Capitolo 19: Spezzato.

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trinh89
view post Posted on 16/1/2009, 13:57




Titolo: A time to… (Un tempo per…)
Autore originale: asashouryuu.
Traduttrice: -Sasha-, trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3444322/1/A_time_to
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru; FugakuxArashi, accenni di GaaraxNaruto e NejiGaara.
Rating: AU, yaoi, OOC.

-Capitolo 19: Spezzato.

Sasuke si prese il suo tempo nello scartare il regalo che ansimava sotto di lui. Lo baciò, succhiò e leccò la liscia pelle abbronzata esposta ai suoi occhi soddisfatti. Dannazione, Naruto era veramente sexy ed era…tutto suo.
“Perché stai ridacchiando così diabolicamente?” chiese Naruto tra gli ansimi mentre attirava Sasuke verso di se, i loro corpi premuti assieme in un modo delizioso.
“Segreto,” sussurrò l’altro ragazzo rocamente facendo rabbrividire di piacere il biondo. Le labbra si unirono nuovamente e le loro mani continuarono la loro esplorazione.
La mano di Sasuke si infilarono nei boxer di Naruto, passarono oltre i riccioli biondi e si avvolsero attorno all’asta rossa che tendeva i boxer del biondino. Sentì Naruto boccheggiare nella sua bocca, lo sentì tremare e Sasuke non si era mai sentito così vivo come prima.
Naruto, osservò, era eccitato, duro e bagnato, e lui non riusciva a fermare la sua mano dal muoversi su e giù e dallo strizzare. Era ipnotizzante. Lanciò un piccolo ansimo quando la mano di Naruto si avvolse attorno al suo membro pulsante.
Trovò il biondo a fissarlo con occhi annebbiati dal piacere e dal bisogno. “ti voglio dentro di me,” sussurrò in modo seducente. Il sangue gonfiò il suo membro e fermò la sua dolce tortura.
Sasuke sapeva cosa accadeva tra un uomo e una donna nel sesso perché era una parte delle lezione di biologia ed educazione sessuale, ma tra uomo e uomo? Non ne aveva alcuna idea eccetto che doveva metterlo lì. Realizzò che non era pronto e che era incompetente in materia, il che fu un
brutto colpo per l’ego dell’Uchiha.
“Cosa c’è Sasuke?” sentì chiedere Naruto con una voce che nascondeva divertimento. “Sei imbambolato.”
Sasuke raggelò e sentì freddo su tutto il corpo quando si rese conto che Naruto stava ridendo. Si stava prendendo gioco della sua incompetenza ed ingenuità. E non riuscì a non aprire gli occhi.
Gli occorse un momento per capire che si era trattato solo di un sogno, e quando lo realizzò, sospirò in sollievo. Era stato tutto così vivido, reale. Dannazione!
Non desiderando che il suo sogno erotico si trasformasse in un incubo reale, Sasuke prese una decisione. Per il resto della notte, cercò a proposito delle relazione omosessuali sul suo computer. Non aveva alcuna intenzione di farsi trovare impreparato quando avrebbe fatto l’amore con il suo biondo.

