One-shot 11: Doctor Uchiha.

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trinh89
view post Posted on 16/1/2009, 22:04




Titolo: Doctor Uchiha (Dottor Uchiha)
Autore originale: BakaNekoSan.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/4013878/1/%3Cb...EUchiha%3C_b%3E
Disclaimer: non mi appartiene niente di Naruto (anche se vorrei che almeno Sasuke e Naruto fossero miei…)
Pairing: sasunaru.
Rating: yaoi, lemon.

-One-shot 11: Doctor Uchiha.

Uchiha Sasuke allungò con grazia un guanto bianco e freddo come il ghiaccio infilandovici la mano pallida e vellutata. Fece passare il guanto intorno al polso poi lo lasciò, ricevendo un soddisfacente secco rumore quando questo venne a contatto con la sua pelle.

Un uomo di mezza età piegato sul tavolo con i pantaloni slacciati e attorcigliati intorno alle caviglie tremò leggermente al suono e lanciò una rapida occhiata all’Uchiha, che ghignò con un’espressione astuta, da bastardo, che diceva chiaramente e senza rimorsi ‘stai-per-essere-molestato’.

L’uomo deglutì a fatica e voltò il capo tornando ad osservare la parete, restando semplicemente di fronte al tavolo, sul quale era piegato, e strizzando forte gli occhi attese con timore la intrusione che stava per avvenire.

“Immagino che questo sia il suo primo esame alla prostata”, sussurrò il moro dietro all’uomo con falso interessamento; amava il dominio che esercitava sui suoi pazienti e giocava con le loro menti solo per puro divertimento.

“Le assicuro che sono un dottore e so cosa sto facendo, quindi non c’è bisogno di avere paura,” rise leggermente facendo correre dei brividi lungo la spina dorsale del più vecchio, poi però lasciare da parte il suo piccolo divertimento ben sapendo che, se avesse continuato ulteriormente, avrebbe perso un altro paziente a causa del suo complesso di superiorità.

Con ciò Sasuke premette la punta dell’indice nella stretta apertura dell’uomo e lo spinse violentemente dentro. Ricevette un acuto gridolino di dolore, ma lo ignorò e proseguì per trovare la prostata. Questa mostra di impassibilità era doverosa quando praticava questo esame; non si eccitava ad ascoltare le grida degli uomini che avevano almeno cinque anni più di lui, a meno che la loro voce non fosse sexy.

La mente del moro vagò per altri pensieri una volta trovato l’oggetto del suo esame ed iniziando a controllarlo in cerca di ogni segno che indicasse un gonfiamento o un qualche sintomo di cancro. Si stava chiedendo quanto gli ci sarebbe voluto per essere di nuovo libero- strano pensare a una cosa del genere mentre si stava esaminando il sedere di un uomo più grande, sì, ma in effetti questo pensiero lo prendeva quasi quotidianamente e non poteva farne a meno; era un uomo e aveva anche lui i suoi bisogni, che erano molto difficili da soddisfare dal momento che era un dottore a tempo pieno e incontrava ogni sorta di persona nelsuo ufficio.

La carenza di sesso nella sua vita lo stava portando alla pazzia, ma non voleva neppure l’inconveniente di essere perseguitato dalle persone con cui dormiva che erano in cerca di una relazione quando tutto quello che voleva era solo un po’ di divertimento. Le persone di oggi; non capivano questa logica.

Dopo aver esaminato per altri trenta secondi il glande dell’uomo, e accertato che non ci fosse nulla di anormale, rimosse il dito e disse con tono annoiato, ma allo stesso tempo rassicurante, “La sua prostata è perfettamente a posto; non ha bisogno di fare nuovamente un esame nell’immediato, ma chieda all’infermiera di fissarle un appuntamento a sei mesi da oggi e verificheremo se ci saranno stati eventuali segni di cambiamento”.

L’uomo tirò un sospiro di sollievo e si tirò velocemente su i pantaloni ancora imbarazzato per l’esame.

“L-la ringrazio, Dottor Uchiha…”

Sasuke scrollò le spalle non essendo uno di quelli che si sentono toccati al momento dei ringraziamenti, ma che preferiva di gran lunga osservare le banconote incassate per quel tedioso esame. Accompagnò l’uomo alla porta e tirò un sospiro quando fu richiusa. Si stava stufando sempre più di infilare il suo dito su per il sedere dei clienti per gli esami alla prostata; non che si facesse problemi a farli su giovani intorno alla sua età dal momento che li trovava carini quando emettevano piccoli borbottii per il disagio –alcuni anche per piacere, che cattivi ragazzi! Molti gemevano e portavano l’Uchiha sul’orlo del non ritorno, dove avrebbe voluto abbassarsi i pantaloni e fotterli!

Era in volte come quelle che Sasuke si divertiva a fare quegli esami e, a volte, si soffermava apposta un po’ più a lungo del necessario perché i ragazzi erano carini!
Sfortunatamente tutto ciò che il moro aveva avuto recentemente erano vecchi uomini ai quali, senza offesa, Sasuke non mirava.

La porta si aprì e la testa di una fastidiosa infermiera dai capelli rosa fece capolino da dietro di essa per avvisare il moro. I due si conoscevano dalle superiori e Sasuke aveva sempre avuto l’intenzione di scappare da quella scuola solo per causa sua, ma una certa persona di cui aveva preso una cotta lo faceva desistere. Se solo avesse saputo come sarebbe andate le cose, allora avrebbe cambiato scuola senza pensarci due volte e senza pentimenti!

Sì, come se Sasuke avrebbe davvero cambiato scuola sapendo cosa gli avrebbe riservato il futuro! Era troppo innamorato, così tanto da realizzare i suoi sentimenti ed accettarli, ma fallendo miserabilmente scoprendo quanto fosse ingenuo l’idiota di cui si era innamorato nel capirli, e tutto perché Sakura gli stava sempre incollata al braccio! Inoltre l’unica ragione per cui la rosa era voluta diventare infermiera, era a causa del suo dannato radar che teneva sempre puntato su di lui!

Un giorno a scuola aveva sentito che Sasuke voleva diventare un dottore e così si era fatta una nuova ambizione per la sua vita: diventare infermiera in modo da poter stare a fianco del Dottor Uchiha…e diamine ,chiunque l’avesse fatta entrare a scuola di medicina poteva andarsene al diavolo, perché ora la ragazza era al suo fianco ogni dannato minuto di ogni dannato giorno!

“Ha un altro paziente, dottore” squittì la voce irritante della donna e Sasuke si accinse ad entrare nella modalità ringhio per accogliere il paziente accanto a lei.

Un grugnito sfuggì dalla gola dell’Uchiha non badando minimamente il bizzarro comportamento di Sakura.

Sasuke si tolse velocemente il guanto che gli stava soffocando le mani andando poi a risciacquarle, mentre Sakura ordinava con rabbia al nuovo paziente di sedersi sul lettino dove l’uomo precedente si era dovuto piegare.

Non ci volle molto a Sasuke per assicurarsi che le mani fossero pulite e, con calma, si voltò per iniziare qualche forma di esame.

“Ok, cosa l’ha-”

L’Uchiha si bloccò di colpo e fissò scioccato la persona che lo stava guardando seduto sul lettino davanti a lui.

Un giovane dai capelli arruffati e biondi rise nervosamente allo gelido sguardo che Sakura gli stava lanciando dal suo posto a fianco del moro come incrociò le braccia e strinse i gomiti con stizza. Sembrava stufa di stare nella stessa stanza del biondo e mormorò rapidamente, “Beh, dal momento che è impegnato con un altro paziente, dottore, io me ne vado!”

La donna ringhiò e si diresse verso la porta per sbattersela alle spalle.

“Heh-heh…mi odia ancora per tutti quegli scherzi a scuola, vero?”

Sasuke scosse il capo per scacciare i sentimenti contrastanti che lo avevano assalito e sbattendo le palpebre un paio di volte dubitando che tutto ciò stesse accadendo veramente. Nella stanchezza e squallidità del suo lavoro doveva essersi addormentato per la noia senza accorgersene! Davvero! Quante erano le possibilità che Uzumaki Naruto –il ragazzo con cui Sasuke e Sakura andavano a scuola assieme, il ragazzo seduto di fronte a lui, la prima cotta…di Sasuke- venisse proprio dal moro per una visita?!

“Così…Sasuke, sei davvero diventato un dottore! Non ti avevo preso seriamente alle superiori quando mi dicesti che volevi farne della tua professione. Come ti va allora?”

Orribile. Un incubo. Un inferno.

