Capitolo 15

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trinh89
view post Posted on 15/1/2009, 22:35




Titolo: Angels.
Autore originale: YaoiRocks e XKhaalidaX.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3519309/1/Angels
Disclaimer: I personaggi di Naruto non mi appartengono… Se così fosse Itachi-sama sarebbe mio, Sakura sarebbe morta e ci sarebbero sempre scene Yaoi hot tutto il tempo (parole dell’autrice).
Pairing: itanaru, sasunaru.
Rating: angst, yaoi, lemon, romantico.
Il titolo è preso dalla canzone dei Within Temptation.

-Capitolo 15.

Naruto era infuriato oltre ogni immaginazione. Avrebbe ucciso Itachi e dato a Sasuke in pezzetti così minuscoli che il giovane Uchiha avrebbe dovuto usare un microscopio per riconoscere suo fratello!

Attualmente era nella ‘loro’ stanza dal momento che Itachi aveva insistito che Naruto stesse con lui, e che condividessero quindi il letto, tuttavia non provò a toccare il biondo, per suo sollievo.

Naruto poi divenne cosciente di due persone in avvicinamento verso la sua camera. Itachi e Deidara. Naruto afferrò un vaso al suo fianco, pronto per quando l’Uchiha avrebbe messo piede lì dentro. La porta si aprì e il biondo scaraventò l’oggetto fra le sue mani dritto al volto del moro, facendogli abbassare repentinamente il capo per evitarlo, insieme a Deidara.

“Naruto! Che hai?” gridò Deidara, avanzando nella stanza quando notò che il bersaglio di Naruto era Itachi. L’Uchiha scambiò uno sguardo con il biondo più grande e si diresse fuori dalla porta, chiudendola dietro di se. Naruto si lasciò scappare un basso ringhio.

“Prenderò quel bastardo e gli strapperò le sue interiora e le appenderò al soffitto…”

“Naruto…”

“Poi gli caverò gli occhi con un cucchiaio arrugginito e le inchioderò alla porta!”

Naruto…”

“Poi gli raserò la testa e darò i suoi capelli a qualche ratto perché li usino nelle loro tane!”

“NARUTO!” gridò Deidara, afferrando le spalle del più giovane e scuotendolo. Il biondino sbatté le palpebre e alzò lo sguardo su Deidara, notandolo solo in quel momento.

“Deidara? Che ci fai qui?”

“Sono venuto per te…che succede? Che ti ha fatto Itachi-san?”

“COSA MI HA FATTO! Ti dirò che ha fatto! Sono fottutamente incinto! Non potrebbe almeno usare protezion…”

Il suo fiume in piena sarebbe potuto andare oltre se il biondo più grande non l’avesse abbraciatto stretto a se.

“Congratulazioni! E’ un maschietto o una femminuccia?”

“Non lo so ancora! E sono gemelli…”

“Gemelli! Ancora più carini!”

“Zitto! Non voglio più bambini”. Si lament Naruto, stingendosi al mantello dell’altro. Deidara sospirò e poi disse,

“Avanti. Ne parleremo più tardi. Ora abbiamo bisogno di te per il rituale dell’estrazione”.

“Rituale dell’estrazione?”

“Sì…vieni”.

Deidara prese il biondino per mano e lo condusse giù per i serpeggianti corridoi del covo dell’Akatsuki. Portò Naruto in una stanza e Naruto boccheggiò quando vide una enorme statua in essa. Era una specie di mostro con sembianze umane con nove occhi, otto in due file da quattro e il nono al centro. Le mani di questa si ergevano dai polsi e un ‘morso’ (quello del cavallo) in bocca come a simboleggiare una sorta di restrizione o detenzione.

Fu guidato al suo posto, che era accanto a Deidara. Quando il biondo prese posizione lanciò un’occhiata a Naruto e poi guardò di fronte a se. Curioso, Naruto guardò nella direzione in cui gli altri guardavano a loro volta e boccheggiò quando vide una figura priva di sensi giacere al suolo.

“Gaara!” gridò, tentando di muoversi in avanti. Il suo braccio fu bloccato da una salda presa e guardò indietro nello sharingan di Itachi e ritirandosi leggermente.

“Stai al tuo posto”. Disse come trascinava il biondino indietro a dove stava prima.
Seguì l’avviso di non uoversi, quindi stette lì, fissando inutilmente la figura di Gaara.

“Iniziamo…” disse calmo Itachi.

***

Sasuke aggrottò le sopracciglia. Un clone. Era un fottutissimo clone. Imprecò ad alta voce, stringendo i pugni.

