Capitolo 11: Le fredde mani del disastro.

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trinh89
view post Posted on 16/1/2009, 13:47




Titolo: A time to… (Un tempo per…)
Autore originale: asashouryuu.
Traduttrice: -Sasha-, trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3444322/1/A_time_to
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru; FugakuxArashi, accenni di GaaraxNaruto e NejiGaara.
Rating: AU, yaoi, OOC.

-Capitolo 11: Le fredde mani del disastro.

Sasuke picchiettò teneramente la testa di Kyuubi quando il gatto lo guardò con occhi imploranti.
Non mi lasciare ancora qui, dicevano i suoi occhi. Non voleva passare ancora anche solo pochi notti in quella clinica e in modo particolare non desiderava essere toccata da quelle cose argentate. Perché il suo giovane padroncino e i suoi amici non capivano che stava diventando sempre più debole non a casa di qualche malattia da loro presunta?
Sasuke fece un cenno con il capo come il veterinario si avvicinò. Anche se l’uomo sui qurant’anni e qualcosa e il gatto si erano incontrati già tante volte prima di quella, Kyuubi non riusciva proprio a farselo piacere.
“Huh? Gaara-kun e Naruto-kun non sono con te?”
“L’allenamento di Gaara si è protratto più a lungo del previsto e Naruto aveva degli impegni,” spiegò il ragazzo.
L’uomo più anziano annuì e si voltò verso Kyuubi. “Non sembra molto in salute. Naruto ha seguito le mie istruzioni?”
“Alla lettera. La medicina non ha effetto.”
Il dottore si grattò il mento pensieroso e osservò il gatto che cercava di nascondersi dietro le pallide braccia che la tenevano al sicuro.
“Faremo altri test. Torna tra due giorni.”
Sasuke sussultò e brontolò quando Kyuubi lo artigliò con le sue unghie molto affilate. Se la strappò di dosso e la scaricò sul tavolo.
I due si guardarono senza alcun tentativo di distogliere lo sguardo. Questo finchè il gatto guardò Sasuke con occhi grandi e supplicanti (ha imparato la tattica di naruto per far capitombolare sasuke…nd di Sasha). Il ragazzo sospirò e le accarezzò la schiena. “Dai Kyuubi, sarà finito prima che tu te ne accorga, e ci vedremo ancora molto presto.”
Il gatto miagolò e reclinò la testa all’indietro come un pallido dito indice le picchiettò il naso. Ne leccò la punta prima di avviarsi con eleganza verso il dottore.
“Per favore ne abbia una buona cura,” disse gentilmente prima di salutare con un cenno del capo.

-SasuNaru is love-

“Capisco,” disse Naruto piano come Sasuke gli raccontò i dettagli su Kyuubi per telefono. “Mi chiedo se ritornerà mai almeno come era un anno fa.”
“Dobe, io e Gaara pensiamo in modo ottimista che è veramente molto raro specialmente per quel musone. Dovresti farlo anche tu.”
Il biondo si lasciò scappare una risatina sciocca. “Faresti meglio a tornare a studiare o tuo padre ti ucciderà.” Sentì l’amico sospirare prima di dare un brontolio affermatvo. “Sasuke?” mormorò prima di potere fermarsi.
“Hmm?”
“Nulla.”
Sasuke fece roteare gli occhi. “Idiota.” Poi riagganciò.

