Capitolo 10

« Older   Newer »
  Share  
trinh89
view post Posted on 15/1/2009, 21:20




Titolo: Angels.
Autore originale: YaoiRocks e XKhaalidaX.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3519309/1/Angels
Disclaimer: I personaggi di Naruto non mi appartengono… Se così fosse Itachi-sama sarebbe mio, Sakura sarebbe morta e ci sarebbero sempre scene Yaoi hot tutto il tempo (parole dell’autrice).
Pairing: itanaru, sasunaru.
Rating: angst, yaoi, lemon, romantico.
Il titolo è preso dalla canzone dei Within Temptation.

-Capitolo 10.

Naruto fissò la piccola dormiente nella culla. Erano passate quattro ore da quando Naruto si era svegliato e Suki era ancora addormentata. Normalmente era sveglia prima di lui. Cosa la stancava così? Diede un sospirò e si tirò su i capelli con una cordicina di pelle, lasciando comunque delle ciocche che gli incorniciassero il volto delicato. Uscì dalla stanza e scese le scale venendo salutato da Iruka. Jiraya non era nei paraggi.

“Dov’è Suki-chan?” chiese Iruka, notando l’assenza della neonata. Naruto si accigliò leggermente,

“Dorme ancora. Ed è andata letto presto ieri!”

Iruka sbatté le palpebre e scrollò le spalle,

“Forse si è svegliata durante la notte ed è rimasta un’ora o più sveglia”.

“Sì…forse…”

“Bene. Vuoi fare un po’ di allentamento, non è vero? Quando Suki si sveglia puoi andare e allenarti per un po’ di ore. Baderò io a lei”.

“Davvero, lo faresti?”

“Ne sarei felice”.

Naruto sorrise e abbracciò Iruka per la vita,

“Grazie Iruka-sensei, Lei è il migliore!”

Come ciliegina sulla torta, entrambi sentirono Suki iniziare a piangere al piano superiore.

“Pensò che si senta sola…” disse Naruto, riconoscendo il pianto. Andò sopra e la trovò in piedi che si teneva come supporto al bordo della culla. Quando lo vide, sollevò le braccia verso di lui, il pianto che si era calmato un po’. Le sorrise rassicurante e la prese in braccio. La piccola smise di piangere e lo fissò, mettendosi un pollice in bocca. Sospirò e la portò giù, sedendosi al tavolo con la bambina sul grembo. Suki si guardò intorno come se fosse stata alla ricerca di qualcosa.

“Pah…?” chiese, guardandosi intorno. Guardò nuovamente Naruto,

“Mam-mah?”

“Le fece il solletico al pancino, osservando come rideva piano, allontanando le sue dita. Iruka li raggiunse con un biberon di latte, che Suki occhieggiò avidamente. Naruto la prese dall’altro uomo e la portò alle labbra di Suki. Mentre beveva, strinse il biberon nelle sue mani come se stesse cercando di tenerlo da sola. Quando ebbe finito, il biondo lo poggiò sul tavolo e osservò come la piccola sbadigliava accoccolandosi più vicina a lui.

“Hmm, forse potre andare già ad allenarmi…” disse. Iruka si sedette nella sedia più vicina, guardando la piccola.

“Che ne dici di portarla fuori? Le farà bene; forse la sveglierà un po’”.

“Forse…” disse Naruto mentre si alzava.

“Le farò un bagnetto e la vestirò”.

Iruka annuì mentre osservava il biondo sparire su per le scale.

***

Dopo circa mezz’ora, i tre erano seduti sotto un albero di ciliegio nel giardino.
Naruto osservò come Suki stesse gattonando tutt’intorno al chuunin dai capelli castani mentre tentava di scappare per esplorare le vicinanze. Naruto sospirò e si distese, chiudendo gli occhi così che potesse solo sentire le risate di Suki e i piagnucolii fastidiosi di Iruka. Sbadigliò leggermente, giocando assente con una ciocca di capelli setosi.

