Capitolo 18

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trinh89
view post Posted on 15/1/2009, 22:38




Titolo: Angels.
Autore originale: YaoiRocks e XKhaalidaX.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3519309/1/Angels
Disclaimer: I personaggi di Naruto non mi appartengono… Se così fosse Itachi-sama sarebbe mio, Sakura sarebbe morta e ci sarebbero sempre scene Yaoi hot tutto il tempo (parole dell’autrice).
Pairing: itanaru, sasunaru.
Rating: angst, yaoi, lemon, romantico.
Il titolo è preso dalla canzone dei Within Temptation.

-Capitolo 18.

“Mamma! Ho fame!” gridò Suki mentre saltava sopra il biondo in un tentativo di svegliarlo. Naruto emise un grugnito e si rigirò nel calore delle braccia di Itachi. Il biondo sentì anche il più grande muoversi in risposta alla figlia. Naruto si tirò a sedere goffamente e fissò la piccola, che era seduta accanto a lui, che lo fissava con i suoi famosi occhi da cucciola bastonata. Naruto tentò di alzarsi, ma non poteva dal momento che le braccia di Itachi gli avvolgevano la vita. Si voltò verso l’Uchiha sonnecchiante. E lo scosse,

“Alzati pigrone! Da’ da mangiare a Suki-chan”.

L’Uchiha si mosse e aprì gli occhi scuri, portando lo sguardo sul biondo, irritato. Naruto gli ghignò,

“La sai, questa è stata colpa tua e devi pagarne le conseguenze”.

Itachi si mise seduto e diede un grugnito quando Suki saltò sulle sue gambe, dandogli il bacio del buongiorno.

“Papà! Ho fame!”

“Di’ per piacere” disse Naruto. Suki lo guardò prima di dire con calma,

“Per favore papà…”

“Vado a prenderti qualcosa…stai qui con la mamma…” disse. Diede al biondo un bacio sulle labbra prima di vestirsi e uscire. Naruto sbadigliò e disse,

“Dai Suki-chan…andiamo a fare il bagno”. La bambina sorrise e gli saltò addosso, abbracciandolo forte. Naruto si alzò in piedi con la piccola fra le braccia e ondeggiò verso il bagno. Era difficile camminare essendo alla trentanovesima settimana di gravidanza, specialmente quando era più largo di quando aspettava Suki. Non vedeva l’ora di partorire. Suki era stata già molto, ma due gemelli! Dio, aveva bisogno di una pausa…

Sistemo la bambina nella vasca ed entrò goffamente a sua volta. Suki rise e agitò l’acqua, bagnando completamente Naruto.

“Basta!” si lamentò. La piccola lo ignorò e continuò a giocare ridendo incontrollabilmente. Borbottò come afferrò lo shampoo. Ne spremette un po’ sul capo della bambina e iniziò a sfregare. La bambina gridò e piagnucolò,

“Smettila!”

“I tuoi capelli devono essere lavati…”

“No, non devono!”

Naruto la ignorò e finì di lavarle i capelli, risciaquandoli quando ebbe fatto. Suki gli mise su il broncio, ma lui ghignò.

“Fa i capricci?” domandò Itachi dalla porta, un tinta di divertimento nella voce. Naruto lo fissò,

“Zitto tu! Vieni a prenderla e cambiarla. Non darle da mangiare finché non si è vestita”.

“Sì mammina…” replicò Itachi modo dolce prima di avanzare e prendere un asciugamano dall’attaccapanni. Prese la figlia dimenante e la asciugò, portandola fuori dal bagno e lasciando il biondo da solo. Il ragazzo tirò un sospiro, si lavò i capelli e il corpo. Uscì dalla vasca e si agiugò, entrando nella camera per vedere Suki sulle gambe di Itachi vestita e intenta a mangiare qualcosa. Naruto si vestì rapidamente e si sedette accanto a loro, tirando un altro sospiro esausto.

“Già stanco?” chiese Itachi. Naruto fece spallucce, ma non rispose. Quando Suki effe finito, si contorse e scese giù dalle gambe di Itachi e corse fuori dalla stanza,

“Vado a giocare ora…”

Il biondo sospirò ,

“Hmm…”

Il biondo tirò un piccolo sospiro e chiuse gli occhi. Si chiese brevemente cosa stesse succedendo a Konoha…

***

Tsnade tirò un sospiro, massaggiandosi le tempie.

“Lo sai che se glielo diciamo, avrà un colpo e andrà a cercare Itachi e Naruto…”

“Tsunade-hime…Sasuke ha il diritto di sapere…” disse Jiraiya esausto, massaggiandosi gli occhi.

