Capitolo 4: Daddy (prima parte).

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trinh89
view post Posted on 17/1/2009, 20:38




Titolo: Mommy Naru (Mamma Naru).
Autore originale: LilBlue-Hedggie.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3242468/1/Mommy_Naru
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru.
Rating: shounen-ai, humor/romance.

-Capitolo 4: Daddy (prima parte).

Questo era un problema che Naruto non aveva previsto, ma dopotutto era naturale, Toppuu non poteva essere attaccato a lui per sempre; infatti non gli dispiaceva un giorno di pausa, poteva finalmente riposare pacificamente così. La domanda era chi sarebbe stato un ‘Papà’ adatto.

Normalmente avrebbe approfittato dell’opportunità per affidare Toppuu ad Hinata, i due sembravano condividere una sorta di legame. E perché lei era la Zietta quando lui era stato intrappolato come Mamma? Scosse la testa e tornò al suo problema. Quella mattina presto Toppuu aveva fatto qualcosa che non aveva mai fatto prima d’ora, invece di chiamare lui come al solito, aveva chiamato il suo “Papà”. Ora, come si era chiesto prima, chi era esattamente il Papà?

Camminando verso il ponte dove il team sette si incontrava, passò immediatamente Toppuu a Sakura che lo guardò con divertimento.

“Ti stai stancando Naruto?”

Un borbottio fu la sua prima risposta mentre il ragazzo si lasciò cadere a terra con delle profonde borse sotto gli occhi.

“Va tanto male?”

Un altro borbottio.

“Ciò di cui Toppuu-chan ha bisogno è una figura paterna”

Un terzo borbottio che suonò sospettosamente come un “Chiede” e “Papà”.

“Ah, così ha chiesto per il suo papà questa mattina. Che farai?”

Finalmente alzando di poco il capo guardò la rosa negli occhi, “Onestamente non lo so, credo che terrò semplicemente Toppuu e aspetterò che proclami qualcuno suo padre”.

Sakura annuì, “Sì, è la cosa migliore se è lui a scegliere il suo nuovo ‘papà’”.

Annuendo lugubre Naruto si raddrizzò in una posizione seduta contro le assi del ponte e chiuse gli occhi stancamente; Kakashi non sarebbe arrivato per un altro paio d’ore comunque.

Non ci volle molto prima che Sasuke si facesse casualmente strada verso il ponte dove Sakura aveva teneva Toppuu sulle gambe facendo piccoli giochetti con le mani con il bimbo. Naruto sembrava essersi addormentato a lato del ponte.

Prima che potesse anche solo pensare di aprir bocca, gli occhi di Toppuu si puntarono su di lui esclamando poi ad alta voce “Papà!”

Ora se la scena non sembrava familiare non avrebbe saputo cosa fare.

Velocemente si guardò intorno per vedere l’amico dai capelli biondi, emise un sospiro di sollievo, Naruto stava ancora dormendo. Voltandosi preparò il suo sguardo feroce, ma alla fine distese i lineamenti in un’espressione neutrale quando ricordò la promessa che si era fatto la notte scorsa. Aveva promesso che avrebbe dato una mano e da quel che aveva visto, Naruto aveva davvero bisogno di dormire.

Un ampio sorriso comparve sul viso di Sakura mentre porgeva Toppuu al suo compagno moro. “Bene Sasuke-kun, Naruto mi ha detto che Toppuu ha fatto i capricci per avere il suo papà tutta la mattina e sembra che ti abbia eletto”. Toppuu rise in assenso e protese le piccole braccia. Questo insospettì Sasuke, normalmente il bambino non lo avrebbe toccato nemmeno con un palo di cinque metri. E il fatto che non solo il bambino si stesse allungando verso di lui, ma ridesse e sorridesse pure, non erano un buon segno.
Era un Uchiha era un sopravvissuto, ma l’ultima volta che aveva provato a prendersi cura del coso era riuscito a mandare a fuoco l’appartamento del compagno…questo non presagiva nulla di buono…

Delicatamente prese Toppuu dalle braccia della rosa e si sentì sollevato quando non urlò. Forse era un buon segno?

“Visto Sasuke-kun? Tutto ciò di cui Toppuu aveva bisogno era abituarsi a te!”

“Hn”.

Fu ancora più sorpreso quando il piccolo posò la testolina sul suo petto e sbadigliò prima di cadere quasi istantaneamente addormentato. Guardando Toppuu e poi Naruto notò improvvisamente come si assomigliassero quando dormivano, sebbene le ciglia di Naruto fossero bionde e quelle di Toppuu nere. Le sopracciglia di Sasuke si contrassero, era strano, solo ora realizzò di come il bambino fosse simile a lui e Naruto…assottigliò gli occhi, da dove veniva quel bambino?

Prima che potesse riflettere ulteriormente, Kakashi apparve di fronte a loro con un sorriso o almeno ciò che pareva un sorriso.

“Finalmente ti assumi le tue responsabilità Sasuke?”

“Per cosa?”

