Extra 2: Desiderio.

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trinh89
view post Posted on 16/1/2009, 14:21




Titolo: A time to… (Un tempo per…)
Autore originale: asashouryuu.
Traduttrice: -Sasha-, trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3444322/1/A_time_to
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru e NejiGaara.
Rating: AU, yaoi, OOC.

-Extra 2: Desiderio.

Neji osservava l’orizzonte. L’arancione, il rosa e il viola pastello tingevano il cielo mentre il sole tramontava oltre l’oceano. La vista lo riportava con il pensiero a quel sentimento di cui non riusciva a sbarazzarsi… il sentimento dell’amore.
Tempo fa era convinto si trattasse solo di un’infatuazione e, come tale, qualunque cosa provasse nei confronti di Gaara sarebbe svanita col tempo. Quando gli era giunta voce che Gaara frequentava il suo biondo amico d’infanzia, tutta la sua certezza sull’infatuazione non impedì alla gelosia di perforargli il cuore, perché -Maledizione! Quel sentimento non era affatto scomparso, nonostante ne fosse stato convinto tanto quanto sull’esistenza del Fato. Tuttavia il Destino si dimostrò molto più grande di quanto credesse. Capì che non si trattava di una sbandata. Era più di quella… molto di più , tale da lasciarlo impotente, incapace di convivere con un tale sentimento e ignorante sul come affrontarlo. Era certo che Gaara non gli avrebbe mai concesso neppure una chance; non quando era ancora così innamorato del biondo da avere la forza di lasciarlo pur di permettergli di essere felice. Era passato del tempo dalla rottura, ma la domanda era: i sentimenti che Gaara provava nei confronti del biondo erano scomparsi? O erano ancora lì? Forti più che mai esattamente come l’attrazione che lui provava nei confronti del rosso.
Neji sospirò, si massaggiò le tempie e si appoggiò contro una palma dietro di lui; le punte dei piedi che scavavano nella sabbia. Chiuse gli occhi e permise al suono delle onde che si infrangevano sulla battigia di rilassarlo. Inoltre lui era lì per riposarsi dal lavoro e da tutto. Si sarebbe addormentato se non fosse stato per la voce tranquilla che fece riaprire di scatto i suoi occhi.
“Hyuuga.”
Neji si raddrizzò immediatamente e si voltò verso la sua sinistra. No, non stava sognando. Gaara era realmente lì affianco a lui, indossando dei pantaloncini stampati e una t-shirt bianca.
“Che coincidenza incontrarti qui, non trovi?” disse il rosso. Disse divertito il rosso, facendo ghignare anche Neji.
“Cos’è? Sei padrone di questo posto?” Chiese.
“Se lo fossi sarei venuto a conoscenza della tua presenza all’istante”
Neji annuì e tornò ad osservare l'orizzonte.
“Un tramonto bellissimo, vero?”
“Il tramonto simboleggia la morte del giorno. La morte è bellissima… E' sempre bellissima,” rispose Gaara. Era perso nei suoi pensieri e non notò la strana espressione che attraversò il volto di Neji prima che la rassegnazione la sostituisse.
“Non sei cambiato per niente.”
Questa volta, fu Gaara ad annuire prima di sedersi affianco all’altro uomo. Videro insieme il sole tramontare, fino a che non rimasero che le tenebre.
Neji suggerì di tornare in albergo e successivamente entrambi concordarono silenziosamente di cenare assieme.
Era l’inizio di qualcosa di nuovo, chance da cogliere e un’opportunità da sfruttare.