C’erano numerose risposte fra cui scegliere, ma qualcosa di diverso uscì dale sue labbra sorprendendo lui stesso, “Perché sei qui, Naruto?”

Il biondo parve a disagio alla domanda, ma poi mise immediatamente su un broncio, “Ehi, ti ho fatto prima io una domanda!”

Quando vide che Sasuke non aveva minimamente tentato di rispondere il biondo sospirò e cominciò la spiegazione. “Mi sono trasferito qui un anno fa per andare al college di archittettura e…saltando un anno di inutili cose, quest’anno ho avuto un po’ di raffreddore e tosse per più di una settimana. Inizialmente i miei amici non ci badavano più di tanto, ma poi hanno cominciato a preoccuparsi quando non mi passavano. Mi hanno detto di andare da un dottore per un controllo e…cercandolo nell’elenco telefonico per contattarlo, ho visto il tuo nome e ti ho subito chiamato perché volevo vederti!”

Sasuke sentì il suo cuore perdere un battito e inghiottì con difficoltà sperando di mandar giù il nodo che gli stringeva la gola.

“Perché volevo vederti!”

Si sentiva a disagio per quanto si era eccitato a tre semplici parole che sentiva quasi in continuazione da indesiderate persone di una notte e via che lo disturbavano e lo rendevano irritabile! Tuttavia, quando le aveva dette Naruto, era come se una fiamma si fosse accesa in lui bruciando inarrestabile. Sentiva una sensazione di calore sulle guancie e cercò rapidamente di calmare i bollenti spiriti prima che il suo imbarazzo fosse visibile.

“Oh…beh, sono felice che hai deciso di venire a trovarmi…”

Naruto sbatté le palpebre un paio di volte mentre Sasuke si avvicinava a lui e posava il dorso della mano sulla sua fronte per vedere se aveva la febbre. Il volto del biondo di surriscaldò quasi all’istante al contatto, le sue mani tremarono involontariamente al tocco dell’altro che si prendeva cura di lui. Strinse gli occhi quando sentì Sasuke mormorare, “Sei un po’ caldo,” sperando che non si accorgesse della tinta che colorava le sue gote.

Scosse il capo per scostare la mano dell’Uchiha da sé e abbassò lo sguardo a terra, evitando di proposito gli occhi d’ossidiana chiedendo, “Stavi dicendo che sei felice di vedermi solo per cortesia dal momento che non ci siamo visti da molto tempo o…intendevi davvero quello che hai detto…?”

Il moro osservò Naruto alzare il suo sguardo dal pavimento e incatenarlo ai suoi occhi, i due rimasero immobile senza dire una parola. Sasuke rifletté sulla domanda e si chiese come dovesse rispondere.

In una situazione come questa le persone normalmente non si curavano se l’altra fosse più o meno felice di vederle. Avrebbero accettato qualsiasi cosa detta e sarebbero andati avanti con le loro vite, quindi cosa importava a Naruto se Sasuke era sincero o meno? Quando non si incontra una persona per quasi dieci anni non interessa a nessuno se si dice una cosa sinceramente! Beh, questo era Naruto, il beato ragazzo ottimista che evidentemente non era ancora uscito dalla sua fase di innocenza…rendendolo il ragazzo più adorabile –diavolo, anche fra le ragazze era il più carino…dal punto di vista di un ragazzo etero, ovviamente- che Sasuke avesse mai conosciuto nella sua vita!

Il cuore dell’Uchiha batteva furiosamente contro il suo petto.

“Naruto…mi conosci…prima di tutto io non sono una persona gentile, e parlo raramente,” disse lanciando uno sguardo al biondo, ma trovando che il ragazzo non aveva capito ciò che stava tentando di dire. Cercò un modo per mettere assieme le parole, giusto perché Naruto fosse in grado di capirlo, “I-io non apro bocca per parlare di affari che non mi interessano…non mi piace sprecare il fiato, anche se poi le persone mi reputano un bastardo…” espirò rumorosamente quando scoprì che nulla ciò che diceva stava avendo un senso.

“Ciò che voglio dire è…che ero sincero, ok?”

L’Uchiha si voltò verso Naruto mordendosi il labbro per aver dovuto spiegarsi così direttamente e tirando uno sgabello per sedersi di fronte al biondo, si aggiustò sul posto accavallando le gambe e incrociando le mani sulle gambe tornando lentamente nella modalità dottore quando Naruto continuò a rimanere silenzioso alla sua risposta.

Sospirò, contrariato di tornare alla solita routine con Naruto come faceva con tutti i suoi pazienti, la voce dell’Uchiha divenne desolata riprendendo la procedura, “Hai detto che hai avuto tosse e starnuti, giusto? Hai avuto terribili eccessi facendo una delle due o era della tosse o uno starnuto nella norma come ogni normale essere umano fa quasi quotidianamente?”

Ora era Naruto a sentirsi leggermente irritato a ciò che gli stava dicendo il dottore. Non era pronto a tornare dritto al rapporto dottore-paziente; i due non si erano visti per dieci anni, allora perché non potevano recuperare il tempo perduto? E perché Sasuke doveva tirare fuori quell’atteggiamento annoiato con lui?!

“Tratti sempre i tuoi pazienti come se fossero stupidi o sono l’unico che richiede una spiegazione completa di ciò che un ‘normale essere umano’ soffre?” domandò irato dal fatto che Sasuke non lo stesse trattando come un amico, ma come un paziente! Beh…anche se era quello il ruolo di Naruto al momento, aveva sperato che Sasuke si sarebbe preso cura di lui più di quanto non facesse con un paziente!

Sasuke strinse i denti e sentì le gambe muoversi involontariamente per appoggiarsi sul pavimento arrabbiandosi a sua volta per il commento fatto da Naruto sulla sua autorità e ruggì, “Non parlarmi così! Sono l’unico che fa domande qui, non tu!”

Naruto alzò gli occhi al cielo all’irascibilità usata da Sasuke per una piccola replica che gli aveva mosso, ma che lo fece sorridere. Almeno il moro non si stava comportando come un dottore, ma come quando erano ai tempi delle scuole superiori, discutendo con Naruto come due bambini! Questo rassicurò il biondo che rispose con una nota di felicità alla domanda postagli precedentemente, “Non ho avuto attacchi di tosse o starnuti da un paio di giorni”.

Le iridi d’onice si spostarono altrove quando incontrarono un grazioso sorriso sul volto del biondo. Il fatto che Naruto avesse sorriso in risposta alla sua strigliata, spiazzò l’Uchiha facendolo accaldare e chiedersi al medesimo tempo se il biondo non stesse flirtando con lui a suo modo –aveva avuto parecchie esperienze con questo genere di cose, quindi ovviamente doveva prendere in considerazione questa alternativa- ma poi scosse rapidamente la testa temendo che i suo sentimenti prendessero il sopravvento, illudendolo con false speranze se avesse continuato a pensarci.

“Non hai provato alcuna forma di mal di orecchie o di essere più sensibile alla luce, non è vero?”

Invece di una risposta secca Sasuke ricevette un piccolo diniego col capo.

“E la tua gola, la senti secca?”

Questa fu la domanda che risvegliò nella mente di Sasuke pensieri davvero immorali. Iniziò a immaginare numerose ‘procedure’ che poteva sperimentare su Naruto per fargli venire la gola secca; il pensiero lo eccitò leggermente.

No!

Sasuke era un dottore ora e fare qualcosa del genere in quel momento gli sarebbe potuto costare il lavoro…aspettate. Perché doveva cercare di tenersi il lavoro? Non aveva fatto altro che causargli stress!

Naruto scosse nuovamente la testa alla domanda del moro, completamente ignaro delle cose oscene che erano in corso su di lui. Tutto ciò che voleva era finire quelle domande cosicché i due avrebbero potuto…beh…Cosa voleva poi Naruto? Sasuke non poteva di certo rubare il tempo che gli serviva per i suoi pazienti per avere una semplice conversazione con Naruto…

L’Uchiha rimase immobile, la sua mente stava lavorando come un pazzo per cercare di capire cosa aveva bisogno di fare. Forse poteva anche non importagli di essere beccato nel bel mezzo di qualche attività con un paziente, ma Naruto era diverso da lui e le azioni su cui Sasuke stava rimuginando potevano essere considerate molestie sessuali –una violenza, dal momento che Sasuke era incapace di fermarsi una volta che iniziava qualcosa.- Questo poteva costare a Sasuke molto più della perdita del lavoro se fosse andato fino in fondo!



Non c’era niente che Sasuke potesse fare in quella situazione.