“Ovviamente, non vogliono che li disturbiamo durante l’estrazione”. Disse Kakashi mentre poggiava una mano sulla spalla di Sasuke in gesto rassicurante.

Sasuke ringhiò, ma non disse niente.

“Avanti, andiamo…” disse Kakashi prima di correre via.

***

Affiancati dal Team Gai, arrivarono al covo dell’Akatsuki. C’era un problema. Era protetta da una qualche sorta di barriera. Sasuke si sentiva frustrato, ma erano andati troppo lontano per arrendersi proprio ora.
Con un po’ di fortuna, riuscirono a rompere e a oltrepassare la barriera. La loro unica preoccupazione era che Gaara fosse già morto, ma penetrarono ugualmente dentro alla serpeggiante caverna del covo dell’Akatsuki.

***

Naruto si sentiva spaventato e inutile. Non poteva muoversi, e non poté fare niente mentre la statua succhiava lo Shukaku dal Kazekage. Dopo quello che sembrò un secolo, forse lo era stato, le entità dei nove draghi che provenivano dalla statua sembrarono aver estratto lo spirito del demone dal corpo del Kage. Portarono lo spirito nella statua e lo sigillarono. Una volta fatto, Naruto si sentì esausto. Collassò sulle ginocchia, ansimando.

“Stai bene Naruto?” domandò Deidara mentre poggiava le mani sulle spalle del biondo. Naruto annuì e disse flebilmente,

“Mi sento stanco tutto qui…”

“Forse dovresti andare e riposare”.

“No. Voglio vedere Gaara!”

“Naruto…è morto. Rimuovere il demone dal jinchuuriki uccide”.

Naruto lo fissò e sibilò stringendo i denti,

“Lo vedrò. Lasciami solo!”

Deidara apparve sorpreso, ma se ne andò con gli altri. Si sarebbero occupati del corpo più tardi. Naruto si avvicino debolmente e si sedette accanto al corpo, fissando gli occhi chiusi. Tirò un triste sospiro. Non voleva questo…

Conosco una donna nel villaggio della sabbia che potrebbe resuscitarlo.

Davvero?

Sì, ma è vecchia ora. Non ha abbastanza chakra per resuscitarlo.

Cazzo. Cosa facciamo?

Puoi mettere un sigillo speciale sul corpo di Gaara nel quale potrai sigillare una grande quantità di chakra. Dal momento che hai usato la maggior parte del tuo per l’estrazione, mettici il mio. Potrai metterne meno però, dal momento che il mio chakra è più potente del tuo. Ma sta attento, non vuoi danneggiare i tuoi piccoli.

Naruto corrugò la fronte,

non sono stati danneggiati durante l’estrazione, vero?

No, perché ho usato il mio chakra per proteggerli.

Oh…okay, ora procediamo con questo.

Naruto eseguì rapidamente i sigilli che Kyuubi gli diceva, e piazzò il suo dito sul petto di Gaara.

Non vide la forma del sigillo attraverso i vestiti, ma sentì che qualcosa era successo.

Bene, ora, mettici il mio chakra.

Naruto si concentrò, inserendo una grande quantità del chakra della volpe nel sigillo, tentando di assicurarsi che nessuno degli altri membri comprendesse cosa stesse facendo.

Basta. Disse Kyuubi dopo un po’. Naruto tolse la mano, ansimando per riprendere fiato.

Okay. Porta il corpo fuori di qui e restituiscilo ai ninja di Konoha. Sono vicino all’entrata...sbrigati!

Naruto annuì e con uno sforzo immenso, prese il corpo di Gaara e si mosse verso l’uscita.

***

Sasuke si accigliò. Erano dentro il covo e sul punto di perdersi, quando avvertì un debole chakra dirigersi verso di loro. Era familiare.

Non poteva vedere la figura, che ora era vicina, dal momento che la caverna era buia. Cercò di avere una vista migliore della figura. Sussultò quando parlò,

“Sasuke?”. Conosceva quella voce.

“N-Naruto?” chiese, scioccato. Lui e gli altri alle sue spalle gli andarono incontro. Quando lo videro, si fermarono. Aveva un aspetto terribile. Sembrava esausto e c’era un’espressione di amarezza sul suo volto angelico. C’era anche uno sguardo di impotenza nei suoi occhi. Aveva Gaara che gli pendeva dalle spalle e sembrava pronto a collassare in ogni momento. Sasuke si fece avanti e alleviò il biondo dal peso. Fu allora che l’Uchiha notò che Naruto non stava indossando il suo solito abito, ma ora indossava l’uniforme dell’Akatsuki.

“Naruto, che è successo?”

