Capitolo 20: Reciproco abbandono.

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trinh89
view post Posted on 16/1/2009, 14:00




Titolo: A time to… (Un tempo per…)
Autore originale: asashouryuu.
Traduttrice: -Sasha-, trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3444322/1/A_time_to
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru; FugakuxArashi, accenni di GaaraxNaruto e NejiGaara.
Rating: AU, yaoi, OOC.

-Capitolo 20: Reciproco abbandono.

Itsu no hi ka sekai ga kiete shimattemo
gareki no naka kagayaku asatsuyu no you ni
utsukushii kimochi dake wo nokoshitai
sonna kimochi wo boku wa anata ni mochitai
“Nagai Ai” ,B’z

“Dite cheese!” gridò Lee con la sua solita voce forte e vitale prima di premere il bottone della macchina digitale, catturando un altro momento del loro piccolo party a casa di Neji. La festa era stata organizzata dai loro amici per festeggiare il superato esame di ammissione dello Hyuuga, di Tenten e dello stesso Lee nella scuola che avevano scelto.
“Gaara, dovresti mangiare di più,” disse Ino e piazzò una abbondante quantità d’insalata di patate nel suo piatto zittendo ogni sua protesta sul nascere. “Eh no, non pensare nemmeno di darlo a Naruto”.
Occhi acquamarina la guardarono assottigliati. “Tu non sei mia madre,” formulò e scaricò la sua presunta porzione di patate nel piatto del biondo, lanciando un sorriso sornione alla ragazza irritata. Poi procedette col prendere quegli involtini primavera che tanto amava e che per di più erano stati cucinati dalla sua cotta segreta.
Guardò con apparente indifferenza quando Sasuke tirò più vicino a sé Naruto pochi attimi prima che il flash dell’apparecchio svanisse. Le ragazze li presero in giro e poi risero all’obiettivo della macchina fotografica. Per loro, la relazione di Sasuke e Naruto era una cosa affascinante, come quei romantici film contro ogni convenzione.
Naruto farfugliò qualche commento poco gentile, mentre Sasuke lo ignorava. Nonostante si comportassero così, Gaara sapeva che erano felici.
Per quale ragione per la felicità di una persona ce ne doveva essere un’altra che soffriva? Perché il prezzo della felicità doveva essere pagata da un’altra persona che voleva anch’essa essere felice? La Vita era davvero misteriosa e il Fato era crudele tanto quanto gli uomini potevano esserlo.
Quasi soffocò quando fu tirato per un lato e un Naruto ghignante gridò a Kiba.
“Foto!”
E questo fu il perché lui e Sasuke finirono leggermente piegati sulle loro ginocchia con le braccia di Naruto sulle loro spalle e le loro teste premute vicine. Un momento di ingannevole serenità e la loro amicizia immortalata per l’eternità.
“Dovresti sorridere, Gaara,” disse Kiba mentre guardava la foto dove il biondo stava ghignando e Sasuke accennava un sorriso. Era solo Gaara che aveva un’espressione sulla quale Kiba non poté non lamentarsi.
Sembrava un ragazzo dal cuore spezzato, ma perché avrebbe dovuto esserlo? Ah sì, perché Gaara avrebbe dovuto esserlo? Nessuno sapeva che aveva davvero il cuore spezzato, solo Gaara, e questo rendeva le cose ancora più dolorose di quanto dovessero.

