Capitolo 4

« Older   Newer »
  Share  
trinh89
view post Posted on 15/1/2009, 20:56




Titolo: Angels.
Autore originale: YaoiRocks e XKhaalidaX.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3519309/1/Angels
Disclaimer: I personaggi di Naruto non mi appartengono… Se così fosse Itachi-sama sarebbe mio, Sakura sarebbe morta e ci sarebbero sempre scene Yaoi hot tutto il tempo (parole dell’autrice).
Pairing: itanaru, sasunaru.
Rating: angst, yaoi, lemon, romantico.
Il titolo è preso dalla canzone dei Within Temptation.

-Capitolo 4.

“Siamo arrivati?” chiese Naruto per la ventesima volta da quando erano partiti da Konoha. Il sopracciglio di Jiraya ebbe un tick.

“Naruto, siamo usciti fuori da Konoha da solo tre minuti!”

Ci fu il silenzio per pochi minuti e poi,

“Siamo arrivati?”

“Gah, mi stai uccidendo, lo sai?”

“Hmmm, che idea interessante…”

Jiraya fissò il biondo prima di grugnire e riportando l’attenzione alla strada. Avevano salutato solo le persone più care prima di partire. Gli amici di Naruto si chiedevano se quella fosse veramenteuna buona idea, vedendo come il biondo non appariva al meglio.

Tsunade gli aveva spiegato ogni cosa. Aveva menzionato il fatto dell’enorme energia che gli occorreva per mantenere in vita il feto. Inoltre, nella situazione in cui si trovava il ragazzo, avrebbe avuto a che fare con il suo estremo stress emozionale. Jiraya avrebbe ucciso quell’Uchiha qualora gli fosse capitato fra le mani.

Tsunade gli aveva detto di andare in una piccola casa abbandonata, non lontana dal villaggio. Era il posto in cui il padre di Naruto, il Yondaime, aveva trascorso il tempo con sua moglie ogniqualvolta che potevano. Nessuno, eccetto Jiraya e Tsunade, sapeva del matrimonio di Suki e Arashi, lasciati soli per la gravidanza di lei. Jiraya guardò il pallido ragazzo che camminava lentamente dietro di lui. Era troppo giovane per questo. Ancora troppo giovane.

Sospirò mentre si voltava, gli occhi che cercvano il sentiero segreto che conduceva alla casa.

“Siamo arrivati?”

“Quasi. Tutto quello che devo fare è trovare il sentiero”.

“Eh? Non c’è nessuna strada qui”.

“Sì c’è.. E’ un sentiero segreto. Porta alla casa dove tuo padre ha vissuto”. Naruto non sapeva niente dei suoi legami parentali, ma aveva il diritto di conoscerli.

“M-mio padre?”

“Sì. Si era sposato in segreto con la più bella donna esistente, Suki. Ah, me la ricordo. Le assomigli molto –piccolo e carino”.

“Carino?! Io non sono carino!” (qui urge spiegazione…il carino usato da Jiraya in inglese è pretty che viene usato con le ragazze per i ragazzi si usa handsome…per questo naru se la prende ndtrinh)

“Jiraya rise, ma decise di ignorarlo.

“Chi era mio padre?”

Lo stesso che ti ha dato quella maledizione”.

“Il Yondaime?!”

Jiraya annuì, guardando lo sbalordimento del ragazzo. Almeno stava zitto. Jiraya ghignò al suo pupillo prima di portare nuovamente lo sguardo al sentiero.

‘Dovremmo essere vicini…’ pensò, riconoscendo alcuni particolari nel paesaggio.

“Aha!” gridò quando lo individuò, facendo sobbalzare Naruto, che era ancora perso nei suoi pensieri. Jiraya avanzò verso una roccia piuttosto larga e poggiandoci una mano sopra, cercando di sentire qualcosa. Ghignò quando la trovo, la piccola crepa. Trasferì un po’ di chakra nella fessura e un sigillo apparì. Si morse il pollice e gocciolò il sangue sul sigillo.

Improvvisamente, come il sigillo fu spezzato la roccia sembrò svanire in una leggera nebbia, rivelando uno stretto sentiero chiuso da sporche pareti di pietra grigia. Jiraya guidò Naruto attraverso l’entrata e la richiuse dopo esservi entrato a sua volta. Era semplice, ma teneva fuori i visitatori indesiderati.

