Capitolo 17: La tempesta che solo lei vede.

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trinh89
view post Posted on 16/1/2009, 13:54




Titolo: A time to… (Un tempo per…)
Autore originale: asashouryuu.
Traduttrice: -Sasha-, trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3444322/1/A_time_to
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru; FugakuxArashi, accenni di GaaraxNaruto e NejiGaara.
Rating: AU, yaoi, OOC.

-Capitolo 17: La tempesta che solo lei vede.

I'll close my eyes and then I won't see
The love you do not feel, when you're holding me
Morning will come, and I'll do what's right
Just give me till then, to give up this fight
And I will give up this fight.
-‘I can’t make you love me’, George Michael

Quando i primi raggi di sole illuminarono le montagne lontane, Sakura finì di preparare il bento per 2 persone- il suo e quelle di Sasuke.
Aveva un sorriso soddisfatto sul volto mentre faceva un controllo dell’ultimo minuto al suo lavoro. Era venuto meglio di quanto avesse immaginato ed era certo che la sua cotta l’avrebbe apprezzato.
“Sakura-chan?”
La ragazza si voltò e sorrise radiosa, “Buongiorno, mamma!”

-SasuNaru is love-

Ino, Sakura e Hinata rimasero turbate dall’imbarazzato biondo con un taglio sulle labbra.
“Dovresti smetterla di scontrarti,” gli disse Ino. “Chi era il tuo avversario questa volta?”
Naruto trattenne il rossore mentre rispondeva, “Sasuke.” Era una mezza verità. Sebbene Sasuke avesse provocato il taglio, non era certo perché si erano battuti. Non erano coinvolti pugni. Al sentire il nome dell’amico, le tre ragazze si zittirono, ognuna per ragioni differenti. Hinata era cauta quanto si trattava di Sasuke, mentre le altre due non erano intenzionate ad irritare la loro cotta.
Sakura rise scioccamente, “Non sei al livello di Sasuke-kun, allora. Lui non è ferito.”
“Sasuke-kun è decisamente migliore di te,” affermò Ino. Annuì 2 volte con la testa dimostrando di essere fermamente convinta di ciò che aveva appena detto.
Naruto lasciò cadere la testa sul banco, riflettendo su tutti i problemi che avrebbe dovuto affrontare uscendo con un popolare bastardo. Perché non gli poteva piacere qualcuno come Gaara? Si accigliò. Gaara era ugualmente un popolare bastardo. Anche se non popolare quanto Sasuke, comunque rimaneva popolare e bastardo. Naruto gemette. Come diavolo avrebbe fatto a dire a Sakura e Ino di lui e Sasuke?

-SasuNaru is love-

Quando la campanella della pausa pranzo attraversò il silenzio dell’aula, Sakura balzò dalla sua sedia e si avvicinò a Sasuke.
“Sasuke-kun, ho fatto questo per te.” E poggiò il sacchetto del pranzo davanti a lui.
“Non c’è n’era bisogno…”
“Ma tu, la maggior parte delle volte, non mangi cibo della caffetteria?”
“S-si ma io…” si interruppe. Non poteva dirle che sarebbe andato nell’aula di Arte Culinaria, perché era certo che lei l’avrebbe accompagnato. “Allora accetto volentieri.”
Sakura sorrise radiosa. “Allora porto il sacchetto con il pranzo più tardi, ok?” E fece la strada verso le sua amiche saltellando di gioia.
Prendi questo, Ino-pig!(qui era brutto tradurre Ino-maiale, non seguo le puntate in tv quindi non so se Sakura nella versione italiana si rivolge a Ino con qualche espressione simile, cmq mi sembra decisamente meglio lasciarlo così, tanto si capisce ugualmente giusto?…nd di Sasha)

