-One-shot 20: はるかな夢 (Harukana Yume)., SasuNaru, Yaoi

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trinh
view post Posted on 25/4/2010, 19:42




Titolo: はるかな夢 (Harukana Yume).
Autore originale: asashouryuu.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Disclaimer: presi in prestito senza permesso da Kishimoto-sama.
Pairing: SasuNaru, menzione di Sasux? and Narux?.
Rating: yaoi, romantico.

Ed eccoci qui alla fine di questa raccolta, che brava che sono XDD, dopo tanto penare finisco quel che inizio ^^. Diciamo che ero moooolto restia a postare questa one shot, perché sono stragelosa marcia di quest’autrice e i suoi lavori li tengo tutti sul mio blog, ma visto che tra poco aprirò una raccolta delle sue one shot su efp, che alcune di voi avranno già letto, mi sono detta che questa era la one shot perfetta a chiudere il ciclo. Vi ringrazio di avermi seguita fin qui, è stata una raccolta impegnativa sotto molti punti di vista, ma mi ha dato tante soddisfazioni ^^. Buona lettura e un grazie a tutte!

trinh

-One-shot 20: はるかな夢 (Harukana Yume).

13 Agosto

Il giorno più afoso dell’anno, ma per Naruto non era quello a rendere il giorno memorabile.

13 Agosto

Il giorno in cui Sasuke era tornato a Konoha. Il giorno in cui Naruto lo aveva trascinato indietro al villaggio che lui aveva abbandonato. Naruto lo aveva trascinato non perché Sasuke si rifiutava di tornare a casa, ma perché Sasuke era esausta e gravemente ferito. Aveva trascinato Sasuke dopo lo scontro finale con Itachi.

-SasuNaru is Love-

La battaglia fu epica. Probabilmente al dio della guerra ci erano voluti mesi per pianificarlo in modo da farlo ricordare e registrare nella storia.

E Naruto? Naruto era stato lì a testimoniare a tutto l’accaduto. Aveva osservato dai margini del campo di battaglia, poiché rispettava i desideri di Sasuke, ma si era ripromesso di intervenire se le cose si fossero messe male per Sasuke. Alla fine, si era unito anche lui alla lotta. Quasi non perse un braccio nell’atto di impedire a Sasuke di sacrificare la sua vita per uccidere Itachi e spegnere il suo desiderio di vendetta.

Quando tutto ebbe termine, i due erano ricaduti sulle loro schiene e avevano lasciato che il sole li riscaldasse, troppo stanchi per rimanere in piedi. Il silenzio li aveva ricoperti, gravando su di loro.

Sasuke aveva chiuso gli occhi, La vittoria e l’adrenalina erano ciò che tenevano a bada l’oblio. Finalmente ce l’aveva fatta. Aveva chiuso il suo passato. L’aveva fermato dal mischiarsi al suo presente e al macchiare il suo futuro. Ce l’aveva fatta ed il suo cuore era calmo e inquieto allo stesso tempo. C’erano infinite possibilità che lo attendevano e, tuttavia, nessuna. Aveva preso un profondo respiro e lasciò che le parole scorressero dalle sue labbra, spontaneamente.

“Andiamo a casa,” aveva fatto una pausa e lasciato che l’ultima parola rotolasse via dalla sua lingua, “dobe”.

Naruto si era immobilizzato. Aveva smesso di respirare, poi il suo capo era scattato di lato così improvvisamente che lo udì schioccare. Tuttavia, aveva una questione più importante da affrontare.

“C-che hai detto?” aveva sussurrato. C’era stata una nota di paura e incredulità nella sua voce, che avevano fatto desiderare a Sasuke di ridere se non avesse avuto una costola fratturata.

“Ho detto andiamo a casa, dobe.” E Sasuke lo aveva osservato in silenzio, mentre la felicità e la stanchezza graziavano il volto brunito.

Naruto aveva fissato il cielo e gridato la sua felicità al cielo. “Bene!”