-SasuNaru is love-

Naruto fissò la porta quando Sasuke lo premette contro un muro. “Potrebbe arrivare qualcuno in qualsiasi momento,” avvertì. Al posto di spingere via il suo ragazzo, piegò indietro la testa per lasciare più spazio a quella deliziosa bocca mentre aggrappava automaticamente le sue braccia attorno alla vita di Sasuke.In realtà Naruto non era veramente preoccupato, sapendo che potevano separarsi rapidamente e fingere nulla di intimo fosse accaduto tra loro. Non aveva nulla di cui preoccuparsi poiché da quando avevano cominciato a rubarsi e condividere pochi profondi baci dietro le porte e gli angoli, i loro riflessi erano notevolmente migliorati. Sasuke addocchiò il marchio che stava svanendo prima di porvi sopra la sua bocca per rinnovando. Era solito irritarsi per la capacità di naruto di guarire rapidamente ma realizzò che effettivamente era un vantaggio a suo favore. Il più veloce i marchi scomparivano, meno sarebbe stato il tempo in cui avrebbe approfittato per lasciarne di nuovi. Naruto non protestò quando percepì dita leggere slacciare la sua cravatta e sbottonare due bottoni. Sospirò il nome del suo ragazzo come un incoraggiamento mentre si godeva la calda sensazione correre attraverso le sue vene. Avvicinò a se Sasuke gemendo in apprezzamento. “Sasuke,” respirò urgentemente, “se vai avanti e dovrai reggermi per evitare che mi accasci al suolo.” Non stava scherzando. La resistenza delle sue ginocchia stava diminuendo rapidamente alla passione di Sasuke fino al punto che cominciò a pensare fosse pericoloso avere incontri così piacevoli con il senza poter affidare il suo corpo ad un buon piano d’appoggio. Sasuke si espresse con un “Hm” continuando nella sua opera. Un secondo o due più tardi, venne trascinando in un bacio profondo mentre una mano abbronzata passava tra i suoi capelli neri. Mentre le loro lingue erano occupate, Sasuke sistemò la cravatta di Naruto e la maglia, così che quando si staccarono, Naruto appariva perfetto come quando era entrato nell’aula insieme a Sasuke. Bè non proprio esattamente visto che il biondo era a corto di fiato e rosso come lui. Sasuke ghignò, “Andiamo ad incontrare Gaara prima che si trasformi in un infuriato procione.”
Naruto sbottò. “Quella tua linguaccia non risparmia proprio nessuno.”
“La stessa lingua che ti rende debole e che tu adori succhiare,” ribattè il ragazzo dai capelli neri. Naruto aprì la bocca prima di realizzare che non aveva nulla da dire a causa del suo cervello che gli stava inviando immagini della lingua di Sasuke al lavoro. Cervello traditore! E questo fu il motivo per il quale mentre i due uscivano dall’aula, Sasuke mostrava un ghigno soddisfatto mentre Naruto borbottava maledizioni.

