Capitolo 15: La sua realizzazione.

« Older   Newer »
  Share  
trinh89
view post Posted on 16/1/2009, 13:51




Titolo: A time to… (Un tempo per…)
Autore originale: asashouryuu.
Traduttrice: -Sasha-, trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3444322/1/A_time_to
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru; FugakuxArashi, accenni di GaaraxNaruto e NejiGaara.
Rating: AU, yaoi, OOC.

-Capitolo 15: la sua realizzazione.

I can't fight this feeling any longer
And yet I’m still afraid to let it flow
What started out as friendship, has grown stronger
I only wish I had the strength to let it show
-“Can’t fight this feeling”, Reo Speedwagon

Il tremore alle sue gambe non poteva più sopportare la mancanza di attenzione che gli stava venendo riservata. Un pulsare smorzato si presentò, e Naruto sapeva bene cosa doveva fare per mandarlo via. Una parte di lui gli diceva che non avrebbe dovuto, ma quella voce andava affievolendosi rispetto al bisogno del suo corpo. Non riusciva ad ignorare la sua erezione…non adesso…non dopo quel sogno così vivido dal quale si era svegliato senza alcun apparente motivo. Sdraiandosi con gli occhi semi chiusi, permise alla sua mano tremante di passare sotto i suo pantaloni e tentare di alleviare la sua eccitazione. Un piccolo sospiro uscì dalle sue labbra mentre proseguiva con le sue somministrazioni. Presto divenne stanco di giocare con se stesso e tutto ciò che desiderava era il rilascio. Dita abbronzate si avvolsero attorno al suo membro prima di cominciare a muoversi lentamente su e giù. Richiamò le vivide immagini del suo sogno, convincendosi che fosse tutto vero. I tocchi, le carezze, ogni cosa reale. Non ci volle molto prima che percepisse la contrazione del suo stomaco e inarcasse la sua schiena verso la sua mano. Velocizzò i movimenti e presto venne con un silenzioso grido. Mentre rimaneva lì sdraiato sulle sue coperte umide di sudore, tentando di recuperare il respiro, solo un pensiero attraversava la sua mente e lo stava lentamente trascinando negli abissi del sogno.
Sasuke.

-SasuNaru is love-

Naruto lanciò uno sguardo assonnato alla sveglia prima di balzare fuori dal suo letto, il sonno era completamente sparito. Era in ritardo e sapeva che Sasuke odiava aspettare. Inoltre, non poteva permettersi di arrivare tardi poiché la partita di Gaara cominciava sempre in orario. Per quindici minuti, il biondo fu un concentrato di attività, il tutto per prepararsi in tempo. Quando si incontrò con l’Uchiha aveva un solo minuto di ritardo. Corsero verso la piattaforma e salirono le scale 2 gradini alla volta. Dovevano prendere il treno che stava per partire prima di perderlo insieme con 10 minuti del match. Sfortunatamente, qualcuno si scontrò con Naruto. L’impatto causò la caduta del cellulare del biondo. Si fermò e osservò orripilato il suo telefonino cadere uno scalino dopo l’altro.
“Tu vai avanti,”disse a Sasuke da sopra la sua spalla mentre scendeva per raccogliere il suo cellulare. Quando lo prese, la cover, così come la batteria, erano saltate via e dovette recuperarle un paio di passi più in basso. Alzò le sopracciglia quando vide che lo schermo era rotto e imprecò quando realizzò che il telefonino era distrutto. Il suo cellulare era andato, ma almeno Sasuke era riuscito a prendere il treno. Sospirò e si voltò per arrampicarsi su per le scale ed aspettare il treno successivo. I suoi occhi si spalancarono quando vide Sasuke appoggiato alla sbarra di metallo al centro delle scale che divideva le due rampe. L’Uchiha appariva arrogante e paziente mentre lo aspettava e in quel momento, in quel momento Naruto riuscì ad afferrare ciò che gli era sfuggito così tanto a lungo. Perché sentiva sempre quella sensazione di leggerezza quando Sasuke era gentile con lui e gli dimostrava di tenerci a lui. Perché Sasuke riusciva a tirar fuori il migliore dei suoi sorrisi, e la peggiore delle sue arrabbiature. Perché quando Sasuke sorrideva o rivolgeva soltanto a lui quegli accenni di sorriso, il suo cuore si fermava a metà battito.
Era innamorato di Sasuke, niente più di questo.
Illuminato da questa nuova rivelazione, Naruto fece apparire un sorrisone sul suo volto mentre saliva le scale verso il suo migliore amico, e scoperto amore che lo stava aspettando.
“E’ rotto?”chiese Sasuke.
Il biondo annuì, “Ma non c’è di che preoccuparsi. Posso comprarne uno nuovo.“
“Cos’è quel sorriso sulla tua faccia?”
“Nulla,” disse Naruto mentre si portava le mani dietro la testa, i suoi occhi brillavano di felicità. Sasuke solo sospirò e si mise le mani nelle tasche.
Sasuke, lo chiamò mentalmente Naruto melodiosamente. Sono innamorato di te.
Durante tutto il giorno, Naruto non riuscì a togliersi il sorriso dalla faccia. Perfino Gaara lo commentò, Sasuke rispose che era il modo del biondo di reagire alla perdita del suo cellulare. Niente e nessuno poteva rompere la bolla di felicità nel quale era comodamente seduto il biondo, perché era innamorato. Stava celebrando internamente fino a che non realizzò nel bel mezzo della notte chi era il soggetto della sua cotta. Fu rudemente svegliato dal suo sonno senza sogni da quella realizzazione. E ora che si era reso conto di chi si era innamorato la sua bolla scoppiò. Diventò improvvisamente consapevole di cosa gli riservava il futuro. Non ci sarebbero state dolci carezze o baci, ci sarebbe stato solo rifiuto, dolore e il suo cuore spezzato. Chi stava prendendo in giro? Sasuke non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti. Non aveva mai battuto ciglio a quelle centinaia di ragazze che gli avevano confessato il loro amore a base quotidiana. Che differenza ci sarebbe stata con lui? Sarebbe stato solo un altro numero sulla lista di coloro che Sasuke aveva rifiutato così freddamente.
Solo un’altra tacchetta sul muro.
Sasuke era irraggiungibile. Sasuke non sarebbe stato altro che un amico d’infanzia, niente di più, e niente di meno. Una volta che la realizzazione che Sasuke non sarebbe stato null’altro che un amico per lui, lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guancie. Incurante del fatto che il moro potesse o meno amarlo, sentiva ancora il bisogno di averlo per se, ad avvolgergli le braccia attorno alla sua figura tremante e sussurrargli parole all’orecchio. Dimentico delle sue fantasie d’amore, Naruto sapeva di essere da solo, e sapeva anche che sarebbe rimasto solo.
Sasuke…aiutami…per favore…