“Ho il diritto di sapere cosa?” chiese una voce dalla porta. Entrambi i sannin si guardarono intorno e videro Sasuke in piedi sulla soglia nella sua uniforme Jounin, che li fissava attentamente.

“Tsunade lanciò un’occhiata a Jiraiya prima di dire,

“Entra e siediti. Chiudi la porta…”

Sasuke chiuse la porta sospettosamente e si sedette sul divano accanto all’eremita dei rospi. Tsunade sospirò e disse,

“Questo riguarda tuo fratello e Naruto…”

“Che cosa sa?” chiese con attenzione.

“La ragione per cui non te lo abbiamo detto prima è che Naruto non voleva che tu lo sapessi…si vergognava così tanto…”

“Si vergognava? Si vergognava per cosa?”

“Tu sai che è stato in un viaggio di allenamento, ma hai idea del perché?”

Sasuke scosse la testa, chiedendosi dove stesse cercando di arrivare la donna.

“Beh…la ragione era che aspettava un bambino”.

Sasuke fissò l’Hokage per un po’ e poi scoppiò a ridere improvvisamente,

“Sta scherzando…vero?”

“Non sta scherzando”. Disse con fermezza Jiraiya, fissando il giovane Uchiha. Sasuke lo guardò.

“C-come?”

“Per comprendere ciò, devi sapere questo; Naruto è il jinchuuriki di Kyuubi, che attaccò il villaggio sedici anni fa. Lui non è il demone, è la sua prigione”.

‘Questa è una novità…’ pensò Sasuke. Emise un grugnito per indicare loro di proseguire.

“Sì, bene. Quando Kyuubi era annoiata, ha deciso di giocare con l’anatomia di Naruto…dandogli organi femminili riproduttivi completamente funzionali”. Disse Tsunade, i suoi occhi fissati in quelli del moro.

Sasuke fissò la donna,

“Quindi Naruto può aspettare bambini…giusto?”

“Sì…”

“Quindi chi è il padre d…Suki! E’ la figlia di Naruto, non è vero?”

“Sì, lo è…”

“Chi è il padre?”

“Itachi”.

“Cosa?! Naruto non lo fareb…”

“Hai ragione. Naruto non farebbe mai una cosa del genere. Sfortunatamente, non ha avuto scelta. Itachi lo ha violentato, diventando la causa della sua gravidanza e la ragione per cui aveva dovuto lasciare il villaggio”.

Sasuke sedeva lì stravolto, incapace di credere a ciò che era stato detto. Così quello era il motivo per cui Naruto lo aveva respinto così violentemente, perché aveva paura. Strinse i pugni, un ruggito fuoriuscì dalla sua gola.

“C’è un’altra cosa”. Disse Tsunade. Sasuke voltò di scatto il capo per fissare la donna,

“Cosa?”

“Naruto è di nuovo in attesa. Sai, va in calore una volta all’anno. Itachi ha catturato Naruto durante quel periodo e ha approfittato di lui. Questa volta, aspetta due gemelli”.

Sasuke poggiò la fronte sulla mano, incapace di parlare. Era stato zio per quattro anni senza saperlo e ora stava per diventarlo ancora. E Itachi sembrava stesse ricostruendo il clan al suo posto. Ma perché? Itachi aveva sterminato tutto il clan. Riportò lo sguardo sull’Hokage,

“Perché dovrebbe mettere incinto Naruto? Ha ucciso il clan con l’intenzione di sterminarli!” Perché ricostruire il clan usando Naruto?”

“Questo non lo sappiamo”. Disse Jiraiya con un sospiro. Improvvisamente, Sasuke si alzò in piedi e andò alla porta, aprendola per uscire.

“Sasuke, non fare sciocchezze. Se uccidi Itachi, ucciderai anche Naruto. Ciò che Naruto ha detto sul sigillo era vero, non può lasciare Itachi”. Disse Jiraiya con voce bassa. Sasuke si fermò e si voltò indietro con lo sharingan attivo,

“Lo so. Io credo a Naruto. Non mentirebbe mai su una cosa del genere. Tutto ciò che voglio fare è parlare con Itachi, niente più…” e con ciò, uscì dalla stanza.

***

Naruto sbadigliò stanco. Questo era stupido! Si era alzato solo da un paio d’ore ed era già stanco e pronto a cadere addormentato da un momento all’altro!

Era seduto con Deidara e Kisame e stava ascoltando la loro conversazione…beh, non stava davvero ascoltando. Sbadigliò un’altra volta.