-SasuNaru is love-

Una settimana dopo il loro ritorno, che avevano trascorso in ospedale, Sasuke era stato convocato per una riunione con il concilio. C’erano richieste per scomunica mento, esilio e ovviamente, esecuzione di morte. Nonostante la senilità degli anziani del concilio, essi non potevano dimenticare la diserzione di Sasuke, ma non potevano nemmeno dimenticare che egli aveva ucciso due delle più grandi minacce di Konoha e nessun altro shinobi del villaggio.

Dopo mesi di dibattito, il concilio aveva accettato riluttantemente di dare all’ultimo Uchiha un’altra chance, aspettandosi che il giovane riprendesse da dove aveva lasciato.

Naruto decise di aspettare che gli anziani e i membri del concilio uscissero dalla stanza prima di congratularsi con il suo migliore amico, ma si erano mossi così lentamente, che fu una tortura per lui. Quando se ne furono andati, nella sua crescente felicità, si era lanciato addosso a Sasuke, Tale azione aveva sorpreso Sasuke e i suoi coetanei maschili; tanto che fece inarcare le sopracciglia dei suoi vecchi amici e sollevare proteste dalle sue amiche, che finsero indignazione.
Giocando il suo ruolo da bastardo, Sasuke spinse via Naruto, fulminandolo e mormorandogli vuote minacce di morte. Quando tutti iniziarono ad uscire dalla stanza per cercare un posto per festeggiare, sia Sasuke che Naruto si scambiarono un sorriso simile a quello che si erano scambiati dopo quella battaglia. Un risultato favorevole dalle voci di corridoio era una vittoria per loro. Non era grande quanto la sconfitta di Itachi e il ritorno a casa di Sasuke, ma era pur sempre una vittoria, senz’ombra di dubbio.

Sasuke e Naruto erano coscienti delle segrete correnti di tensione di sentimenti non rivelati e parole non dette tra loro. Sapevano il nome dell’emozione che li attanagliava, ma erano troppo testardi per lasciarlo manifestare. Nessuno dei due era pronto. Sasuke voleva essere un membro ANBU come Naruto prima di ritenersi degno del biondo. Sapeva che era il suo orgoglio Uchiha a parlare, ma non gliene importava nulla.
Naruto, d’altra parte, aveva deciso di aspettare. Il biondo era abbastanza orgoglioso da non imboccare tutto il cammino. Se volevano una relazione, dovevano camminare l’uno verso l’altro entrambi e incontrarsi a metà strada.

Durante la festa per il compleanno di Ino, Naruto osservò i suoi amici con un sorriso malinconico sul volto nel vedere che quasi tutti avevano trovato qualcuno. Vederli con i loro amati, faceva sbocciare la gelosia nel suo cuore. A sua insaputa, Sasuke lo stava osservando. Temendo che quell’espressione potesse incidersi per sempre sul volto brunito, Sasuke si avvicinò al suo posto.

“Dobe.”
Meditabondo, cosa che fece tremare il cuore di Sasuke. Il moro, che era appena diventato un chuunin, si abbassò e sussurrò piano, “Ti prego di essere paziente. Aspetta solo”. Poi strizzò la spalla sinistra di Naruto prima di andarsene, troppo imbarazzato per rimanere più a lungo. Il biondo tenne quelle parole vicino al suo cuore, per ricordarle quando l’attesa fosse diventata una tortura.

Per il gennaio dell’anno seguente, Sasuke era diventato un jounin e per aprile un membro ANBU a tutti gli effetti. Ovviamente, ci fu una festa per il suo reclutamento. Durante la festa, Sasuke si rifiutò di bere più di tre bicchieri di alcol, dicendo che era troppo stanco per essere dell’umore di ubriacarsi. Naruto, d’altra parte, stava bevendo anche troppo, ma lui non si ubriacava mai, grazie a Kyuubi. Dopo la festa, Sasuke si offrì di accompagnare Naruto a casa. I loro amici non ci pensarono troppo visto che entrambi, più spesso che no, si accompagnavano a turno l’uno a casa dell’altro.