-SasuNaru is love-

“Cos’è quella faccia?” chiese Arashi come colse l’espressione patetica che Naruto aveva sul volto, senza contare gli occhi ancora gonfi di sonno.
“Non mi sento di mangiare, papà.” Afferrò una mela e si avviò verso l’uscita. “Vado a scuola adesso.”
“Hey, mangia la tua colazione prima!” lo chiamò il biondo più grande, ma l’unica risposta che ricevette fu il chiudersi della porta. Arashi sospirò. Un istante Naruto è felice come se avesse vinto un tesoro, e l’istante dopo, sembrava un pupazzo pestato.
“Non si preoccupi troppo, Arashi-sama. Ha appena sperimentato la sua prima delusione d’amore,” affermò la loro governante. “Ma si riprenderà presto. La prima cotta non è altro che l’iniziazione al vero amore.”
Arashi fissò il suo caffè soppesando le parole della donna. Aveva ragione. La prima cotta non era altro che questo. La sua prima esperienza glielo aveva insegnato. “Non pensi che abbia sperimentato la sua prima cotta e la sua prima delusione troppo presto?”
La donna rise in risposta.

-SasuNaru is love-

E’ tutto apposto, Naruto, disse a se stesso come camminò via dal treno. Lui non l’avrebbe notato. Nulla sarebbe cambiato. Tutto sarebbe rimasto lo stesso. Non fare lo stupido. Ogni cosa è apposto.
Si ripeté questo più e più volte fino a che la sua tranquillità non tornò indietro. Fece ricomparire il suo sorriso e velocizzò il suo passo camminando verso la scuola, fino a quando non vide la schiena di Sasuke e il suo passo rallentò fino a fermarsi. No, non poteva. Non poteva affrontare Sasuke. Non quando si sentiva in quel modo. Il sentimento era troppo intenso per poterlo ignorare. Inspirò a fondo e per la prima volta nella sua vita, si ritirò come un codardo.

-SasuNaru is love-

Un’assonnata Tsunade aprì la porta del suo condominio e fu sorpreso di vedere suo nipote in uniforme in piedi di fronte a lei. “Cosa è
successo?” chiese come vide quelle labbra tremare. E un secondo dopo, Naruto si mise a piangere gettandosi tra le braccia di sua zia.

-SasuNaru is love-

Sasuke picchiettò inconsciamente con le dita sul banco. Naruto era in ritardo…molto, molto in ritardo. I suoi occhi si alzarono speranzosi come la porta si aprì. Si aspettava la voce confusionaria che augurava a tutti una buona giornata, ma quella che udì fu invece una voce tranquilla. Si trattava solo di Kakashi-sensei.
“Okay appello,” annunciò l’insegnante come gli studenti terminarono il loro saluto e presero posto. Lanciò uno sguardo alla classe.
“Abbiamo solo un assente oggi.” Detto questo, cominciò la sua lezione.