“Non immagini? Sono stato costretto a diventare un membro dell’Akatsuki”. Ruggì, gli occhi lampeggiarono brevemente di rosso prima di tornare azzurri.

“Costretto? Come?” chiese Kakashi. Naruto scosse il capo e disse,

“Dovreste andarvene da qui. Gli altri scopriranno presto che Gaara è scomparso. Vi porterò all’uscita, ma questa è la distanza massima che posso raggiungere”.

Iniziò a camminare, guardandosi alle spalle per vedere se lo stavano seguendo. Li stava guidando nella direzione dalla quale erano venuti.

“Naruto…perché non puoi andare oltre l’uscita?” domandò Kakashi, guarando attentamente il biondino.

“Per via di Itachi…”

“Che cosa ha fatto?” chiese attento Sasuke. Naruto si morse il labbro e rispose,

“Mi ha messo un sigillo. Mi lega a lui e non posso andare oltre una certa distanza. Al momento, sono confinato al covo”.

“Che succede se superi la distanza massima?”

“Potrei morire”.

Ci fu il silenzio per un po’ e poi Sasuke ruggì,

“Allora ucciderò Itachi e ti libererò”.

Naruto gli lanciò uno sguardo spaventato,

“Non puoi! Se lo uccidi, morirò anch’io! E’ il modo in cui funziona il sigillo”.

Sasuke fissò il biondo, e poi aggrottò le sopracciglia. Che razza di sigillo era? Spostò lo sguardo su Kakashi, che alzò le spalle.

“Questo sigillo, posso vederlo?” chiese Kakashi. Naruto si fermò e realizzarono di essere tornati all’entrata.

“Posso vedere il sigillo?” chiese nuovamente Kakashi. Naruto si voltò verso di lui e si accigliò leggermente. Poi annuì e slegò il mantello. Poi alzò la maglia e videro un piccolo sigillo sul suo petto sopra il cuore.

Poi abbassò la maglia ed estrasse una lettera dalla tasca del mantello.

“Dalla a Obaa-chan da parte mia per favore”, disse con calma, porgendola a Kakashi.

“Naru…” iniziò Sasuke, ma il biondo era sparito. Imprecò ad alta voce. Kakashi lo guardò e sospirò,

“Su. Possiamo solo fidarci di lui per ora. La nostra priorità e il Kazekage”.

***

Naruto sospirò di sollievo quando si fu allontanato dalla squadra di soccorso. Non voleva che loro tentassero di portarlo via. Primo, perché Suki era ancora lì e secondo, non era sicuro di ciò che Itachi gli aveva detto del sigillo. Non voleva sfidare la sorte.

“Ehi, stai bene Naruto?” chiese una voce.

Naruto sobbalzò e si voltò sbattendo le palpebre. Era un altro membro dell’Akatsuki. Uno con cui non ci aveva mai parlato prima d’ora. Era strano. Aveva una maschera arancione a coprirgli il volto, ad eccezione del suo occhio destro. Naruto sbatté le palpebre, fissando l’uomo.

“Chi sei?” domandò atono.

“Oh, hehe. Scusa, il mio nome è Tobi. Devi essere Naruto! Piacere di conoscerti!” (in questa fic, Tobi rimpiazza Orochimaru al posto di Sasori dal momento che hanno il suo anello. Quindi è un membro dell’Akatsuki visto che servirà ai fini della storia più avanti. In quanto in questa fic ci sarà un accenno di SasoDeid ndXKhaalidadX).

Naruto fissò lo strano ragazzo. A differenza degli altri membri, questo sembrava più spensierato.

“Um…sì. Piacere mio…”

“Lo so. Ehi, Itachi-san mi ha chiesto di venire e prenderti…sembri stanco”.

“Lo sono”.

“Andiamo”. Disse Tobi, guidando il biondo per il braccio, come aveva fatto Deidara prima.

Tobi portò Naruto alla stanza sua ed Itachi ed entrò senza bussare. Naruto sbatté le palpebre quando vide Deidara nella stanza con Itachi, che parlava con l’Uchiha. Quando entrarono, i due si voltarono.

“Naruto! Vieni qui”. Disse Deidara, avvicinandosi al biondo. Naruto si avvicinò a loro e l’altro biondo disse,

Ho detto ha Itachi-san della tua gravidanza…c’è nient’altro che dobbiamo sapere?”

Naruto fissò Itachi, ma il moro sembrò non farci caso, facendo nuovamente voltare il biondino verso Deidara. Tobi osservò la scena con interesse.

“Sì, un paio di cose. Non posso usare il chakra e mangio parecchio perché servono molte energie per tenerli in vita…e ne serviranno ancora di più visto che sono gemelli. Quindi spero che abbiate una montagna di cibo!”

