Capitolo 17

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trinh89
view post Posted on 15/1/2009, 22:37




Titolo: Angels.
Autore originale: YaoiRocks e XKhaalidaX.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3519309/1/Angels
Disclaimer: I personaggi di Naruto non mi appartengono… Se così fosse Itachi-sama sarebbe mio, Sakura sarebbe morta e ci sarebbero sempre scene Yaoi hot tutto il tempo (parole dell’autrice).
Pairing: itanaru, sasunaru.
Rating: angst, yaoi, lemon, romantico.
Il titolo è preso dalla canzone dei Within Temptation.

-Capitolo 17.

Naruto sbadigliò leggermente, tentando di addormentarsi nuovamente. Itachi si era già alzato ed era nel bagno e a quanto poteva sentire il biondo stava facendo la doccia. Improvvisamente si lasciò scappare un grido quando qualcosa cadde sulla sua schiena. Guardò dietro oltre la sua spalla e sbatté le palpebre. Era Suki.

La piccola rise e disse,

“Giorno mamma!”

Naruto sospirò e nascose il volto nel cuscino,

“Giorno Suki-chan”. Fu la risposta farfugliata.

“Dov’è papà?”

“Nella doccia…”

Suki rotolò giù da lui, permettendogli di mettersi seduto. Osservò come la bambina scendeva dal letto e correva nel bagno, che aveva la porta semichiusa. Naruto tirò un sospiro come l’acqua si fermò. Improvvisamente, Suki rise nuovamente e gridò,

“Mamma, Papà fa il banio gnudo!”

Naruto collassò sul letto ridendo. Suonava così divertente il modo in cui l’aveva detto. Naruto alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere Itachi, che ora stava indossando dei boxer e aveva un asciugamano al collo, entrare con in braccio Suki ridente. La mise sul letto dove Naruto la afferrò velocemente e iniziò prontamente a farle il solletico sulla pancia, facendola ridere. Era passato un mese dalla minaccia di castraZione su Itachi e Naruto era lieto di notare che l’Uchiha era abbastaza prudente intorno a lui.

Sebbene ora Naruto non si preoccupasse più di ritrovarsi ogni mattina accoccolato sull’uomo al suo risveglio. Era alquanto comodo. Era anche alquanto largo comparato a quando era in attesa di Suki. Sperava solo che non ci fossero complicaZioni.

Seguì con lo sguardo Itachi mentre si vestiva e preparava per lasciare la stanza. Come ebbe fatto, il moro di voltò verso di loro e chiese,

“Vuoi niente?”

Naruto pensò per un momento e poi rispose,

“Umm….Bistecca e una torta con panna montata sopra…e cioccolata…”

Itachi annuì e lasciò la stanza, lasciando la madre e la figlia da sole. Suki alzò lo sguardo su di lui dalla sua posiZione distesa tra le sue gambe leggermente aperte e sorrise. La piccola si girò e si mise seduta sul letto, fissando la sua pancia gonfia. Tese una mano e batte il ventre, guardando di nuovo Naruto.

“Mamma, perché sei grassa?”

“Non lo sono”.

“Lo sei!”

“No…i tuoi fratellini o sorelline sono qui dentro”.

Suki lo fissò perplessa.

“Perchè nella tua pancia?” chiese.

“Non sono pronti per uscire”.

“Oh…”

“Su. Facciamo il bagno insieme”.

“Yay” squillò, saltando giù dal letto e correndo verso il bagno. Naruto sospirò come si spingeva giù dal letto e andava in bagno. Suki stava cercando di entrare nella vasca.
Il biondo si lasciò scappare una piccola risata e la prese su, spostandola di poco. Poi le tolse i vestiti mentre la vasca si riempiva. Si tolse anche i suoi boxer con i quali aveva dormito. Quando la vasca fu piena la sistemò dolcemente dentro prima di entrare a sua volta.

Suki afferrò una bottiglia di bagnoschiuma e la porse a Naruto. Il ragazzo sorrise e gliene mise un po’ sulle mani, osservandola mentre si lavava da sola. Quando la piccola ebbe finito di insaponarsi, procedette a lavare Naruto, dando più attenZioni alla sua pancia, sfregando dolcemente, ridendo di tanto in tanto.

Quando si furono lavati entrambi, Naruto uscì dal bagno. Andò nell’altra stanza, si asciugò e vestì mentre Suki saltava sul letto senza indossare niente. Quando si fu messo il mantello dell’Akatsuki, la porta si aprì. Il biondino si girò e vide che era Itachi. Il moro poggiò il piatto di cibo che Naruto aveva chiesto sul tavolo affianco al letto, sedendosi sul letto ad osservare la loro bambina. La piccola gli sorrise e saltò verso di lui, arrampicandosi sulle sue ginocchia per baciarlo.