-SasuNaru is love-

“Ciao, Sasuke-kun!” salutarono all’unisono Sakura ed Ino con le loro voci spacca vetri dopo essere uscite dal treno. Sasuke sospirò esasperato mentre Naruto sorrise semplicemente. Ora che non erano infatuate dell’Uchiha, Ino e Sakura si divertivano spesso a punzecchiare la loro prima cotta o a mettere deliberatamente alla prova la sua pazienza. Per quanto fastidioso poteva essere, Sasuke pensava che fosse meglio di avere le due corrergli dietro.
Guardò il suo orologio. Erano le dieci e dodici. Ciò significava che mancavano altri tre minuti prima della partenza del treno e sedici minuti prima che si separassero per prendere treni diversi. A questo ultimo pensiero, si sentì improvvisamente solo. Non voleva ancora che quella notte finisse, non quando aveva ancora l’euforia della festa in sé. Fu riscosso dai suoi pensieri quando fu strattonato con forza dal loro treno “Accompagnami per un altro po’,” disse Naruto mentre continuava a trascinare Sasuke per la mano.
“Per dove?” chiese l’altro dopo aver preso il passo.
Maliziose iridi azzurre lo fissarono. “Bar. Pachinko”.
“Andiamo a casa,” rimproverò severo Sasuke al biondo. Ad ogni modo, prima che il primo potesse trascinarlo indietro alla stazione, il secondo disse “Stavo solo scherzando. Non voglio ancora andare a casa”.
“Allora dove vuoi andare?” era una bella domanda, soprattutto perché i centri commerciali erano chiusi a quell’ora, gli unici luoghi aperti erano i bar, i pachinko e i kakaroke.
Nei primi due non sarebbero potuti entrare perché non avevano l’età e Sasuke odiava i karaoke.
“Ovunque,” rispose Naruto.
“Molto utile, dobe,” fu la sarcastica risposta. Tuttavia, Sasuke si avviò ugualmente con lui lungo le strade senza alcuna destinazione o altro.
Si presero l’uno la mano dell’altro come camminavano, ma i guanti impedivano loro di premere i loro palmi insieme.
Naruto divenne nervoso man mano che i secondi passavano, come il numero delle persone diminuiva fino a che non rimasero solo lui e Sasuke…Solo loro due. E perché, oh perché il suo cuore stava battendo così rapidamente? Era perché c’erano solo loro o perché il vuoto della strada avrebbe suggerito all’Uchiha di andare a casa e non lo voleva. Voleva trascorrere la notte con Sasuke, in qualsiasi e ogni modo possibile.
“Che c’è che non va?” chiese una voce preoccupata, strappandolo dai suoi pensieri.
“Niente,” rispose con un po’ troppa fretta.
Sasuke strinse la presa sulla mano del suo ragazzo e fissò i laghi di zaffiro. “Naruto”. Iniziò con un sussurro così dolce e gentile che fu quasi sopraffatto dalla brezza.
Le palpebre del biondo si chiusero automaticamente mentre le sue labbra cercavano quelle del moro. Cos’era questo desiderio ardente che gli faceva sanguinare il cuore per la solitudine?
Sasuke forzò i suoi occhi a rimanere aperti e fissare il volto della persona più importante per lui. Avvolse le sue braccia intorno a lui e lo tenne stretto come accettava quello che gli veniva offerto. Cos’era questo desiderio ardente che gli stringeva il cuore di tristezza?
Voglio stare con te.
“Sasuke,” ansimò Naruto quando il loro eccitante bacio finì. Come poteva iniziare quello che voleva dire?
“Hm?” rispose Sasuke. Da dove poteva cominciare quello che aveva sempre voluto dire?
Tuttavia, le parole non furono più necessarie una volta che i loro sguardi si furono incontrati. Rispecchiando completamente ciò che l’altro sentiva; ciò che l’altro voleva.
E la domanda ‘perché’ fu tralasciata, perché ora era ovvio ad entrambi. La domanda ‘dove’ rimase tacita, perché sapevano dove. La domanda ‘come’ fu ignorata, perché l’amore avrebbe trovato un modo e la domanda ‘e se’ fu trascurata perché l’universo cospirava sempre con quelli che desideravano ardentemente qualcosa.
I due entrarono casualmente in un motel che non era né costoso né economico. La loquace impiegata dell’albergo commentò che avevano fatto la scelta giusta nel trovare un buon posto per dormire, piuttosto che stare alla stazione dei treni e aspettare che una particolare linea riprendesse il suo lavoro quando era ovvio che non lo avrebbe fatto. Piuttosto di dire che non erano nemmeno consapevoli che l’ultimo treno avesse interrotto il servizio per qualche incidente, Naruto sorrise solamente. Pagarono e presero la chiave della stanza.