“parlando seriamente, è una grande responsabilità essere padri e tu ti devi assumere tutte le responsabilità per aver messo incinta la madre. E sai ciò che implica , no? Tsk, tsk Sasuke, niente protezioni?”

Immediatamente un rosso acceso tinse il viso di Sasuke che balbettò incoerentemente. Le immagini che scorsero nella sua testa erano abbastanza…beh, era meglio che non ci pensasse, aveva solo dodici anni per l’amor del cielo! Ma ad essere sinceri non era poi così male pensare a…

“Idiota di un jounin, perché dovrei fare una cosa simile?!”

Ancora sorridente Kakashi piazzò una mano sulla testa di Sasuke e la voltò in direzione di Naruto.

“Andiamo; ora dimmi Sasuke, non pensi che sia la cosa più adorabile che tu abbia mai visto? Quella giacca nasconde un bel po’ di cose, sono sicuro che crescerà splendidamente, Meglio che tu lo reclami adesso”.

“Perché dovrebbe piacermi l’usuratonkachi?!”

“Hm…per la stessa ragione per cui ti piace ora. Vergognati Sasuke, non dire niente al tuo sensei preferito, mi ferisci”.

“Non c’è nulla da dire”. “Bene, vedremo fra un paio di anni, pregherai per il mio aiuto quel giorno”.

“Tsk, come se potesse mai succedere”.

Allontanandosi Kakashi guardò il resto della squadra per vedere Sakura intenta a leggere un rotolo, essendosi arresa tempo fa a cercare di parlargli quando era concentrato su Sasuke, e Naruto ancora stava dormendo profondamente con un piccolo sorriso sulle labbra.

“Bene dal momento che abbiamo ancora questa missione e Naruto ha bisogno di riposare, Toppuu rimarrà con Sasuke per oggi e Sakura tu sei libera di fare quello che vuoi mentre io porterò Naruto indietro al suo appartamento”.

Chinandosi Kakashi prese in braccio l’allievo dalla sua posizione addormentata e saltò via sul tetto più vicino sparendo in pochi attimi.

Vedendo lo sguardo pensieroso del moro Sakura decise di lasciar perdere la sua solita routine di chiedergli di uscire insieme optando invece per dirigersi dritta al villaggio, forse sarebbe potuta andare a fare shopping con Ino?

Sasuke era lì in piedi intento a guardare il bimbo dormiente prima di incamminarsi verso il complesso degli Uchiha. Dopo aver raggiunto la sua destinazione Sasuke si sedette su un cuscino sul portico che dava sul giardino che fungeva da campo di allenamento.

La piccola seccatura dormiva ancora fra le sue braccia; sembrava che Naruto non era l’unico ad essere stanco dell’incapacità di Toppuu di dormire. Avendo finalmente l’opportunità di osservare il bimbo da vicino, Sasuke notò qualche cosa di sorprendente sul suo aspetto.

Come aveva notato prima, gli occhi di Toppuu parevano identici a quelli del biondo, anche se secondo lui quelli di Naruto erano molto più luminosi. Avevano lo stesso colore, azzurro come il cielo, ma quelli di Naruto sembravano essere più profondi. Sebbene non potesse essere certo data l’età, il viso del bimbo aveva la stessa struttura facciale della sua. Stava iniziando a sentirsi dispiaciuto per il bambino, se fosse cresciuto diventando come lui allora avrebbe dovuto avere a che fare con le fangirl per tutto il resto della sua vita. Un’altra cosa che notò erano i capelli, aveva la stessa tonalità di nero dei suoi, ma sembravano avere più vita, come i capelli di Naruto che andavano in ogni direzione. Oltretutto il piccolo sembrava essere il mix perfetto di lui e Naruto, e questo era strano, i ragazzi non potevano rimanere incinti e questo era l’unico modo in cui quel bambino poteva assomigliare a loro, ma ciò che era ancora più strano era che l’immagine di lui che metteva incinto Naruto…non lo infastidiva.

KONOHA: QUATTRO ANNI DA ADESSO.

“Sapevo che saresti venuto! Te l’avevo detto quella volta, anni fa!”

Sasuke fulminò semplicemente il suo maestro, ora che era un jounin anche lui, erano di pari rango, ma ciò non impediva all’uomo di trattarlo come un bambino, aveva sedici anni ed era perfettamente in grado di badare a sé stesso…ma per quanto odiasse ammetterlo, aveva bisogno del suo aiuto e ciò che era un altro duro colpo per il suo orgoglio era che Kakashi lo aveva perfino predetto quattro anni addietro.

Il sensei aveva ragione, Naruto aveva finalmente lasciato perdere l’orribile tuta arancione con un piccola forzata persuasione da parte di Sakura, che non poteva più sopportare di vedere una tuta , obbligandolo ad indossare maglie nere senza maniche a collo alto con sotto una maglia a rete e portare i pantaloni blu scuro da shinobi che fasciavano le gambe, i calzari standard degli shinobi, la sua veste jounin e il copri fronte legato intorno al collo. Inizialmente Naruto aveva protestato perché affermava che i capelli gli cadevano negli occhi, ma Sakura non volle sentir ragioni, anzi glieli fece far crescere ancora un altro po’. E con questo nuovo abbigliamento, Naruto non veniva più ignorato molto e questo gli portava via del tempo da trascorrere con Sasuke, il che non allietava affatto l’Uchiha.