-SasuNaru is love-

“Sakura-chan,” gridò Naruto come noto la sua amica dai capelli rosa attraversare la strada. Le andò incontro e le sorrise augurandole un allegro buongiorno.
Sakura sospirò. “Sei troppo allegro per me oggi.”
“Cosa è successo?”
La ragazza fece un cenno con la mano che doveva porre fine alla questione. “Niente non va, eccetto…”
“Giorno,” qualcuno salutò dal loro lato.
“Giorno Ino,” risposero i due all’unisono.
La ragazza bionda scrutò con attenzione l’amica per poi esclamare, “Ew…è enorme!”
“Zitta!”
“Eh? Cosa è enorme?” Un Naruto senza indizi chiese osservando il viso di Saskura.
“Non fare l’idiota! Non hai vista che ha-” Sakura colpì l’altra ragazza non troppo gentilmente in un tentativo di fermarla dall’annunciare al mondo della sua faccia. “Ha un enorme brufolo sulla fronte.”
“Eh?” Il ragazzo pronunciò interrogativamente. “E’ questa la ragione per cui hai la frangia oggi? Non importa. Sei ugualmente carina.”
Sakura colpì la sua testa con un libro. “Non voglio sentirlo da te.
Gli altri studenti a portata d’orecchio sghignazzarono divertiti dal povero tentativo del biondo di conquistare il cuore di Sakura. La cotta di Naruto non era un segreto per il corpo studentesco eccetto il fatto che non era vera. Le voci erano cominciate quando alcuni studenti l’avevano sentito dire che secondo la sua opinione, Sakura era la ragazza perfetta e che forse, in futuro, le avrebbe chiesto un appuntamento. Da quel giorno in avanti, erano stati stuzzicati e additati come coppia il tutto con come risultato l’irritazione di Sakura. Ognuno interpretava le azioni del ragazzo (come qualcosa di più)per più di quello erano in realtà e ogni tanto si insinuava che era Sakura la ragione per cui Naruto e Sasuke si scontravano sospirando e scuotendo le teste al fatto che una ragazza potesse sopportare simile amicizie. Ma nessuna delle voci sembrava toccare il biondo, che se si comportava così, lo faceva solo per il divertimento del corpo studentesco chiedendo appuntamenti a Sakura o comportandosi da sciocco.

-SasuNaru is love-

“Devo ammetterlo,” affermò Gaara mentre guardava una delle risposte di Sasuke ai loro compiti di matematica, “il tuo approccio al problema è più efficiente del mio.”
“Sì ma più lungo rapportato al tuo,” rispose Sasuke.
“All’insegnante non importa nulla fintanto che la risposta è corretta,” affermò Shikamaru tra gli sbadigli. “Sono sicuro che non gli importerebbe neppure se non scrivessi che poche righe. Problematico.”
Gli altri due ragazzi osservarono i loro fogli di carta che riportavano variabili, l’inizio di soluzione, seguiti da elissi e la conclusione.
“Potrebbe bocciarti,” lo canzonò Gaara nel suo solito tono apatico.
“Proverò ad essere diligente la prossima volta.”
I tre interruppero la loro discussione quando la porta si aprì con un bang e Naruto seguito da Kiba, Ino e Sakura salutavano ognuno con voce tuonante.
Shikamaru affondò la testa nelle braccia.
“Hai fatto i tuoi compiti?”chiese Gaara al biondo che gli si sedette accanto. Come risposta Naruto tirò fuori i suoi fogli e li mostrò al rosso che si mise a controllare le risposte.
Sasuke che si era soffermato ad osservare Naruto, distolse lo sguardo quando quest’ultimo si voltò nella sua direzione. “Giorno, bastardo.”
“Continui ad essere incapace di farti il nodo della cravatta,” lo rimbeccò Sasuke prima di allungarsi oltre il tavolo e sistemargli il nodo.
“Ohayou, Sasuke-kun,” disse Sakura.
“Hn.”
“Ohayou, Sasuke-kun,” lo salutò Ino mentre rivolgeva a Sakura uno sguardo di sfida.
La risposta di Sasuke fu simile a quella rivolta alla ragazza dai capelli rosa e la bionda mise il broncio. Nel profondo, entrambe le ragazze desideravano ardentemente che la loro cotta gli rivolgesse almeno un quarto delle attenzione che era solito riservare a Naruto.
Mi guarderai mai nello stesso modo?
Dal suo posto, il sempre tranquillo Shino guardò i suoi quatto amici, i raggi del sole si riflettevano sui suoi occhiali dalla finestra affianco a lui. “Si sta preparando un temporale,” disse.
Kiba che lo aveva sentito alzò le sopracciglia. “Ma le previsioni del tempo dicevano che questa settimana ci sarebbe stato il sole.” (beata gioventù..nd di Sasha)