L’interno della camera era simile ad una d’affare e con nulla di particolare. C’era solo un dipinto astratto sulla parete, ma a nessuno dei due interessava. Questo era abbastanza…più che abbastanza.
La familiarità li abbandonò nel momento in cui Sasuke chiuse la porta. Naruto si sentì nervoso e allo stesso tempo incerto. Incerto di cosa? Non lo sapeva. Diede un tremante sorriso al suo ragazzo, ma non passò inosservato.
Sasuke sapeva che questo era un sogno che diveniva realtà, ma il significato di ciò che stavano per fare lo spaventava. Questo era più pesante del semplice baciarsi, dei semplici lavori di bocca e mano. Molto più pesante. Questo era dare ogni cosa, unendo i loro corpi. Era davvero pronto? E Naruto?
“Sasuke? Puoi spegnere le luci?” chiese con calma Naruto. E Sasuke comprese la ragione dietro la timida richiesta senza domandare altro. L’oscurità era la loro sicura coperta. Avevano fatto il loro primo sesso secco nel suo centro. Si erano dati l’un l’altro lavori di bocca in una stanza poco illuminata e lavori di mano in stanze altrettanto buie.
Sasuke fece come gli era stato chiesto. L’unica cosa che impediva alla camera di essere completamente inghiottita dall’oscurità era la luce dell’insegna dell’ufficio postale che passava attraverso le finestre tanto quanto bastava per permettere loro di ammirare cosa era nascosto dai loro abiti.
“E le tende?” domandò l’Uchiha.
“Lasciale così”.
“Naruto, se sicuro di questo?”
Il biondo non poté che sorridere alla gentilezza di quella voce. Ma naturalmente, ne era sicuro. Voleva Sasuke, lo voleva in quel modo e glielo disse.
“Voglio che Sasuke mi possieda questa notte e quelle avvenire”. E si tolse la giacca pesante.
Il suono del movimento richiamò l’attenzione dell’Uchiha su Naruto e il primo tiro a sé il secondo per il preludio della loro unione. E Sasuke sperò che quel bacio fosse in grado di trasmettere quanto fosse stato colpito dall’ammissione del biondo e quanto lo desiderasse in quel momento.
Naruto si spinse immediatamente più vicino per dare e ricevere, si scostò da Sasuke per levargli la maglia, ma quest’ultimo ne approfittò per togliere quella di Naruto. Gemette e sentì che le ginocchia stavano per cedergli quando un dito strofinò contro il suo capezzolo destro. Il suo corpo aveva imparato a riconoscere le carezze di Sasuke e a rispondervi con una sensibilità di cui nessuno dei due sapeva l’esistenza.
“Sasuke,” ansimò, il capo leggermente reclinato. Le mani slacciarono la cintura e i pantaloni del moro che caddero a terra, dimenticati. “Sasuke”. Le palpebre si chiusero quando quelle soffici labbra tracciarono dolcemente il suo collo. Gemette con apprezzamento. Voleva di più da quella bocca sensuale.
“Dobe,” mormorò raucamente Sasuke quando si mosse fuori dai pantaloni e spinse i loro corpi sul letto in attesa.
“La tua maglia,” sussurrò Naruto in risposta tra le leccate sul lobo di Sasuke.
Entrambi boccheggiarono come i loro petti nudi si premettero insieme. Il calore tra loro era così soprafacente, che il desiderio che provavano l’uno per l’altro aveva iniziato a crepitare e riuscirono a sentirlo bruciare assieme al battito dei loro cuori. Naruto si inarcò sulla schiena mentre Sasuke lo sospinse giù e cominciò un bacio che dava tutto e non prendeva niente. Si mossero tanto gentilmente quanto due ragazzi privi di esperienza potevano muoversi e tanto ardenti quanto due amanti passionali potessero fare.
Lavorarono avidamente l’uno sui vestiti dell’altro venerando ogni centimetro di pelle rivelata ai loro occhi apprezzanti. Attimi più tardi rimasero nudi come Dio li aveva fatti, aggrovigliati fra le lenzuola e fra i loro arti.
Sasuke strinse un pugno di ciocche al piacevole assalto portato dalle labbra di Naruto sul suo collo prima che vi passasse sopra la sua lingua. Poteva sentirla…quella sensazione che si concentrava e turbinava nel suo stomaco. Grugnì. Ansimò. Emise un lungo gemito quando una gamba ambrata strofinò contro la sua eccitazione. Se Naruto lo avesse fatto di proposito o meno non lo sapeva, ma sapeva che lo faceva impazzire di desiderio. Spinse il biondo sulla schiena, decidendo che ne aveva abbastanza.