Dopo l’incidente con Toppuu, Sasuke e Naruto erano diventati migliori amici, prima che Sasuke sviluppasse finalmente gli ormoni e non entrò nel meraviglioso mondo delle fantasie adulte. E non ci fu alcuna sorpresa quando finì in piacevoli sogni pieni di vellutata pelle ambrata, rosee labbra piene e il gemito più erotico che avesse mai udito. Non ci volle molto perché la verità saltasse fuori, prima provava affetto per il biondo per la sua personalità e ora che erano più grandi…beh, il nuovo aspetto di Naruto era un punto extra, quindi se lo doveva aspettare che se ne sarebbe innamorato, ma qualche volta l’amore è cieco.

Questo non era un problema, sospettava che Naruto potesse provare gli stessi sentimenti, ma con tutte le nuove attenzioni e gli stalker, sembrava che Naruto avesse abbandonato l’idea di qualsiasi relazione romantica; con tutti gli sguardi concentrati su di lui, Naruto non era sicuro se piaceva per ciò che era – e questa era una cosa che il biondo aveva sempre voluto, essere riconosciuto per ciò che era, non un demone o qualche oggetto sessuale.

Nonostante i suoi sforzi, Naruto pareva determinato a dimenticare l’esistenza dei concetti come appuntamento, corte e matrimonio.

Ed ecco perché si era rivolto a Kakashi…se c’era qualcuno che potesse fare qualcosa per cambiare la situazione era lui, dopotutto, se era riuscito a convincere il più grande pudico del villaggio a dimostrazioni d’affetto in pubblico, doveva per forza sapere cosa fare perché Sasuke lo guardasse non solo come un semplice amico, ma qualcosa di più.

“Lo sai cosa voglio Kakashi”.

“Hmmmmm non saprei, di cosa hai bisogno Sasuke?”

Ci fu un borbottio.

Kakashi si portò una mano all’orecchio e si protese in direzione del moro.

“Cos’era quello? Sembra che sia diventato temporaneamente sordo, quindi devi ripetere e parlare più forte questa volta”.

Digrignando i denti Sasuke parlò nuovamente.

“Ho bisogno del tuo aiuto”.

“Aiuto con cosa, Sasuke? Non posso leggere le menti”.

“Con Naruto”

“E perché avresti bisogno del mio aiuto con lui? Voi siete MIGLIORI amici giusto? Dovresti conoscere Naruto meglio di chiunque altro”.

“Sai cosa intendo”.

“Mi dispiace no, Sasuke”.

“Bene! Ho bisogno del tuo aiuto perché l’usuratonkachi non pensa a me se non come ad un amico! Non sopporto quegli idioti del villaggio che lo guardano come fosse un pezzo di carne, io sono stato il suo primo amico, ero lì per lui prima di tutti, dovrebbe essere mio ora e così il mondo darebbe giusto e potrei rivendicare il diritto di incatenare Naruto al letto e- Non ci pensare nemmeno Kakashi!”

“Awww, perché ti sei fermato, Sasuke? Era un’immagine mentale così piacevole”.

“Non ho bisogno che anche tu pensi a Naruto a più di un semplice legame maestro-allievo”.

“Mah, non essere stupido Sasuke, io ho un fidanzato, lo sai”.

“Questo non ti impedisce di essere un pervertito”.

“Mi conosci così bene”.

“Allora mi puoi aiutare o no?”

“Hmm…credo proprio di sì. E’ graduale, ma con Iruka ha funzionato”.

“Quindi mi dirai cosa fare?”

“Sì, aspetta…” Kakashi si interruppe cercando dentro la veste jounin prima di estrarne un largo rotolo.

“Ho fatto questo giusto per l’occasione. E’ perfetto; ho avuto anni per progettarlo e perfezionarlo”.

Kakashi dispiegò il rotolo sul ceppo d’albero di fronte a lui, dal momento che si erano incontrati in un campo d’allenamento praticamente abbandonato dove nessuno poteva sentirli o vederli.

Sasuke guardò il contenuto e rivolse a Kakashi uno sguardo incolore.

“Ho avuto le foto da Jiraiya-sama, ti piacciono?”

“Il fatto che siano così accurate…mi preoccupa, devo spezzargli le gambe?”

“No! Voglio dire…Naruto ha trascorso molto tempo ad allenarsi con Jiraiya-sama e ovviamente dopo l’allenamento vai alle terme e…sì”.

“Allora le foto sono di mio gradimento”.

Il rotolo aveva passo dopo passo le indicazioni del piano di Kakashi con incluse le immagini dei risultati. Nell’angolo in alto al rotolo c’era il titolo “Il piano SasuNaru” con sotto un disegno dettagliato di Sasuke che inchiodava un Naruto poco vestito al muro.

Non vedeva l’ora perché quel disegno diventasse realtà…

“Iniziamo…e quindi questo è il piano Sasuke…”

Continua…
 
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