Sasuke inarcò un sopracciglio e Naruto ripescò le chiavi dalla tasca.

“Entri?” domandò Naruto mentre metteva piede in casa. La domanda fu gettata così casualmente che Sasuke temeva che Naruto avesse dimenticato qualcosa di molto importante per tutti e due.

“No. Vado a casa,” disse Sasuke.

Naruto annuì e fu quasi sul punto di chiudere la porta quando il piede di Sasuke si mise in mezzo. Il biondo parve confuso. Sasuke si accigliò e sospirò.

“Scusami per averti fatto aspettare,” disse quest’ultimo.

Ci volle un po’ a Naruto per comprendere il significato implicito e realizzare che era una confessione d’amore da parte di Sasuke. Dio! Il tipo non poteva smettere di essere un bastardo per un paio di secondi, mettere i suoi sentimenti a parole e dirle in modo affettuoso? Tuttavia, Naruto non se ne lamentava, perché Sasuke lo aveva tirato in avanti e premuto la sua bocca contro la sua, aperta e famelica.

Immediatamente, Naruto avvolse le sue braccia intorno a Sasuke, tirandolo vicino mentre ricambiava il bacio con il crescente desiderio che aveva. Incespicarono nella camera da letto del biondo, mentre le mani e le bocche erano impegnate tra loro. Si sbarazzarono dei loro vestiti, incuranti dei suoni di strappi che sembravano echeggiare nel silenzio della stanza. Tutto ciò che sapevano era che il loro momento era arrivato, che avevano bisogno l’uno dell’altro e che l’altro era lì.

Di tanto in tanto, ridacchi scivolavano dalle loro gole, puntuando i boccheggi e i gemiti che si estorcevano a vicenda con il piacere che si davano. Si mormorarono dolci non nulla, incapaci di fermare parole eccitate dal scappare dalle loro labbra. Si sussurrarono parole di incoraggiamento, premendo i loro corpi più vicino, disperati di avere di più.

Il loro essere un tutt’uno fu una celebrazione di vita, amore e passione. Fu perfetto. Fu bellissimo oltre ogni parola che potevano dire per esprimerlo.

-SasuNaru is Love-

Quando ebbero ventun’anni a Naruto fu dato il titolo di Hokage e pensò che quello era il miglior regalo che potesse avere quell’anno finché Sasuke non gli chiese casualmente si trasferirsi da lui a villa Uchiha. Non come suo compagno, ma marito. Il bastardo stava chiedendo la sua mano senza nemmeno essere nervoso o normalmente romantico! Tuttavia, era così felice da non riuscire a dire nulla, se non annuire semplicemente e fare l’amore con Sasuke.

Due giorni dopo, erano spostati. Ovviamente Sasuke, sicuro del fatto che non avrebbe rifiutato, aveva già preparato tutto prima della proposta.

Si sposarono sotto un albero di ciliegio dove i petali piovevano su di loro con grazia. Fu un giorno perfetto con il tempo eccessivamente volubile. Piovve un secondo poi divenne di nuovo soleggiato e fermarono tre volte la cerimonia per trovare riparo finché tutti non si stufarono della situazione e decisero di lasciare che la pioggia li inzuppasse e basta. Tutto sommato, fu un giorno come un altro prendere per marito un bastardo e sigillare il fato di suddetto bastardo ad un dobe senza speranza.

Trascorsero la loro luna di miele in un’isola esotica che fece pensar loro di essere le uniche persone al mondo e che avevano il compito di ripopolarlo. Ci tentarono. Fare l’amore fu un’attività costante nel loro programma giornaliero. Trovarono luoghi isolati nelle loro passeggiate, dove poterono arrendersi con selvaggio abbandono. Alla notte, lo facevano più e più volte, tanto da rimanerne così esausti da non poter fare altro che dormire. Quando la loro luna di miele terminò, nonostante furono riluttanti di tornare a casa dovettero farlo.