Sasuke morse, succhiò e leccò ogni cosa che gli veniva esposta con una fame con conosceva limiti. Ripeté tutte le cose che il biondo gli aveva fatto e di più.
Tracciò con la lingua la voglia a forma di spirale del biondo oh-così lentamente da strappare un rauco gemito dal suddetto biondo portando a piena durezza il suo membro. Fece scorrere le mani sulla pelle liscia delle gambe brunite e posò baci sull’interno cosce prima di afferrare l’asta dura davanti a lui, facendo sgranare gli occhi di Naruto. Tuttavia, Sasuke non aveva ancora finito. Sfregò con il dito la fessura e fu soddisfatto di come il biondo gridò.
Attratto dal profumo muschiato che stava emettendo l’erezione di Naruto, chinò il capo e leccò la punta prima di prendere ogni centimetro della lunghezza del biondo nella sua bocca bollente. Lo fece scivolare dentro e fuori prima che Naruto lo strattonasse verso l’alto e facesse scontrare le loro bocche.
Nel mezzo del bacio, si strusciarono l’uno contro l’altro facendo sì che i loro corpi sudati e accaldati si incontrassero.
Sasuke mosse le labbra verso il petto del biondo, il quale protestò, la bocca ancora aperta stava cercando quella del compagno. Il moro inserì tre dita in quella bocca prima di portarle poi nella sua.
Sapendo cosa significava, Naruto separò le gambe e sollevò leggermente i fianchi affinché Sasuke lo prendesse. Non importava quanto fosse eccitato, il biondo era più che a disagio con la preparazione. Per un istante pensò di ritirarsi, ma credeva in Sasuke. Tuttavia, la sua fiducia per l’altro ragazzo non gli impediva di chiedersi il perché il suo vicino amante stesse massaggiando quella parte di lui ripetutamente.
Non lo seppe finché non iniziò a vedere stelle che divenivano sempre più luminose ad ogni contatto. Non riuscì a trattenersi e andò incontro a quelle dita che lo stavano tastando centimetro per centimetro. Proprio quando era ad un passo dall’essere inghiottito da quella bellissima luce, Sasuke estrasse le dita. “NO!” mugugnò il biondo con occhi supplicanti che, scuri di passione erano fissi su Sasuke, il quale posò un dolce bacio sulle labbra tumide.
L’Uchiha tremò di anticipazione a ciò che stava per accadere. Questo era… essere completamente un tutt’uno con il suo aman- Naruto. Ammirò il biondo. così bisognoso e così pronto. La brama di spingersi in quel flessibile corpo era così forte, che quasi non riuscì a controllarsi.
Con penosa lentezza Sasuke fece scivolare il membro gocciolante nell’umido e stretto antro. Oh, cielo! Gemette alla strettezza e al calore del corpo del suo ragazzo. Pregò il Kami che non lo facesse venire in quel preciso istante.
‘Non correre,’ fu la frase che riecheggiò nella sua mente mentre penetrava più a fondo. “Naruto,” ansimò, il volto contorto con controllata lussuria e desiderio. Ogni cosa era migliore dei suoi sogni e della sua immaginazione. Tutte le sensazioni che stava provando in quel momento erano più intense che mai. Gemette come fu avvolto totalmente dal compagno. Calore…Il calore di Naruto era intorno a lui e la sensazione era davvero assuefante. Strinse i fianchi sotto di lui cosicché lui-Sasuke, non si muovesse. (cosa non deve fare per non affondare senza pietà nel biondo -__-” ndtrinh)
Sentì esili braccia chiudersi attorno alle sue spalle ed unghie affondare nella sua pelle. Abbassò lo sguardo per trovare immensi e lacrimanti occhi azzurri ricambiarlo. Si chinò e leccò le tracce delle sue lacrime mentre copriva quegli occhi con una mano.
In un momento di silenzio, Sasuke sussurrò qualcosa all’orecchio di Naruto. Per un breve istante, le iridi del biondo sgranarono prima di ridere, mentre alcune lacrime involontarie cadevano a quelle parole che erano inaspettatamente fuoriuscite dalle labbra del moro. Perché era improvviso e non chiesto, era così bello da far male. Si sollevò e chiuse le mani a coppa sul viso dell’altro. “Sasuke,” sussurrò prima di trascinarlo giù in un bacio.