Aprì di nuovo gli occhi e guardò il bellissimo giardino e sbatté le palpebre quando vide un largo corvo dall’aria altezzosa appollaiato su un albero vicino. Normalmente gli uccelli non stavano così vicini dal momento che avevano paura degli esseri umani. Distolse lo sguardo.

Fu allora che si stupì quando sentì un peso sullo stomaco e alzò lo sguardo per vedere Suki seduta lì, sorridendogli. Guardò Iruka,

“E’ troppo per te da sopportare?” chiese,

“No…voleva solo te”.

“Mam-mah!” gridò, colpendolo con i palmi sul il suo petto, facendolo grugnire per la sorpresa.

“Smettila”. Disse. Si fermò, guardandolo per un momento prima di tornare a colpirlo.

“Non penso che capisca ancora la parola ‘no’”…” disse Iruka.

***

(Ti tempo scorre: Suki ha tre anni. Naruto nel frattempo è diventato Jounin.)

“Mamma!” gridò Suki mentre correva incontro a sua ‘madre’ che sbatté le palpebre e abbassò lo sguardo sulla figlia.

“Sì, Suki-chan?”

“Prendimi!” ordinò, tendendo le braccia verso di lui. Sorrise e la prese su, sistemandola meglio sul suo bacino. La bambina sorrise e abbracciò forte il biondo. Era stata in molti posti e aveva visto altre madri, ma per Suki, sua madre era la più bella e gentile di tutte.

I suoi occhi poi si andarono a posare sulle borse che erano ammucchiate all’ingresso di casa. Rimase perplessa.
Li indicò e chiese,

“Per cosa lono?” (ricordate suki non sa parlare ancora bene! Ndtrinh)

Naruto guardò le borse e disse,

“Ci trasferiamo in una nuova casa. Incontrerai un mucchio di persone e farai tanti nuovi amichetti!”

Sbatté le palpebre nella sua direzione, non avendo capito completamente, ma non le importava, fin tanto che sua madre sapeva cosa stava facendo, lei era contenta. All’improvviso mise su il broncio. Non aveva visto suo padre nelle ultime settimane e gli mancava. Amava suo padre, era così gentile con lei e veniva sempre a trovarla quando poteva, aiutandola a imparare come parlare e camminare eccetera. Voleva vederlo di nuovo.

Guardò come il suo Ojii-chan ‘Ero-sennin’ scendeva giù le scale mugugnando qualcosa.

“Hai visto il mio libretto degli appunti?” chiese, andando in cucina e rovistando in una delle credenze. Naruto scrollò le spalle,

“Non so dov’è…non vado mai in camera tua”.

“Ah-ha!” esclamò il vecchio uomo, tirando fuori un libretto dall’armadietto con un ghigno. Lo ripose nella tasca prima di muoversi per fare un’altra cosa,

“Dannazione, speravo che se ne fosse dimenticato…” sussurrò Naruto, facendo ridere Suki.

“Bene gaki, ora è meglio che andiamo se vogliamo raggiungere il villaggio per mezzogiorno”. Disse Jiraya mentre chiudeva una delle credenze aperte. Suki sentì sua madre dare un sospiro.

“Bene..andiamo…”

***

Naruto si accigliò come avanzava per la strada, portando Suki mentre il pervertito portava tutte le borse.
Jiraya gli aveva comprato un nuovo abbigliamento per rimpiazzare la sua vecchia tuta arancione. Naruto si era lamentato che lo faceva sembrare ancora di più a una ragazza, ma il sannin insti tette perché lo indossasse. Consisteva in pantaloni di pelle aderente che si stringevano ai fianchi, il porta kunai sulla sua coscia destra con il suo copri fronte intorno a quella sinistra. C’era un pezzo di stoffa scura che gli avvolgeva la vita la cui parte terminale era ad angolo - iniziava a metà coscia sulla destra e finiva quasi sul ginocchio sinistro. (in pratica è un pareo ndtrinh)

La sua stretta canottiera senza maniche di pelle si fermava proprio sul ventre, mostrando un po’ dei suoi tonici addominali. Indossava guanti di pelle che si fermavano al polso e portava leggero polsini anch’essi di pelle con il simbolo della foglia sopra. Portava sandali ninja che arrivavano alle ginocchia con fibie di metallo sopra.