-SasuNaru is love-

Quando Sasuke raggiunse l’aula di Arte Culinaria, Naruto aveva quasi terminato di preparare il loro pranzo.
“Hai portato il bento con te oggi?” affermò Naruto sorpreso e un po’ deluso più che chiederlo.
“Me l’ha dato Sakura. Non avevo altra scelta che accettarlo,” spiegò Sasuke in tono esasperato mentre prendeva posto su una sedia. Sperava che questa volta nessuno li avrebbe interrotti. Voleva stare solo con Naruto.
“Allora dovresti mangiarlo.”
“Ma io voglio mangiare ciò che hai cu-”
“Io posso cucinare per te ogni volta.”
“Perché non posso mangiarli entrambi?” Ribatté Sasuke, allungandosi per prendere la sua parte. Ringhiò quando la sua mano fu schiaffeggiata via.
“Non voglio vederti ingrassare.”
“Sarà uno spreco se lo butti.”
Naruto ghignò. “Chi a detto che lo butto? Lo darò a Shino dopo l’incontro del suo club.”
“Ti odio,” borbottò Sasuke mentre prendeva il bento di Sakura. Ma un’idea lo colse. “Perché non diamo a Shino il bento che ha fatto Sakura?” era orgoglioso di se stesso per aver pensato ad una così perfetta idea.
Questa volta fu Naruto a ringhiare. “Bastardo! E’ facile per te dire cose così insensibile, perché tu non sai quanto impegno lei ci ha messo nel farlo sperando ti piacesse!”
La voce irritata del suo ragazzo infastidì Sasuke a tal punto che ribatté quasi in modo tagliente, “Anche tu non capisci la mia situazione!”
Silenzio seguì l’uscita di Sasuke mentre continuavano a mangiare il loro pranzo. Ma non importava quanto fossero arrabbiati l’uno con l’altro, il sentimento si era dissolto già a metà del loro incontro. Naruto parlava, Sasuke ascoltava.
Poi, Naruto non riuscì più a tollerare che Sasuke fissasse la sua bocca da già un bel po’ di tempo.
“La mia bocca è più interessante di ciò che sto dicendo?” disse con una vena che gli pulsava sulla fronte. “Sì,” rispose Sasuke con una tale onestà che fece arrossire l’altro giovane. Riuscì a sorprendere il ragazzo più piccolo quando si sporse in avanti e sfiorò con il pollice il taglio che lui stesso aveva fatto su quelle labbra. “E’ bello sapere che non sono stati i miei pugni a fare questo.”
Prima che il biondo potesse pensare a qualunque risposta, Sasuke si era nuovamente sporto avanti e aveva lascivamente passato la sua lingua su quelle labbra deliziose. Ritornò al suo posto, ghignando quando sentì il chiaro rumore delle bacchette di Naruto che cadevano a terra.
“B-b-bastardo!” mormorò Naruto. Si abbassò e ci impiegò più del solito per raccogliere le bacchette, tentando di nascondere la sua faccia rossa e calmare i battiti impazziti del suo cuore.

-SasuNaru is love-

Mi rifiuto di ricordare quando è nata la mia ansia perché ho paura di conoscere le sue cause.
“Sasuke-kun!” lo chiamò Ino. “Siediti vicino a me,” Lo invitò lei cercando di non far assumere alle sue parole un tono di supplica. Lanciò a Sakura uno sguardo già sapendo che lei era affiancata da Shino, Chouji e altri due dei loro compagni di classe. Ma la sua cotta si fermò prima del posto in cui era seduta lei. Dolore attraversò i suoi occhi.
Perseguita i miei sogni e mi distrae quando il sole è alto.
“Ehi Dobe. Sposta le tue cose,” ordinò con tono calmo.
“Fottiti, Sasuke-teme.” Rispose Naruto. Nonostante ciò gli fece posto e asciugò con il suo asciugamano del bagnato che si trovava dove Sasuke avrebbe dovuto sedersi. L’aveva fatto con il suo asciugamano. Con il suo asciugamano, notò Ino. Che Naruto fosse uscito dall’infanzia?
Più passa il tempo, più questa ansia guadagna peso fino a che non ne rimarrò schiacciata…fino a che non inizierò a credere che con la prossima alba arriverà l’apocalisse. Arriverà?
Inarcò un sopracciglio quando Sasuke, avendo finito la sua bottiglietta d’acqua, bevve da quella di Naruto. Sapeva che erano soliti farlo, Kiba parlava sempre di quello che Sasuke, Gaara e Naruto facevano durante la loro infanzia. Lo sapeva, ma nonostante tutto vedere Sasuke compiere una simile azione le faceva male perché sarebbe potuto andare alla fontana vicino.
Cosa siete voi due uno per l’altro?
Ed Hinata stava pensando esattamente la stessa cosa.