Sasuke iniziò a muoversi con qualche spinta di prova, cercando allo stesso tempo la prostata del biondo. Nel momento in cui gli occhi di naruto si spalancarono, seppe di averlo trovato e aumentò la potenza delle sue penetrazioni.
Naruto era in un altro mondo insieme a Sasuke, con quest’ultimo intento a spingersi dentro e fuori al suo corpo. Il calore di Sasuke lo stava bruciando e per lui, era la cosa più bella che avesse mai provato in vita sua. “N-non fermarti,” pregò mentre succhiava un punto sul mento del moro. Voleva ricambiare il piacere che Sasuke gli stava donando, così strinse le natiche dell’amante trascinandolo verso di lui nella speranza che aumentasse la forza delle sue spinte. Contrasse ripetutamente l’anello di muscoli intorno alla dura erezione che stava penetrando il suo corpo e vide quanto effetto avesse questo sul suo partner.
“Non lo farò,” sussurrò in risposta il suo amante. Allacciò le gambe intorno alla vita di Sasuke, cercando di impalarsi più a fondo, desideroso che i suoi corpi divenissero un tutt’uno come i battiti dei loro cuori. Ogni cosa era Sasuke…ogni cosa, e amava ogni singolo istante di tutto questo.
L’Uchiha aumentò il ritmo e afferrò il membro di Naruto intrappolato fra i loro corpi per stringerlo e pomparlo.
Questo non era possibile, pensò Naruto, essere in grado di ricevere piacere da due fonti senza morire. Reclinò il capo bruscamente come fosse stato posseduto. Ogni cosa era troppa e tuttavia non ancora abbastanza. Si contorse e si inarcò sotto le penetrazioni. Gemette. Chiese di più. Diede ogni cosa che Sasuke domandava e anche più.
Il letto stava scricchiolando sotto la potenza di ogni momento in cui il loro bacini di incontravano in modo frenetico. Naruto strinse la testiera mentre Sasuke affondava selvaggiamente in lui penetrandolo, guidandolo più vicino al culmine. Ansimò il nome di Sasuke più e più volte perché era l’unica cosa che gli era rimasta, in quanto il suo cervello si era fuso. La mano del moro coprì quella brunita che stava stringendo la testiera, completando un altro legame.
Non c’erano più parole, solo frenetici movimenti per la loro proibita, ma bramata unione, nell’intensità del momento che era riempito con nient’altro che ansimi e gemiti. I loro nomi scappavano l’uno dalle labbra dell’altro supplicando e pregando. Il battito dei loro cuori aveva iniziato ad accelerare mentre il suono scricchiolante del letto aveva cominciato a farsi più forte, ma nessuno dei due ragazzi lo recepì come continuarono a muoversi l’uno contro l’altro…questa volta più disperatamente.
Quando i due vennero insieme, Sasuke gemette profondamente mentre Naruto posò la sua bocca sulla pallida spalla lasciandovi un altro segno.
Si scambiarono un bacio lento mentre lasciavano che i tremori del loro orgasmo esplosivo retrocedesse. Sasuke si tirò fuori un attimo più tardi e collassò, esausto, accanto ad un egualmente esausto biondo. Si voltò di lato per ricambiare il dolce sguardo di Naruto che sapeva essere su di lui in quel momento. Il suo cuore sbatté contro il suo petto vedendo i capelli biondi ricadere sul volto appagato del ragazzo e si ricordò dell’attimo in cui Naruto inarcò la sua schiena mentre sentiva il suo benedetto completamento con le labbra dischiuse e gli occhi appannati sotto le palpebre socchiuse.
“Sei bellissimo,” mormorò Sasuke con il cuore in gola.
Emozioni sgorgarono dentro Naruto e sapeva che cosa le avesse provocate. Voleva dire a Sasuke che lo amava, ma le parole erano bloccate in gola. Tentò di liberarsi da quella morsa ma rimase lì e un velo di tristezza avvolse il suo cuore. L’amore era una di quelle cose che non dovevano essere dette specialmente alla persona che possedeva il suo cuore?
Mosse gentilmente la sua mano e coprì quella diafana avvicinandola a sé sperando di essere in grado si trasmettere i suoi sentimenti. Il moro ricambiò il gesto, ma si chiese se il suo amante avessero davvero capito ciò che voleva dire.
Ti amo anche se non riesco a dirlo.
L’uno affianco all’altro…mano nella mano caddero esausti e Naruto non avrebbe mai dimenticato le parole sussurrate da Sasuke. (quelle di prima che gli ha sussurrato nell’orecchio ndtrinh)
Ti proteggerò.