Jiraya condusse il biondino, che piagnucolava per la distanza, giù lungo il serpeggiante cammino. Jiraya era stato avvisato che Naruto poteva perdere velocemente le energie, e poteva peggiorare con il proseguire della gravidanza.

“Taci, moccioso!” ruggì, desiderando un po’ di pace cosicché potesse concentrarsi sui suoi pensieri.

“Ma…”

“Ho detto, taci! Mi stai dando il mal di testa!”

“Bene…” mormorò il biondo, anche se non abbastanza forte perché Jiraya udisse. Girarono l’angolo e Naruto sussultò mentre Jiraya sghignazzò alla reazione del ragazzo.

Nel mezzo della radura vi era un piccolo cottage. Piccolo, ma dall’aspetto confortevole. Non si poteva vedere il colore erano i mattoni dal momento che la costruzione era ricoperta di rose. Rosse, bianche, blu e anche altre altrettanto belle che avevano la base del petalo bianco e sfumavano al lilla sul bordo.
C’erano molti fiori e alberi nel giardino che includeva gelsomini, lavande, ciliegi e anche una quercia che sembrava avere diversi secoli.

Le finestre erano appena visibili sotto la tenda di rose e non dava alcun indizio su ciò che vi era dentro. Il ragazzo si guardò intorno per vedere chiaramente che erano circondati da pini così fitti che sembrava impossibile farsi strada attraverso di essi. Inspirò profondamente, sorridendo ai profumi del posto.
Lo facevano sentire rilassato e più a suo agio.

“Ti piace?” domandò Jiraya. Il ragazzo annuì, ghignando.

“Avanti, ti mostro l’interno. Sono venuto qui non molto tempo fa, quindi spero che la sporcizia non sia aumentata”.

Entrarono nella villetta e il biondo guardò curioso in giro. C’era un caminetto sulla sinistra della stanza con un divano dall’aria confortevole e alcune poltrone dal telaio di legno.
C’era un tappeto di lana vicino al camino cosicché ci si potesse sedere di fronte al fuoco e riscaldarsi. Sulla destra c’era una piccola cucina ancora arredata. Mentre vicino al centro della stanza, ma più vicino alla cucina, vi era un piccolo tavolo di legno con quattro sedie.

IL pavimento era di legno, le pareti di un rosso leggero che dava alla stanza una sensazione di calore familiare. Sulla lontana fine della stanza, c’era una scala di legno a chiocciola. Acanto alla qale vi era una porta che recava la scritta ‘W/C’ (Toilet) in simpatici caratteri corsivi.

“E’ davvero carino”. Disse Naruto, stupore evidente nella sua voce.

“Lieto che ti piaccia. Ho dato una mano a costruirlo!”

Naruto sbattè le palpebrè al sannin e poi ghignò.

“Bel lavoro per un pervertito”.

Jiraya grugnì, ma decise di lasciar correre, per il momento.

Naruto andò verso le scale e le salì lentamente. Quando raggiunse il pianerottolo, trovò Quattro porte. Andò alla più vicina e la aprì. Era una piccola camera. Un letto sulla destra con un cesto per la biancheria alla fine. Dall’altra parte c’era un armadio con una scrivania e una sedia. La finestra guardava di fronte al giardino. Naruto andò nella stanza opposta per vedere una stanza quasi identica a quella passata, tranne per la vista che era sul retro del giardino e non di fronte.

Poi raggiunse la porta accanto ed entrò per scoprirvi il bagno. Vi era una larga vasca con una presa per la doccia. Non era poi così grande e suscitò poco interesse in Naruto, che chiuse la porta e andò a vedere l’altra stanza.

Quando la aprì, ghignò. Quella stanza era sua. Era la camera da letto più grande. C’era un letto matrimoniale nel centro dell’ampia stanza con un cassettone per la biancheria e un armadio sulla sinistra. Sulla destra c’era un camino con una cappa sopra la quale vi erano diverse foto. Accanto alla porta c’erano una scrivania e una sedia. Il pavimento, come il resto della casa, era in legno, verniciato accuratamente. Le pareti erano di un azzurro scuro, che si abbinavano alle coperte del letto.