-SasuNaru is love-

“Perché stiamo facendo questo?” chiese un Naruto stordito ed eccitato mentre veniva spinto disteso sul tavolo, con l’erezione di Sasuke che premeva contro la sua coscia sinistra. Sasuke si interruppe dal torturare il capezzolo destro del biondo e rispose tranquillo:“Perché ieri sera eri stanco e l’abbiamo fatto solo una volta. Inoltre tu ti trovavi giusto di fronte al tavolo indossando solo dei boxer e io sto indossando dei pantaloni così semplici da togliere…”
“E sei eccitato,” aggiunse il biondo. Portò le dita sul volto dell’amante mentre la mano sinistra scendeva lungo la schiena, scivolando sotto i pantaloni bianchi a massaggiare le sue natiche sode .
“Lo sei anche tu,” ribatté Sasuke, massaggiando con la sua mano l’erezione del biondo a prova di quanto detto… La stessa mano che si infilò sotto i boxer blu scuri. Improvvisamente sentirono una voce che gli augurava il buongiorno con tono indifferente. La coppia gelò e un secondo dopo Sasuke bestemmiò. Si erano totalmente dimenticati di Itachi che su invito di Naruto alloggiava a casa loro durante una breve visita dell’Akatsuki in Giappone.
Itachi si versò del caffè in una tazza e si servì due fette di pane imburrate, certo che fossero state preparate appositamente per lui. Prese posto al tavolo e cominciò a leggere il quotidiano. Quando percepì un familiare sguardo tagliente, alzò la testa per osservare suo fratello.
“Continuate pure. Non badate a me,” affermò tranquillo. Adorava stuzzicare il suo piccolo fratellino, specialmente se c’era di mezzo il suo biondo. Sasuke ringhiò. Era tardi per questo: purtroppo Naruto era già scivolato via dalla sua presa e ora si aggirava per la cucina. Sospirando si sedette e sibilò minaccioso:
“Quand’è che parti?”
“Non essere scortese Sasuke. Inoltre Naruto-kun non mi aveva detto che potevo tornare ogni volta lo avessi desiderato?”
Sasuke borbottò qualcosa di incomprensibile. Non sentendolo aggiungere altro, Itachi seppe di aver vinto. Ghignando, ritornò alla sua lettura.

-SasuNaru is love-

Quasi un’ora dopo Sasuke, vestito nel suo completo da ufficio, camminò lungo il corridoio. “Dobe, me ne sto andando,” disse.
“Non dimenticarsi di stasera, ok?” Disse Naruto dal divano.
“Ancora non capisco che bisogno ci sia di fare una cena di coppie con Gaara.”
“Perché sono curioso di sapere quale sono le sue preferenze amorose.”
“Preferirei di gran lunga avere te sul letto a gemere.”
Naruto tirò fuori la lingua. “Quando torneremo a casa stanotte, farò qualsiasi cosa pervertita tu desidererai.” Tirò fuori la lingua ancora una volta, ma lo fece per passarla sulle labbra di Sasuke.
Le palpebre del moro si chiusero, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, Itachi si materializzò al suo fianco.
“Ancora non andiamo via, Sasuke?” Chiese il maggiore degli Uchiha.
Sasuke sbuffò esasperato. “Il suo tempismo fa schifo per essere un genio,” mormorò facendo ridere il biondo.
“Perché non puoi semplicemente prendere un taxi?” Chiese Sasuke dirigendosi verso l’ascensore.
“Passeresti da quelle parti ugualmente,” replicò Itachi. “Inoltre mi devi molto”. Il fratello inarco un sopracciglio.
“Ho per caso mai detto ai media quando testardo tu sia?” disse. Era fastidioso ritrovarsi assaliti dai giornalisti che gli chiedevano cosa ne pensasse riguardo l’omosessualità, della relazione di suo fratello con l’erede degli Uzumaki, del biondo, se li avesse mai colti in situazioni compromettenti, se vi fosse in progetto il matrimonio e così via. Era irritante, ma fortunatamente, dopo più di tre mesi, ciò che i media avevano ribattezzato come “La febbre del SasuNaru”, si era ridotta a proporzioni sopportabili prima di svanire del tutto.
Sasuke schioccò la lingua. Era stato un incubo quando i media scoprirono della sua relazione con Naruto. Le fotografie furono schiaffate su tutti i giornali di gossip e divennero persino l’argomento principale di chiacchiere dei programmi televisivi.
Fortunatamente il tutto non aveva raggiunto le dimensioni catastrofiche profetizzate da Fugaku. Certo, uno dei membri della società aveva deciso di interrompere la sua collaborazione con l’azienda della famiglia Uchiha, ma il posto vacante era stato subito riempito dai Nara, che si dimostrarono essere persino più capaci del socio perduto. Le altre imprese, per quanto tradizionali, necessitavano dell’influenza degli Uchiha per mantenere la loro posizione nel mercato. Era stato un inferno, ma tutto stava per finire.