-SasuNaru il love-

Improvvisa confusione ruppe il silenzio che regnava nella stanza di Sasuke come i due ragazzi si spinsero l’uno verso l’altro, un secondo dopo, un gemito roco seguì.
Sasuke scivolò dal bordo del letto al pavimento portando il biondo con se. Pizzicò il labbro inferiore del biondo per fargli capire che gli piaceva ciò che stava facendo-stare a cavalcioni su di lui. Si lasciò scappare un piccolo ansimo quando delle mani abbronzate affondarono nel suo scalpo mentre il loro proprietario tentava di domare la violenza del bacio. Sasuke aveva già capito da lungo tempo ce quando venivano assieme provava una sensazione che era come una tempesta feroce e violenta, un fuoco iroso o una cascata furiosa, sempre incontrollata e quasi incontenibile. Naruto strinse le sue braccia attorno al collo di Sasuke quando sentì dita scivolare sotto la sua maglietta e cominciare l’esplorazione. Poteva percepire il leggero tocco di quelle dita che lasciavano lava sulla sua pelle al loro passaggio e la bruciava lentamente. “Sasuke!” Ansimò quando il suo capezzolo destro fu pizzicato. Quando l’altro ragazzo tirò la sua maglietta, lui ubbidientemente la tirò via e alzò le braccia per farla scivolare dal suo corpo. Arrossì allo sguardo affamato che Sasuke lanciò al suo petto esposto. I loro occhi si incontrarono e gli piacque come quei pozzi neri brillavano come perle nere quando il suo ragazzo sorrideva. “Mi piacciono i tuoi occhi,”disse mentre si abbassava e prendeva tra i denti il lobo dell’orecchio destro di Sasuke. Si spinse più vicino, la sua erezione affondava in uno stomaco pallido, mentre quella di Sasuke premeva tra le sue natiche. Sentire l’asta pulsante, fece sì che la necessità di assorbirla in se crescesse in lui e lo lasciasse rabbrividente e al contempo non confortevole. Prese tra le sue mani il volto di Sasuke e coinvolse il ragazzo in un lungo e appassionato bacio prima che le sue mani si muovessero per sbottonare la maglietta. Un sopracciglio nero curato si inarcò quando Naruto di tirò via. Un cipiglio di disappunto sul suo volto arrossato. “Cosa succede?” chiese Sasuke rocamente mentre le sue mani non interrompevano le carezze. Come sarebbe se… Non terminò il suo pensiero. Perché chiedere o pensare quando poteva farlo nella realtà in quel momento esatto? Si mosse in avanti e passo con la lingua sul petto di Naruto. Dio! Non era solo il profumo di Naruto a farlo impazzire ma anche il suo sapore. Poteva sentirsi diventare più grande ed eccitato. Spinse la testa indietro e osservò il silenzioso biondo. “Dobe?” “Hai una maglietta di troppo,” gli disse Naruto mentre rivolgeva un’occhiata sdegnosa alla t-shirt sotto la maglietta di lino che indossava Sasuke in quel momento. Sasuke ghignò. “Questa è la sfida.” “Non diresti lo stesso se fossi io ad essere vestito così.” “Mi limiterei a strapparla via.” Qualunque risposta indignata avesse Naruto, fu inghiottita dalla bocca troppo bramosa di Sasuke ma il biondo non si lamentò. Sentì Sasuke rabbrividire quando lasciò scivolare le sue mani sotto la maglietta e imitò ciò che il moro aveva fatto a lui poco fa. Tremò e si lasciò scappare un gemito strozzato quando agili dita sbottonarono i suoi jeans. Si chiese cosa avrebbero fatto. Sarebbe stato un o un lavoro di mano?
Era scomodo avere qualcuno pur leggere quanto Naruto seduto sulla propria erezione, pensò Sasuke, ma quando il biondo cominciò a dondolarsi avanti e indietro, ci fu solo una parola che risuonava nella sua testa-cazzo! (scusate la volgarità…nd di Sasha). Separò la sua bocca da quella di Naruto per interrompere il bacio e attaccare un collo abbronzato mentre le sue mani continuavano a toccare senza le sue istruzioni. Naruto stava facendo impazzire i suoi ormoni e il mondo in cui gemeva il suo nome gli fece sentire l’urgenza di strappargli i jeans e prenderlo esattamente lì e poi…rude e forte. Naruto gettò la testa indietro per il piacere e il libido. I suoi occhi si chiusero e tutto ciò che riuscì a fare fu godersi la sensazione della bocca del suo ragazzo che si muoveva lungo il suo collo in quel modo così peccatore..in un modo che lo faceva desiderare Sasuke di più…esattamente nel modo che Sasuke voleva lui lo desiderasse. Non importava più nulla fino a che Sasuke avrebbe riempito quel vuoto che sentiva in se…quel vuoto che il desiderio aveva risvegliare e resto più forte. Quando aprì gli occhi guardò verso l’alto. Incontrò occhi ossidiana colmi non di desiderio ma apatia e distacco. Il loro padrone al momento si trovava in piedi sulla soglia della porta.
“Itachi?!”
Al suono di quel nome, Naruto cadde dal suo paradiso scontrandosi violentemente con il suolo, e tutto il suo mondo con lui. Fredda paura e imbarazzo fecero subito calmare la sua erezione e saltò via da Sasuke che ringhiò alla perdita della frizione e del piacere. “Non è ciò che pensi,” squittì Naruto mentre si puliva la scia di saliva dall’angolo della sua bocca. Il panico era evidente negli occhi azzurri. Si sentiva come se stesse per andare in iperventilazione se Itachi avesse continuato a rivolgergli quello sguardo inleggibile. Era troppo scioccato o disgustato per riuscire a parlare?