Deidara annuì e disse,

“E io sarò la tua levatrice…levatore…che ne dici?”

Naruto non poté fare a meno di ridere. Deidara stava avendo uno dei suoi tipici momenti. Il sopracciglio di Deidara si mosse spasmodicamente e chiese,

“Cosa c’è di cos divertente?”

“Niente Deidara-niichan. Lo apprezzerei davvero se tu fossi la mia…er…levatrice”.

“Posso essere l’assistente?” chiese Tobi dalla porta. Tutti si voltarono a guardare l’uomo e Deidara scrollò le spalle.

“Se lo vuoi…”

“Grazie” disse Tobi prima di uscire dalla stanza, chiudendola dietro di se. Deidara sospirò e poi disse,

“Vado. Ho fame. Verrò a controllarti più tardi”. Si mosse verso la porta e uscì, lasciando Naruto solo con Itachi.

Naruto si voltò per fronteggiare l’altro ragazzo, che lo guardava dritto negli occhi. Ci fu un teso silenzio nella stanza e poi Naruto ruggì,

“Tu bastardo. Sai quanto ti odio in questo momento? Non potevi almeno usare una protezione?”

Itachi non disse niente limitandosi a fissare il biondo, facendo sentire Naruto un po’ a disagio.

“Sei stanco, va a dormire”. Ordinò tranquillamente. Naruto, sentendosi insolente, ruggì,

“No!”

Itachi inarcò un sopracciglio.

“Allora perché stai pendendo così pesantemente verso sinistra?”

Naruto grugnì e si raddrizzò con una spinta. Ma come lo fece, le sue ginocchia cedettero. Si aspettava di cadere al suolo, ma ciò che non si aspettava furono due forti braccia che lo presero. Guardò turbato Itachi, cercando di mettere a fuoco la vista. L’Uchiha lo prese in braccio e lo poggiò sul letto. Gli tolse il mantello dell’Akatsuki e coprì il biondo con la coperta. Naruto diede un piccolo sospiro prima di scivolare nel sonno.

***

Itachi abbassò lo sguardo sul biondo, tirando un piccolo sospiro di irritazione. Era così testardo a volte. Uscì dalla stanza, decidendo si andare a visitare Suki Era alquanto infantile da parte di Naruto tentare di impedire ad Itachi di vedere la propria figlia. Itachi aveva tanto diritto di vederla quanto Naruto.

Quando arrivò, aprì la porta per trovare la piccola bimba dai capelli mori sul letto che guardava uno dei suoi libri. Alzò lo sguardo quando entrò e sorrise.

Chiuse la porta e si sedette accanto a lei. La piccola si sedette prontamente sulle sue ginocchia e lo abbracciò.

“Papà! Dov’è mamma?”

“Mamma dorme”. Disse tranquillo.

La piccola sbadigliò, avvicinandosi ancora di più al padre.

“Papà, mi leggi una storia?”

“Come desideri. Quale vuoi?”

La piccola si alzò e prese il libro che stava guardando poco prima e glielo porse. Era la storia su Peter Rabbit (Il coniglio Peter). Lo aprì e guardò le immagini mentre Suki si accoccolava di nuovo più vicino a lui, mettendosi il pollice in bocca e succhiandolo. Itachi le tolse il dito e le mise su il broncio.

“Questo non funziona con me Suki-chan”.

La bambina incrociò le braccia e poi afferrò inaspettatamente la sua mano e si mise in bocca il suo indice, suchiandolo. Alzò un sopracciglio, ma la lasciò fare.

“Ti leggo questa storia e poi a letto”.

La piccola annuì e si appoggiò ad Itachi, solo per cadere addormentata a metà storia. Quando Itachi se ne accorse, poggiò giù con cura il libro e mise la figlia a letto, coprendola con la coperta. La bimba vi ci accoccolò dentro e tirò un piccolo sospiro, cadendo in un sonno profondo.

La osservò per un po’ prima di rimboccarla e andarsene per tornare alla sua stanza.

Quando fu lì, si spogliò rimanendo in boxer e andò a letto. Fissò il volto del biondo che stava dormendo tranquillamente al suo fianco. Per capriccio, tese una mano e tirò una guancia al più giovane. Naruto emise un piccolo miagolio, per sua sorpresa, accoccolandosi a lui. Non si sarebbe di certo lamentato e al contrario avvolse un braccio intorno al biondo, affondando il viso fra i soffici capelli del biondo, il profumo di aria fresca e pino gli riempì le narici.

Tirò un ultimo sospiro contento prima di addormentarsi.

Continua…
 
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