-SasuNaru is love-

Per una ragione che non comprendo…anche nei giorni di sole l’unico rumore che riesco a percepire è quello della pioggia che cade e il suo eco che attraversa il mio intero essere.
Per una ragione che lei non riusciva a comprendere, Sakura si sentiva ansiosa mentre saliva sul tetto con i suoi più cari amici. Non era il fatto che andasse sul tetto con loro, non era una novità, ma il fatto che fosse stato Sasuke a chiedergli di incontrarsi lì.
Sasuke! E questo fatto provocava un sentimento strano e freddo in lei. Anche Ino non sembrava a suo agio, e così Naruto che tentava di distrarsi discutendo con Kiba.
Cos’era tutto questo mistero? Si chiese.
Lo sguardo apatico che mostrava Sasuke mentre si rivolgeva ai suo amici, nascondeva il nervosismo che provava per ciò che stava per fare. Ma nulla l’avrebbe fermato dal farlo. Doveva dirglielo perché…perché lo voleva.
Si rese conto che il suo nervosismo aveva contagiato la sua voce quando parlò. “Da più di un mese oggi, Naruto e io stiamo insieme.” I suoi occhi fissi in quelli blu di Naruto. “E questo non è uno scherzo.”
Sfortunatamente, la sua ultima affermazione fu persa da tutti che erano rimasti troppo sospesi dalla sua ammissione. Ma anche se non avevano sentito, sapeva che Sasuke non era una persona da scherzi così privi di tatto.
Posso ancora sentire il tuono della sconfitta e vedere il lampo accecante.
Naruto indietreggiò istintivamente come divenne la mira dello sguardo di ognuno. Sapeva che aspettavano una sua reazione violenta, ma lui non poteva darne nessuna. Con occhi che brillavano d’orgoglio, disse, “E’ vero.”
Il silenzio tra di loro non era mai stato così pesante come in quel momento mentre ognuno, eccetto Gaara, tenta di digerire la notizia. Gli sembrava assurdo che tra tutte le persone dovesse trattarsi proprio di Naruto e Sasuke considerando quanto litigassero quando erano assieme, ma allo stesso tempo…allo stesso tempo, era una cosa così normale da aspettarsi da due come Sasuke e Naruto.
Un singhiozzo soffocato ruppe il silenzio, e tutti guardarono alla fonte del rumore…Sakura.
Il tuono e i lampi non sono mai stati così chiari come in questo momento in cui il dolore mi sta soffocando.
Sakura premette più forte le mani sulla sua bocca quando parole di rabbia e odio minacciarono di lasciare le sue labbra. Senza neppure uno sguardo ai suo amici, scappò, perché era troppo…troppo per lei da accettare, e troppo pesante per lei da sopportare.
“S-sakura-chan!” la chiamò Naruto. La ragazza dai capelli rosa si fece strada tra i piani di scale e lungo il corridoio, mai prestando attenzione alla voce che chiamava disperatamente il suo nome. Non aveva ragioni per ascoltarla né di interrompere la sua corsa. C’era una sola cosa che risuonava nella sua mente-scappare. Scappare da una realtà che era troppo dolorosa per essere tale.
Si lasciò scappare un grido quando una mano afferrò il suo polso e la voltarono. Pregò che non fosse Sasuke perché non voleva essere ferita ancora. Si era sempre immaginata di Sasuke che la rincorreva, ma per completamente diverse ragioni…per cause differenti.
Attraverso le lacrime scoprì che si trattava solo di Naruto e si sentì delusa, perché una piccola parte di lei desiderava fosse Sasuke. Si rimproverò per essere stata così sciocca vista la situazione. Avrebbe dovuto averlo imparato ormai, che l’Uchiha non avrebbe mai rincorso nessuno che non avesse impossibili occhi blu, pelle abbronzata, capelli dorati e Naruto come nome(mi sembra che una descrizione più chiara di così non ci possa essere no?...nd di Sasha ^^). Ai suoi occhi, lei era solo un nessuno…lei era solo una figura monocromo esattamente come tutte le altre.
“Sakura-chan,” mormorò Naruto. Non sapeva come confortare la sua amica. Esisteva un modo?
“T-tu sei sempre stato con lui fino dalla vostra prima infanzia,” disse lei tra i singhiozzi. “Non è abbastanza? Il tempo che tu hai passato con lui? Non prendi in considerazione il fatto che ci sono altre che desiderando trascorrere il loro di tempo insieme a lui? Di stargli affianco e confortarlo? Che io voglio essere quella persona?” Quasi urlò la sua ultima frase.
Occhi blu erano si erano incupiti dal peso della colpa a tali affermazioni. “Non è per questo. I-“
“Non voglio sentire nulla. Non voglio parlare con te.”
Naruto divenne ancora più disperato. “Ma Sakura-“
Occhi verdi tempestosi lo guardarono, e lei gli disse freddamente,”Stai zitto!” strappò il suo polso dalla orami quasi inesistente presa del biondo e scappò.
…E mi auguro che i lampi mi conducano alla corte. Quando finirà questa terribile tempesta?
“Sakura, aspetta.” Naruto stava per seguirla quando una mano lo fermò. “Sasuke!”
“Lasciala,” fu la risposta di Sasuke.
“Ma io…io voglio che capisca,” affermò convinto il biondo. Più di ogni altra cosa, desiderava che Sakura ascoltasse e lo capisse. Dopo di che, anche se lo avrebbe ferito, lei avrebbe potuto fare ciò che voleva.
Avrebbe potuto perfino evitarlo dopo che avrebbe ascoltato le sue ragioni.
“Un giorno lo farà, ma non oggi. E’ ferita.”
Naruto guardò l’esterno attraverso la finestra. “Vorrei che non fosse successo nulla.” Ed era così tormentato dalle sue preoccupazione che non vide Sasuke sobbalzare, o il dolore che attraversò il suo volto.
Sasuke inserì le mani dentro le tasche. “Allora puoi andare dietro a Sakura e dirle che si è trattato solo di un grande scherzo.” Per ognuno, la sua voce era piatta ed indifferente, ma per Naruto, conteneva rabbia che mascherava il suo dolore e la sua delusione.
Per un secondo, Naruto osservò il sentiero che Sakura aveva percorso, prima di seguire Sasuke, perché non importava cosa era successo e cosa sarebbe successo, lui avrebbe sempre scelto Sasuke. Senza alcuna parola, saltò sulla schiena del suo ragazza, costringendo l’altro ad avanzare involontariamente. Ma, invece di prendersela con il biondo ghignante, Sasuke gli rivolse un piccolo soriso.
‘Ma non mi pentirò mai di noi’