-SasuNaru is love-

Sasuke grugnì alla luce che continuava a seguirlo ovunque girasse il capo fino a che non si arrese e aprì gli occhi per fissare il soffitto sconosciuto. Lasciò scivolare il suo sguardo per la stanza illuminata. Huh? Dov’era? Arrossì e sorrise un attimo dopo quando ricordò gli eventi della notte scorsa e no, non era un sogno. Lo sapeva perché la prova era accanto a lui che si muoveva.
“‘Giorno, bastardo,” lo salutò tranquillo Naruto, come se il loro dormire l’uno accanto all’altro, nudi, fosse una routine. Si accoccolò contro il suo compagno, stabilendo un contatto tra le loro pelli. Si ricordò che il tempo per il loro alloggio era fino alle undici e guardò il suo orologio. Avevano ancora un’ora e mezza.
Un pallido braccio si avvolse mollemente intorno alla sua vita. “Ti sei pentito?” chiese Sasuke dando voce alla paura che opprimeva il suo cuore. Era così preoccupato che non si era preso il tempo per pensare che le azioni di Naruto non erano quelle di una persona pentita.
“Tu lo sei?” domandò di rimando Naruto con voce assonnata. Si sentì così felice e rilassato, per non menzionare che voleva così tanto dormire ancora accanto alla persona che lo faceva sentire a quel modo da fargli male.
“Dovrei?”
“Dovrei?” lo imitò il biondo. In un fluido movimento, per una persona assonnata, il suo viso coprì quello di Sasuke. “Non mi pentirei mai di qualcosa fatta con te,” mormorò prima di darsi alle sue fameliche labbra.
Si baciarono senza fretta e con passione. Mentre nei meandri delle loro mente, delle voci dicevano loro delle ripercussioni e le punizioni che li aspettavano alle rispettive case per non essere tornati a casa senza avvisare con una chiamata. Sarebbero stati guai, per non dire che l’avrebbero pagata cara. Tuttavia, l’esperienza vissuta valeva più del guaio in cui sarebbero presto incorsi.

TBC

Come programmato, tornò al suo appartamento due settimane più tardi. Sentendo i propri genitori sminuire il suo biondo e farsi beffe del suo amato ad ogni opportunità, due settimane erano state per lui un’eternità. Sarebbe potuto tornare al suo appartamento prima di quanto avesse stabilito ma era certo che i suoi genitori l’avrebbero visto come una fuga e lui non lo voleva.
“Sono a casa,” un voce gridò dalla sala da pranzo e sorrise.
Era lì. Avanzò per il piccolo corridoio. “Ehi”. Si interruppe per lo shock rimanendo senza parole alla vista davanti a lui. I suoi occhi sgranarono mentre la borsa scivolava dalla sua presa.
Il biondo sorrise, “Come stai?”
“C-cosa ti è successo?” chiese. Fissò la ferita sfigurante che copriva metà del viso dell’amante colorando la pelle ambrata con una disgustosa ombra blu e viola. Rabbia e ossessività riempirono il suo essere mentre si chiedeva chi avesse mai potuto fare questo al suo amato fidanzato. Chi osava colpire il suo biondo?
“I tuoi genitori hanno informato i miei su di noi,” disse il più giovane con tranquillità ma i suoi occhi mostravano un’emozione diversa. “Mio padre nella rabbia mi ha colpito, ma mia madre era lì. Sebbene fosse molto arrabbiata, il suo istinto materno era lì”.
“Tu…” Cosa poteva dire? Come poteva dirlo?
“Ora lo sanno,” disse poco più forte di un sussurro come se dicendolo più forte, l’intero mondo lo avrebbe saputo.
“Lo so,” rispose l’Uchiha perché quella era l’unica risposta a cui poteva pensare…che lo sapeva.

Continua…


Edited by trinh89 - 24/1/2009, 13:45
 
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