Il loro matrimonio fu felice, nel senso che fu come ogni altro matrimonio. Si amavano e discutevano eccetto che le loro emozioni erano sempre agli estremi. Persino Sakura aveva commentato con leggerezza il fatto che il loro matrimonio era bipolare. I due non potevano fare a meno di concordare. Quando erano passionali, ci mettevano tutto il loro essere. Quando discutevano, spendevano tutti i loro sforzi nel ridursi in poltiglia a vicenda invece che parlare. I loro amici riuscirono solo a scuotere la testa divertiti più di ogni altra cosa. Avevano capito che questo matrimonio era una rappresentazione di rivalità e amore tra loro.

Un giorno, Sasuke tornò a casa da una missione e la trovò silenziosa. Gli ci volle un attimo per ricordare che Naruto era al Villaggio di Suna per una convention. Il silenzio e la freddezza della casa lo depressero e in quel momento, un pensiero gli salì alla mente.

Se solo avessimo dei bambini intorno…

Ricordò il tempo in cui lui e Itachi erano soliti salutare i loro genitori al loro ritorno a casa. Quelli erano giorni belli e felici.
Quando l’addozione gli venne in mente, non riuscì a fare a meno di ghignare e non poté aspettare di dirlo a Naruto. Lo avrebbe detto al biondo nel momento in cui fosse entrato. Peccato che il secondo in cui Naruto mise piede in casa, il primo pugno di desiderio abbatté tutto ciò che aveva in mente. Probabilmente Naruto soffrì lo stesso colpo perché si levarono frettolosamente i vestiti di dosso così da incontrarsi a metà strada già nudi. Fecero l’amore proprio lì, troppo bisognosi per preoccuparsi di dov’erano in quel momento.

Quando il desiderio e la lussuria si placarono e divennero solo un flebile mormorio nel loro sistema, Sasuke aprì gli occhi e guardò Naruto che lo stava cavalcando, il suo membro molle ancora avvolto nel suo calore.

“Dobe, voglio dei bambini,” affermò e prima che stupidi pensieri attraversassero la mente del biondo, aggiunse, “E non sto dicendo che dovremmo cercare una donna da fecondare.”

Naruto prese una mano diafana che stava dolcemente massaggiando le sue cosce. “In questo caso hai dimenticato che sono un uomo.” E per provarlo, trascinò la mano sul suo petto e poi sul suo membro molle e appiccicoso. “E la mia Oiroke no jutsu non è fatta per le gravidanze”.

Sasuke alzò gli occhi al cielo in esasperazione e disse, “Addozione”.

“Oh.”

“Sì, ‘Oh’,” ripeté sarcasticamente l’Uchiha.

Naruto gli rivolse un sorriso a trentadue denti e dichiarò, “Andiamo all’orfanotrofio per prima cosa domani mattina”. Poi si corresse immediatamente,”Giusto dopo la nostra aggiustatina giornaliera a letto”

Sasuke non poté fare a meno di ridacchiare. Avvolse le braccia intorno a Naruto e rotolò sopra per un altro round, perché dannazione! Lo amava più di quanto il biondo sapesse.

-SasuNaru is love-

Sasuke e Naruto presero un bambino di sei anni chiamato Tomohisa per far parte della loro famiglia. Sapendo chi erano e il loro orario pieno e rigido, lo staff dell’orfanotrofio sembrò riluttante ad accettarli, ma incapaci di fare alcunché. Le loro routine erano cambiate e aggiustamenti erano stati apportati. Visite a sorpresa dall’orfanotrofio erano frequenti, ma non trovò nulla che non andasse. Infatti, Tomohisa sembrava felice di rimanere e gli veniva dato tutto ciò di cui aveva bisogno senza viziarlo.