-SasuNaru is love-

Naruto non sapeva se essere grato alla calma risposta di Tsunade alla sua confessione, o essere guardingo. La donna stava prendendo bene la notizia. Quanti nipoti aveva che le avevano confessato di essere innamorati di un altro ragazzo?
“Sono un disastro,” mormorò lui.
“No, non lo sei. Non possiamo scegliere di chi innamorarci, e in più dovevamo aspettarcelo considerato il tempo che spendi con il moccioso Uchiha.”
“Dovevamo?”
“Jiraiya e tuo padre.”
Naruto impallidì. Suo padre sarebbe stato furioso quando sarebbe venuto a sapere tutto questo. Più che furioso…”Non dirlo a ottusan, okay?” Naruto supplicò la donna. “Per favore non dirglielo.”
Tsunade pettinò i capelli di Naruto. “Non gli$elo dirò Naruto, comunque tuo padre capirebbe. Lo so. Ne sono certa poiché…”
“Poiché?”
La donna bionda scosse la testa. “Comunque a me non piace il moccioso Uchiha. Porterà solo sofferenza, Naruto. Più sofferenza di quella che stai provando in questo momento.”
“Cosa intendi?”
“E’ un Uchiha, Naruto.”
Il biondo chiuse gli occhi, “Lo so,” sussurrò.
“Vorrei tanto che non lo fosse. Lo vorrei davvero.” Abbracciò il biondo e sussurrò, “Ho paura per te.”
Perché deve essere proprio lui? Arashi, abbiamo un problema.

-SasuNaru is love-

Con il permesso della governante di casa Uzumaki, Sasuke camminò lungo i corridoi familiari che l’avrebbero condotto in camera di Sasuke. Secondo la donna, Naruto era venuto a casa un’ora e mezza fa ed ora era nella sua stanza. Sembrava malato. Bussò ed entrò. Alzò un sopracciglio quando vide una forma sotto le coperte. Gli ricordò di quella volta quando Naruto si era fatto quei graffi simili a baffetti.
“Cosa è successo ora, Dobe? Hai un’altra ferita sulla faccia?” chiese prendendolo in giro mentre si mosse verso il letto.
Naruto sobbalzò alla voce. “Vattene. Non voglio parlare con te adesso.”
“Non essere infantile. Ho bisogno di parlare con te. Hai perso un sacco di cose oggi. Ti ho portato una coppia degli appunti e dei compiti.”
“Non voglio averci nulla a che fare al momento,” rispose Naruto. Resisti cuore. “Lasciameli sopra la scrivania.”
“Naruto,” sbottò un esasperato Sasuke.
“Vattene, Sasuke.” Per favore. Lanciò un urlo quando le coperte gli furono strappate di dosso.
Sasuke notò come il viso del suo amico era rosso e si allungò per toccarlo, “Hai la febbre?” Ringhiò quando Naruto schiaffeggiò via la sua mano. “Cosa diavolo hai?”
“Nulla. Solo non mi sento bene.”
“E’ da ieri che ti stai comportando in modo strano.”
“Sto bene.”
Sasuke si sporse in avanti, le sue braccia sul letto del biondo. “Allora ti vedremo domani?”
Naruto annuì solo per liberarsi dell’altro il più presto possibile. Soddisfatto, Sasuke si rialzò. “Riprenditi presto, dobe.” Con questo lasciò la stanza.
Stupido, dobe. Farmi preoccupare per niente.