-SasuNaru is love-

“A cosa stai pensando?” domandò un Naruto sospettoso a Sasuke mentre aspettavano Gaara in una delle stanze private di un elegante ristorante.
“A ciò che mi hai detto stamattina.”
“Bastardo. Vedi di controllarti. Sarebbe imbarazzante altrimenti.”
“Probabilmente tu sei solo geloso che Gaara abbia trovato qualcuno,” lo accusò Sasuke con falsa serietà. Quando aveva saputo da Kiba che Naruto era stato con Gaara, non l’aveva assolutamente trovato divertente. Era letteralmente scappato dal loro condominio dopo essersi preso a pugni con Gaara ed aver litigato con Naruto. Tuttavia, dopo che tutto era stato sistemato, si stupì del non trovare la cosa insopportabile così come gli era parsa all’inizio. Comunque ancora non la trovava divertente, ma almeno poteva prendere in giro Naruto sull’argomento.
Naruto gli tirò un calcio sulla gamba e gli puntò l’indice contro. Sasuke ghignò, un’ espressione da predatore comparve sul suo volto. “Se non arriveranno entro tre minuti questo tavolo verrà utilizzato per altri scopi”.
Naruto liquidò Sasuke sventolando una mano nell’aria, senza prendere seriamente la minaccia, ma il moro gli dimostrò quanto fosse serio cominciando il conto alla rovescia.
“Gaara ha detto che sarebbero arrivati alle otto. Sono le sette e cinquantotto,” affermò con voce presa dal panico. “Non- ” ordinò quando Sasuke gli afferrò il polso destro. Una parte di lui gli sussurrò che non c’era via di scampo; inoltre non era curioso di scoprire come sarebbe stato… NO! Non voleva assolutamente farlo lì…no…ma-
Proprio in quel momento la portò si aprì comparve Gaara a salvargli la vita e di fianco a lui… Neji.
Naruto rimase immobile, sbatté volte le palpebre incredulo e per ultimo si dimenticò di respirare. Sasuke finse di non essere sorpreso o perlomeno di non fissarli con espressione stupita come effettivamente stava facendo.
“Neji!?!” Naruto mezzo urlò. Occhi blu cercarono occhi acquamarina in cerca di conferma. Quest’ultimo annuì mentre con Neji prendeva posto al tavolo.
“Quindi è questa la persona che hai conosciuto alle Hawaii?” Sasuke affermò più che chiedere.
“Lo dici quasi non mi credessi capace di andarci, Uchiha” replicò Neji.
“Il bastardo non intendeva questo,” intervenne Naruto. “E’ che di tutti gli abbinamenti luoghi-persone possibili dovesse essere Hawaii e tu.”
Neji sbuffò. “Il mondo è piccolo quando il Fato interviene. Lui-” Si interruppe quando ricevette una gomitata da Gaara.
“Ti uccido se continui a parlare di cose senza senso,” Lo avvertì il rosso.
Neji ruotò gli occhi. “Così infantile e violento.”
“E tu sei uno stupido.”
“Stupide sono le persone che non credono nel Destino,” ribatté Neji. Perché si stava abbassando a discussioni di questo livello comunque? Si domandò senza tuttavia riuscire a fermarsi.
Naruto si irrigidì quando sentì una mano accarezzare la sua coscia destra. Fissò Sasuke. “Cosa diavolo sta facendo la tua mano lì?”
Sasuke ghignò. “Sono persi nel loro mondo e noi potremmo fare altrettanto-”
“Ti ho sentito, Uchiha,” disse Gaara, ricevendo un’occhiata tagliente dall’amico di infanzia moro.
Nonostante le discussioni e altre interruzioni, la cena di coppie andò per il meglio. Dopo il ristorante andarono ad un bar, presero un paio di drink prima che le loro strade si separassero.