Quattro mesi più tardi, Tomohisa divenne ufficialmente un membro della famiglia Uchiha. Tomohisa, che aveva i capelli rossastri e gli occhi grigi, era calmo e intelligente. Era un bambino curioso e assetato di conoscenza. La maggior parte del tempo, era Sasuke che rispondeva alle sue innocenti domande. Tomohisa trascorreva la mattina con Naruto e il pomeriggio con Sasuke. Non una volta, i due lo fecero sentire non voluto e non amato.

Tomohisa a volte era imbarazzato di trovare i suoi genitori comportarsi in modo immaturo, specialmente quando discutevano. Erano così infantili che se non fosse stato per l’abito da Hokage e quella maschera di porcellana nella stanza dei suoi genitori, avrebbe pensato che fossero degli idioti. Credeva che tutti gli adulti fossero così e osservava i compagni di scuola e gli amici dei suoi. Sfortunatamente, i suoi genitori erano di una razza unica e da questo ne trasse una gioia segreta. Li amava entrambi da morire.

Un anno più tardi, Sasuke e Naruto tornarono all’orfanotrofio per addottare un altro bambino, e questa volta, presero una femmina perché Tomohisa voleva una sorellina. Lo staff dell’orfanotrofio era restio a lasciarli avere una bambina per una semplice ragione: una scarsa presenza femminile nella loro residenza. I tre Uchiha erano testardi e determinati ad avere una femmina nella loro famiglia e si assicurarono che anche senza la costante esposizione ad una presenza femminile, Saeko –una bambina di cinque anni dai capelli argentati e gli occhi verdi, si trovasse bene. Alla fine, vinsero. Furono in grado di adottare la graziosa e gentile Saeko un mese prima del suo compleanno.

-SasuNaru is love-

“Ti è piaciuta la tua festa di compleanno, Sae-chan?” domandò Sasuke mentre la bambina si preparava per andare a letto.

La figlia annuì mentre si pettinava i capelli. “Tutti hanno detto che il kimono mi stava bene”.

“Il tuo chichiue sarà felice di sentirlo”.

La bambina sorrise, poi s’illuminò quando Naruto ed il suo fratello maggiore entrarono nella stanza. “Abbiamo un altro regalo per te”.

“Eh? Ma io ho già ricevuto così tanto,” disse, lasciando che il suo sguardo si muovesse per la stanza.

“I compleanni vengono una volta all’anno,” spiegò Tomohisa mentre posava una piccola scatola tra le sue mani delicate. Li ringrazio e aprì il regalo. I suoi occhi sgranarono nel momento in cui vide un braccialetto d’argento nella scatoletta vellutata.

“Bellissimo,” esclamò e abbracciò tutti uno per uno. Naruto ricambiò l’abbraccio, stringendola forte, non volendo lasciarla andare. Ci voleva ancora molto tempo prima che gli ammiratori l’avrebbero inseguita, ma loro erano lì per proteggerla e tenerla al sicuro dalle mani dei pervertiti. Nessun ammiratore si sarebbe avvicinata a lei nei prossimi tredici anni.

“”

“Chichiue, non… riesco a… respirare.”

Naruto lasciò subito andare Saeko, scusandosi. Sasuke le rimboccò le coperte, mentre Naruto accompagnava Tomohisa in camera sua per fare lo stesso. Dopodiché, i due andarono nella loro stanza.

“Tenten aspetta il suo terzo bambino,” disse Naruto, iniziando ciò che si preannunciava una chiacchierata senza fine. “Con il suo volto inespressivo e lo sguardo alla ‘Voglio-uno-o-due-bambini’, non avrei mai pensato che lui fosse così impegnato a letto.”

“Dobe, se Neji sapesse quanto lavoriamo noi a letto, proverebbe vergogna.”

Naruto gli rivolse un piccolo sorriso e la domanda seguente allietò Sasuke. “Prima o dopo il bagno?”