“Beh, allora sembra che tu abbia avuto un piccolo raffreddore che si aggiusterà da sé…” non voleva che Naruto sparisse nuovamente dopo così tanti anni, ma non sapeva cosa fare! Bramava perché Naruto stesse al suo fianco, lui…rischiava di non vederlo mai più dopo questo incontro…una volta che gli fosse passato di fronte per la seconda volta nella loro vita…forse non si sarebbero mai più incontrati di nuovo…

Un improvviso scricchiolio proveniente dal lettino giunse alle orecchie del moro seguito dal rumore dei piedi di Naruto che toccavano terra con un saltello. Il suo cuore stava battendo dolorosamente contro il petto all’ormai ovvio fatto che Naruto stava per andarsene. Si sarebbe davvero allontanato da Sasuke per la seconda volta. La prima volta l’aveva fatto soffrire parecchio, ma ciò che provava ora era un rimorso e una paura di perdere Naruto ancora più grandi. Voleva che Naruto stesse al suo fianco per sempre, ma…doveva dirlo a Naruto? No! Come poteva?! Sarebbe stato impossibile per Sasuke confessare ciò che provava per lui! Lo aveva quasi ucciso ammettere che era felice di vederlo, quindi come poteva anche solo dire ‘stai con me’?!

“Immagino…che a questo punto siano stati i miei amici ad essersi preoccupati senza motivo…”

Questo era tutto. Naruto stava per andarsene uscendo dalla sua vita tanto rapidamente quanto vi era entrato? Perché era stranamente silenzioso..? Non ci fu alcun rumore di passi che si avviavano verso la porta come si aspettava.

L’Uchiha si voltò verso Naruto, che era nello stesso punto in cui era atterrato quando era saltato giù dal lettino. Il giovane strisciò timidamente un piede sul pavimento e alzò lo sguardo su Sasuke, come se fosse esitante sul da farsi.

Era l’immaginazione di Sasuke che gli stava giocando brutti scherzi o sembrava che Naruto…avesse bisogno di qualcosa? Era possibile che Naruto non volesse andarsene; era lui quello che era venuto da Sasuke dopotutto…!

Un pensiero attraversò la mente dell’Uchiha che ghignò improvvisamente dirigendosi verso la porta per chiuderla a chiave, si voltò di scatto e marciò verso Naruto scioccando il biondo per un momento, lo fece risedere sul lettino.

“Tu ed io abbiamo la stessa età. Ventisette, giusto?”

Naruto sbatté le palpebre disorientato, ma annuì. Non era sicuro al cento per cento a ciò a cui stava mirando Sasuke facendogli quella domanda e continuò a mostrare la sua curiosità dandogli occhiate perplesse.

“E’ molto difficile per un uomo della tua età avere tumori alla prostata…ma non farebbe male fare un controllo, giusto?”

Iridi cristalline sgranarono un po’ comprendendo ciò che Sasuke voleva fare e rispose tranquillamente dopo lo shock iniziale, “C-certo…io…non ho alcun problema…” sentendo le guance avvampare quasi istantaneamente come rispose.

L’Uchiha passò rapidamente a spiegare cosa aspettava Naruto durante l’esame, avendolo completamente memorizzato per averlo eseguito innumerevoli volte, ma si sentì impacciato nel doverlo dire al biondo; entrambi i loro visi erano infuocati mentre Sasuke parlava di ciò che stava per fare con il suo dito.

Come le informazioni vennero date, per la prima volta Sasuke prese l’iniziativa con il paziente –cosa che non doveva fare in teoria- stringendo leggermente il gomito dell’altro. Lo sentì tendersi al tocco, ma non disse e fece niente quando il moro lo tirò giù dal lettino affinché stessero direttamente l’uno di fronte all’altro.

Sasuke rise fra sé e sé a come il biondo fosse basso paragonato a lui; pensando alle scuole medie…Naruto non era uno di quelli che si poteva considerare un ragazzo alto! Tutte le volte combattevano sulla questione altezza, il che faceva infuriare e divertire Sasuke, quando lo vedeva gonfiare le guance, lo trovava…beh, stranamente adorabile ed eccitante!
Naruto alzò furtivamente lo sguardo incontrandoquello del moro, anche se solo per un attimo; le iridi azzurre si abbassarono rapidamente al suolo e le guance del ragazzo arrossirono profondamente.

Qualcosa colpì la mente di Sasuke. Questo non era il modo in cui i suoi pazienti reagivano normalmente quando dovevano fare un esame alla prostata! Solitamente i suoi paziente non volevano nemmeno stare nella sua stessa stanza quando menzionava la parola ‘prostata’, molti dei suoi pazienti si erano spaventati dopo aver visto che schizzava via dal suo ufficio gridando quanto le intenzioni dell’Uchiha fossero affini a quelle di un assassino! Assieme a questa reminescenza Sasuke non riusciva a ricollegarne una in cui un paziente lo guardava negli occhi, arrossiva come un pomodoro e poi evitava il suo sguardo! Ma questo era Naruto, il ragazzo dell’innocenza, quindi forse stava rimuginando un po’ troppo sul fatto…ma lo allietava vedere il ragazzo desiderarlo tanto quanto lui bramava Naruto!

Sasuke volto lentamente Naruto perché si affacciasse contro il tavolo e abbassò le mani per slacciare i pantaloni del suo ‘paziente’. Era affascinato da quanta corda gli stesse dando Naruto –metaforicamente parlando, Sasuke era l’ignaro pesciolino che non sapeva ‘niente’ della situazione in cui si stava andando a cacciare e Naruto era il cattivo pescatore che gli stava lanciando l’amo nella speranza di prenderlo tirarlo fuori dall’acqua! Ma…dannazione…Sasuke non era un pesce e Naruto non era il suo cattivo, piccolo pescatore che desiderava averlo tutto per sé!-

Questo forse non era vero…ma Naruto stava comunque concedendo a Sasuke di fare qualsiasi cosa! Questa era la verità! Così, con questa realizzazione nuova e davvero eccitante che vorticava nella mente del moro, questi prese una decisione: perché non testare precisamente quanto in là poteva andare?

Una delle mani del moro reagì all’idea e tirò Naruto indietro facendolo appoggiare al suo petto. Questo parve sorprendere il biondo, ma non si mosse dato che Sasuke si comportò in una maniera che diceva ‘questa-è-ciò-che-normalmente-faccio-con-questa-procedura’ e commiciò a maneggiare con il bottone dei pantaloni del ragazzo.

Il brusco movimento fece contrarre il ventre di Naruto per il panico tanto che le sue braccia scattarono in un rapido movimento, dettato da un puro e semplice riflesso incondizionato, ad afferrare ciò che lo stava stringendo. Quando il suo treno di pensieri raggiunse il suo corpo, le sue mani rimasero inerti lì dove erano e solo in seguito maturò lentamente la consapevolezza della forte presa che avevano su quelle del moro.

Un’ondata di calore investì le guance di Naruto e desiderò che il suo intero essere cadesse a terra seduta stante –ehi, era meglio che prolungare la presa!- pensò di togliere le mani, un’idea che attraversò la sua mente in quel momento, ma che non avvenne, anzi fece l’esatto contrario, permettendo infatti che la sua presa divenisse più morbida e che i pollici andassero a fare teneri cerchietti sulle mani diafane.

Il corpo malignamente disobbediente, che era praticamente alla mercé di Sasuke ora che il moro era stato messo in allerta dal soffice e affettuoso tocco fornito dalle sue mani ribelli, rabbrividì quando sentì le mani appartenenti all’Uchiha divertirsi andando a slacciare lentamente la zip dei suoi pantaloni. Il suo intero essere si arrese all’onda di tintinnanti sensazioni che attraversarono ogni sua vena come le mani vellutate discesero, così leggere, su quell’area, per poi risalire di nuovo e scivolare sotto la giacca. L’Uchiha poggiò saldamente i palmi sui fianchi di Naruto, facendo piccoli cerchi su di essi mentre infilava maliziosamente le dita sotto i boxer del biondo -come se si aspettasse che Naruto non facesse altro che battere le ciglia all’azione!-

“S-se devi fare questo dannato esame, a-allora smettila di stuzzicarmi e fallo!”