-SasuNaru is love-

Neji sedette sul divano e osservò Gaara muoversi per il suo appartamento. “Allora, perché hai voluto che venissimo qui?” chiese.
Gaara scrollò le spalle. “Per nessun motivo in particolare.”
“Ti conosco abbastanza da poter dire che non sei una persona che fa le cose senza una ragione.”
“Sei un uomo intelligente, indovina.”
“Non chiederei se lo sapessi, non trovi?” Neji sembrava così esasperato che Gaara si fermò davanti a lui.
Arrossendo leggermente, disse, “Volevo che loro incontrassero il mio amante.”
Gli occhi di Neji si spalancarono alla notizia, visto che lui e Gaara non avevano condiviso che brevi baci colmi di passione fino a quel momento. Non che ciò significasse che lui non desiderasse andare oltre a quello… anzi… Si era trattenuto per non fare pressione al rosso.
“Ma noi non abbiamo…”
“Idiota. Questo è il motivo per cui ti ho portato qui.”
“Per sedurmi?” Neji era convinto che Gaara stesse facendo tutto questo solo per dimostrargli la sua fiducia nei suoi confronti e il suo impegno nella loro storia. Ed era felice. Totalmente felice di ciò.
“Non ci contare troppo.” Occhi acquamarina si spalancarono quando Neji lo afferrò e lo costrinse ad abbassarsi verso di lui. L’uomo sussurrò. “Permetti a me di sedurre te.”
Gaara sbottò per nascondere il brivido che aveva attraversato il suo corpo alla richiesta.
Neji porto una mano sul suo petto prima di catturare le labbra dell’altro uomo in un bacio sensuale.
Quel bacio era molto diverso dai precedenti. La profondità dello stesso e il modo in cui le loro lingue si intrecciavano… Parlavano di qualcosa… qualcosa su cui ancora non potevano scommettere.
Stavano sperimentando un’intimità che, nessuno dei due, aveva mai provato prima. Sembrava di impazzire e desideravano che continuasse e continuasse, senza dover preoccuparsi di respirare.
“Gaara,” mormorò Neji, gli occhi socchiusi e un aspetto stravolto come quello del rosso.
I suoi occhi e la loro intensità fecero rabbrividire il rosso. Voleva dire qualcosa… parole spingevano per uscire dalla sua gola. Il suo ragazzo lo guardò con quei penetranti occhi acquamarina.
“Non-” Il rosso gli sussurrò. “Non importa adesso.”
“Certo che importa,” Neji ribatte.
“Solo… non adesso.” Non rovinare il momento.
Neji aprì la bocca per dire qualcosa, ma ciò che uscì fu un profondo gemito. Gaara rise e, sebbene non si trattasse di una competizione, Neji era intenzionato a restituirgli il colpo basso.
Afferrò nel pugno delle ciocche di capelli rossi e spinse la testa dell’altro uomo verso la sua per baciarlo. Questa volta non c’era quell’urgenza di passione, non c’era la fretta a cui entrambi erano così abituati. Le mani si muovevano con confidenza, raggrumando e strattonando tessuto tra le dita, toccando ed esplorando. Oh Dio! Perché il mondo stava andando a fuoco?
Gaara li guidò alla cieca verso la loro stanza, abbandonando i vestiti sulla strada e insieme caddero sul letto. Abbassò la sua testa e passò la lingua sull’orecchio sinistro di Neji. Il suo cuore fluttuò quando sentì come l’amante trattenne il respiro all’azione. Le reazioni del suo ragazzo non finivano mai di sorprenderlo. Le amava. Era affamato di loro, sempre.
Neji reprimette un gemito che voleva fuggire dalla sue labbra gonfie quando le sue mani scivolarono lungo i fianchi di Gaara. La sua pelle era così liscia e sentiva sotto le dita curve che avrebbero fatto invidia ad una donna. Strofinò il ginocchio in mezzo a quelle cosce pallide e percepì l’uomo accanto a sé tremare. Sì. Amava rendere così eccitato il rosso. Per questo fece scivolare la sua mano verso il basso, lasciò che i suoi polpastrelli danzassero lungo il percorso di riccioli rossi prima di tracciare con un dito la lunghezza. Questa volta Neji non riuscì a trattenere un gemito – gemito che fu accompagnato da quello di Gaara.