Naruto diede un piccolo sorriso e poi si voltò affamato verso il suo cibo.

“Puoi andare a vestire Suki-chan? Sai dove stanno i suoi vestiti”. Disse, sedendosi sul letto mentre continuava a mangiare. Non era poi così male la pietanza.

“Se vuoi che lo faccia io…” rispose Itachi, tuttavia Naruto poteva dire che era leggermente sorpreso dal momento che il biondo non lo lasciava mai da solo con il suo angioletto. Ma Naruto era affamato e Suki aveva bisogno di essere vestita. L’Uchiha prese in braccio la bambina prima di uscire dalla stanza, lasciando il biondo di nuovo solo con il suo piatto.

Quando il biondo ebbe finito, tirò un sospiro soddisfatto e sistemò il piatto da parte..avrebbe detto a Itachi di portarlo via per lui più tardi.

Dopo pochi istanti, la porta si aprì e Itachi entrò.

“Dov’è Suki-chan?” domandò Naruto mentre Itachi si sedeva accanto a lui sul letto.

“Con Deidara”.

“Oh…”

Rimasero in silenZio per un po’, con il biondo che guardava l’altro dalla coda degli occhi, una domanda sulle sue labbra che voleva chiedere disperatamente.

“Cosa c’è?” chiese Itachi, voltando il viso verso di lui. Naruto gli lanciò un’occhiata e si alzò in piedi, piazzandosi di fronte a lui, le mani sui fianchi.

“Perché mi stai facendo questo? Perché, mi hai violentato?! E perché mi hai portato qui?! Dimmelo dannaZione! Voglio saperlo!”

Itachi non disse niente mentre studiava il biondo come se stesse pensando se rispondere o meno alla domanda postagli. Naruto era sul punto di arrabbiarsi di più,

“Rispond..”

Si bloccò e sbatté le palpebre quando all’improvviso, il suo volto era nascosto nella spalla di Itachi mentre le sue gambe erano a ogni lato dei fianchi di Itachi, seduto a cavalcioni dell’uomo.

Che diamine?!

E’ veloce…

Naruto tirò un basso ringhio e cercò di muoversi, ma le forti braccia che circondavano la sua vita gli impedivano di farlo. Sospirò e si arrese. Non lo avrebbe mai ammesso, ma si sentiva stranamente a suo agio come se il suo corpo non si preoccupasse del contatto con l’altro giovane.

Voltò il capo per cercare di guardare il più grande negli occhi, ma riuscì solo ad affondare il suo viso nel collo dell’altro.

‘Ha un buon odore…’ pensò, chiudendo gli occhi in maniera rilassata. Era consapevole di Itachi che odorava il suo collo, facendolo tremare leggermente.

“Vuoi veramente saperlo?” domandò Itachi e Naruto tremò di nuovo alla sensaZione del respiro caldo sul suo collo. Annuì e di sedette in modo più dritto anche se Itachi teneva ancora il suo viso sul suo collo.

“Non molti lo sanno, ma…Mikoto era incinta al tempo del massacro…”

Gli occhi di Naruto sgranarono,

“T-tu hai ucciso il tuo stesso fratello o sorella che non era ancora nato!!!”

Itachi annuì sul suo collo e tirò un piccolo sospiro,

“Sì questo è vero…ma facendo così, ho salvato te e Konoha”.

“Come?”

“Stavano pianificando, quando il bambino fosse nato, di ucciderti e sigillare il demone nel loro bambino. Se questo avesse funZionato, avrebbero allevato il bambino come un’arma e usato per prendere il sopravvento sul villaggio e portarlo sotto il loro controllo. Stavano pianificando anche di uccidere me e Sasuke”.

Naruto sedeva ancora sul suo grembo. Perché avrebbero dovuto farlo? Avevano già la forza di polizia ed erano il clan più forte di Konoha…perché prendere il sopravvento? E uccidere Itachi e Sasuke?? Era solo sbagliato, completamente sbagliato.

“C-così tu hai salvato me e Sasuke…”

“Sì”.

“Perché non glielo hai detto?!”

“Non volevo che sapesse della corruZione nella sua stessa famiglia. E’ molto meglio che non lo sappia”.

Naruto sedeva lì, senza neanche notare quando Itachi si era raddrizzato e lo guardava con le sue iridi d’ebano. Naruto poi guardò l’Uchiha negli occhi e chiese,

“Tu tieni a me?”

“Più di quanto immagini”.

“Mostramelo allora. Mostrami quanto tieni a me! Mostr…”

Fu interrotto quandole labbra di Itachi premettero contro le sue. Naruto si irrigidì per lo shock per un momento prima di lasciarsi improvvisamente trasportare dal bacio e ricambiarlo. L’Uchiha morse dolcemente il suo labbro inferiore, chiedendo per entrare, cosa che fu esaudita esitantemente.

