Titolo: The Uchiha Couple (La coppia Uchiha).
Autore originale:
asashouryuu.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale:
http://www.fanfiction.net/s/2922292/1/The_Uchiha_CoupleDisclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru.
Rating: yaoi, mpreg, what if.
Prima che mi dimentichi, parto con la spiegazione della parte apparentemente confusa sullo svenimento di Naruto.
Ecco, sinceramente io credo di poterlo comprendere abbastanza visto che per la prima volta in vita mia sono svenuta giusto a settembre XD. Quando stavo per svenire mi pareva di sentire tutto ovattato e mi sentivo leggera di cervello, non mi pareva di avere nemmeno il pavimento sotto i piedi, mi pareva di camminare sull'acqua... beh per Naruto è stato più grave, perché prima di svenire ha delirato e riso, io invece sono caduta come una pera da un treno, punto e basta Poi vabbé Naruto è svenuto e quando riapre gli occhi vede tutto ribaltato, però non gliene frega nulla, perché con al mente stava già viaggiando per lidi lontani. Io quando sono svenuta e ho ripreso vagamente coscienza credevo di essere a letto e pensavo "Che bello, non voglio svegliarmi, voglio dormire qui ancora" =.=" Per cui lui con la mente vola e sogna e con il corpo cade a terra, tutto qui. Spero di non avervi confuso le idee, mischiando la mia esperienza a quella di Naruto. Per altri chiarimenti chiedete pure ^^.
Parlando di me, le due pesti che devo gestire sono tremende, vorrei buttarmi giù da un pinte a volte... Mettono a dura prova la mia sanità mentale, fisica e spirituale... spero di riuscire a tornare a casa almeno una volta a settimana per novembre, così da poter riprendermi dal trauma. Per il resto vi saluto, perché non voglio fare un poema di cose che probabilmente vi annoiano o non vi interessa leggere. Passate buon weekend voi che potete^^!
-Capitolo 24: Il sentiero della luna notturna 夕月の道.
Un caldo e accogliente sorriso, accompagnato da una ferma stretta di mano era l'usuale saluto praticato da Naruto ogni volta che incontrava, rappresentanti, kage e diplomatici. Ma c'era un uomo che non riceveva nessuna di queste cortesie: Gaara. Ogni volta che questi entrava nell'ufficio dell'Hokage, si ritrovava assalito dall'amico biondo e come se non bastasse, Naruto avrebbe poi rivolto a Gaara il suo sorriso più smagliante, facendo sentire il rosso come se fosse stato vicinissimo al sole.
Gaara inarcò un sopracciglio in leggera irritazione, mentre Naruto lo guardava trepidante. Quando nessun annuncio venne dall'amico, Naruto si accigliò e poi sospirò, “E io che pensavo che tu fossi venuto qui personalmente per dirmi che ti eri sposato e che mi volevi come tuo testimone”.
Con non curante indifferenza, il kazekage alzò le spalle e si sedette. “Io sono sposato”.
“Con il villaggio, lo so” replicò quasi esasperato il biondo, “ma è diverso. Il villaggio non ci sarà ogni volta che ti sentirai male; non ti completerà in ogni aspetto; non ti aspetterà a casa per darti il bentornato; non mangerà ciò che cucini; non-”
“Scalderà il mio letto?” Naruto arrossì immediatamente, facendo ghignare il suo amico. “Solo perché tu hai trovato qualcuno che fa queste cose e altro per te, non significa che anch'io dovrei iniziare a cercarne uno. Sono contento di avere dei nipotini e delle nipotine e di ciò che ricevo dal mio villaggio”.
Naruto sapeva quando doveva smettere di parlare di queste questioni, così non insistette ulteriormente. Sapendo ciò, Gaara ghignò vittoriosamente anche se le sue vittorie sulla questione avevano sempre breve vita.
Gaara – 14 Naruto – 0
“C'è qualche schermaglia tra i nostri alleati e si aspettano che noi interveniamo”.
“Interveniamo?” Gaara annuì mentre un'espressione cupa graziava il suo viso. Intervenire era una delle cose che odiava di più, perché il più delle volte portava più problemi di quante ne volesse affrontare.
Naruto accennò col capo, ma prima di poter proseguire il discorso la porta si spalancò e stava per staccare la testa all'intruso con delle imprecazioni quando realizzò che era stato suo figlio seguito da un Sai molto sereno e sorridente ad entrare. “Yuu-chan, non ti avevo detto qualcosa riguardo l'entrare senza bussare prima?”
Il ragazzo sorrise timidamente, “Ma volevo vedere così tanto Zio Gaara”. Con uno sguardo ammaliante, fissò il rosso, “Dormi a casa nostra, questa volta?”
Gaara accarezzò i capelli neri e disse, “Starò da Temari stanotte”.
“Allora, posso venire anch'io?” Questa volta la domanda era diretta al suo chichiue.
“Dovresti chiederlo a Shikamaru e Temari prima-”
“Sì, puoi,” rispose immediatamente Gaara.
Yuuzuki esultò di gioia, “Allora Yukio, Akio ed io possiamo giocare con la tua sabbia, vero?”
Sebbene non avesse ancora compreso perché a Yuuzuki ed i suoi due nipoti piacesse così tanto la sua sabbia, soprattutto quando questa aveva preso la vita di molte persone ed era impregnata dell'odore della morte e del sangue, il rosso annuì.