-SasuNaru is love-

Naruto si alzò quando notò che l’incontro del consiglio studentesco era terminato e ciò significava che Sasuke era libero e potevano andare insieme a prendere qualcosa prima di tornare a scuola. Ma tutto sfumò quando vide Sasuke occupato in una fitta conversazione con un altro membro che si chiamava Tenten. Ci sarebbero state voci a proposito dei due. E non aiutava il fatto che Naruto li aveva vista camminare in un caffè una Domenica mattina. Poiché il biondo non sapeva che il concilio incontrava lì, aveva immaginato si trattasse di un appuntamento. Fortunatamente ebbe il tempo di prepararsi ad un’evenienza simile, ma faceva male sapere che non sarebbe mai potuto uscire con la sua cotta.
Sasuke si fermò. “Naruto cosa ci fai qui?” chiese quando finalmente notò il suo amico.
“Eh, io…” Si grattò la nuca. “Sto aspettando Hinata.”
Sasuke sentì freddo alla risposta. Perché si sentiva così male? Sapeva che Naruto usciva con Hinata un po’ troppo. Peggio, il luogo dove Hinata andava per le sue lezioni extra di inglese pomeridiane e l’edificio dove Naruto apprendeva cucina facevano parte dello stesso blocco di edifici, così la maggior parte delle volte Naruto la accompagnava a casa una volta terminate le ore di lezione.
Si disse che era tutto apposto. Hinata avrebbe reso Naruto felice se fossero diventati una coppia, ma…questo non riusciva a scacciare il freddo e la solitudine che attanagliava il suo petto.
“Sasuke?” Tenten chiese quando il suo compagno divenne silenzioso.
L’Uchiha annuì e riprese a parlare e camminare con lei. Si sarebbe occupato più tardi delle sue emozioni.
Occhi blu fissarono a lungo la schiena ritirante di Sasuke. La sua mano si allungò verso di lui, in un tentativo di richiamare a lui Sasuke, solo per afferrare aria. Il suo amico non era mai apparso così irraggiungibile come in quel momento.
Sasuke, sei sempre stato così distante?
Basta, Naruto. Non rendere il tutto peggiore.
Con tale comando che governava la sua mente, Naruto si voltò e si mise ad aspettare Hinata. Riusciva a dimenticare Sasuke quando la Hyuuga era attorno.
“Eh? Naruto-kun?” Pronunciò Hinata, sorpresa.
“Pensavo che saremmo potuti andare insieme alle lezione extra scolastiche.”
La ragazza arrossì. “D-davvero?”
Il biondo annuì, rendendo entusiasta la timida ragazza.
Dalla finestra, Sasuke vide Naruto e Hinata camminare insieme verso i cancelli. Ringhiò, la carta nella sua mano si spiegazzò come strinse il suo pugno.
Naruto, io…Sasuke sospirò, io non lo so più.

-SasuNaru is love-

Naruto si fece strada verso l’aula del consiglio studentesco attraverso gli studenti che uscivano dalle classi durante la pausa mattutina. C’erano un sacco di primarioli quest’anno a scuola, che sembrava quasi che l’istituto fosse sovrappopolato.
Camminò nella stanza e appoggiò il sacchetto di plastica sul banco di Sasuke. “Ho cucinato questi per il nuovo consiglio studentesco,” annunciò.
“Sembrano buoni, Naruto-kun,” disse Lee raggiungendo il biondo e mettendosi in piedi al suo fianco.
“Biscotti. Il club di arte culinaria ha deciso di fare un po’ di sacchetti per voi. Godeteveli.”
La maggior parte dei membri si accalcò attorno alla fonte del buon profumo per prendere un biscotto. Emisero un suono soddisfatto che fece sorridere il biondo visto che la ricetta era sua.
“Come era da aspettarsi dal miglior chef dell’istituto,” commentò Tenten.
Sasuke si sedette sulla sedia mentre ricambiava lo sguardo di Naruto. Senza interrompere il loro contatto visivo, morse il biscotto e ghignò quando Naruto distolse lo sguardo. Recentemente tra i due vi erano più scambi di sguardi di quelli che erano raccomandabili per la loro salute, e quel che era peggio era che erano intervallati da guance arrossate e battiti velocizzati del cuore.
Continuò a guardare il suo amico mentre conversava con alcuni membri prima di andarsene. Il solo guardarlo sembrava potergli far esplodere il petto. E quando riprese il suo lavoro, la sua testa era piena di Naruto e si disse che stava diventando pazzo. Decisamente lo stava diventando.

-SasuNaru is love-

Scontri verbali e discussioni tra Fugaku e Sasuke erano all’ordine del giorno a villa Uchiha e uno poteva pensare che oramai Sasuke fosse abituato alla cosa. In realtà il ragazzo non lo era per nulla e una volta ogni tanto,come oggi, stufo della faccenda, usciva di casa. Uscito di casa, Sasuke prese un respiro profondo e decise di andare alla villa di Naruto. Il biondo sarebbe riuscito a calmarlo. Questa era, e al contempo non era, la ragione per cui andava dal biondo. Un minuto dopo, Sasuke ammise a se stesso che voleva vedere Naruto. Sarebbe stato meno complicato ammettere che desiderava qualcosa che non poteva avere.