Il biondo gemette e chiuse gli occhi alla sensaZione di altre lingue nella sua bocca, massaggiando e afferrando i capelli del moro, cercando di attirarlo più vicino a sé e approfondire il bacio. Dopo un po’, i suoi polmoni iniziarono a bruciare, segnalandogli il bisogno di arie e strattonò i setosi capelli neri per farglielo capire. Itachi si allontanò lentamente, osservando come il biondo ansimava, riempiendo d’ossigeno i polmoni, e le gguance si arrossavano.

Itachi sorrise compiagiuto e chiese,

“Piaciuto questo, Naru-chan?”

Naruto lo guardò beffardo e gli tirò piano un pugno sulla spalla,

“Sta solo zitto e baciami di nuovo”.

Itachi non perse tempo a obbedire all’ordine.

***

Suki era annoiata. Papà l’aveva lasciata da un po’ con gla Zietta (Deidara), ma se ne era andato dal momento che aveva qualcosa da fare. Così era rimasta sola. I suoi occhioni azzurri si posarono sulla porta e sorrise come le si avvicinò. I grandi non sapevano che era in grado di aprire la porta, quindi la lasciavano sempre aperta. Raggiunse e afferrò la maniglia, fece qualche passò indietro cosicché la potesse aprire. Sorrise come sgusciò fuori dalla stanza. Volva andare all’avventura!

Guardò il corridoio scarsamente illuminato e poi iniziò a camminare in direZione della sala da pranzo dal momento che poteva sentire il profumo del cibo ed era affamata. Guardò dietro l’angolo della porta ed entrò nella stanza. C’erano solo due persone…non li conosceva, così decise di tenersi a distanza. Avanzò verso il tavolo e a mala pena riuscì a guardarvi sopra. Individuò della pizza e ne prese un trancio. Fece un piccolo ‘mmmm’ come mangiò. Quando ebbe finito, ne prese un altra fetta e uscì dalla sala mangiando mentre camminava. Sorprendente, i membri dell’Akatsuki non l’avevano notata…

Vagò per i corridoi, vedendo altre stanza, ma tutte chiuse. Si sentì un po’ delusa. Poi si fermò come sentì la Zietta,

“Ahh! S-smettila, un! Mi fai il solletico, un!”

“Perché? Ti stai divertendo”.

“S-sì, ma voglio che la smetti, un!”

La piccola girò l’angolo per vedere Deidara bloccato contro una parete con lo Zio (Sasori) che baciava il suo collo mentre la sua mano stava esplorando il petto del biondo.

“Zietta, Zietto, che state facendo?” chiese Suki, non capendo cosa stessero facendo i due grandi.

Deidara diede un piccolo urletto e spinse l’altro ragazzo lontano da se, fissando con occhi sgranati la bambina.

“S-Suki-chan, che ci fai qui, un?”

“Un’avventura!” disse orgogliosa. I due giovani, uno arrossato e l’altro dall’aria un po’ delusa, la fissarono.

“Un’avventura…?” chiese lo Zio.

“Yep!”

Dovresti essere nella tua stanza, un!” disse la Zietta, facendo un passo avanti, Suki rise, si voltò e corse via da loro.

“Suki-chan!” gridò la Zietta e Suki poté sentire Sasori mandare una maledizone e ruggire,

“Dannazione, ed ero così vicino!”

Suki rise nuovamente mentre apriva velocemente la porta e ci si buttò dentro. Sentì come la Zietta e lo Zio corsero oltre il suo nascondiglio. Quando fu sicura che se ne fossero andati, uscì.

“Ora posso continuare la mia avventura !” disse mentre correva via.

***

Naruto sbatté le palpebre come fissò un Deidara sofferente. Il biondo, accompagnato da Sasori erano irrotti nella nella loro stanza, farneticando su qualcosa. Itachi e Naruto, che era ancora sulle sue gambe, si scambiarono uno sguardo.

“Che c’è?!” chiese Itachi, irritandosi.

“Suki-chan sta vagando per la base, un. Le stavamo andando dietro e in qualche modo è riuscita a seminarci, un.”

“C-cosa?!” gridò Naruto inorridito. Si alzò velocemente dalle gambe di Itachi e uscì dalla porta.

“Trovatela…ora!” ruggì mentre avanzava per il corridoio in creca della sua figlia sperduta.

***

Suki stava iniziando ad annoiarsi della sua piccola avventura e ora stava iniziando a sentirsi un po’ impaurita. Era sola e persa in labirinto di corridoi e non sapeva la strada per tornare dalla sua mamma e dal suo papà.
Tirò su col naso. Voleva l’abbraccio della mamma proprio in qel preciso momento.