Un ghigno affiorò sul volto del moro, costringendo la sua passione ad emergere il più rapidamente possibile come sussurrò nell’orecchio dell’altro, “Vedo che qui qualcuno è impaziente perché il dottore metta le sue dita nel suo sedere, huh?”
Il panico dipinto sul volto di Naruto si fece più forte trasformandosi in un’espressione inorridita alla frase.
Contenersi era ormai impossibile in quel momento! Il suo viso, che normalmente era di una tinta rosata quando arrossiva, si scurì in un rosso più profondo come balbettò nervosamente all’Uchiha, “T-tu mi hai detto che era solo un dito! P-perché hai detto ‘dita’?” si assicurò di enfatizzare il plurale, quasi sibilando la parola in allarme.

Il moro tremò con una leggera, quasi impercettibile risata e strinse la sua presa sui fianchi di Naruto, sforzandosi di restare in silenzio per il divertimento che aveva provato al particolare modo in cui Naruto evitava di rispondere alla sua domanda.
Ignorando di proposito la domanda del biondo, Sasuke infilò completamente le sue mani sotto i boxer dell’altro e afferrò il sedere del ragazzo. Strinse le natiche fra le sue mani e fece un’enorme fatica a restare freddo quando un soddisfacente squittio perforò l’aria ed il biondo si spinse indietro contro di lui. Sasuke esalò lentamente, accarezzando le morbide natiche con le sue mani accaldate; diede un pizzicotto di tanto in tanto, per immergersi in quegli adorabili piccoli suoni che Naruto creava ricordandogli un topolino!

Mentre Sasuke continuava beatamente la sua piccola analisi del bel sedere fra le sue mani, Naruto rabbrividì quando si ricordò di certi strumenti che nessun dottore non poteva non usare.
“U-um…Sasuke…non dovresti u-usare i guanti…?”

Questo mise Sasuke nella modalità pensatore. Mentre rifletteva sull’osservazione lasciò cadere il capo nell’incavo del collo di Naruto. Non era in grado di trattenere le sue azioni più a lungo, il profumo emanato dal corpo ed i capelli dell’altro era intossicante, gli stava dando alla testa mentre si accoccolava contro il dolce calore che stava offuscando i suoi sensi.
Tutto ciò che stava avvenendo, stava mettendo a disagio il biondo! Stava bruciando ai dolci colpetti fatti dal viso di Sasuke sul suo collo e delle sue mani contro il suo sedere; questo tipo di sensazioni potevano far sciogliere come un budino perfino il ragazzo più etero esistente sulla faccia della terra!

“Beh, dovrei usare i guanti…ma la vera domanda è se tu vuoi che li usi…”

Sussurrò malizioso il moro quando trovò un comodo posto per appoggiare il suo mento, proprio sopra la clavicola dell’altro –che guarda il caso, sembrava essere un’area molto sensibile del povero biondo.- Sasuke inclinò leggermente il capo contro quello di Naruto, chiudendo gli occhi per rilassarsi e attendere pazientemente una risposta.
“N-non…devi…u-usarli…”

Gli angoli delle labbra di Sasuke si incurvarono in un piccolo sorriso. Perché Naruto gli stava permettendo di fare queste cose che, per quanto ne sapeva lui, erano considerate dai più come molestie. Ma ciò che più gli importava era se era veramente la realtà che Naruto gli stesse permettendo di fare queste cose!

Il moro sollevò il capo dalla spalla di Naruto e abbassò, con un fluido movimento, i pantaloni ed i boxer del biondo dalle sue anche. Si prese qualche secondo per ammirare il bel sedere di Naruto, facendo sì che desiderasse ardentemente non solo mettere le se dita in Naruto…forse…se fosse stato fortunato…avrebbe potuto! Un ghigno diabolico attraverso ancora una volta i suoi lineamenti e procedette a continuare il suo ‘esame’.
Un brivido freddo percorse la spina dorsale di Naruto quando fu investito dalla temperatura della stanza, che poteva essere paragonata a quella delle regioni artiche quando si stava senza vestiti! Il peggio era dato dal freddo tavolo di pietra che era in contatto con le sue cosce in fiamme!

Scrollandosi di dosso i brividi di freddo che pativa, Naruto prese atto del vero problema che stava per affrontare. Poggiò i pugni contro la fredda superficie del tavolo; non sapeva cosa aspettarsi, essendo ancora vergine non aveva mai provato qualcosa come avere un dito –o qualsiasi altra cosa in quell’ambito- dentro di lui! Fu colto alla sprovvista e sussultò visibilmente quando una delle mani del ‘dottore’ passò intorno al suo corpo, portando il suo breve viaggio dal suo basso ventre verso l’alto massaggiando delicatamente su e giù in una forma di conforto. Naruto inspirò forte e rispose rapidamente stringendo la mano con la sua, mentre iniziava a stringere di nuovo il pugno che tremava.

Naruto sapeva che non era solo il nervosismo per l’imminente esame che lo faceva tremare; durante tutti quegli anni alla scuola superiore, Naruto aveva compreso che Sasuke provava dei sentimenti per lui. Quando fu più che certo che la cosa fosse fondata, e non qualcosa frutto di un pettegolezzo, lui non si sentì disposto ad accettare Sasuke o i suoi sentimenti. Si finse ceco alle tacite emozioni del moro nella speranza che Sasuke si arrendesse, ma…nel giorno del loro diploma, vide Sasuke lì in piedi, che lo aspettava.

Sembrava…come se si aspettasse che Naruto prendesse una decisione in quel preciso momento…anche se non era stato detto nulla tra i due. Le opzioni che aveva erano chiare: poteva camminare da Sasuke e accettare lui ed i suoi sentimenti, o poteva superarlo senza una parola…

Mai prima di allora una decisione aveva distrutto Naruto e fatto penare il suo cuore tanto quanto quel giorno. Una volta che ebbe superato Sasuke, immagin dell’Uchiha intento a corrergli dietro per pregarlo di stare lì con lui e non andarsene lo assalirono –il che lo lasciò perplesso, -ma non importava quanto lo volesse segretamente, sapeva che non sarebbe mai successo, perché ciò che aveva fatto a Sasuke…passargli davanti senza una parola o una sola occhiata per mostrargli che ci teneva…ciò che aveva fatto era orribile…come Sasuke fosse capace di guardarlo senza una minima traccia di odio negli occhi lo aveva stupito.

Una delle lunghe dita dell’Uchiha scivolò tra le natiche di Naruto –stappando l’afflitto biondo dai suoi dolorosi ricordi – muovendo le mani a tentoni alla ricerca di qualcosa a cui tenersi.

“Farà male. Sei pronto?”

Stringendo i denti ed i pugni Naruto annuì col capo. Non era sicuro di essere pronto per questo e seppe, per certo, che non lo era quando un’acuta penetrazione provocò ondata di dolore su per la sua spina dorsale e pulsò per ogni nervo del suo copro! Si piegò sul tavolo in reazione e boccheggiò per lo shock di quanto male facesse avere qualcosa che ti penetrava e il peggio era che si trattava solo di un dito! Cosa sarebbe successo se Sasuke avesse deciso di farne entrare un altro come aveva suggerito?

Naruto ansimò e grugnì a disagio al pensiero.

Il dito dentro Naruto affondò ulteriormente, alla ricerca della sua prostata ad una lentezza estrema, ancora più lentamente del ritmo che Sasuke usava con i ragazzi carini –non che Naruto non lo fosse, anzi era adorabile, anche più di quei ragazzi!-.

Il dito accarezzò le pareti interne del ragazzo ansimante, stupendo Sasuke di quel momento, davvero strano, che stavano vivendo. Il moro desiderava che l’altro sentisse meno dolore, non voleva ferirlo, ma non stava nemmeno cercando di dare particolare piacere. Se questa sensazione di piacere che Naruto provava era venuto così velocemente…allora Sasuke aveva un problema…ovvero si stava eccitando –non che questo potesse essere evitato dato che aveva già un membro bollente che pulsava nei pantaloni!-.

Gli sforzi che fece per alleviare il dolore di Naruto dimostrò avere un po’ troppo successo quando udì un dolce miagolio soffocato nella gola del biondo nel momento in cui raggiunse la sua prostata; il grido soppresso poi fuoriuscì come un suono libidinoso. Questo preoccupò un po’ Sasuke, ma tralasciò il fatto e proseguì inserendo un dito non necessario.
Il movimento del secondo dito fece lacrimare Naruto e cercò di stringere le corde vocali espirando più forte attraverso il naso e afferrando con più forza il bordo del tavolo; non servì a nulla. Gridò di dolore come il suo orifizio fu forzato ad allargarsi maggiormente per un secondo, dando spazio all’entrata del nuovo dito. Il biondo sentì il proprio grugnito e sibilo, e fece del suo meglio per impedire alle lacrime di cadere dai suoi occhi quando Sasuke spinse il dito più a fondo, con crudeltà; forse non aveva quell’intenzione, ma il dolore che provava c’era comunque!