-SasuNaru is love-

Naruto alzò lo sguardo dalla sua scrivania quando per vedere Sasuke in piedi sulla soglia della sua porta…sembrava un uomo che aveva perso completamente la sua speranza. Continuò a guardare il suo amico mentre si sedeva sul pavimento e si appoggiava contro il letto con un’espressione così persa che il suo cuore si strinse alla sua vista. Senza esitazione, abbandonò il suo lavoro e si sedette su letto, tutte e due le gambe ai lati del corpo di Sasuke. Sasuke guardò verso Naruto e gli rivolse un sorriso sofferente, dicendogli silenziosamente che era tutto okay quando in realtà non lo era per niente. Non voleva che il suo amico si preoccupasse. Il biondo non chiese nulla. Era ovvio che Sasuke aveva avuto un’altra lite con il padre. Sasuke aveva probabilmente deluso l’Uchiha più grande un’altra volta con il suo comportamento. Gli dispiaceva un sacco per Sasuke e desiderava di poter fare qualcosa. Il suo migliore amico non doveva vivere secondo le aspettative altrui. Ciò che era adesso era già tantissimo, ma la sua opinione (di Naruto), era insignificante rispetto a quella di Fugaku. In qualche modo ciò lo feriva, ma il suo amico questo non doveva saperlo.
“E’ tutto okay, Sasuke,” disse mentre accarezzava le ciocche di capelli neri con la sua mano. “Un giorno, ti vedrà per ciò che sei veramente.”
Sasuke guardò la convinzione che brillava in quegli occhi azzurri, e si sentì avvolgere dal calore. “Quando arriverà quel giorno…” sussurrò, “Quando accadrà…” “…bacerà la terra dove camminerai.” Concluse positivamente per lui Naruto.
Percepì la delusione che provava per se stesso e l’odio recedere a quelle parole gentili. Quelle parole così sincere piene di un calore confortevole. Naruto sapeva veramente come confortarlo…sapeva come farlo sentire sicuro come se il mondo fosse migliore e come se tutto sarebbe migliorato un giorno. E forse lo sarebbe stato se Naruto sarebbe rimasto con lui. Non voleva perdere il biondo. Desiderava che Naruto rimanesse al suo fianco a sussurragli parole che non significavano nulla per nessun’altro tranne che per lui. Raggiunse e tenne fermamente una mano abbronzata con la sua. Incontrò lo sguardo di Naruto e lo legò al suo.
In quell’istante, ogni suono sparì e ogni movimento cessò. Erano avvolti da un completo silenzio…un silenzio in cui percepivano esclusivamente il desiderio ardente dei loro cuori.
Cos’era tutto ciò? Questa cosa che rendeva tutto silenzioso e immobile? Cosa era questa sensazione che faceva desiderare a Sasuke di toccare quelle labbra sopra di lui…di assaggiarle? Cos’era che lo faceva pensare di baciare il suo amico come se la sua vita dipendesse da quello…come se fosse nato per ciò e avesse aspettato solo per quel momento?
No, si disse Sasuke. Baciare il suo amico era sbagliato…era un crimine contro tutte le regole stabilite dall’amicizia. Sapeva che era sbagliato, ma stava morendo per questo. Il suo desiderio si accese e si sentì pronto. Improvvisamente non pensava più a se stesso come un pazzo per ciò che voleva ed era più che disposto a correre il rischio, ma non aveva sufficiente coraggio per fare il primo passo.
Naruto fissò quegli occhi che riflettevano tutte le emozioni di Sasuke. Non comprese i sentimenti che ribollivano dentro di lui, ma sapeva che il moro provava lo stesso. Lo voleva…la tentazione…sapeva che era sbagliato ma…gettò la prudenza al vento e visse il momento.
“Idiota.” Sussurrò. Non sapeva se era un avviso o una scusa fatta in anticipo…non lo sapeva perché si stava chinando in avanti e le sue labbra vennero in contatto con quelle di Sasuke. In una primo momento il tutto era tremendamente dolce ed esattamente come in un sogno…Non era abbastanza ma, Oh Dio! Sasuke non stava rispondendo al bacio. Si tirò via. Aveva interpretato male i segnali che Sasuke stava emettendo? Si stava sbagliando? Se questo era il caso…se lo fosse stato allora…Tutti i pensieri cessarono quando Sasuke afferrò la sua testa e la tirò vero di se, e questa volta il bacio fu molto più che un semplice contatto di labbra. Era un’esplorazione curiosa. Nella stanza di Naruto, entrambi travolti dai proprio sentimenti, i due ragazzi trovarono un paradiso lontano da tutte le norme sociali.
Come i due cominciarono a sentirsi meno a disagio nel loro momento di intimità, Sasuke premette gentilmente Naruto sul materasso, senza interrompere il contatto tra le loro labbra. Una volta che Naruto fu disteso sulla sua schiena, Sasuke colse l’opportunità per estinguere la sua sete di curiosità. Timide, pallide mani, accarezzarono il corpo di Naruto, imparando a conoscere questa nuova sensazione di toccare il corpo altrui in modo proibito. . Naruto ansimò nel loro bacio, come le dita di Sasuke scivolarono sul suo fianco facendogli il solletico. Le dita di Naruto affondarono in morbidi, mori ciuffi di capelli mentre il bacio di Sasuke diveniva meno timido, e cominciava a depredare la sua bocca, sebbene ancora un po’ in modo incerto vista la loro inesperienza. Mani accarezzava, toccavano, memorizzavano la sensazione dell’altro corpo. Ricordandosi che quel momento di intimità non era un sogno. Per ogni bacio, la loro curiosità diminuiva. Per ogni verso di piacere, il loro desiderio aumentava. Ancora e ancora, protrassero la loro sessione di baci fino a che non divennero esseri che fluttuavano in cielo.