“Durante,” replicò Sasuke.

Mani decise premettero contro la parete, Naruto gemette con voce spezzata quando Sasuke aggiunse più forza nelle sue penetrazioni. Inghiottito dal piacere, non riuscì più a sentire l’acqua che cadeva dalla doccia sopra di loro, né riusciva a sentire le dita di Sasuke premere più forte sulla sua pelle.

“Sasuke… Sa… ke… su…” mormorò Naruto. Era così vicino all’orgasmo, ma non voleva ancora venire. Schiaffeggiò via la mano diafana che era chiusa intorno alla sua erezione, tremando. “Insieme... ti prego.”

Sasuke lo ascoltò e continuò a muoversi. I grugniti e i mezzi gemiti puntuati da ogni sua penetrazione. Si sentiva troppo bene. Gli sembrava di essere al centro dell’universo ogni volta che Naruto era intorno a lui… ogni volta che Naruto fletteva i muscoli per stuzzicarlo. Continuò a spingersi contro il punto erogeno del compagno fino a quando non capitolarono insieme nell’abisso di luce splendente.

Un attimo più tardi, Naruto lo guardò da oltre la spalla e Sasuke riuscì a vedere il fuoco della lussuria bruciare in quegli ipnotici occhi azzurri.

Io e lui, pensò Sasuke, siamo insaziabili.

Andarono nel loro letto, troppo eccitati per anche solo asciugarsi.

Naruto mezzo coprì il corpo di Sasuke mentre si scambiavano un bacio passionale. Poi tracciò il collo di Sasuke con la punta della sua lingua. Leccando di tanto in tanto le gocce d’acqua sulla pelle chiara.

Un miagolio sfuggì alla bocca di Sasuke quando Naruto succhiò il suo capezzolo destro, ricordandogli quelle volte in cui Naruto gli aveva succhiato il pene, specialmente sulla punta con la stessa pressione. Strizzò le natiche del biondo, ansimando.

Naruto trascinò una mano pallida dal centro del suo petto verso la punta della sua lunghezza che si stava indurendo e l’abbassò ulteriormente. Gridò sorpreso quando un dito scivolò nel suo orifizio ancora gonfio e rilassato. Il dito perverso di Sasuke.

“Sasuke,” ansimò contro la pelle ipersensibile del compagno. Mezzo vedeva a causa delle cose che quelle dita stavano facendo dentro di lui. Mosse la mano, in cerca del perineo di Sasuke. Quando lo trovò, iniziò a stimolarlo.

In un fluido movimento, Sasuke rotolò sopra di loro e fece scivolare il suo membro mezzo eretto nel calore vellutato del biondo.


Naruto alzò lo sguardo su di lui, ovviamente cosciente dell’impazienza di Sasuke e del suo enorme bisogno di lui. Trascinò languidamente una delle sue mani sul petto diafano e poi con l’indice, disegnò pigramente dei cerchi intorno al capezzolo sinistro del moro.

Sasuke mezzo gemette e mezzo grugnì. Dannato Naruto! Per un dobe, la sua consapevolezza del profondo potere che aveva su di lui, era sorprendente.

Ammiccò a Naruto prima di iniziare a muoversi. “Fammi diventare duro,” disse Sasuke con leggerezza.

Naruto annuì e fece come gli era stato detto come se nulla fosse più erotico per lui che sentire Sasuke indurirsi dentro di lui. Era una delle sue perversioni preferite.

Si mossero con abbandono come due forze che si muovevano ad un ritmo prestabilito e venendo insieme con una forza tale da fermare i loro cuori. Danzarono al loro proprio tempo senza pensarci finché la loro passione non li inghiottì e non li allontanò dalla magia della loro unione.