Sasuke osservò il corpo tremante davanti a lui e sentì la sua eccitazione pulsare quando Naruto si lasciò scappare ulteriori suoni pietosi tra i denti stretti. L’Uchiha espirò forte in un ‘huff’, e cercò di calmarsi un po’ prima che la familiare sensazione di desiderio alterasse la sua normale indole stoica e fredda in quella di un animale selvaggio in cui si trasformava quando si trovava in una posizione sessuale come quella.

Prima che il moro intervenisse, in qualsiasi modo, per raffreddare i suoi bollenti spiriti, udì gemere Naruto…di nuovo! E così non fu in grado di scrollarsi di dosso l’eccitazione come aveva pensato prima: questo era l’ultimo dei suoi problemi! Nessun paziente produceva suoni simili quando era al suo primo esame – per molti anche il secondo era una tortura. Naruto era eccitato dalle sue dita? Procedere per deduzioni non era abbastanza per Sasuke. Se voleva sapere cosa stava succedendo davvero…allora doveva controllare.

Agendo con calma, il moro decise di usare una delle sue mani, che giaceva inerte sullo stomaco del biondo. La mano si contrasse leggermente prima di muoversi e scendere lentamente in basso per tastare il suo basso ventre, sorprendendo il biondo e facendolo sussultare quando lo afferrò lì…Naruto era eccitato e ancora prima che Sasuke lo toccasse! L’Uchiha strinse le dita attorno al membro del ragazzo e tremò, in un misto di paura e rabbia, quando il biondo boccheggiò e premette il capo contro il tavolo, gemendo il nome di Sasuke ad alta voce mentre si muoveva in avanti contro la mano, ripetutamente, per darsi piacere dalla frizione.

“Naruto…tu stai…davvero godendo?” ci fu una nota amara nella voce del moro; alla fin fine non era sorpreso, perché lui provava lo stesso.

Erano passati quasi dieci anni da quando i due si erano diplomati, quindi c’era un’alta probabilità che Naruto era stato con altre persone –altri uomini- durante questo periodo! Questa realizzazione cominciò a martellare la sua mente, irritandolo a tal punto che scostò malamente le dita da Naruto –un suono sorpreso incontrò le sue orecchie al rapido movimento. E premette rudemente il bacino contro il ragazzo, spingendo Naruto contro il tavolo per bloccarlo. Le sue mani scattarono di riflesso per afferrare le mani di Naruto e stringerle con una tale intensità da fargli schioccare le ossa.
Il dolore di avere le mani schiacciate dentro quelle del moro strappò alla sua gola un gemito di dolore. Sibilò forte quando sentì una delle sue mani produrre un sinistro ‘crack’ e si sforzò di dire a Sasuke che gli stava davvero facendo male, ma fallì contro la volontà di conversare dello stesso Uchiha.

“Allora, Uzumaki, dimmi cos’hai fatto da quando sei uscito di scuola?” la voce era raspante e ostile; continuò ad usare la forza contro il biondo, bloccando le sue mani così che non potesse muoversi e spinse con forza i fianchi contro il ragazzo, facendo sbattere le sue cosce contro il tavolo, così forte da avergli sicuramente fatto venire degli ematomi.
Era ovvio che qualcosa stesse irritando l’Uchiha. Naruto però non aveva la minima idea di cosa potesse averlo fatto arrabbiare e sussultò quando sentì la sua mano produrre un altro scrocchio.

“D-Di che stai parlando?! Cosa c’è di importante in cosa ho fatto ho fatto dopo la scuola?”
Sasuke si scostò per sbattere poi nuovamente in Naruto, ricevendo un grido di dolore dal biondo, ma non mostrò pietà. Fece voltare il biondo cosicché potessero essere faccia a faccia, afferrando il colletto della giacca di Naruto fra le mani tirò in avanti il ragazzo così che i loro visi fossero ad un centimetro di distanza.

“Smettila di giocare, Naruto! Sei stato con altri uomini, non è vero?”

Gli occhi di Naruto sgranarono per lo shock; non ci poteva credere! Era questo il pensiero che aveva colpito il moro quando lo aveva tastato scoprendo che era eccitato?! Questo non aveva senso, ma una cosa il biondo la comprese da quel orribile fraintendimento: Sasuke era una persona molto gelosa e un bastardo- lo sapeva dalle sue passate esperienze alle superiori quando Sasuke mostrava gelosia per le ragazza di cui lui si prendeva delle cotte, ma era scioccante vedere quanto potesse essere geloso e bastardo!

“S-Sasuke! Io non sono stato con altri uomini!” cercò di rassicurare l’Uchiha con voce dolce, ma suonò più spaventata. Abbassò lo sguardo sulle mani del moro che stringevano la sua giacca e contemplò l’idea di liberarsi dalla presa.

“Bugiardo!” ruggì il moro rozzamente, i suoi occhi colsero il luccichio nelle iridi azzurre e strinse ulteriormente la presa sulla giacca prevedendo i pensieri del ragazzo. “E per quale altro motivo ti saresti eccitato e per di più godresti nell’avere un dito ficcato nel tuo culo? A meno che tu non l’abbia già fatto con un altro uomo. La prima volta per tutti dovrebbe essere un’agonia!”

Questo ragazzo era incredibile pensò la mente di Naruto! Stava supponendo tutto con una sua logica!

“Tu fottuto bastardo! Ti sei fermato per almeno un secondo a pensare che forse sono eccitato perché sei tu a farmi sentire così?! Invece di accusarmi di dormire con qualcun altro!” il biondo era infuriato ora, e leggermente innervosito; aveva ancora qualcosa che voleva dire, qualcosa…che voleva dire da molto tempo, “Sasuke, io…io ti amo!”

Iridi azzurre riflessero umiliazione una volta che finì la confessione. Questo era il momento più bizzarro che avesse mai trascorso! Ora, cosa doveva dire? ‘Va avanti con l’esame’? Questo lo avrebbe fatto suonare come un maniaco pervertito! Cosa che non sarebbe mai stata in grado di fare, ma cosa più importante: cosa provava Sasuke?! Provava gli stessi sentimenti di dieci anni prima?

Mentre Naruto tentava di capire con difficoltà cosa avrebbe dovuto fare e se Sasuke lo amasse o meno, il moro lo guardò semplicemente inespressivo, incapace di dire qualsiasi cosa; da prima scioccato, poi improvvisamente la morsa che sentiva allo stomaco cominciò a sciogliere i penosi sentimenti che pativa lasciando al suo posto un calore crescente. Le sue mani si contrassero e liberò la presa dalla giacca di Naruto, sentendosi dispiaciuto dal modo in cui aveva reagito e trattato Naruto. Voleva scusarsi, ma c’era qualcosa che voleva ancora di più in quel momento. Afferrò nuovamente la giacca, questa volta senza violenza e sussurrò, “Naruto…ti prego…dillo di nuovo…”

Gli occhi di Naruto sgranarono per la sorpresa, ma non alzò lo sguardo sul moro. Chiuse gli occhi e scosse il capo, balbettando, “N-non posso!”

Questo fece arrabbiare Sasuke. Voleva sentire di nuovo quelle parole! Voleva sentire Naruto ripeterle ancora e ancora con la stessa sincerità nel tono! Non si sarebbe mai stancato di quelle parole, gli avevano infuso dentro un’onda di emozioni che non aveva mai sperimentato, ma Naruto non voleva ripetergliele, privandolo del suo nuovo piacere di sentire parole così.

“Perché non vuoi?” portò il viso del biondo più vicino al suo e tirò il colletto della giacca, la rabbia che lentamente si formava in lui cominciando a ribollire.

“E’-è troppo imbarazzante dirlo di nuovo!” gridò Naruto, nascondendo il viso dietro alle mani e cadendo in avanti per premersi contro al petto di Sasuke.
Il moro fu colto alla sprovvista dal movimento e barcollò leggermente indietro, per un momento si mise a riflettere, pensò a quanto Naruto…fosse davvero di natura innocente…mentalmente…e fisicamente. L’idea lo eccitò stranamente. Naruto era vergine e questo significava una sola cosa per il moro: lui, Sasuke Uchiha, poteva essere colui che avrebbe portato via l’innocenza del biondo!