“Allora ci vediamo stasera, Zio,” disse il piccolo moro e stava per andarsene quando si ricordò qualcosa. Guardò il suo chichiue dietro di sé, “Ne, chichiue, mentre stavo ripassando per il mio esame, zio Sai mi ha menzionato che tu non hai il pene. Che cos'è?”
Diverse emozioni danzarono sul volto di Naruto prima che la rabbia prevalesse, piazzandosi come un avvoltoio vendicatore. Un aurea letale iniziò a circondare il suo corpo tremante.
“Sai, tu bastardo!” disse. La voce calma celava la rabbia in lui. Saltò oltre il tavolo, scompaginando alcuni documenti mentre puntava verso Sai ancora sorridente, che si spostò immediatamente per schivare il calcio volante di Naruto.
Innocente come sempre, Yuuzuki guardò lo zio dai capelli rossi e domandò, “Cos'è un bastardo?”
Un sopracciglio si contrasse, come Gaara udiva la domanda e con il suo volto impassibile rispondeva, “Il soprannome di Zio Sai”. E il ragazzo fece cenno col calo, registrando la parola nella sua mente per usarla più tardi.
Per nulla preoccupato dall'aura omicida che percepiva dall'Hokage, Sai disse tranquillamente, “Calmati, Naruto. Non vuoi che Yuuzuki impari parole così crude a questa età, giusto?”
Quella frase sembrò provocare ulteriormente il biondo e iniziò immediatamente a cacciare Sai per l'ufficio. “Sai, smettila di scappare!” ordinò Naruto mentre mancava ancora una volta il leader dei Radice.
“Se lo facessi, questo porrebbe un problema per me più tardi”. Non essendo dell'umore di combattere, Sai decise di mettersi dietro Yuuzuki e usarlo come scudo contro gli attacchi.
“Yuuzuki-kun, se non chiederai a nessuno questa domanda per due anni, ti dirò cos'è un pene”.
“Davvero?” il ragazzo parve oblioso delle occhiatacce che il padre stava lanciando all'uomo alle sue spalle.
“Sì. Non lo diremo a nessuno perché è un segreto”.
Il ragazzo accettò e Sai usandolo ancora come scudo, lasciò l'ufficio.
“Yuuzuki diventerà sicuramente un pervertito,” affermò leggermente divertito Gaara mentre la porta si chiudeva dietro di loro. Il cipiglio sul volto di Naruto avrebbe fatto scappare tutti i ninja inferiori, ma il Kazekage non faceva parte di questa categoria, così rimase impassibile.
“Sto solo riportando un dato di fatto, Naruto. Le persone con cui preferisce stare sono Kakashi e Jiraiya-sama e per di più, trascorre un sacco di tempo con Sai; per non parlare del fatto che anche suo padre è un pervertito”.
“Sasuke non è un pervertito!”
“Davvero? Il rossore sul tuo viso me la dice diversamente”.
Il biondo mise su un broncio scuro. Non avrebbe permesso né ora né mai che suo figlio raggiungesse quei livelli. Mai!
- SasuNaru is love -
Yuuzuki rivolse un cenno felice ad Izumo e Kotetsu come entrò nell'edificio, senza fermarsi per iniziare la sua solita conversazione con i due. Poi sorrise alle guardie ANBU che erano stazionate nell'ufficio.
“Dammi un secondo,” disse ad uno di loro come stavano per aprire le porte. Prese un profondo respiro e si rassettò i capelli che si erano arruffati dopo aver corso velocemente dall'accademia. Poi alzò un pollice in segno di ok alle guardie ed entrò nell'ufficio, dove i suoi genitori erano nel mezzo di una discussione importante, almeno fu quello che lui pensò a giudicare dai loro volti.
I due alzarono lo sguardo per fissare i figlio che ghignava e appoggiava un rotolo, recante il sigillo dell'accademia, sul tavolo di Naruto. Riconobbero che cos'era vedendolo, sì, proprio come Sasuke si era aspettato, Yuuzuki si era diplomato.
“La cerimonia è domani pomeriggio, ce la farete ad esserci?”
“Certo! Come possiamo mancare, specialmente quando tu ti stai diplomando con il massimo dei voti nella tua classe,” rispose il suo chichiue.
“Ben fatto, Yuuzuki,” disse il suo otousan con voce tinta d'orgoglio.
“Questo era da aspettarselo perché,” guardò Naruto, “non sono un usuratonkachi”.
“Come osi...” il biondo stava per menare il figlio per un tale insulto, ma un Sasuke divertito lo trattenne. Ma Yuuzuki non aveva ancora finito e spostò gli occhi sul suo otousan, “E non sono uno che pensa solo a diventare più forte per vendetta, non facendo raggiungere il massimo ai suoi miglioramenti”.
Questa volta, fu la volta di Naruto di trattenere un Sasuke irritato. Yuuzuki lanciò ai due un ghigno arrogante prima di andarsene ridendo.
“Ora, finalmente sai cosa si prova a ricevere un ghigno made in Uchiha,” disse Naruto a Sai per calmarlo. “Non capisco perché sia lui che Akemi hannno tutte caratteristiche Uchiha eccetto che per gli occhi”.
“Dimostra soltanto che io sono superiore, dobe”.
Di nuovo quel ghigno arrogante!
“Vediamo se è vero,” disse Naruto, saltando addosso a Sasuke.
In qualche modo, Sasuke si ritrovò a complimentarsi da solo in vittoria mentre Naruto stava facendo meraviglie con la sua lingua.
Continua...
Ringrazio tutte quelle che hanno commentato, e non vi preopccupate, che in un modo o nell'altro rispondo a tutte ^^!