-SasuNaru is love-

Ino spinse i piedi contro il terreno per dare all’altalena su cui era seduta la velocità desiderata. Lasciò che il suo movimento gentile la confortasse mentre la dolorosa confessione riviveva nella sua mente. Perché si sentiva tradita? Si chiese. Sasuke non era mai stato suo fin dall’inizio, e non le aveva dato nessuna ragione per sperare sarebbe stato così…ed era così stupido sentirsi così. Sospirò. Aveva sempre inconsciamente chiesto a Naruto di non essere il cattivo della sua storia d’amore a senso unico. Abbassò la testa e scoppiò a ridere quasi in modo malato quando di rese conto che era Naruto il protagonista e lei? Lei era solo un personaggio secondario in questa storia d’amore che era più grande di lei.
Non diventerò la cattiva.

TBC

“Benvenuto a casa. Tua madre è una signora così gentile,” disse il biondo in tono sarcastico.
“Sembri turbato”.
“Cosa succederà ancora?” il biondo gli rispose quasi esasperato. “Ora che tutto sta andando perso, ora che ogni cosa diventa sempre più pesante?...cosa succederà ancora?”
“Mi vorrai ancora? Mi abbandonerai?
Il ragazzo dai capelli neri si accigliò. “Cosa ti ha detto mia madre?”
“Stavo solo pensando.”
“Stavi solo pensando cose stupide.” Affermò deciso l’Uchiha con tono conclusivo.
“Lo sto facendo?”
Il più alto annui. Tuttavia, nel profondo, anche lui stava pensando.
Cosa succederà ancora?

Continua…

Edited by trinh89 - 24/1/2009, 13:42
 
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