Naruto lasciò giù la sua borsa sul letto e andò alla cappa, guardando la prima delle tre foto. Era una foto del Yondaime, che teneva una bellissima donna tra le braccia. La donna aveva capelli neri come l’inchiostro e occhi color zaffiro che stavano in contrasto con i capelli scuri e la carnagione chiara. Era una donna minuta, ma sembrava trasparire amore e premura infiniti. Naruto sorrise realizzando che doveva essere sua madre.

Le sue iridi si spostarono sul’immagine accanto che ritraeva Arashi con il suo team di gennin. Naruto sorrise quando vide Kakashi, ma non riconobbe gli altri due. La foto affianco era del Yondaime con una Suki gravida, seduta nel giardino sotto un albero di ciliegio.

Ci fu un leggero rumore di passi dietro di lui e si voltò per vedere Jiraya, che era entrato nella stanza.
Guardò la borsa sul letto e chiese,

“Così ti sei installato in questa stanza moccioso, eh?”

“Già!”

Jiraya grugnì e uscì dalla stanza, mugugnando qualcosa sul mangiare. Fu allora che Naruto realizzò di quanta fame avesse. Ghignò e decise che avrebbe punzecchiato Jiraya nei giorni seguenti. Infondo non c’era nient’altro da fare, no?

***

*Il tempo scorre di 6 mesi* (36 settimana di gravidanza)

Naruto sospirò mentre si immergeva nell’acqua calda del bagno. In quel momento Jiraya era fuori per fare qualcosa e Naruto aveva deciso di dedicarsi a se stesso con un ungo bagno. Era un po’ confuso sul come potesse esserci corrente elettrica, ma Jiraya gli aveva spiegato che la casa aveva dell’acqua corrente nel legno che creava tutta l’elettricità ci cui necessitavano. Almeno Naruto poteva godersi un bel bagno caldo.

Fece scorrere assente una mano sullo stomaco gonfio, rabbrividendo leggermente. Shizune era stata lì di recente e gli aveva detto che nelle settimane avvenire si sarebbe ulteriormente gonfiato. Si sentiva strano. Sapere che qualcosa stesse crescendo in lui, vivere in lui. Poi sarebbe nato e dipeso completamente da lui per i suoi futuri primi anni della sua vita.

Jiraya passava molto tempo fuori casa ultimamente, ma Naruto non lo biasimava dal momento che era incline ad avere violenti sbalzi d’umore che al avrebbero persino fatto vergognare Tsunade. Naruto era riuscito a mettere su peso grazie al fatto che non poteva fare niente in quel luogo tranne sedersi tutto il giorno. Jiraya aveva anche trovato qualche utile erba nel giardino che avevano molto nutrienti, queste diminuivano la fame di Naruto per sommo sollievo di Jiraya.

Naruto scosse la testa e uscì dal bagno, afferrando un asciugamano e asciugandosi. Poi andò in camera sua, più che altro ondeggiò, e si vestì con qualche abito nero e largo che copriva alla meglio la sua pancia. Lentamente si incamminò al piano inferiore per vedere che c’era del cibo per lui nel forno. Scrollò le spalle e mangiò rapidamente prima di andare a gettare la spazzatura. Si distese sul divano, con la testa rivolta al fuoco nel caminetto. Sbadigliò, sentendosi stanco, come al solito. Chiuse gli occhi, decidendo di dormire un po’ fino al ritorno di Jiraya.

Jiraya si accigliò come vide il biondo addormentato. Poi controllò il forno e notò che aveva mangiato. Annuì in approvazione e poi decise di mettere il suo piccolo progetto nella stanza di Naruto. Quando Shizune era venuta, aveva insistito perché Jiraya facesse una culla per quando il bambino fosse nato. Alquanto riluttante aveva infine acconsentito. In realtà scoprì, che era abbastanza divertente. All’inizio i suoi primi tentativi furono un fallimento, ma l’ultima volta era stato un successo. Si sentiva come un nonno che stava ricevendo il suo primo nipotino. Scuoté la testa, ridendo dolcemente a se stesso. Non avrebbe mai potuto odiare il bambino. Il padre sì, ma non il piccolo.