Neji tracciò con la sua lingua la clavicola di Gaara prima di attaccare con la sua bocca bollente la pallida colonna del collo per depositarvi innumerevoli baci. Gaara sapeva di… delizioso e la sua salivazione aumentò. Voleva di più.
Gli occhi di Gaara si chiusero quando una sensazione differente attraversò le sue vene. Il fuoco lo consumava lentamente. Lo poteva sentir scorrere attraverso i suoi vasi sanguigni fino al fondo del suo stomaco e poi su di nuovo. Stava impazzendo. Non si era mai sentito così… neppure con Naruto. Stare con Naruto era stato giusto, ma con Neji… stare con lui era molto più che giusto. Era perfetto.
“Neji,” mormorò mentre l’uomo rotolava via da lui per ritrovarsi sul fianco. Fece scorrere le sue mani sulla schiena di Gaara, amando la tensione di quei muscoli sotto i suoi tocchi.
Neji si interruppe nel suo lavoro di dare piacere e si alzò sul gomito per osservare Gaara… un Gaara arrossito… un Gaara bisognoso e quel pensiero da solo fece fremere la sua erezione. E come una tenda, i lunghi e neri capelli di Neji caddero attorno al volto di Gaara, oscurando l’aura che circondava la visione del rosso un attimo prima. Tuttavia, Gaara, riusciva a vedere chiaramente gli occhi d Neji bruciare, l’intensità del suo sguardo e il mondo in cui la fiamma del desiderio cresceva e cresceva di un’intensità sempre maggiore. Osservando il volto di Neji, percependo la tensione del suo corpo e la sua erezione, Gaara realizzò improvvisamente di amare quell’uomo. Non si trattava di un amore che lo avrebbe lasciato soffrire in silenzio come era successo con Naruto. Era un amore che si poteva paragonare a quello che provava Sasuke per il biondo - forte, passionale e distruttivo.
Tirò verso di sé Neji per poi sussurrargli lentamente. “Fai l’amore con me.”
Fu come un proiettile che frantumò il poco controllo che Neji aveva su di sé in quel momento e fu travolto dalle fiamme della passione. Bruciò Gaara con i suoi tocchi e in ritorno le mani di Gaara su di lui erano come benzina.
Continuarono così e il piacere che faceva tremare il corpo di Gaara non diminuì neppure quando una sensazione di dolore lo attraversò alla penetrazione di Neji. Non si era accorto che una lacrima era scivolata dai suoi occhi lungo la guancia sinistra, sino a che Neji non la raccolse con la lingua. Sentì l’uomo sussurrare contro le sue labbra abusate,“ho bisogno di te.” In risposta allacciò le braccia attorno al corpo teso sopra il suo e lo tenne vicino.
I loro corpi si mossero in un semplice ritmo di spingi ed esci; danzando secondo gli ordini impartitigli dai loro primari istinti. Dentro e fuori,contrarre e rilassare; vuoto e pienezza; piacere e agonia… queste erano le sole cose che sapevano mentre venivano trascinati nel vortice del desiderio e finalmente verso quel dolce, dolce abisso.
Entrambi inarcarono la schiena mentre l’orgasmo li coglieva. Dopo che lo stordimento li ebbe abbandonati, la tensione dei loro corpi sparì e loro scivolarono indietro, abbandonandosi contro il materasso, stanchi ma soddisfatti. Gaara prese tra le sue mani il volto di Neji per attirare la sua attenzione e bisbigliò qualcosa così piano che il moro quasi non riuscì a coglierla. Sorrise sentendo quelle parole mentre premeva assieme le loro fronti. Dannazione. Questo era probabilmente il momento più felice della sua vita.
Sono felice che sia tu.