-SasuNaru is love-

“Sei in ritardo,” affermò Kiba quando Gaara si unì a loro nel punto di ritrovo del gruppo vicino all’imbiancatore del campo di calcio. (imbiancatore è triste come parola, ma è quella che mi ha dato il vocabolario, cmq si tratta della macchina con cui si disegnino le strisce bianche del campo da calcio…solo per precisare…nd di Sasha)
“Avevo degli affari da sbrigare con Harada-senpai,” (il suo insegnante di arco nd di Sasha)fu la calma risposta accompagnata da un ghigno furbo. Si sedette vicino a Chouji che gli offrì il sacchetto di patatine che condivise volentieri.
“Sasuke-kun e Naruto-kun non sono ancora qui,”disse Hinata. Erano già 10 minuti dopo l’orario stabilito per il ritrovo.
“Dovrebbero essere qui a momenti. Il messaggio di Sasuke diceva così,” Disse loro Shino.
Tutti rivolsero il loro sguardo verso la finestra della classe. Conoscendo quando mutevoli erano tra loro quei due quando stavano insieme, una parte di loro quasi si aspettava di vedere un corpo volare giù dalla finestra. (nessun pericolo…abbiamo minacciato Sasuke che stesse buono altrimenti se mi fa fuori Naruto come continua la fic? Nd Sasha)
“Mi domando se stanno bene,” disse Chouji.
Al contrario di ciò che gli amici si stavano aspettando, Sasuke e Naruto erano tranquilli assieme, portando a termine i loro doveri riguardo la classe.
Comunque, quanto a lungo sarebbe durata quella calma quando il biondo era un concentrato di difetti e il suo amico un totale bastardo?
“Sei estremamente felce oggi,” desse Sasuke mentre si affrettava a scrivere sul loro registro di classe.
Il biondo interruppe la sua attività e guardò oltre la sua spalla. “ Perché è passato un po’ dall’ultima volta che siamo stati messi insiemi per sbrigare i compiti del dopo scuola e,”distolse il suo sguardo e osservò i cacellini nelle sue mani. “sono secoli che non ti univi alle nostre uscite di gruppo.”
Sasuke interruppe il suo scrivere e osservò la schiena se suo compagno di classe quando un calore lo investì con le parole del biondo. Era così superficiale la sua felicità? Oppure…
“Hei, Naruto, ti sei innamorato di me?” chiese casualmente mentre appoggiava il mento sul palmo aperto della mano.
Una simile domanda posta così improvvisamente colse l’altro ragazzo con la guardia abbassata e gli fece cadere dalle mani i cancellini. Fortunatamente li aveva già puliti cosicché appena un impercettibile strato di gesso si sollevo quando toccarono terra. Ma non era questo ciò che lo aveva colto alla sprovvista. Con la faccia panoazza, guardò il suo amico ghignante e disse, “Di cosa diavolo stai parlando?”
“Rilassati, dobe. Ti stavo solo prendendo in giro.”
“Perché dovrei essere innamorato di un bastardo come te?” continuò quasi in panico. “Intendevo solo come un amico che..”lasciò in sospeso la frase che Sasuke però sapeva come terminare.
Ha sentito la tua mancanza…
Sasuke capiva il sentimento perché anche lui aveva sentito la mancanza del gruppo allo stesso modo, anche se non lo avrebbe mai ammesso a voce alta. Era stato talmente occupata che non aveva avuto tempo da trascorrere con loro. “Anche io sono contento,” confessò mentre raccoglieva i cancellini e li rimetteva al loro posto. (immagino qui si sia alzato e abbia raggiunto Naruto anche se l’autrice non lo dice chiaramente…nd di Sasha)
Il biondo osservò l’amico con un battito cardiaco un po’ troppo velocizzato. Solo per ribattere qualcosa buttò lì “Per caso questo significa che tu sei innamorato di me?”
Il ragazzo pallido sbuffò. “Nei tuoi sogni.” Il biondo gli rivolse un ghigno. “E’ meglio se ti sbrighi, dobe” Ci faranno paragare i biglietti del cinema altrimenti,” aggiunse sistemando al loro posto banchi e sedie.
“Se dovesse succedere, te ne occuperai tu. Inoltre, è stato il tuo incontro che si è prolungato.
“Solo per cinque minuti e non sono stato io quello che ha deciso di svuotare i due armadietti perché voleva pulirli.”
Il biondo si portò le mani sui fianchi. “Se tu non fossi stato in ritardo-”
“Sciocchezze.” Sasuke rise in modo stupido quando sentì il suo amico borbottare qualcosa.
Fu con minuti di ritardo ceh i due finalmente si presentarono, i loro amici erano già irritati. Per tutto il tragitto fino al cinema, la maggior parte di loro continuava a lamentarsi del loro ritardo.
“Sasuke…” lo chiamò Gara mentre camminava affianco al ragazzo che si trovava un passo indietro rispetto al resto di loro.
“…”
“Spero tu sia pronto ad affrontare le conseguenze delle tue azioni.” Sebbene suonasse apatico, era preoccupato per il suo amico. Sapeva che sarebbero arrivati a casa tardi e per Sasuke questo significava avere uno scontro con il padre.
Sasuke sbuffò e casualmente mise le mani in tasca. “Inventerò qualcosa.”
Il rosso derise la sua preoccupazione che era stata ripagata con una tale mancanza di tatto. Tuttavia, al posto di ribattere, rimase tranquillo. Non cera nulla che poteva fare…nulla oltre una chiamata.