“Naruto, stai bene, un?” chiese Deidara, guardandolo apprensivamente. Naruto scosse la testa e si alzò in piedi, massaggiandosi la schiena dolorante.

“Sì, credo che andrò a fare un riposino…” disse.

“Okay, chiama se hai bisogno, un”.

“Sì i-oh…” disse Naruto, contorcendosi all’acuto dolore al pancione.

“Cosa, un?”

“Umm…quel –ow- male…”

“Cosa succede?” domandò Kisame.

“Sono in travaglio idiota!” ruggì Naruto, boccheggiando mentre un’altra contrazione attraversò il suo stomaco.
Deidara si alzò in piedi e corse verso di lui, aiutandolo a sorreggersi.

“Um, um, dobbiamo portarti alla tua stanza, un!”

“Lo so –ow- questo!”

“Kisame, prendilo in braccio, un!”

“Cosa? Perché?” domandò Kisame, sorpreso.

“Perché dobbiamo portarlo nella sua camera, un!”

“Oh…” disse Kisame prima di caricarsi velocemente fra le braccia il biondino e precipitarsi giù per i corridoi. Raggiunsero la stanza in un attimo e Deidara aprì la porta, lasciando entrare l’uomo-squalo e posare Naruto sul letto. Naruto respirò profondamente, grugnendo di tanto in tanto a causa delle contrazioni.

“Kisame, togli i vestiti di Naru-chan, un”.

“Perché?”

“Non può partorire con i vestiti addosso, può, un?”

“Oh, non ci avevo mai pensato a questo”.

“Che idiota!” ruggì Naruto. Kisame lo fissò prima di aiutarlo a spogliarsi.

La porta si aprì e un eccitato Tobi irruppe dentro con il suo ‘guida alla gravidanza’ già aperto. Balzò accanto al biondo più grande e sfogliò qualche pagina,

“Okay, la prima fase del parto è la rottura delle acque. Le contrazioni sono deboli e lontane l’una dall’alt…”

“Dannazione so già tutto questo!” gridò Naruto, fissando l’impressionabile membro dell’Akatsuki. Deidara gli lanciò un’occhiata e disse,

“Io no, continua Tobi, un”

“Vuoi dire che non lo hai mai letto prima d’ora?!” chiese Naruto, furioso.

“No, un”

“Okay, la seconda fase è quella espulsiva. Inizia quando la testa del bambino viene fuori. Contrazioni più forti e più vicine”. Proseguì Tobi.

“E la terza, un?”

“‘Il bambino è un bambino separato’ uh, stupido nome…beh ad ogni modo, è quando separiamo completamente il bambino dalla madre tagliando il cordone ombelicale. Credo che questo spieghi il nome…”

“Un piccolo aiuto qui sarebbe apprezzato!” ansimò Naruto, stringendo le lenzuola disperatamente.

“Oh, um…Tobi, stendi giù qualche lenzuolo, un. Kisame, aiutalo, un!”

“Da quando ho detto che avrei dato una mano?” domandò Kisame mentre Tobi si apprestava ad eseguire l’ordine impartitogli. Deidara ghignò malignamente,

“Da quando posso castrarti come Naru-chan ha minacciato di fare con Itachi-san, un. O…Sasori potrebbe farti qualcosa se mi toccherai, un. Lo sai come la pensa su queste cose, non è vero, un?”

“Ah, hai vinto. Darò una mano!”

Quando tutto fu pronto, Deidara alleviò il dolore massaggiando il suo fondoschiena. Naruto mugolò come le contrazioni peggiorarono. Le sue acqua si erano appena rotte ed era quasi sul punto di entrare nella seconda fase. La porta si aprì un’altra volta e Itachi fece il suo ingresso. Un pallido viso che Kisame prese con gratitudine come una scusa per andarsene, sbattendo la porta dietro di se e tutti poterono sentire l’uomo correre lungo il corridoio. Tobi scosse il capo disgustato,

“Ha ucciso molti uomini e tuttavia non ha stomaco per vedere qualcuno partorire…”

“Prova ad uscire e giuro che ti castrerò e appenderò le tue palle al soffitto cosicché tutti le possano vedere!” ruggì Naruto, agitando un pugno in direzione di Itachi.

