progetto piano yaoiosi al pc...
-One-shot 19: Blank canvas (seconda parte).
Naruto si guardò attorno come scivolò dentro l'appartamento. Dopo il goffo rifiuto di Sasuke della sua proposta di rompere, era riuscito a creare una distrazione –spingendo tutte le riviste sul tavolo per terra– prima di fuggire. Adesso, che erano passate un paio d'ore, sperava che Sasuke fosse andato a letto. Dopotutto, erano le due di notte. Naruto si era nascosto a casa del suo amico Kiba fino a quel momento.
Come la porta si chiuse dietro di lui, una luce si accese. Il biondo gridò, portando le chiavi davanti a sé per difendersi. Sasuke inarcò un sopracciglio dalla sua posizione in piedi all'entrata.
“Oh, sei in piedi!” disse Naruto mentre si guardava intorno preoccupato con gli occhi sgranati. “Io, uh, pensato che stessi dormendo...”
Il moro avanzò verso Naruto e quest'ultimo si rannicchiò, in attesa dell'esplosione. Sapeva che Sasuke era infuriato, e oh Dio, era orribile quando era arrabbiato... a meno che non finiva in sesso violento... Dannazione, Naruto! Concentrazione!
Per gran sorpresa di Naruto, le braccia di Sasuke gli scivolarono intorno e venne tirato contro un corpo duro e familiare. Il biondo quasi si lasciò andare nell'abbraccio prima di realizzare cosa stesse facendo.
“Sasuke, aspetta...”
“Shh,” fece rapidamente il moro. “Sono stato un cattivo fidanzato, lo so, ma le cose andranno meglio d'ora in poi”.
“Non è così semplice”, ringhiò Naruto. “Non puoi semplicemente – semplicemente – aggiustarle!”
“Certo che posso,” replicò Sasuke. “Tu sei mio. Dovrei prendermi maggior cure di ciò che mi appartiene”.
Naruto fissò Sasuke, comprendendo che erano mesi da quando aveva visto il suo Sasuke 'super protettivo'. Di solito Naruto si comportava come se odiasse quel lato del compagno, ma in realtà lo adorava e Sasuke lo sapeva.
Sasuke posò un bacio leggero e dolce sulle sue labbra prima di voltarsi e andarsene. Naruto lo osservò con occhi spalancati mentre l'altro svaniva giù per il corridoio. Naruto fissò il punto in cui era sparito per un istante prima di andargli dietro. Col cavolo che sarebbe scappato di nuovo. Kiba lo aveva buttato fuori a calci e Naruto avrebbe dormito in un letto, cavoli!
***
Naruto era raggomitolato nel letto quando Sasuke tornò dal bagno. Ci restava sempre anni lì dentro. Naruto era sul suo lato come al solito, la schiena rivolta verso Sasuke. Ma per sua sorpresa, il moro si chinò di fronte a lui, protendendosi per dargli un bacio profondo.
La lingua di Sasuke cerchiò la bocca di Naruto e il più giovane trattenne un gemito che voleva scappare. Dio gli era mancato Sasuke... no! No! Naruto non poteva lasciare che accadesse di nuovo!
Voltò il capo lontano da Sasuke, fulminandolo con lo sguardo. Il moro ignorò l'occhiataccia, salì sul letto costringendo Naruto a farsi da parte dal suo 'lato'. Il biondo si accigliò come Sasuke si sistemò sul nuovo lato del letto, infastidito.
“Notte, amore,” mormorò Sasuke, avvolgendo le braccia intorno a Naruto, che lottò per scappare via dalla presa. Naruto si spostò lungo il letto, lontano di Sasuke prima di girarsi e dargli le spalle. Sasuke lo seguì, avviluppando nuovamente il compagno con le sue mani. Naruto sgusciò via e si spostò ulteriormente. Sasuke lo seguì. E Naruto si mosse ancora. E Sasuke lo seguì e Naruto si spostò...
E cadde dal letto.
Sasuke rise forte come si allungava e tirava su Naruto sul letto. Avvolse stretto un braccio intorno a Naruto, attirandolo vicino a sé e incrociando le loro membra. Naruto si arrese, comprendendo che era in trappola.
“Ti amo,” sussurrò Sasuke mentre affondava il naso tra i capelli biondi.
Naruto sospirò piano, una lacrima solitaria solcò gli solcò la gota. “Ti amo anch'io”.
Sasuke si stava sforzando per rimettere a posto le cose, ma non era abbastanza. Certo, sarebbe stata una settimana grandiosa o più, ma poi un gran progetto sarebbe venuto assieme al lavoro e BAM! Tutto sarebbe tornato come era ora.
E Naruto non sarebbe stato in grado di sopportarlo.