-SasuNaru is love-

Erano già le dieci di sera passate quando Sasuke arrivò a case e sapeva cosa stava per arrivare quando incontrò suo padre in corridoio.
“Sono a casa,” disse in modo automatico.
“Come sono andati oggi i tuoi studi avanzati, Sasuke?” chiese l’Uchiha più vecchio.
La faccia del ragazzo rimase impassibile ma i suoi occhi mostrarono una totale confusione ma prima che protesse dire qualcosa, un alta voce disse.
“Non essere timido, Sasuke.”
Guardò su per vedere Itachi sul secondo piano di scale. “Una conoscenza che lavora lì mi ha parlato delle tue frequenti visite alla scuola preparatoria aziendale. L’ho detto a Otousan stasera visto che non sei tornato a casa per le otto e mezza.”
“Se desideri, posso mandarti ad un’eccellente scuola preparatoria aziendale,” offrì Fugaku.
Comprendendo lo sguardo che Itachi gli stava rivolgendo, rispose. “Sto bene così. E’ solo un mese di prova comunque.”
“Itachi mi ha detto anche questo. Se vuoi continuare, dimmelo così che possa fare i preparativi.”
“Lo farò,” rispose prima di salire le scale. Quando passò affianco a suo fratello, lasciò intenzionalmente che le loro mani si toccassero. Avrebbe potuto ringraziarlo ma era così difficile fare una cosa del genere nei confronti di una persona come Itachi era in grado di far bere al padre le sue bugie.
Quel potere…lo voglio.
Itachi osservò la schiena del fratello fino a che sparì dietro la porta prima di tornare nella sua stanza. Si sedette sul letto e con occhi sempre pieni di un indicibile tristezza, guardò il suo cellulare per poi chiamare qualcuno.
“…” venne dall’altra linea, il che fece sbuffare il più grande.
“E’ appena arrivato a casa. Le cose sono andate esattamente come previsto.”
“Com’era da aspettarsi da te.”
“…”
“…”
“Gaara-kun”
“Hm?”
“Se deve arrivare tardi perché esce con voi, informami.” Non era una richiesta ma un ordine, è il più giovane questo lo sapeva.
“Roger. A quel momento allora.” (che colloquio emozionante -_-…nd di Sasha)
Itachi chiuse la chiamata e si avviò al computer per riprendere il lavoro al computer.