Il vecchio uomo poggiò prudentemente la culla ai piedi del letto nella camera di Naruto prima di scendere a svegliare il ragazzo, e preparargli un po’ di thé. He’d do the latter first. Aggrottò la fronte quando vide il contenitore delle erbe. Avrebbe dovuto raccoglierne altre più tardi.

‘Avrei dovuto parlare di questo a Tsunade…’ pensò assente mentre metteva su l’acqua. Quando fu pronta, versò l’acqua sulle foglie secche delle erbe. Andavano bene anche per il thé.

Quando finì, andò a sedersi nella poltrona più vicina al divano. Scuoté gentilmente il braccio di Naruto, ricevendo un borbottiò irritato. Occhi cristallini si aprirono per fissarlo. Non ci badò molto.

“Tieni, bevi.” Disse, porgendo al ragazzo il thé. Naruto si mise a sedere imbronciato e sorseggiò la bollente bevanda.

Jiraya si stiracchiò, dandosi dei colpetti a qualche muscolo indolenzito. Naruto trasalì. Jiraya ghignò e chiese,

“Cosa c’è che non va?”

“Niente”. Fu l’acida risposta.

“Come vuoi. Se sei così stanco, perché non torni a letto?”

“Bene”. Sbottò il biondo, poggiando la tazza vuota sul tavolino prima di alzarsi e andare nella sua stanza. Jiraya scosse la testa. Pensava che solo le donne potessero avere sbalzi d’umore…evidentemente si sbagliava.

“3…2…1…” sussurrò mentre contava sulle sue dita.

“Ero-sennin?!” il gridò riecheggiò fino al piano inferiore e Jiraya ghignò,

“Bingo”:

Jiraya si alzò e si fece strada al piano superiore alla stanza del biondo.

“Si?” chiese, inclinando il capo allo stipite delle porta.

“Cos’è questo?” domandò Naruto, indicando la culla ai piedi del suo letto.

“Oh, quello” Beh, è una culla. Shizune mi ha pregato di farne una per te. Hai bisogno di un posto dove il bambino possa dormire, no?”

Naruto sbatté le palpebre di nuovo e poi sorrise radioso,

“Grazie Ero-sennin!”

“Puoi ringraziarmi non chiamandomi così…”

“No, ti ho appena detto grazie”.

“…Moccioso…”

***

Kakashi si accigliò. Aveva appena origliato un’interessante conversazione tra i membri dell’Akatsuki Deidara e Sasori. Non lo avevano notato.

(Inizio flashback)

Kakashi stava correndo attraverso la foresta nei pressi di Konoha quando aveva intercettato due figure sospette fra gli alberi. Si era avvicinato per identificarli come l’Akatsuki.

“Itachi è veramente andato lontano questa volta, un” disse Deidara in tono acido al suo partner, Sasori.

“Hai ragione. Ha ucciso il leader, e ora ne ha preso il posto, un”

L’altro disse qualcosa che non poté udire e Deidara annuì concorde,

“Andremo ancora avanti con il nostro piano?” chiese tranquillamente Sasori, voltandosi per osservare il proprio compagno.

“Sì…ma perché ha voluto che rubassimo questi rotoli?”

“Non lo so, non gliel’ho chiesto”.

“Oh…”

“Ad ogni modo dubito che ce lo avrebbe detto”.

“Vero. Avanti, dobbiamo andare via di qui, non sono dell’umore giusto per giocare con ninja di Konoha, un”.

Kakashi si ritirò a una relativa distanza di sicurezza.

(Fine flashback)

Quella era stata una delle più interessanti conversazioni che avesse mai origliato.

Quindi, Itachi era il leader dell’Akatsuki adesso. Questo complicava di po’ le cose. Itachi era molto più imprevedibile del suo predecessore. E quale era il piano di cui parlavano? Jiraya e Tsunade già sapevano che il ninja traditore di Konoha aveva già fatto qualcosa, tuttavia non lo avevano detto ancora.

Era meglio se Tsunade venisse informata al più presto del tutto. Lo avrebbe trovato…interessante.

Continua…


Edited by trinh89 - 15/1/2009, 22:24
 
Top
0 replies since 15/1/2009, 20:56   111 views
  Share