Aveva i capelli tenuti legati in una coda bassa, con qualche ciocca lasciata libera ad incorniciargli il viso, coprendogli le orecchia a punta. Non stava poi così male, ma appariva come una ragazza facile! Specialmente quando i pantaloni mostravano le curve dei suoi fianchi.

Penso che tu sia hot. Disse Kyuubi sghignazzando.

Non ho chiesto la tua opinione!

Tuttavia la ragione principale per cui portava quei vestiti era perché Suki li adoraa. Sospirò, cercando con difficoltà di non pensare alle reazioni che avrebbe suscitato negli altri quando sarebbe finalmente arrivato a casa. Sperava che non reagissero troppo male riguardo al suo nuovo abbigliamento, aspetto e di lui che aveva una bambina. Si sarebbero abituati dopo un po’…si sperava.

Naruto diede un altro sospiro quando il villaggio apparve alla vista. Non era proprio pronto a tornare, ma aveva promesso che sarebbe tornato quando Suki avesse avuto tre anni.

“Non preoccuparti. Non incontreremo nessuno quando saremo lì. Andremo dritti nell’ufficio di Tsunade-hime in ogni caso”. Disse Jiraya come se avesse letto nella mente del biondo. Annuì in risposta guardando Suki, che gli sorrideva.

“Mamma?”

“H,,?”

“Dove andliamo?”

“In un villaggio chiamato Konoha. E’ casa mia…casa nostra”.

La piccola non rispose, ma si rallegrò fissando le porte del villaggio che diventavano sempre più grandi e largo ad ogni passo.

Quando raggiunsero le porte finalmente, Naruto esitò prima di avanzare dentro. Jiraya sbuffò e si incamminò nella direzione del palazzo dell’Hokage. Il biondo osò ad alzare gli occhi, guardando le persone che lo fissavano, quasi fameliche. Divenne nervoso sotto i loro sguardi.

Dubito che ti abbiano riconosciuto.

Mi fa sentire ancora più a disagio…

Dovresti esserti abituato…nell’ultimo villaggio quando sei diventato Jounin, avevi un’orgia di ragazze e ragazzi dietro il tuo bel sederino.

Non voglio nessuno dietro il mio ‘bel sederino’ come tu lo hai gentilmente soprannominato.

Il demone si ammutolì, ma Naruto poteva affermare che si fosse imbronciato e ritirato nella parte più remota della sua gabbia.

Con un sospiro di sollievo, raggiunsero la torre senza incontrare nessuno. Bussarono alla porta di Tsunade e sentirono il comando ‘avanti’.

Jiraya aprì la porta ed entrò per primo, ghignando allo stupore di Tsunade.

“Jiraiya! Dov’è Naruto?”

Naruto avanzò a lato, permettendo alla donna di essere visto. Boccheggiò al vederlo e poi ghignò,

“Bel completo, sono sicura che tutte le ragazze lo adoreranno”.

Naruto fissò la donna prima di portare il suo sguardo su Jiraya.

“E’ colpa sua. Li ha presi lui per me!”

Jiraya scoppiò a ridere, estraendo dalla tasca due rotoli. Li poggiò sul tavolo di fronte alla donna,

“Questi sono i rotoli che attestano il livello di Naruto a Jounin”.

“Jounin!?”

“Sì…”

“Mamma? Chi è wei?” domandò Suki, puntando un dito su Tsunade.

“Questa è Tsunade-obaachan” rispose.

“Obaa-chan…?”

“Sì. Ti ha conosciuto quando eri più piccolo”.

“Posso tenerla?” chiese Tsunade un po’ supplicante. Suki sollevò lo sguardo su Naruto e sbatté le palpebre. Poi si avvicinò alla donna prosperosa e appoggiò una mano sul suo grembo e alzò lo sguardo sull’Hokage, che le sorrise. Suki le sorrise a sua volta e appoggiò una mano sul volto della donna.