Sasuke si voltò e ringhiò. Non avrebbe mai ammesso che panico era esploso in lui nel momento in cui aveva posato gli occhi su suo fratello. Itachi osservò la scena davanti a se con assoluta calma. Sasuke e Naruto erano troppo arruffati perché potesse credere che si stessero picchiando. Il prendersi a pugni non includeva l’attaccare la bocca al collo dell’opponente né strusciare il proprio membro su quello dell’altro. E che fosse dannato che avesse creduto che stessero studiano insieme visto che i libri e gli appunti erano sparsi sulla scrivania di Sasuke e sul pavimento dimenticati, ignorati e abbandonati in favore del loro comportamento peccaminoso.
“Ti sei dimenticato come si fa a bussare per caso?” domandò aspramente Sasuke.
Invece di ammettere che lui aveva bussato, Itachi ribatté, “Ti sei dimenticato come si fa a chiudere la porta a chiave per caso?”
Sasuke appariva scocciato mentre Naruto diveniva sempre più imbarazzato. La tensione tra i due fratelli era così pesante e palpabile da renderlo immobile e in piedi mezzo nudo mentre aspettava che crescesse fino a soffocarli a morte. Indietreggiò istintivamente quando lo sguardo di Itachi si posò su di lui. Sobbalzò quando l’Uchiha più grande disse. “Ho bisogno di parlare con te, Naruto-kun.” Sia lui che Sasuke sapevano che si trattava di un ordine. “Diavolo no!” Protestò Sasuke e stesse in piedi davanti al biondo, nascondendolo dalla vista di Itachi. Itachi si limitò a sollevare un sopracciglio. Conosceva il motivo della reazione di Sasuke. Vista la loro relazione segreta e conto ogni norma morale, considerava ognuno una minaccia al loro mondo e l’urgenza di proteggerlo era forte. Che cosa patetica! “Non hai nulla a che fare con questo, fratellino.”
Prima che Sasuke potesse dire o fare qualcosa, sent’ una mano posarsi sulla sua spalla. “E’ tutto ok, Sasuke. Solo, aspetta fuori.” Stava per protestare quando Naruto scosse la testa. “Vai,” gli disse il biondo e lui obbedì esitante. “Fagli del male e ti ammazzo,” sussurrò freddamente Sasuke a Itachi come gli passò accanto. Quest’ultimo non ebbe alcuna reazione poiché la minaccia non ne meritava alcuna.
Naruto indossò la maglietta e seguì il maggiore nello studio del piccolo appartamento di Sasuke.
“D-di cosa vuoi parlare?” chiese. Portò le mani dietro la schiena per nascondere il fatto che stesserò tremando. Itachi gli indirizzò uno sguardo freddo. “Quindi alla fine hai ceduto?” affermò con una voce macchiata di delusione. Naruto lo guardò interrogativo. “Significato?” Itachi rise sinistro. Cosa ci si poteva aspettare dopotutto? Quei due erano sempre insieme e l’uno avrebbe sempre seguito l’altro ma… “Questo non è più un gioco,” disse con tono tagliente. “Non siete più bambini e le vostre azioni non sono più viste come dolci e innocenti.” “Lo so e non sto giocando. E neppure Sasuke.” I suoi occhi bruciavano di emozioni di cui il piccolo uomo sapeva solo qualche nome. Paura, panico ed imbarazzo erano spariti. Voleva combattere per proteggere e difendere i legami a cui teneva maggiormente.
“Quindi devo credere che voi conosciate le conseguenze di tutto ciò?”
“Esattamente,” il ragazzo più giovane rispose tranquillamente.
Itachi dubitava che fosse davvero così. Giudicando da quanto aveva visto erano troppo presi da ciò che avevano scoperto per essere realmente consapevoli di come andavano le cose. “Non sono un vostro alleato o un vostro nemico, di conseguenza se volete un parere, ve lo darò…duro e crudo.”
Non puoi essere felice per noi? Naruto desiderava chiedere a chi era la cosa più vicina ad un fratello che aveva, ma non lo fece. Ciò-l’offerta di un parere il massimo che potevano pretendere da lui. Inoltre, non desiderava essere un peso per lui. Itachi, sapeva, aveva già le sue di responsabilità da sopportare. Annuì con la testa, sorridendo. Quando stava per lasciare la stanza, Itachi si fermò. Lo osservò per un momento prima di andarsene. Esattamente come aveva immaginato, Sasuke stava aspettando fuori dalla stanza con sguardo omicida. Suo fratello gli rivolse un ultimo sguardo prima di raggiungere il biondo nella stanza. L’Uchiha maggiore sospirò. L’odio di Sasuke nei suoi confronti era la ragione per cui aveva scelto di parlare con Naruto. Scosse mentalmente la testa per dimenticare le distraesti immagini della scena in cui era incappato. Non si sarebbe mai aspettato di vedere suo fratello farsi coinvolgere con un tale abbandono, né che avrebbe visto il biondo così audace e sexy. Interruppe i suoi pensieri. Non erano cose legate al suo sogno…alla sua libertà. Guardò la cartellina marrone nelle sue mani e una calma sadica si stabilì in lui. Ora sarebbe andato in ufficio per consegnare i documenti a suo padre.
“Dobbiamo continuare dove abbiamo interrotto?” chiese Sasuke dopo che Naruto lo ebbe informato sulla conversazione tra lui e Itachi. Le parole di suo fratello lo sconcertava. Se suo fratello non era loro alleato o loro nemico allora significava che approva la loro relazione? Scosse la testa mentalmente. Se c’era una cosa certa a proposito di Itachi, era che non gli importava di nulla al di fuori del suo mondo. Era il modo di Itachi di dire “Non me ne importa nulla di te, piccolo stupido fratello.” Ecco cos’era! Ma la cosa non lo toccava minimamente. E allora perché proporre un parere? A ciò Sasuke si accigliò. Non aveva risposte quindi concluse che Itachi stava solo giocando con loro. Quello stupido!
Guardò il suo compagno.
“Sì,” rispose timidamente Naruto. I due cominciarono a raccogliere i libri caduti, gli appunti e le penne, prima di riprendere lo studio.