Con un fluido movimento del braccio liberò la giacca e cinse il biondo, stringendo saldamente le sue spalle. Sasuke lentamente ondeggiò a destra e sinistra, quanto bastava per calmare Naruto. Il mento appoggiato comodamente sopra i capelli arruffati del biondo e le mani che massaggiavano la schiena del ragazzo per conforto, con piccoli cerchi.

Ci vollero un paio di secondi, ma Sasuke pensò a qualcosa da dire. Si abbassò per raggiungere l’orecchio di Naruto e mormorò, “Se è troppo imbarazzante dirmelo…allora mostrami cosa provi”.
Nasuto cominciò a riscuotersi dal suo stato sognante.
“Mostrami cosa provi”.

Qualcosa scattò nella mente del biondo alle parole, quando capì che erano dirette a lui. L’unico problema nel realizzare ciò che gli era stato detto era che non sapeva come mostrare i suoi sentimenti, e perché doveva farlo? Non aveva appena detto a Sasuke che lo amava?

Naruto abbassò lentamente le braccia dal suo volto e le lasciò cadere con cautela per guardare Sasuke direttamente negli occhi. Incontrò le iridi d’onice mantenendo per un istante il contatto visivo e per poi osservare di colpo il pavimento. Lo sguardo che si erano scambiati attrasse nuovamente il biondo, quando notò che la normale espressione fredda che il ragazzo portava di solito, anche ai tempi delle superiori, non c’era ed al suo posto invece era presente un luccichio di emozioni intense, mai mostrate prima a Naruto…almeno, non in sua presenza.
Quando realizzò che stava osservando assentemente senza invece prendere l’iniziativa per mostrare a Sasuke cosa provasse, il biondo arrossì. Il volto bruciò di imbarazzo poiché non sapeva cosa fare e si nascose nuovamente dietro le braccia. Cadde contro Sasuke, la mente freneticamente in cerca di una risposta che gli dicesse come fare!

Un bacio! Giusto! Un bacio era ciò che le persone davano se gli piaceva qualcuno, giusto? Tutto ciò che doveva fare era…beh…Naruto lanciò uno sguardo per vedere quanto basso fosse paragonato al moro e si sentì nervoso.

Come poteva farlo velocemente senza che Sasuke lo notasse?! Voleva solo che fosse rapido, ma arrivasse al sodo e senza andare per le lunghe e sillabare coloratamente e a caratteri cubitali perché il mondo vedesse ‘Io-ti-amo-Sasuke!’.

Tuttavia sembrava che non ci fosse altro modo. Se Naruto doveva fare qualcosa, adesso era il momento!

Inspirò profondamente per calmarsi ed immaginò come dovesse andare la cosa nella sua mente, seguendo passo dopo passo ciò che immaginava, con il cuore che palpitava contro il petto, lasciò che le sue mani ricadessero placidamente contro il petto dell’Uchiha, premendole contro per bilanciarsi mentre si sollevava sulle punte dei piedi ed allungava il collo per raggiungere le labbra del più alto con le sue.

Il bacio fu un adorabile e piccolo tocco che mostrò quanto fosse basso ed innocente il livello delle esperienze romantiche di Naruto.

Sasuke sorrise sulle morbide labbra di Naruto e si mosse in avanti per premerlo nuovamente contro il tavolo scioccando il biondo all’improvviso movimento. Tenendo un braccio intorno alle spalle di Naruto con una mano, portò l’altra a coprirgli i capelli arruffati, facendo poi scorrere le dita attraverso i capelli setosi, e continuò il movimento quando sentì il corpo di Naruto rilassarsi contro il suo. Sasuke inclinò il capo contro quello dell’altro, aprendo la bocca sulle labbra del biondo e facendo correre la sua lingua su di esse.

Un brivido percorse la spina dorsale del ragazzo quando le sue labbra furono interpellate dalla lingua del moro per ricevere il permesso di entrare. Naruto deglutì a fatica e le dischiuse nervosamente, sentendo subito il muscolo caldo scivolare nella sua bocca. Gemette contro Sasuke mentre le loro lingue scivolavano l’una sull’altra, divenendo familiari con il sapore e la sensazione che avevano da offrirsi a vicenda. Il biondo ansimò e continuò a gemere come separò le gambe abbastanza da permettere a Sasuke di stare direttamente fra esse.

Gemendo insoddisfatto al fatto che Sasuke fosse ancora completamente vestito, il biondo strattonò il camice che l’altro indossava e lo strappò dalle sue spalle. Si scostò da Sasuke, inspirando un paio di volte ritornando poi ad unire le loro labbra, rimuovendogli la camicia scura.

Le mani vaganti strofinarono in cerchi sul petto del moro andando a pizzicare i capezzoli, massaggiandoli e stuzzicandoli nella speranza di avere una reazione incandescente da Sasuke, ma non ebbe fortuna; il ragazzo si premette semplicemente di più contro Naruto, facendo sì che fosse lui quello ad avere una reazione incandescente.

Andando avanti, Naruto abbassò lentamente le sue mani sulle costole di Sasuke, non trovandovi nulla, scese più in basso fino a che non stava praticamente entrando nei suoi pantaloni. Solo quando Naruto era sul punto di afferrare l’erezione di Sasuke, ormai al limite della frustrazione dall’avere il moro che non reagiva, sentì un sussulto e ricevette un mormorio; aveva colpito con successo un punto sensibile. Naruto si eccitò ulteriormente e ripeté l’azione facendo scorrere le dita sull’area con deliberata lentezza ed udì un concerto di mormorii e gemiti dall’Uchiha.

Sasuke interruppe il bacio e boccheggiò in cerca di aria, strizzando le spalle del biondo con una mano e stringendo con l’altra i capelli, dando voce al suo piacere incontrollatamente, come Naruto continuava a massaggiare il punto debole sopra il suo membro. Non ce la faceva più, voleva di più.

Il moro voltò Naruto perché riaffacciasse nuovamente la parete, rimanendo dispiaciuto quando le mani bollenti furono levate dai suoi pantaloni, ma lo sopportò. Spinse Naruto contro il tavolo, lasciando per un momento il biondo perché si slacciasse i pantaloni e se li togliesse.

Naruto si levò in fretta la giacca e la maglia, tremando mentre pensava che avere le dita di Sasuke in sé era più doloroso di quanto avesse creduto di poter sopportare, quindi avere qualcosa di ancora più largo di due dita sarebbe stato indubbiamente un inferno.

Proprio mentre sentiva la paura attanagliarlo, la calda punta del membro strofinò contro il suo di dietro e si posizionò contro la sua entrata, ma non entrò ancora in lui.

Il moro si chinò sull’orecchio dell’altro e disse, “Se vuoi veramente questo, Naruto, allora ti lascerò fare la prima mossa”.

La voce tremante suonò bramosa, ma Sasuke mise comunque la decisione nelle mani di Naruto. Perché? Non era già fin troppo imbarazzante tutta quella situazione? Non poteva facilitagli le cose e prendere lui l’iniziativa? Ma Naruto non poteva dirgli questo, sarebbe stato troppo umiliante farlo.

Con il cuore a mille ed il corpo tremante Naruto indietreggiò e afferrando i fianchi di Sasuke inspirò profondamente, preparandosi per l’imminente dolore che sapeva avrebbe scosso tutto il suo corpo e si spinse indietro contro il membro dell’altro, sibilando dolorosamente quando la calda erezione entrò in lui. Allentò la presa sui fianchi dell’Uchiha e appoggiò le mani sul tavolo mentre gridava a causa di quanto veniva allargato.

Ciò che preoccupò di più il biondo fu il fatto che non fosse nemmeno in grado di prendere più di metà dell’asta di Sasuke.

I movimenti sulla sua eccitazione spedirono delle scosse lungo la spina dorsale di Sasuke. Mormorò il nome di Naruto al piacere che provò. Le iridi d’onice si chiusero e le mani andarono ad appoggiarsi al tavolo per spingere il suo intero membro in Naruto. Stava diventando impaziente con il passo a cui stavano andando, ma si ricordò che questo stava sicuramente facendo male al biondo e aveva bisogno di andare piano.

Quando i movimenti sulla sua erezione cessarono Sasuke aprì di scatto gli occhi per vedere cosa stesse trattenendo il biondo. Il corpo tremante davanti a lui si stava tenendo sul tavolo, ansimando e gemendo ininterrottamente.

Sasuke quasi sorrise alla vista.

“Naruto…?” Sasuke posò con dolcezza le sue mani sui fianchi del ragazzo, suggerendogli che forse doveva prendere lui il controllo ora.