Itachi gli lanciò una breve occhiata prima di muoversi verso il letto, sedendosi sul lato opposto al suo e prendendo il posto di Deidara con il suo massaggiare la schiena del biondino, con una gamba piegata dietro al biondo mentre l’altra allungata accanto a lui cosicché il biondo stesse appoggiato contro il petto di Itachi.
Deidara fu in grado di controllare la posizione dei due gemelli,

“E’ tutto apposto, un. E’ solo questione di tempo…”

“Dannazione! Ci sono volute nove –ah cazzo- ore l’ultimo volta!” gridò Naruto, afferrando la gamba di Itachi e stringendo forte. Anche se Itachi non lo avrebbe mai ammesso…faceva parecchio male…

“Beh, è la tua seconda gravidanza, quindi fortunatamente non dovresti metterci tanto”. Disse Tobi mentre lasciava che il biondino stringesse il suo braccio, continuando a guardare il suo libro per qualche accenno allusivo.

“Ahh!” boccheggiò Naruto, stringendo più forte Tobi ed Itachi. Tobi mormorò ‘Fa male’ mentre stava sistemando un piccolo catino d’acqua e coperte pronte per quando i gemelli fossero arrivati. Itachi nascose il viso tra i capelli biondi e sussurrò al suo orecchio,

“Va tutto bene amore. Sono qui, stai bene. Continua così”.

Naruto gli lancio uno sguardo grato prima di grugnire, il suo corpo che si sollevava leggermente. Deidara spinse leggermente lo stomaco gonfio, sperando di aiutare a spingere i gemelli verso il basso.

“Ah! Uno di loro sta venendo fuori ora, un!” gridò Deidara. Itachi nascose più a fondo il volto tra le ciocche inumidite del biondo come Naruto gridava di dolore,

“Va tutto bene amore. Sono qui”. Ripeté, continuando con il suo massaggio alla schiena. Naruto sussultò come spinse. Tobi era già pronto con un asciugamano. Il biondino fra le braccia di Itachi diede un’ultima spinta e il suono di un neonato urlante si diffuse per la stanza. Deidara separò rapidamente il bambino e lo porse a Tobi, che lavò il bambino prima di avvolgerlo in un asciugamano. Porse l’infante ad Itachi mentre era già pronto per il prossimo.

Naruto tirò un altro ruggito come le contrazioni continuavano. Quanto odiava questo! Vide dalla coda degli occhi che Itachi stava tenendo il bambino con estrema cura come se il bambino fosse fatto di vetro. Era una vista divertente, che lo fece ridere prima che un’altra contrazione non lo fece boccheggiare e spingere istintivamente.

“Vedo la testa del secondo, un!”

“Continua così amore!” sussurrò Itachi nel suo orecchio. Diede un’ultima spinta e ansimò come si sentì il sollievo attraversarlo mentre il pianto del secondo neonato riempiva l’aria. Collassò contro Itachi e il braccio libero dell’Uchiha si avvolse attorno a lui, tenendolo stretto a se. Gli piaceva questo, si sentiva così comodo. Osservò esausto come Tobi puliva il secondo bambino e lo avvolgeva nell’asciugamano, dandolo poi al Naruto ansimante, che tenne il bambino stretto a se.

Deidara sorrise a loro e disse,

“Congratulazioni, ora avete due bellissimi maschietti!”

Naruto abbassò lo sguardo sulla piccola creatura, che era ancora più piccola di Suki ai tempi in cui era nata, e diede uno stanco sorriso. Deidara finì di pulirlo e coprirlo con una coperta dalla vita in giù.

“Vado a prendere Suki-chan” disse Deidara mentre usciva dalla stanza. Il biondo studiò i lineamenti del neonato. Aveva occhi neri come Itachi, ma aveva i capelli biondi. Naruto guardò l’altro fra le braccia di Itachi e vide che erano entrambi erano molto simili. Gemelli identici. Chiuse gli occhi con un sospiro, sentendosi scivolare nel sonno,

“Hai fatto un buon lavoro amore”. Mormorò Itachi, baciandogli teneramente la guancia. Naruto alzò lo sguardo su di lui con occhi assonnati,

“Hmm, sì l’ho fatto, non è vero?”

“Mamma!” mormorò una vocina mentre sentivano il letto muoversi leggermente sotto il piccolo peso della figlia.

Naruto guardò Suki, che era venuta e si era seduta sulla gamba di Itachi, osservando curiosa i bambini. Per dire poi criticamente,

“Non hanno un bel aspetto. Sei siucura che fanno parte della famiglia mamma?”

Naruto rise a ciò, facendo imbronciare Suki.

“Loro sono i tuoi fratellini ed è compito tuo aiutare me e papà a prenderci cura di loro”.

Suki guardò nuovamente i quattro e sospirò,

“Va bene allora…se proprio insisti…”

Continua…
 
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