Sasuke aprì gli occhi e fissò giù il compagno che aveva ancora gli occhi chiusi, ovviamente intento ad assaporare ancora quel momento di bianchezza. Il suo cuore si strinse alla mera vista. Naruto era mozzafiato. Guardarlo, lo fece sentire mortificato il fatto che dopo tutti i crimini commessi e dopo tutte le cose infernali per cui era passato, avesse comunque trovato qualcuno… che era per lui come il paradiso.

Posò una mano contro una guancia brunita e mormorò, “Naruto.”

“Naruto.”

Sentendo la voce di Sasuke, Naruto seppe che non poteva andare avanti.. Aprì gli occhi e immediatamente la loro camera da letto si tramutò in una luogo nella foresta; le luci vaporizzarono in un’oscurità dove ombre allampanate che danzavano con timido abbandono e il suo sogno ad occhi aperti si fuse con la realtà. E la realtà era questa: Sasuke aveva sconfitto Itachi da solo e si supponeva dovesse morire dissanguato se non fosse stato per un mercante che l’aveva trovato e portato con sé. Tre mesi più tardi, sposò la secondogenita del mercante, visse come in un villaggio di persone normali senza ninja ed ebbe un figlio con lei. Naruto, d’altro canto, era ora Hokage, sposato e con due bambini –un maschio e una femmina.

Il loro primo incontro, dopo I loro trionfi individuali, fu una coincidenza, ma lentamente divennero incontri programmati dove potevano essere ciò che non erano.

“Stai divagando,” disse con calma Sasuke.

In scusa, Naruto piantò un piccolo e umido bacio sul collo diafano. “Un sogno ad occhi aperti era irresistibilmente tentatore.”

“Lo so.” Sasuke conosceva fin troppo bene il sogno di Naruto, perché era il loro sogno. “Solo, non perderti quando sono ancora qui, idiota.” Il biondo lo abbracciò semplicemente e rimasero in quella posizione a lungo.

Sasuke si stiracchiò le braccia e Naruto si rifiutò di dire le parole che avrebbero messo fine a questo stralcio del loro sogno. Inoltre, se l’era detto negli ultimi tre appuntamenti che avevano avuto.

“E’ tempo ora. Dobbiamo tornare da loro,” mormorò Sasuke con voce piena di dolore.

Naruto annuì. Fu ancora più depresso quando sentì Sasuke uscire da lui. Si sentì nuovamente incompleto e imperfetto.

Silenziosamente, si pulirono prima di mettersi addosso i vestiti.

Naruto guardò Sasuke che ricambiò il suo sguardo imperscrutabile. Dividersi era doloroso come la prima volta che avevano iniziato tutto quello. Si strinsero fra di loro e si scambiarono un bacio lungo e disperato, che li lasciò senza fiato.

Naruto gli sistemò affettuosamente delle ciocche corvine dietro un orecchio e disse, “Ci vediamo-”

“Quando ci vediamo,” finì Sasuke per lui.

Sparirono in un silenzioso sbuffo di fumo, muovendosi in direzioni differenti. Stavano tornando dalle persone che avrebbero dovuto avere i loro cuori se non lo avessero già dato quando erano ancora dei dodicenni, che non sapevano nulla di come andava la vita e il mondo e che sapevano solo come sognare, immemori che un sogno come il loro sarebbe stato lontano… un sogno lontano per sempre.

Un sogno lontano…

Fine.

Ecco, ora vi spiego perché ho deciso di mettere questa fic come storia finale. Lo so che è triste, ma volevo chiudere la raccolta come è iniziata, chi ha letto la prima one shot, si ricorderà che anche quella non finisce benissimo, per cui ho voluto fare tutto in modo razionale per quanto mi era possibile. Una one shot seria alternata ad una divertente, una corta ad una lunga e ora inizio triste ad una fine altrettanto triste. Spero che non vi sia dispiaciuto troppo. Beh, alla prossima. Aggiornerò ancora un capitolo per rispondere ai commenti che lascerete e per darvi il link della nuova raccolta che aprirò qui nel sito prossimamente. Un saluto a tutte!