“Obaa-chan!” girdò, ridendo. La donna sorrise e rispose,

“Sì…ome stai piccola?”

“Lio bene!” esclamò, evidentemente felice delle attenzioni rivoltele.

Proprio in quel momento la porta si aprì e tutti si girarono per vedere chi fosse. Era Shizune, che stava portando una pila di documenti. Sembrava che stesse per cadere da un momento all’altro.
Jiraya andò velocmente ad aiutarla e deposero il materiale sulla scrivania in un unico movimento. Shizune era lì e sbatté le palpebre, evidentemente sorpresa. Poi si focalizzò su Jiraya,

“Jiraiya-sama! Dov…” si bloccò improvvisamente e fissò Naruto, un po’ scioccata. Il biondo sospiro ed annuì, chiudendo gli occhi. Per poco non svenne quando la donna lo stritolò in un abbraccio,

“Sei così CARINO!” esclamò. Naruto grugnì, aprendo gli occhi per vedere Jiraya sghignazzare.

“Ti odio…” ruggì.

Jiraya scosse la testa, ridendo ancora più forte. Shizune lasciò la presa su Naruto e si avvicinò a Tsunade cosicché potesse raggiungere la piccola dai capelli neri, che amava le attenzioni che stava ricevendo.

Naruto si sedette pesantemente sul divano e osservò come le due donne rumoreggiavano (tipo gridando ‘puccia’, adorabile eccetera) e giocavano con Suki. Chiuse gli occhi con un sospiro, iniziando a sentirsi davvero stanco. Fu allora che si rese conto della porta che si apriva ancora una volta.

***

Sasuke si irritò quando la seccante ragazza dai capelli rosa si strinse al suo braccio, cercando di convincerlo a uscire con lei per un appuntamento…ancora. Erano con Shikamaru e l’ambasciatore di Suna, Temari, diretti verso l’ufficio dell’Hokage. Per qualche ragione aveva uno strano presentimento per cui stava per avere una inaspettata sorpresa. Ora era un chuunin ed era in procinto di sostenere l’esame dei Jounin. Ghignò, pensando a come lo avrebbe sventolato in faccia a Naruto quando fosse tornato dal suo viaggio di allenamento. Improvvisamente si accigliò, chiedendosi come stesse andando il biondo dal momento che non stava così bene prima di partire.

Sasuke fu riportato indietro dai suoi pensieri quando sentì Shikamaru dire,

“Oops, scusi Hokage-sama, non sapevamo che avesse visitatori”. Sasuke sbatté le palpebre e guardò l’Hokage prima di portare lo sguardo su Shizune che stava accanto a lei. Poi i suoi occhi si posarono sulla piccola bambina seduta sulle ginocchia di Tsunade. Aveva grandi occhi azzurri e setosi capelli neri all’apparenza. Aveva la pelle chiara e Sasuke dovette ammettere che era la più bella bambina che avesse mai visto.

Poi guardò la figura dell’eremita dei rospi appoggiato alla parete accanto al divano, con aria annoiata…aspettate…Jiraya?! Ciò significava che Naruto era tornato!

Poi Sasuke fisso l’ultima figura sul divano che aveva gli occhi chiusi, dall’aria rilassata.
Sasuke si sentì mozzare il fiato. Era la più bella persona che avesse mai visto. Era…perfetta. I suoi lunghi capelli dorati, legati all’altezza del collo, sembravano brillare e lo incitavano ad avvicinarsi per toccarli. I suoi lineamenti erano regolari e in un qualche modo familiari. Poi si fermò.
C’erano dei baffetti su ogni guancia, che potevano significare una sola cosa…

“N-Naruto?!” balbettò. Gli altri tre, che non avevano notato il biondo fissarono Sasuke e poi la figura bionda. Questa aprì gli occhi azzurri, azzurri come solo Naruto poteva possedere.

Naruto li fissò divertito e ghignò, rispondendo,

“Ciao teme, come stai?”

Continua…


Edited by trinh89 - 15/1/2009, 22:29
 
Top
0 replies since 15/1/2009, 21:20   118 views
  Share