***
Sasuke si accigliò osservando Naruto guardare la TV. In un primo momento, Naruto era seduto sul divano, ma quando il moro si era unito al primo cercando di stringerlo a sé, Naruto aveva lasciato il divano e seduto sulla poltrona.
“Fai sul serio,” sussurrò Sasuke, guadagnando l'attenzione di Naruto. “Non è vero, dobe?”
“Sì,” replicò Naruto. “Faccio sul serio.
Sasuke si allungò per prendere il telecomando e spegnare la televisione. Aggrottò le sopracciglia verso Naruto prima di distogliere lo sguardo a lato. “Bene,” ringhiò.
“Possiamo vedere altre persone, per un po'. Non stiamo rompendo, ci prendiamo solo una pausa. Intesi?”
“D'accordo,” farfugliò Naruto alzandosi in piedi. “Vado a prendere il futon, dormirò nel mio studio”.
“I fumi della vernice non ti faranno bene,” disse Sasuke a bassa voce. “Dormirò io nel mio ufficio”.
E Naruto scattò.
“Smettila, Sasuke!” gridò, voltandosi per fissare il suo compagno. “Sto cercando di rompere con te! Per l'amor di Dio, smettila di essere così carino! Tu dovresti odiarmi! Non dovrebbe importartene se inalerò i fumi della vernice! Quindi smettila! Smettila di essere così fottutamente gentile!”
Il biondo uscì dall'appartamento mentre la rabbia che gli scorreva per tutto il corpo, lasciando Sasuke scioccato sul divano.
***
In ogni caso Sasuke finì sul futon.
Quando Naruto era tornato, era andato dritto nella loro camera per prendere l'essenziale che gli sarebbe servito e Sasuke ne aveva approfittato per chiuderlo dentro. Poi era tornato nel suo ufficio, dove il futon e tutto ciò di cui avrebbe avuto bisogno per un paio di giorni era già pronto, anzi, si era addirittura preso avanti con il lavoro di un paio di ore. Fatto tutto questo, fece scivolare la chiave della camera da letto sotto la porta, prima di correre di nuovo indietro al suo ufficio e chiudere la porta. Trascorse la mezz'ora seguente ad ignorare Naruto che batteva alla porta. Non avrebbe permesso in alcun modo al suo prezioso dobe di dormire sul pavimento e respirare i fumi della vernice.
Sasuke si distese sul futon, chiudendo brevemente gli occhi. Lui era un dannato genio, poteva riavere il suo dobe indietro. Doveva. Riuscirci.
Grugnì piano come i suoi occhi si riaprirono. Quando diavolo era diventato così assorto nel lavoro che aveva iniziato a trascurare Naruto?
Soprattutto dopo tutti gli sforzi che ci aveva messo per conquistarlo...
Con una leggera risata Sasuke ripensò a quando aveva incontrato per la prima volta il dobe. Aveva Gli aveva fatto credere ci essersi imbattuto con un tipo dritto ed era riuscito ad imbrogliarlo, strappandogli un appuntamento. Dopo altri tre 'non appuntamenti' Sasuke aveva rubato un bacio all'idiota. E che bacio... Sasuke sapeva che non doveva palpare le persone durante il loro primo bacio, ma il sedere di Naruto era così allettante. E a giudicare dal modo in cui aveva mugugnato, non gli era nemmeno importato.
Dopo che il cervello di Naruto lo aveva nuovamente raggiunto, il biondo era esploso contro di lui e si era dileguato per un paio di settimane. Alla fine Naruto si era fatto vedere al suo appartamento e lo aveva atterrato all'ingresso. Sasuke era rimasto sorpreso, ma molto lieto quando il più giovane aveva allacciato le sue labbra alle sue, gemendo mentre spingeva il suo corpo contro quello di Sasuke.
Inutile dire che il portiere non ne fu poi così impressionato.
Sasuke rotolò sul fianco, gli occhi si chiusero nel buio. Non avrebbe preso bene, Naruto che usciva con altri. Sapeva di essere super possessivo, ma non gli importava. Sapeva che Naruto lo amava. Principalmente perché Naruto glielo aveva detto, quando una volta era tornato ubriaco a casa loro dall'abitazione del loro amico idiota Kiba.
Aveva anche voluto che Sasuke tatuasse il suo nome sulla fronte di Naruto quella notte stessa, per 'provare quanto amasse Sasuke', ma il moro aveva declinato con garbo. Il mattino dopo, un Naruto più rinsavito gliene fu molto grato.
Ovviamente, era ancora arrabbiato per il simbolo del clan Uchiha tatuato sul suo sedere, ma gli passò velocemente.
Sasuke sospirò mentre si rigirava si nuovo sulla schiena. Era dura dormire senza Naruto lì.