-SasuNaru is love-

Sasuke si appoggiò alla porta di camera sua. Gli ultimi residui di felicità e di piacere provocati da baci innocenti e senza esperienza si disintegrarono ed evaporarono lasciandolo vuoto, colpevole e disgustato. Corse in bagno e si lavò la bocca per eliminare il sapore di Naruto che prima pensava essere dolce. Si guardò allo specchio e ringhiò alla suo riflesso. Era disgustato, non di Naruto, ma di se stesso. Non avrebbe dovuto baciare il suo miglio amico. Non avrebbe dovuto perché era sbagliato; perché probabilmente Naruto non lo voleva veramente e lui non era attratto dal biondo. Si, era certo di non esserlo. Considerando che aveva scoperto un sacco di cose con il biondo e che molte delle sue prime esperienze le aveva fatte con lui, era stato naturale per lui, secondo Sasuke, che avesse desiderato provare il primo bacio col biondo, in quanto lui era una persona familiare. Questa era la ragione dietro il bacio e, oh Dio! Era veramente un bastardo. Non avrebbe più potuto guardare in faccia Naruto. Il biondo, al contrario, aveva solo un motivo per cui doveva evitare Sasuke…imbarazzo.

-SasuNaru is love-

Si scambiavano baci attraverso l’immaginazione mentre si ignoravano. La notte, sogni erotici li perseguitavano. Sogni che gli ricordavano il calore dell’altro, la gentilezza e la dolcezza delle loro carezze reciproche, sogni che gli mostravano cosa sarebbe potuto accadere e sogni che li lasciavano eccitati, pazzi di lussuria e vuoti. Entrambi sapevano che ciò che era accaduto tra loro aveva portato la loro amicizia su un altro piano che era a loro così sconosciuto che creava paura e confusione. Questa era un’altra ragione per cui si evitavano.
Evitare Naruto era semplice per Sasuke poiché trascorreva la maggior parte del suo tempo con gli altri membri del consiglio studentesco organizzando il festival dell’istituto. E con il biondo impegnato con il club come vice-capo, Sasuke non doveva preoccuparsi troppo di poterlo incontrare. Ovviamente la loro mancanza di colloquio aveva fatto sorgere sospetti e voci tra il loro amici che non erano nemmeno lontanamente vicini alla verità.
Dopo essere stato tormentato ripetutamente dalle domande di Gaara in proposito, Naruto rispose vagamente.
“Ci sono delle cose che sono successe tra me e Sasuke che non avrebbero dovuto accadere.”
“E questa cosa dovrebbe significare?” Il rosso si impose di non saltare alle conclusioni.
Il biondo guardò via e combatté l’immagine di un Sasuke rosso e senza fiato. Secondo lui, Sasuke non era mai stato così bello come in quel momento.
“Gaara,” fu tutto ciò che disse prima di appoggiare la fronte sulla spalla dell’altro.
“Hmm?”
“E’ divertente come le cose sono arrivate a questo punto.”
“Stai dicendo cose senza senso.” (condivido…nd di Sasha)
“Non riesco a dirtelo perché sono confuso. Mi disp-“
“Non esserlo.” Gaara cambiò abilmente argomento scegliendo qualcosa di sicuro e familiare. “Hai già fatto la tua ricerca?”
Questo fece uscire il biondo dalla suo stato di depressione e lo fece cadere in panico come ricordò la data di scadenza per la loro ricerca. Si era dimenticato, ed era tutta colpa di quel bastardo!
Mentre Gaara guardava il biondo camminare via in puro panico, si chiese se ciò che stava provando erano sentimenti di solitudine e gelosia.
Mi avete lasciato indietro?