Il biondo boccheggiò in cerca di aria prima di rispondere, lentamente annuì e gridò quasi pateticamente quando Sasuke affondò ulteriormente in lui. Naruto continuò ad emettere sibili ed ansiti fino a che le sue natiche non entrarono in contatto con il bacino del moro e…altre parti maschili del suo corpo oltre alla sua…erezione…che era completamente in lui ora.

Sasuke grugnì, esalando pesantemente dalle narici. Le sue mani tremarono leggermente e andarono a stringersi intorno ai fianchi di Naruto. Stava per perdere il controllo.

“Naruto,” la voce dell’Uchiha stava divenendo rauca ed il suo respiro era irregolare, “Non resisto…ho…bisogno di liberarmi”.

Nel momento in cui Naruto avvertì quelle mani tese e tremanti stringersi attorno ai suoi fianchi, capì che il moro ne aveva bisogno, ma non rispose subito, incerto sul come avrebbe retto la cosa.

Prima che avesse preso una decisione definitiva, tuttavia, due mani si chiusero intorno alle sue, stringendole. Naruto sentì il rasposo inspirare ed espirare dell’Uchiha, fatto per calmarsi ed il biondo sentì la sua mente svanire, perdere la razionalità che aveva mantenuto al suo fianco fino a quel momento.

Naruto non poteva negare i suoi sentimenti per Sasuke e sapeva che anche se voleva ardentemente questo, il dolore nel farlo era più di quanto aveva immaginato. Come poteva dare il permesso a Sasuke? La sua mente stava vorticando rapidamente, dando spazio al lato lussurioso che non aveva mai saputo di avere.

“O-ok…” il biondo sussurrò teneramente. Le sue iridi si spalancarono sbalordite, al pensiero di quanto stesse dando al moro. Strinse le palpebre ed i pugni preparandosi a ciò che stava per accadere al suo corpo.

Con il permesso finalmente concesso, l’Uchiha iniziò lentamente a tirarsi indietro per poi spingersi completamente in Naruto con una sola penetrazione. Il suo corpo si incendiò al massimo quando udì il grido di dolore di Naruto, che lo fece piegare sul tavolo.

L’eccitazione era quasi troppa da sopportare, ogni sua moralità –non che ne avesse molta, tanto per cominciare- era stata annebbiata dal desiderio e si tirò nuovamente indietro per sbattere contro Naruto ancora una volta.

Ripeté il processo e presto iniziò ad avvertire Naruto inarcarsi alle sue spinte. Il biondo gridò di meno ai movimenti compiuti dai loro corpi, mentre il tempo scorreva lentamente…o velocemente…nessuno dei due sapeva dirlo.

L’Uchiha liberò le mani di Naruto e cercò a tentoni il suo membro, trovandolo con un po’ di difficoltà. Naruto boccheggiò al contatto delle bollenti e sudate mani di Sasuke con che si prendevano cura di lui.

Le penetrazioni di Sasuke rallentarono e Naruto presunse che i suoi bisogni fossero diminuiti ora che li aveva soddisfatti in parte, invece i bisogni di quest’ultimo erano solo cresciuti in tutta quella situazione. Un sfera di calore e di energia iniziò a formarsi nel suo stomaco e sentiva che doveva liberarsi, ma non poteva.

Naruto rabbrividì quando sentì il respiro caldo dell’Uchiha accarezzare il retro del suo collo, solleticarlo leggermente prima che un ruvido ed umido muscolo andasse ad incontrarlo nello stesso punto. Il biondo ansimò e gemette leggermente come Sasuke passò la sua lingua su e giù al lato del suo collo, raggiungendo poi il suo orecchio in una passata che lo fece rabbrividire. Voleva che Sasuke la smettesse di essere gentile, voleva che Sasuke continuasse a fotterlo per alleviarlo da quell’energia tempestosa che vorticava nel suo stomaco. Amava avere queste dimostrazioni di affetto, ma aveva bisogno più di quel tipo di attenzioni in quel momento!

“S-Sa-su-ke! T-ti prego!”

Una rapida e rozza penetrazione fu eseguita alla supplica di Naruto, ed il moro passò la sua lingua sul padiglione auricolare ed iniziò a succhiare puramente per i gemiti che Naruto emetteva. Le sue mani, le quali stavano pigramente massaggiando il membro nella sua presa iniziarono rudemente a pompare. Voleva che il biondo venisse mentre gridava il suo nome, ma anche lui era vicino al limite e voleva prolungare le cose quanto più riusciva.

Le mani sudate si rilassarono nuovamente contro il membro di Naruto, rallentando il ritmo quando comprese che voleva continuare ciò che stavano facendo e non concluderlo lì. Poco importò quanto dolore stava per patire Naruto grazie alla sua decisione.

Un borbottio insoddisfatto sfuggì dalla gola di Naruto mentre questi ansimava e si cullava contro la mano del moro, avanti ed indietro, volendo di più e mostrando quanto lo desiderasse. Non aveva più la razionalità di sentirsi imbarazzato nel farlo e mormorò liberamente, “Sasuke! N-Non smettere di fottermi! I-io-” le sue parole si mischiarono al gemito dispiaciuto quando l’Uchiha uscì velocemente da lui.

Sasuke voltò Naruto così rapidamente che il biondo pensò di prendere il colpo della strega a causa della velocità. L’Uchiha lo colse con un bacio bramoso e passionale, mostrandosi a vicenda il loro relativo bisogno, leccandosi e suggendosi avidamente.

Naruto portò un braccio dietro al capo di Sasuke e l’altra sulla sua schiena, fino ad abbassarla per andare a stringergli saldamente il sedere attirandolo a sé con entrambe le mani, premendo i loro bacini con forza e sentì che era vicino al limite come iniziò ad ansimare e gemere nella bocca dell’Uchiha, sussurrando un farfuglio del nome di Sasuke ancora e ancora. Il turbinio di calore nel suo stomaco divenne più caldo e grande, avvicinandolo alla liberazione che però non riusciva a raggiungere.

Questo non preoccupò Sasuke quando realizzò cosa stesse succedendo. Lui voleva che il tutto durasse ancora più a lungo. Beh, Naruto era vergine, quindi ovviamente essendo la sua prima volta non sarebbe durato ancora molto. Sollevò con facilità Naruto sul tavolo e lo costrinse a distendersi. Il biondo non si oppose minimamente, ma si contorse a disagio nel non avere niente contro il suo corpo se non il tavolo ghiacciato sotto di lui. Questo fece sì che il suo orgasmo stesse fermo dove era, immobile, e Naruto cercò velocemente di tirarsi su a sedere per avvicinarsi a Sasuke, ma fu spinto nuovamente giù sul tavolo dal moro che era salito sopra di lui e aveva coperto il suo viso, collo e petto con numerosi baci, prolungando il momento più che poté.

“Sasuke! I-ah! Non posso…mm…sto per-” il biondo si allungò per afferrare le spalle dell’Uchiha, tirandolo completamente giù sul suo corpo per sentirne il tepore dal momento che la fredda atmosfera stava raffreddando il calore che stava provando. Gemette alla sensazione di disagio dall’avere Sasuke che lo tratteneva dal venire più a lungo di quanto avesse previsto.

L’Uchiha sapeva che non c’era più tempo da perdere e con un sospiro rimosse le mani di Naruto e separò velocemente le gambe brunite, sollevandole per poggiarle sulle sue spalle. Si portò davanti all’orifizio ancora una volta e affondò con forza iniziando a penetrarlo senza indugio.

Naruto venne scosso da tremiti violenti come gridò forte il nome dell’Uchiha, liberando la sua calda essenza dal suo corpo. Il liquido si sparse coprendo il torso del moro mentre questi continuava ad affondare dentro e fuori di lui. Macchie bianche di luce lampeggiarono davanti agli occhi azzurri, alle sensazioni provate. Mai prima d’ora il suo corpo si era sentito così…soddisfatto.

Naruto venne altre due volte prima che l’Uchiha raggiungesse l’apice in lui. Sentì il liquido caldo riempirlo lentamente e gemette quando il calore vorticante in lui diminuì gradualmente permettendo alla sua sanità di tornare.

Anche Sasuke iniziò a calmarsi e scivolò con gentilezza fuori dal biondo crollando poi sopra il ragazzo esausto, ansimando pesantemente quando si avvicinò al volto di Naruto per posargli un bacio sulla guancia. Quella era l’unica cosa che riuscì fare in quel momento.

***

“Um…infermiera…?”

Sakura si voltò verso una voce anziana e nervosa alle sue spalle. Sorrise quando vide una vecchia signora che era una paziente regolare di Sasuke, ma l’espressione non durò a lungo quando notò che la donna sembrava essere molto più pallida di quanto fosse il suo normale colore brunito.