-SasuNaru is love-

Sasuke ringhiò istintivamente quando Naruto lo trascinò nella loro camera da letto. Prima che potesse rendersene conto, si ritrovò tra le braccia il suo ragazzo che gli sorrideva stupidamente. Sapeva che Naruto non era ubriaco. Il biondo lo stuzzicò con piccoli baci mentre gli chiedeva, “Allora, quale cosa pervertita hai in mente di farmi fare stasera?”
Sasuke ghignò. Mentre faceva scorrere le sue mani lungo il corpo del biondo rispose, “Striptease.”
“Così facile.”
Il moro lo trascinò verso la loro stanza-armadio, specchi li circondavano. Sasuke afferrò uno sgabello e lo mise nel centro della stanza per poi sedervici sopra. Sussurrando gli comandò, “Puoi cominciare.”
Naruto chiuse gli occhi un momento per prepararsi. Quando li riaprì e li fissò su Sasuke, quest’ultimo deglutì alla loro intensità. Naruto gli sorrise sensuale e cominciò a muovere i fianchi secondo un ritmo che solo lui conosceva, un ritmo che solo il suo corpo sentiva. Incrociò le braccia davanti ai suoi fianchi e cominciò a far scorrere le mani verso l’alto, accarezzandosi il corpo. Sollevò le braccia, le arrotolò su se stesse, aumentò il ritmò dei suoi fianchi. Si morse sensualmente un labbro e sorrise provocante causando il restringersi dei pantaloni del suo solo spettatore.
Così seducente e promettente. Ottimo inizio, dobe.
Sasuke afferrò il bordo della sedia e si accomodò dritto. Questo era meglio che andare ad uno strip bar. Molto, molto meglio, specialmente quando la performance era solo per i suoi occhi. Emise un suono di apprezzamento quando mani abbronzate cominciarono a sbottonargli la camicia, lentamente,che fecero diventare secca la sua bocca. Batté le mani mentalmente quando, dopo quella che era sembrata un’eternità, il suo biondo fu mezzo nudo di fronte a sé, toccandosi il petto con quelle meravigliose mani che si muovevano ipnotizzanti.
Sasuke sentì le sue mani tremare, tentate di accarezzare, toccare e giocare con quei capezzoli. O Dio! Il biondo lo stava facendo diventare pazzo, la saliva si accumulava nella sua bocca. Cambiò nuovamente posizione, questa volta per accomodare l’erezione crescente nei suoi pantaloni. A Naruto non sfuggì la tensione nei pantaloni di Sasuke e sorrise vittorioso. Aprì il bottone dei suoi jeans e si avvicinò al suo ragazzo. Danzò intorno a lui, strusciando il suo corpo contro quello di Sasuke in quel gioco di seduzione. Si abbassò e sussurro il suo nome senza fiato. Si fermò dietro Sasuke, appoggiò le sue mani su quelle spalle forti e le massaggiò mentre sfregava la sua erezione contro la schiena dell’uomo. Un attimo dopo si mise a cavalcioni sulle gambe di Sasuke e scivolò giù finché non fu seduto sull’erezione del suo amante. I suoi occhi si chiusero al calore che passava attraverso la stoffa dei pantaloni del moro.
“Sasuke,” sussurrò, mentre faceva scorrere i polpastrelli sulla mandibola del suo ragazzo, lungo tutto il suo corpo sino al fianco. Poi si alzò e indietreggiò, mettendo distanza tra loro. Muovendo i fianchi si tolse i pantaloni. Si girò, mostrando a Sasuke ciò che era solo a pochi centimetri da lui da prendere. Naruto tornò a sedersi sul moro ma questa volta per svestire quest’ultimo. Dove le sue mani toccavano, la sua bocca seguiva, provocando e svegliando ogni nervo del corpo dell’uomo. I suoi fianchi non avevano smesso un attimo dal muoversi contro quelli di Sasuke.
“E’ doloroso, vero?” Sussurrò afferrando l’erezione dell’altro.
“Fai schifo nello striptease,” mormorò Sasuke senza fiato.
Naruto afferrò nel pugno una ciocca di capelli e spinse, non troppo gentilmente, la testa di Sasuke indietro. Leccò una guancia pallida. “Ma sei davvero molto eccitato.” E per provarlo, cominciò a cavalcare con maggiore velocità l’erezione vestita del moro provocando un gemito profondo nell’uomo. Sasuke rabbrividì, le sue labbra cercarono quelle del biondo. Gettò indietro la testa quando Naruto liberò la sua erezione. Il biondo ne toccò la sommità, già bagnata di sperma, per poi portare le dita in bocca e, senza interrompere il contatto visivo con Sasuke, leccarle con la lingua sensualmente. Le mani di Sasuke trovarono appiglio nei capelli del biondo per poi cominciare a leccargli avidamente il collo. Liberò a sua volta l’erezione di Naruto, lasciandogli poi la libertà di continuare come meglio desiderava.