***
Naruto fissò gli occhi neri del suo appuntamento. Il ragazzo dalla pelle diafana gli sorrise di rimando mentre si ravviava i capelli via dagli occhi, rivelando ulteriormente parte del suo bellissimo viso.
Per un momento, Naruto si dovette ricordare che non era Sasuke quello seduto davanti a lui.
“Allora, Naruto,” iniziò Sai, con uno dei suoi raccapriccianti sorrisi, “che è successo a Sasuke?”
Naruto fece spallucce e sorseggiò il suo caffè, ricambiando lo sguardo dell'altro artista. “Ci siamo presi una pausa,” mormorò. “Non permanentemente, ma stiamo frequentando altre persone”.
“Il che è buono per me,” mormorò Sai. “L'opportunità di una vita”.
Naruto sospirò, sorseggiando di nuovo il suo caffè. Il sorriso falso di Sai svanì e si riappoggiò contro la sedia, un'espressione rassegnata sul viso. “Naruto, dovremmo smetterla di girare intorno al fatto che io assomigli a Sasuke,” disse con una scrollata di spalle. Il biondo arrossì assumendo una tonalità scarlatta e abbassò lo sguardo sulla bevanda calda.
Sai si chinò sul tavolo, un'espressione calma sul viso. “Parlami da amico. Sputa fuori tutti i tuoi problemi”.
Naruto fisso Sai per un lungo istante prima di annuire lentamente.
E poi cominciò dall'inizio. Disse a Sai ogni cosa: dal fatto che Sasuke lo guardasse a mala pena alla mancanza di sesso. Sputò fuori ogni cosa, proprio lì nel bar, osando raramente di incontrare gli occhi privi di espressione di Sai.
Quando ebbe finito, Sai lo fissò, le labbra leggermente increspate. Ci rimuginò sopra per un istante prima di annuire, sorridendo a Naruto.
“Stai proprio passando un periodaccio,” mormorò, “ma penso che starai presto bene. Sasuke dovrebbe prendersi una pausa dal lavoro, dovreste riunirvi e tutto vi andrà bene”.
“La pensi così?” domandò Naruto speranzoso.
Sai annuì. “Sì,” disse. “Hai solo bisogno di far ricordare a Sasuke quanto lo ami. Ti raccomando la gelosia”.
“Sasuke si ingelosisce facilmente,” farfugliò Naruto.
Sai annuì in accordo. “Ma se vuoi farlo ingelosire, io non ti aiuterò,” disse Sai con un'alzata di spalle. “Hai bisogno di qualcuno come Sasuke, ma che allo stesso tempo sia diverso”.
Il viso del biondo si illuminò come un albero di Natale e poi batté le mani sprizzante di allegria.
“Conosco la persona giusta”.
***
Sasuke fissò il suo appuntamento dall'altra parte del tavolo. Occhi impassibili lo fissarono di rimando. Sasuke mantenne la sfida dello sguardo, incerto se rompere il silenzio con qualche goffa breve conversazione.
Alla fine Gaara sbatté le palpebre e Sasuke si lasciò sprofondare nella sedia con un grugnito. “Questo è un appuntamento interessante,” notò Gaara. Sasuke lo fulminò.
Dopo che Naruto era uscito con Sai il giorno addietro, si era sentito in dovere di uscire anche lui con qualcuno. Così aveva chiamato Gaara, il suo 'a volte amico' e gli aveva chiesto di uscire. Gaara aveva accettato solo spinto dalla curiosità.
Sasuke non si sentiva minacciato da Sai. Quell'idiota girava intorno a Naruto da anni e il suo dobe non era interessato. Sai non era una minaccia”.
“Quello è Naruto?”
La testa di Sasuke scattò a destra e sinistra. Abbastanza certo che fosse Naruto quello fuori dal piccolo café in cui si trovavano lui e Gaara, che veniva imboccato di gelato da...
Hyuuga Neji.
Sasuke lo conosceva. Lavorava per la Hyuuga Inc., la compagnia che era la più grande rivale della Uchiha Corp. Sasuke e Neji venivano spesso mandati per 'assaltare' lo stesso cliente e finivano per competere l'uno con l'altro. Sasuke lo odiava con ogni fibra del suo essere.
E Neji Hyuuga stava ora imboccando il suo dobe.
“Beh, andiamo a salutarli,” suggerì Gaara alzandosi. “Sarebbe maleducato non farlo”. Prima che Sasuke potesse fermarlo, Gaara era in piedi e aveva attraversato la porta del café. Sasuke balzò in piedi, seguendolo immediatamente. Doveva fermarli.
Non era sicuro di quel che avrebbe fatto, ma avrebbe allontanato Neji dal suo dobe.
Continua...
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hihihi