“Sta male, signora?! Se lo eravate potevate dirlo prima!”

L’anziana signora scosse il capo violentemente quando Sakura iniziò ad entrare in panico.

“No-no-no! Non sto male, signorina! Gli altri pazienti ed io siamo solo un po’…um…”

La ragazza ora rassicurata, sospirò di sollievo, ma rimase perplessa come la donna proseguì.

“Siamo spaventati di vedere il dottore ora…”

Sakura sorrise confusa. “Perché dice così? Avete già avuto altri appuntamenti prima di questo con lui, e sapete che è un bravo dottore”.

“Sì certo, signorina, ma l’ultimo paziente sembra che stia soffrendo parecchio perché sta gemendo e gridando…ed è così giovane!” l’anziana signora fece un passo verso la rosa e sussurrò, “Pensa che questa sia la prima volta che il ragazzo si sottoponga a quel certo esame, in cui il Dottor Uchiha è bravo?”

La giovane arretrò leggermente. Naruto sembrava un ragazzo completamente sano e, senza alcun dubbio, non era abbastanza vecchio per doversi preoccupare di fare un esame proctologico. Quindi perché Sasuke avrebbe dovuto fare una cosa del genere?

Tuttavia era anche vero che Sasuke aveva sempre nutrito un certo interesse per Naruto ai tempi delle superiori ed era caduto in uno stato di depressione dopo il diploma, quando Naruto si era trasferito…

“Mi scusi, signora. Penso che andrò a controllare che sia tutto a posto”.

***

“Sasuke…”

L’Uchiha giaceva con la testa accoccolata nell’incavo del collo di Naruto. Il biondo rise leggermente quando delle ciocche di capelli corvini solleticarono la sua pelle morbida andando a pettinarglieli con le proprie dita.

“Hm…?”

Naruto si schiarì la gola, sentendosi imbarazzato ad ammetterlo, ma proseguì, “Io…uh…per cominciare non sono mai stato male…quando ho preso appuntamento…” arrossì, ma sorrise quando Sasuke si scostò e lo guardò per un momento, lasciando che Naruto andasse avanti con la sua confessione, “Io...volevo solo vederti….ma sapevo che eri troppo occupato per tutti eccetto i tuoi pazienti, così…ho pensato di fingere di avere il raffreddore”.

Questo riportò un calore lussurioso nel corpo di Sasuke. Si sentiva stranamente…felice…una sensazione di cui aveva dimenticato l’esistenza fino a quel momento. Amava quando Naruto confessava ciò che provava, ma pensare che Naruto voleva vederlo così tanto…

“E…mi…dispiace per averti…ferito il giorno del diploma…” il tono di Naruto era così dolce quando balbettava dispiaciuto.

Sasuke sospirò pesantemente e sentì una calda sensazione vibrare per le sue gote; Naruto si era confessato, mostrandogli quanto lo desiderasse e scusandosi per ciò che aveva fatto. Ora doveva dire a Naruto le emozioni che aveva tenuto per tutti quegli anni, ma…lui non era mai stato bravo con le parole.

Un nodo allo stomaco attanagliò l’Uchiha come si chinò per appoggiarsi sui gomiti e guardare Naruto negli occhi. Mai Sasuke aveva immaginato che avrebbe confessato in una situazione del genere i suoi sentimenti, perché mai aveva pensato che Naruto sarebbe tornato da lui.

“Io…um…Naruto…fin dai tempi delle superiori ero…” la sua faccia arrossì e le sue sopracciglia si corrugarono insieme in un’espressione arrabbiata dal momento che non riusciva ad arrivare al sodo.
Naruto lo osservò curiosamente all’inizio, non capendo cosa stesse cercando di dirgli. Dopo un paio di secondi che vide Sasuke esitare –qualcosa che faceva raramente- una lampadina si accese nella mente del ragazzo, e sorrise quando il viso del moro divenne rosso. Lo scaldava e gli faceva sentire la testa leggera sapere che aveva il potere di fare sentire Sasuke nervoso anche dopo che avevano appena fatto sesso.

Il biondo si sporse in avanti e avvolse le braccia intorno al collo di Sasuke e lo tirò a sé per dargli un leggero tocco sulle labbra, ma prima che fosse in grado di fare qualcosa, l’Uchiha reclinò il capo e farfugliò, “I-Io ti amo, Naruto! T-Ti ho sempre amato! Dai tempi delle superiori…e anche ora…e…non voglio lasciarti mai più…”

Iridi azzurre sgranarono dapprima in sorpresa, ma poi iniziarono lentamente a brillare di eccitazione all’udire le parole. Naruto stava iniziando a chiedersi se lui lo amasse ancora dopo tutti quegli anni dal momento che l’Uchiha non era riuscito a confessargli i suoi sentimenti dopo che Naruto lo aveva fatto. Sasuke era solo…nuovo al condividere come si sentiva a parole.

“Io non stavo pensando di andarmene…”

Vedere gli occhi luminosi di Naruto accendersi, fece arrossire l’Uchiha ancora di più, e per nascondere il suo imbarazzo da quello sguardo incantatore incantatori, iniziò a baciare Naruto sulle labbra ardentemente per distrarlo dal rossore sul suo volto.

L’improvviso rumore di uno scatto, richiamò l’attenzione di entrambi e gelarono come compresero che cosa fosse.

Qualcuno era alla porta!

Prima che fossero in grado di compiere anche il più minimo movimento la porta della stanza fu spalancata di colpo, rivelando l’infermiera dai capelli rosa con un espressione spaventosa dipinta sul volto come i suoi occhi sgranarono all’inverosimile nel vederli l’uno fra le braccia dell’altro completamente nudi, sulla superficie ora imperlata di sudore che veniva normalmente usata dai pazienti per sedersi e…non per distendersi!

“Oh cavoli…” Sasuke sbatté il capo contro il petto di Naruto. Non aveva pensato che sarebbero stati sorpresi veramente se avessero fatto sesso, ma che cosa aspettava? Quella piccola fantasia gli era venuta in mente quando aveva iniziato a pensare di affondare le sue dita e…altre cose…in Naruto, quindi ora poteva...

La sua testa fu violentemente allontanata dal petto del biondo facendogli venire un leggero dolore al collo, incontrando poi degli occhi gli occhi azzurri ed irritati.

“Tu idiota! Non hai chiuso a chiave la porta?!”

Sasuke strinse i denti, Naruto non aveva visto che chiudere la porta era stata una delle prime cose che aveva fatto?!

“Certo che l’ho chiusa, ma lei ha un’altra chiave!”

Naruto si tirò velocemente su a sedere gridando in faccia al moro, “E non ti era venuto in mente prima?”

Questo scaldò l’Uchiha che ribatté a tono, “Chi pensa a persone irrilevanti e le loro dannate chiavi quando si ha solo il sesso nel cervello?!”

Il biondo ringhiò grave.

“Sei tu il dottore! Dovresti essere intelligente e pensare a queste cose, o no?”

Sasuke alzò gli occhi al cielo.

“Sono un dottore locale, Naruto, non un chirurgo super intelligente! Posso dire quando qualcuno ha un raffreddore e ficcare il mio dito nei loro sederi per vivere. Cos’altro pretendi da me?!”

Un luminoso flash colse i due alla sprovvista. Sbatterono le palpebre un paio di volte e si interruppero per capire cosa fosse successo e gelarono impauriti quando guardarono in direzione di Sakura. C’era una macchina fotografica sollevata ai suoi occhi, che poi abbassò, ghignando perversamente nel processo.

“Siete così pucciosi quando litigate!” rise infine, mandando i due ragazzi in stato di shock, “Ascoltate, facciamo un patto. Io non dirò a nessuno di quello che avete fatto se Naruto prende un altro appuntamento di ‘controllo’ per il suo ‘raffreddore’ al più presto”.

I due si guardarono terrorizzati, sapendo molto bene che la rosa voleva sbirciarli mentre eseguivano i loro sporchi ‘controlli’. Questo era ciò che serviva per tenerla a cuccia.

Naruto si inclinò verso l’orecchio di Sasuke e bisbigliò, “Come facciamo a liberarci di lei?”

Sasuke replicò, “Pensi che sarebbe ancora qui se lo avessi saputo?”

I due ragazzi sospirarono affranti come la giovane e felice infermiera blaterava sul come avrebbe organizzato il nuovo ‘appuntamento’ di Naruto in modo che sarebbe stato conveniente per tutti loro.

Fine.


 
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