Tuttavia, tutto ciò che Naruto voleva in quel momento era continuare a sfregare le loro erezioni assieme e osservare il loro sperma mischiarsi. Le prese in mano, premette assieme e cominciò ad accarezzarle con la mano. Il piacere che li attraversò partendo dalla spina dorsale e il desiderio che stringeva i loro stomaci erano più belli e più intensi di ciò che si sarebbero aspettati da un così semplice gesto. Già accecato dalla lussuria e guidato dall’istinto, Sasuke mosse la mano verso le natiche del biondo, ricercano l’apertura con le dita. Una volta raggiunto il suo obiettivo, il dito indice la violò, penetrando sino alla nocca.
“Sasuke,” Naruto gemette mentre le sue mani si aggrappavano alle spalle del moro, le unghie penetrarono nella carne. Gemette. Il suo cuore gridava, “Prendimi ora.”
“Togli le dita. Voglio te dentro di me.”
“Fai da solo.”
E Naruto lo fece. Fece scivolare fuori da se le dita di Sasuke per poi afferrarne l’erezione e impalarcisi sopra, accogliendo i sé il familiare calore e il senso di pienezza. Sibilò al leggero dolore.
Sasuke non poté trattenersi dal mormorare,“O si”, le sue mani raggiunsero l’erezione di Naruto cominciando a toccarla in un modo che, sapeva, avrebbe fatto impazzire il biondo. La coppia gemette all’unisono. Naruto si mosse e Sasuke lo lasciò fare. Permise al biondo di dettare il ritmo, si lasciò cavalcare nel mondo in cui più desiderava farlo e lo incoraggiò. Lui si limitò a rimanere seduto, percependo su di se ogni minimo movimento del biondo , sentendo ogni dolce gemito e intoppo del suo respiro. Tirò a se il l’amante e lo tenne stretto. Ricordandosi che lui e Naruto non si erano ancora baciati da quanto tutto quello era cominciato, premette le sue labbra contro quelle del biondo per un bacio feroce e passionale che bruciò i loro polmoni e li fece desiderare di più.
I capelli di Naruto si muovevano ad ogni sua spinta verso l’alto e verso il basso.
“E’ questo tutto ciò che hai?” Lo prese in giro Sasuke, la sua voce debole e gli occhi socchiusi.
“S-stai zitto!” Naruto rispose con il fiato corto. Era così diverso il muoversi da solo. Era così vicino a raggiungere l’orgasmo, ma al contempo il piacere che provava non era abbastanza. Voleva di più. Desiderava le potenti spinte di Sasuke ma il bastardo si stava trattenendo. Fottuto stupido! “Muoviti! Dannazione!” Ansimò. Ringhiò quando Sasuke continuò solo a guardarlo, ammirandolo. Lo cavalcò con più forza. Rallentò per poi aumentare nuovamente il ritmo. Tutti i suoi propositi furono distrutti da quella fastidiosa indifferenza sul volto del moro. Sasuke rimase fermo. Una sfida.
Naruto, come ultima risorsa, strinse i muscoli attorno all’asta del suo ragazzo.
L’effetto fu immediato. L’indifferenza di Sasuke si frantumò in mille pezzi che si dispersero ai quattro venti. Con un ringhio animalesco tenne Naruto immobile. Con forza, si spinse dentro di lui, immergendosi profondamente in quella caverna morbida e calda, colpendo la sua prostata. Abusandone.
“Ti sei visto?” Sasuke chiese con voce roca. Interruppe i suoi movimenti frenetici e lasciò baci lungo il torace abbronzato con la sua bocca.
Fu solo in quel momento che Naruto si ricordò degli specchi ed ora che lo aveva fatto non riusciva a distogliere lo sguardo dalla loro immagine riflessa. Uno specchio gli rimandava l’immagine della sua schiena e dell’asta di Sasuke che, bagnata e rossa, spariva e riappariva dalla sua entrata. Così erotico. Sasuke rise dello sperma che fuoriuscì dall’asta di Naruto e lo sparse lungo tutta la lunghezza, compiacendosi del risultato. Il gioco ricominciò violento. Sasuke si spinse in lui, colpendo la sua zona erogena una…due…tre volte. Sorprendentemente non fu Naruto a venire, ma Sasuke, riempendolo. Tuttavia il moro non aveva ancora finito. Continuò a spingere fino a far venire Naruto, che Gettò la testa indietro e gemette profondamente. Un fluido bianco bagnò i loro stomaci, schizzando anche i loro toraci. E Sasuke, per la seconda volta, venne. Forte.

Fine.

Edited by trinh89 - 28/1/2009, 15:14
 
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SasuChan
view post Posted on 27/1/2009, 22:46




* Me muore in un lago di bava* Oddio, la visione di Naruto che fa lo stripteas è magnifica......... *me ci pensa e poi muore ancora* ^^
Emh, il pairing GaaraNeji mi fa un po strano... me li devo visualizzare ancora bene ^^
Comunque bel capitolo!!!
Ma ce ne sarà un'altro?
 
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*yu*
view post Posted on 28/1/2009, 14:22




ihihihii posso dire che adoro questa lemon? image l'idea dello striptease è geniale!!via sasuke!!sei tutti noi!! image
 
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2 replies since 16/1/2009, 14:21   250 views
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