-SasuNaru is love-

Se Kyuubi fosse stata umana, avrebbe tamburellato con le dita sul tavolo mentre pazientemente aspettava che il suo padroncino la venisse a prendere. Era meglio per lui che si ricordasse che oggi era il giorno in cui sarebbe stata dimessa in quanto non aveva alcuna intenzione di passare un'altra notte in quel posto. Voleva dormire sul suo materasso invece che su qualcosa che sapeva di strano ed era troppo pulito; voleva bere e mangiare ciò che le dava il suo padroncino al posto di ciò che le somministravano in quel posto.
Tambureggiò con la sua coda ed era vicina a mettersi a mugolare in protesta mentre continuava a guardare la porta, desiderando che quando si fosse aperta, ci fosse stato il suo padroncino.
Dopo qualche altro tambureggiamento la porta si aprì per la felicità del gatto. Miagolò aspettandosi di vedere il suo biondo ma vide gli amici stretti del suo padroncino invece.
“Se questa non è Kyuubi,” disse Gaara mentre le toccava la testa.
“Ti hanno trattato bene?” le chiese Sasuke picchiettandole le testa.
Kyuubi era felice di vederli ma le voleva il suo padroncino-si interruppe come un odore familiare raggiunse il suo naso. Piena di felicità, balzò in aria direttamente nelle braccia di Naruto che era appena entrato.
“Ho sentito anche io la tua mancanza, Kyuubi,” disse tra le risate causate dalle leccate che gli facevano il solletico. Si tirò indietro e strofino assieme i loro nasi.
“Andiamo a casa dopo che avrò parlato con il dottore.”
Il gatto annuì entusiasticamente.
Quindici minuti dopo, i quattro lasciarono la clinica. Anche se il suo padroncino ghignava come un idiota, lei poteva percepire l’aura di delusione e preoccupazione provenire da lui. Non ci voleva molto per un gatto per capire il motivo di ciò…I risultati negativi degli esami medici. E in quel momento desiderò di saper parlare la lingua degli umani per poter dire al sua padroncino delle sue condizioni.

TBC

L’uomo dai capelli scuri uscì dal bagno e notò che il suo supposto amante addormentato era appoggiato contro i loro cuscini, la coperta azzurra avvolta attorno alla sua vita sottile. Aveva la testa abbassata in concentrazione su delle parole crociate appoggiate sulle sue ginocchia e mangiucchiava distrattamente il tappo della penna. Era inconsapevole delle macchie di luce aranciata che faceva apparire la sua pelle dorata. Appariva così semplice e non terreste e sebbene l’uomo in piedi era stato testimone di una vista simile un numero infinito di volte, questa ancora una volta gli tolse il respiro.
“Hey, come le chiami quelle cose di plastica alla fine dei lacci da scarpe?” Chiese il biondo, i suoi occhi blu seguendo il suo amante mentre quest’ultimo si muoveva per la stanza per vestirsi.
“Il mio inglese non è buono come il tuo,” rispose l’uomo.
“Solo chiedevo. Pensavo che essendo un Uchiha tu sapessi tutto,” fu la risposta canzonatoria. L’Uchiha gli lanciò uno sguardo oltre la sua spalla.
Vedendo che il suo amante era vestito e pronto ad andare, il biondo chiese per la sua roba.
“Cosa?” chiese il suo amante.
“Roba. Sai, quella cosa che uno si mette addosso per coprire le proprie vergogne.”
Occhi scuri ispezionarono il suo corpo, “Ho già visto tutto perché nascondere?”(beato lui…nd di Sasha ^^) chiese con tono giocoso l’uomo più alto. Ancora non riusciva a capire per quale motivo il suo amante insisteva nel vestirsi quando erano solo loro due. Non era che dovesse nascondere qualcosa. Il biondo lo osservo, e nonostante tutto, si alzò portandosi dietro la coperta.
I due camminarono verso la porta e il biondo guardò l’altro mettersi le scarpe, sollevare la sua sacca da campeggio e avvicinarsi alla porta.
L’uomo dai capelli scuri abbassò la maniglia e guardò oltre la sua spalla per poter osservare ancora una volta il suo amante. Una settimana senza l’un l’altro. Una settimana senza niente tranne chiamate per non impazzire durante l’escursione-ricerca con il suo gruppo. Trattenne il fiato quando si ritrovò a fissare direttamente in occhi blu.
“Non sforzarti troppo,” gli disse il suo biondo. “Divertiti ma non esagerare.”
Sebbene la sua voce suonasse come una presa in giro, c’era serietà nelle sue parole. Si alzò sulle punte dei piedi per dare all’altro uomo un breve ma delicato bacio. Si ritirò ma fu fermato dal suo amante che lo attirò a se per un bacio più profondo che fece turbinare tutti i suoi sensi.

Continua...

Edited by trinh89 - 24/1/2009, 13:35
 
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