TBC

Tra baci disperati e necessari, si spingevano l’uno contro l’altro impazienti. L’Uchiha strappò via il grembiule che l’altro stava indossando e si liberò velocemente della maglia. Per non essere da meno, il biondo lacerò la maglia di lino del suo amante, i bottoni volarono in ogni direzione. Si spinsero maggiormente l’uno contro l’altro, domandando e dando di più.
Sapevano che la velocità della spada oscillante di Damocle sulle loro teste era aumentata; sapevano che l’ultima battaglia che avrebbe determinato la loro vittoria era cominciata e non volevano pensare a cosa sarebbe successo dopo che la lama sarebbe caduta e dopo la guerra. Si rifiutavano di pensare aggrappandosi l’uno all’altro, dando e ricevendo sicurezza sul fatto che il futuro sarebbe stato più luminoso per loro. “Mi sei mancato,” sussurrò il biondo. Infatti, aveva sentito la mancanza del suo amante, ma non era quella la ragione per cui era così animalesco, ed entrambi sapevano che…conoscevano la ragione poiché il sentimento era reciproco. Da distanze, sentì dolore quando fu sbattuto contro il muro. Ma cosa importava quando il suo corpo era affamato del suo amante e del suo calore? Si lasciò sfuggire un lungo gemino quando fu penetrato in un solo potente colpo.
L’uomo dai capelli neri gemette a sua volta alla squisita sensazione di essere avvolto dal suo amante biondo ancora una volta. Troppo tentatore per resistere all’urgenza, cominciò a spingere nel corpo rabbrividente deliziosamente premuto addosso il suo. Mani viaggiavano sui corpi, bocche affamante baciavano frenetiche, leccando, mordendo ogni pezzo di pelle raggiungibile. Ansimi, gemiti, invocazioni ognuna del nome dell’altro in un tono che risuonava di passione incontrollata mentre i movimenti dell’Uchiha guadagnavano velocità. Bianco inondò la loro vista. “Ti amo,” il biondo riuscì appena a sussurrare prima di addormentarsi, esausto. L’Uchiha sorrise e portò il biondo nella loro stanza. Il suo cuore si strinse come i suoi occhi caddero sui lividi. Erano più seri e più numerosi di quanto si aspettava. Spostò le ciocche di capelli dalla fronte del biondo e vi poggiò un bacio gentili. Con la gola secca, sussurro, “io ti amo di più.” Si sdraiò sul loro letto, avvicinandosi e stringendo a se il suo amato, sperando in un miracolo.

Continua...

Edited by trinh89 - 24/1/2009, 13:44
 
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