-SasuNaru is love-

Naruto lanciò un gridolino di vittoria quando finalmente individuò il libro che stava cercando, unica pecca era il fatto che si trovasse su uno scaffale troppo in alto per la sua statura e non vi fossero scale in vista. Maledì gli studenti che stavano usando in quel momento la sua scala mentre puntava il piede sul primo scaffale e si issava sulla gamba tentando di allungarsi per afferrare il volume. Soddisfatto, cominciò la scalata e si fermò quando il libro fu a portata del suo braccio. In un colpo di sfortuna, perse l’equilibrio e cadde indietro trascinando con se diversi volumi del ripiano a cui aveva mirato…quanto odiava la letteratura inglese…no. Come poteva odiarla quando l’aveva fatto precipitare direttamente tra le braccia di Sasuke che proprio in quel momento stava passando in quel luogo dopo aver riposto un libro che aveva preso in precedenza? Il tempo si mosse lentamente in quel momento.
Dopo tutti quei tentativi di evitare Sasuke, si era convito di non sentire la mancanza dell’altro ragazzo, ma quella convinzione era introvabile in quell’istante. Aveva sentito la mancanza di Sasuke. Aveva sentito la mancanza del suo calore. Aveva sentito la mancanza dei suoi baci timidi. Aveva sentito la mancanza della sua passione gentile. Gettando ancora una volta la prudenza al vento, Naruto si voltò nelle braccia di Sasuke e premette insieme le loro labbra.
Mi sei mancato così tanto.
Sasuke sobbalzò come un paio di labbra familiari entrarono in contatto con le suo. Esistevano almeno un centinaio di ragioni per cui non si sarebbe dovuto sentire felice, e un’altra per cui non avrebbe dovuto rispondere a quel bacio, ma furono tutte messe da parte dal desiderio che esplose in lui. Guidato da quelle emozioni, Sasuke rafforzò la presa attorno a Naruto e corrispose il bacio.
Ti volevo vedere.
In quel momento, il tempo riprese il suo scorrere normale, e la gravità li fece cadere al suolo. Il dolore che l’impatto aveva causato, fu sommerso dalle sensazioni che scorrevano nelle loro vene. Il rumore dei libri che cadevano a terra fu coperta dal forte battito dei loro cuori.
“Sasuke,” Naruto chiamò mentre si separarono per prendere aria. Il suo cuore mancò un battito come vide quanto bello era Sasuke con il volto rosso e i raggi del sole che lo colpivano.
Sasuke guardò in quelle pozze azzurre e si lasciò annegare in esse. Allungò un braccio per spostare ciocche di capelli dalla fronte abbronzata prima di mormorare una frase che sembrava più una supplica che un comando. “Stai zitto.” Spinse giù Naruto per un altro bellissimo e profondo bacio.
Sasuke costrinse Naruto sulla sua schiena e coprì parzialmente la figura più piccola con il suo corpo. Portò le mani ognuna su una guancia di Naruto mentre divorava la sua bocca come un uomo affamato. Gli piaceva come tremava il biondo quando spingeva la sua lingua nella bocca di Naruto prima di duellare con quella dell’altro. Gli piaceva…Dio! Gli piaceva ogni cosa di Naruto.
Dopo quello che sembrò un’eternità, i due si separarono e osservarono reciprocamente. Poteva esserci timidezza nei loro occhi, ma non imbarazzo. Sasuke si appoggiò alla mano abbronzata che accarezzò gentilmente la sua guancia prima di scusarsi. “Ora devo andare,” fu tutto ciò che disse, lasciando il suo amico improvvisamente solo e spaventato che Sasuke avrebbe preteso di fingere che nulla fosse successo.

-SasuNaru is love-

“Sempai, ora vado,” disse un membro del club di Arte Culinaria.
“Grazie per il tuo duro lavoro,” la salutò Naruto insieme ad un gesto della mano prima di continuare a controllare le ricette per il giorno seguente. Decidere quali proporre per la lezione successiva era uno dei compiti del biondo, la parte più complicata secondo la sua opinione, infatti la sua scelta doveva poi essere approvata dal capo chef, e a volte il tipo si facevo lo stronzo (perdonate il termine però è il più corretto per rendere in italiano la parola inglese usata dall’autrice…nd di Sasha). Soddisfatto dal suo menù, Naruto decise che l’avrebbe riutilizzato in un possibile futuro da cuoco. Chiuse la porta dell’aula come ne uscì, si voltò e si immobilizzò quando vide Sasuke appoggiato al muro, le braccia incrociate al petto. Stava aspettando lui? A questo pensiero, il cuore di Naruto batté forte nel petto.
“Dobe,” lo chiamò Sasuke, “andiamo a prenderci qualcosa prima di andare a casa.” Non aspetto il biondo mentre si incamminava lungo il corridoio.
Occhi azzurri si spalancarono. Sasuke gli stava chiedendo un appuntamento? Era reale o stava sognando?
“Vieni?” chiese Sasuke da sopra la sua spala quando notò che il biondo era rimasto indietro. Non mi lasciare ora.
Il biondo uscì dal suo stato di trance e raggiunse di corsa l’altro ragazzo.