 
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view post Posted on 25/4/2010, 20:10

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Accidenti,se non avessi bisogno di respirare avrei trattenuto il fiato per tutta la lettura.è triste sì,ma molto intenso,e comunque,anche se non possono stare insieme per sempre avendo ognuno un'altra famiglia,non si sono lasciati definitivamente.grazie mille per aver tradotto questa perla di questa autrice.non vedo l'ora di leggere la raccolta.alla prossima
 
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leanis
view post Posted on 25/4/2010, 21:31




è un pò triste però sempre bella
 
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trinh
view post Posted on 26/4/2010, 13:07




CITAZIONE (krikka86 @ 25/4/2010, 21:10)
Accidenti,se non avessi bisogno di respirare avrei trattenuto il fiato per tutta la lettura.è triste sì,ma molto intenso,e comunque,anche se non possono stare insieme per sempre avendo ognuno un'altra famiglia,non si sono lasciati definitivamente.grazie mille per aver tradotto questa perla di questa autrice.non vedo l'ora di leggere la raccolta.alla prossima

Grazie mille a te che vedi il mio punto di vista! T^T, E poi se uno non legge il finale, di per sé la fic era allegra dai XD. La prossima raccolta, non ci sarà sul blog perché le fic le hai già lette nella sezione The Dark Side of the moon ^^!

CITAZIONE (leanis @ 25/4/2010, 22:31)
è un pò triste però sempre bella

Grazie leanis ^^, in effetti chi ha detto che il sinonimo di triste sia brutta? L'importante è ciò che ti suscita dentro ^^
 
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Raine Evans
view post Posted on 27/4/2010, 20:50




Ah che peccato! Icha icha è finita!
Se non ricordo male, icha icha assieme alla coppia uchiha sono le serie che mi hanno attirata sul blog
Ammetto che come finale è un po' triste come one-shot, ma è tanto bella!
Complimentoni e grazie per il lavoro svolto!
 
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trinh
view post Posted on 28/4/2010, 10:05




CITAZIONE (Raine Evans @ 27/4/2010, 21:50)
Ah che peccato! Icha icha è finita!
Se non ricordo male, icha icha assieme alla coppia uchiha sono le serie che mi hanno attirata sul blog
Ammetto che come finale è un po' triste come one-shot, ma è tanto bella!
Complimentoni e grazie per il lavoro svolto!

Ah davvero? Io ho proprio un vuoto mentale xDD. Comunque grazie per le belle parole, sono contenta che anche se è triste, riesci a dire che è bella ^^. Infondo l'amore non è sempre a lieto fine, ma anche se non lo è, non vuol dire che non si amino i due, è questo quello che conta. Poi cercano comunque di vedersi ^^. Ci sentiamo!
 
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WingsHP
view post Posted on 28/4/2010, 20:16




Mi dispiace ma devo dirtelo.... ora dovrai tradurre al più presto qualcosa di felice!!! :P
Comunque anche se questa fic è molto triste mi è piaciuta..
Certo mi ha fatto quasi piangere questa parte..

CITAZIONE
Sparirono in un silenzioso sbuffo di fumo, muovendosi in direzioni differenti. Stavano tornando dalle persone che avrebbero dovuto avere i loro cuori se non lo avessero già dato quando erano ancora dei dodicenni, che non sapevano nulla di come andava la vita e il mondo e che sapevano solo come sognare, immemori che un sogno come il loro sarebbe stato lontano… un sogno lontano per sempre.

Un sogno lontano…

:cry: :cry: :cry:

In ogni caso, grazie mille!!!
Wow mi fa strano che I I P è finita...
ma è anche una bella soddisfazione poter mettere la parola fine ad un progetto.
Trovare così tante storie belle, considerando anche il tuo periodo di " rifiuto ", dovrebbe renderti orgogliosa XD
Continua così!!! ^_^
 
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6 replies since 25/4/2010, 19:42   149 views
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