Continuò a camminare, ma ancora non sapeva dove stava andando. Tirò su col naso un'altra volta,

“Mamma?” piagnulò, “Papà? Dove siete? Voglo andare a casa!”

Si guardò intorno, stringendo le mani vicino al petto, cercando di non scoppiare a piangere. Tirò un’altra volta su col naso e si strofinò un occhio, cercando di calmarsi.

“Mamma! Papà! Dove siete?” piagnucolò un’altra volta. Improvvisamente iniziò a piangere, sperando che qualcuno la sentisse e la portasse indietro da mamma e papà.

***

Naruto si fermò sui suoi passi, avendo sentito un pianto familiare, Suki! Si precipitò verso il rumore il più veloce che poté, il peso dei due gemlli lo rallentavano un po’. Girò l’angolo e vide la bambina lì in piedi, che piangeva fuori l’anima. Quando lo vide, gli corse incontro con le mani protese. La prese velocemente in braccio e la strinse forte a se, cullandola mentre le baciava il capo, sussurrandole frasi rassicuranti. Suki si strinse forte a lui mentre il biondo si voltava giusto nel momento in cui anche Deidara svoltava l’angolo. I suoi occhi si posarono sulla bambina piangente fra le braccia di Naruto e si addolcirono,

“Vado a dire agli altri di fermare le ricerche, un”

Naruto annuì e mormorò,

“Torno in camera..sono stanco…”

Deidara annuì mentre se ne andava. Naruto tirò un sospiro e si incamminò, con la camcina ancora stretta a lui.

Quando tornò alla stanza sua ed Itachi, si sedette sul letto e sistemò Suki sul suo grembo, dondolandola per cercare di farla smettere di piangere. La piccola alzò lo sguardo su di lui con occhi lacrimanti,

“Mamma?”

“Sì tesoro, sono qui. Anche papà sarà qui presto”.

Come se quelle parole fossero un’evocazione o altro, Itachi entrò con tutta la sua grazia nella stanza, chiudendo bene la porta dietro di se. Raggiunse la coppia e si sedette accanto al biondo. Suki si contorse e di arrampicò sulle gambe di Itachi, abbracciandolo saldamente. Il moro l’abbracciò e le baciò la fronte.

“Sei stata una sciocchina ad andartene così”. La rimproverò con dolcezza Itachi, picchiettandole il naso. Suki sbatté le palpebre, tirando su piano col naso, ma senza piangere più.

“Sì, ci hai spaventato così tanto!” aggiunse Naruto. Suki lo guardò con occhi acquosi e disse piano,

“Scusa mamma. Scusa papà”.

“Non farlo mai più”. Disse con dolcezza Naruto. Suki annuì e si accoccolò più vicina al padre. Itachi tirò un sospiro mentre portava un braccio intorno alla vita di Naruto, tirando il biondo più vicino cosicché la loro bambina potesse avere il conforto di entrambi i genitori. Lentamente la bambina cadde addormentata, abbracciando Itachi e le dita di Naruto. Il biondo sospirò,

“Dormirà con noi stanotte”.

Itachi annuì mentre sistemava la piccola sotto le coperte, nella quale Suki si accoccolò, tirando un piccolo sospiro.

Naruto sbadigliò, poggiando il capo sulla spalla di Itachi,

“Sono stanco…”

“E’ solo mezzogiorno”.

“Lo so…sono così stanco…è peggio di quando aspettavo Suki-chan. Ero-sennin aveva quelle speciali erbe nel giardino della casa in cui stavamo…”

“Ah, le conosco…manderò qualcuno per prenderle…Deidara e Tobi. Penso che ci sia qualcosa tra Deidara e Sasori, quindi non posso fidarmi di quei due da soli”.

Naruto sghignazzò e disse con fare assonnato,

“Lo so che c’è qualcsa tra quei due. Un paio di mesi fa, ho trovato Sasori che molestava Deidara-nii-chan”.

“Ah…”

Naruto sbadigliò e si accoccolò più vicino all’Uchiha,

“Credo che mi farò un pisolino…”

“Fallo allora”. Disse Itachi, ma queste parole non furono udite dal momento che il biondo si era già addormentato. Abbassò lo sguardo sul più piccolo e diede un raro sorriso. Dolcemente, rimosse il mantello dell’Akatsuki e lo ripose a lato mentre poggiava Naruto accanto alla loro bambina. Naruto, inconsciamente, abbracciò Suki stretta a se, la quale di rimando si accoccolò al biondo. Itachi baciò dolciemente entrambi sulla fronte prima di alzarsi e uscire dalla stanza, chiudendo a chiave la porta dietro di se cosicché nessuno li disturbasse. Doveva andare a ordinare a Deidara e Tobi di…eera duro a volte essere il leader.

Continua…
 
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