-SasuNaru is love-

Naruto rimase un attimo disorientato quando superò involontariamente Sasuke che si era improvvisamente fermato. Stava per girarsi quando sentì la voce con tono di comando di Sasuke.
“No. Non voltarti.”
Sasuke fissò la schiena del biondo mentre raccoglieva il coraggio per fare ciò che si era proposto. Doveva chiarire un paio di cose tra loro prima di avviarsi verso il loro primo appuntamento. Primo appuntamento. Pensò e arrossì.
“Noi siamo amici,” cominciò, leggendo mentalmente il piccolo discorso che si era preparato durante l’intero incontro del consiglio studentesco.
Il cuore di Naruto si strinse all’affermazione. Come poteva Sasuke pensarla così dopo che avevano condiviso un sacco di baci e avergli chiesto un appuntamento? Forse non si trattava di un appuntamento, ma di una semplice uscita delle loro. Si maledì per essersi aspettato troppo. Sasuke non sarebbe mai andato contro quelle che erano le aspettative del padre riguardo la sua vita. Dio! Fugaku era sempre stato suo rivale nell’ottenere l’attenzione del ragazzo moro.
Ora lo aveva capito e sapeva che non c’era possibilità di vittoria per lui.
Con successo, riuscì a mantenere un tono di voce calmo , “Non devi-“
“Fammi finire prima, dobe,” quasi lo supplicò Sasuke. “Noi siamo amici, ma allo stesso tempo più di questo.”
Il cuore del biondo sobbalzò e si disse di ascoltare Sasuke prima di saltare alle conclusioni.
“Non so cosa provo per te perché è tutto troppo nuovo per me per dargli un nome. Ma,” il ragazzo modo strinse i pugni mentre prendeva un respiro profondo prima di continuare. (ora un consiglio…tirate fuori un fazzoletto…nd di Sasha) “Ma voglio stare con te. Voglio provare questa cosa con te…con nessun altro tranne te perché…perché…” Non riuscì a ricordare come continuava il suo discorso e il suo cervello lo abbandonò. Di tutte le volte, doveva lasciarlo proprio in quel momento?
L’esitazione di Sasuke fece volare Naruto che dichiarò apertamente e senza timori. “Anche io voglio stare con Sasuke. Voglio stare insieme a te.” Combatté le lacrime che si affacciavano ai suoi occhi. Piangere in situazioni simili era senza senso. Lui era immensamente felice in quel momento…
Al sentire quelle parole tutti i pensieri negativi di Sasuke riguardo un eventuale rifiuto insieme con qualsiasi altra cosa che pesasse sul suo cuore, sparirono. Permise ad un sorriso di tendere le sue labbra e coprì la distanza che li separava. Afferrò una mano abbronzata e ricominciarono a camminare verso la stazione dei treni. “Andiamo. Ti porterò i una posto dove non sei mai stato prima,” disse.
Naruto solo annuì e strizzò la mano pallida. Non importava cosa sarebbe successo, era certo che non avrebbe mai scordato il calore di quella mano che stava tenendo la sua.

TBC

Erano stati così ingenui lui e l’Uchiha quando avevano cominciato tutto quello? No, non lo erano stati. Lo sapevano già dal principio e ne avevano discusso durante il loro secondo appuntamento. Sapevano cosa sarebbe successo e avrebbe potuto succedere se i loro genitori l’avessero scoperto. Erano anche d’accordo sul fatto che la discrezione sarebbe stata la chiave della loro relazione, ma avevano sempre sperato che i loro genitori non venissero a sapere nulla. Speranza non voleva dire ingenuità, in quanto sperare equivaleva a vivere. Avevano quindi riposto fiducia nella speranza e usato prudenza anche se a volte era doloroso non poter dimostrare al mondo intero cosa trovavano l’uno nell’altro e cosa potevano essere insieme. C’erano solo pochi posti in cui erano liberi di dimostrarsi reciprocamente i loro sentimenti, e solo poche persone, i loro amici più fidati, che li supportavano.
Ogni cosa era stata così meravigliosa per essere la realtà, e troppo giusta per essere vera, ed ora era stati rudemente svegliati dal loro sogno. Sapeva che non poteva semplicemente tornare a dormire e sperare nello stesso sogno…no, non poteva farlo perché non era il tipo che si sedeva e aspettava. Avrebbe reso il suo sogno realtà, e l’unico modo per farlo era usare entrambe le sue mani. Mani che avevano imparato a tenere al sicuro, ad accarezzare in modo seducente, a rassicurare e a dare piacere al suo amante.
I suoi occhi azzurri brillarono in determinazione. Sì, avrebbe ottenuto tutto con quelle mani. Guardò su verso il cielo allungando il braccio prima di chiudere la mano a pugno come se avesse afferrato il disco incendiato.
Non smetterò di lottare…farlo sarebbe significato morire. Combatterò per noi quindi per favore…per favore…

Continua...

Edited by trinh89 - 24/1/2009, 13:41
 
Top
0 replies since 16/1/2009, 13:51   99 views
  Share