Capitolo 2.

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trinh89
view post Posted on 18/1/2009, 20:46




Titolo: Art and artifice (Arte ed artificio).
Autore originale: dagget
Traduttrice: trinh89
Lingua originale: inglese
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3559769/1/Art_and_Artifice
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic sono maggiorenni, e comunque non realmente esistenti. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: ItaNaru, SasuNaru e accenni di KibaxHinata e ZabusaxHaku.
Rating: AU, yaoi, lemon.

-Capitolo 2.

Era venerdì finalmente. Di solito, questo avrebbe dovuto mettere Sasuke di buon umore. Oggi tuttavia, sua madre lo aveva informato che suo fratello maggiore, Itachi, sarebbe venuto a casa durante il weekend per trovarli. In realtà la notizia non influenzava più di tanto i piani per il weekend di Sasuke. Era solo che la mera menzione di Itachi lo mandava su di nervi e mentre la sensazione che poteva passarla in un altro modo, la consapevolezza che avrebbe dovuto ascoltare di lui ed eventualmente vederlo ogni volta che era a casa per l’intero weekend avrebbe sicuramente pesato su di lui per l’intera giornata. Alcuni pedoni furono fortunati a fuggire con le loro vite da una Ferrari 380 GTSi di un lucido blu scuro con la targa che recava SASUKE1, mentre girava l’angolo, e sfrecciava imprudentemente attraverso il traffico incurante degli incroci per tutto il percorso fino all’istituto superiore Shinobi.

“Diamine, cosa ti è successo di così tragico in un così bel Venerdì mattina?” chiese Inuzuka Kiba mentre guardava la faccia scura dell’Uchiha. Per non menzionare lo sbattere della porta della sua preziosa macchina con forza brutale. Kiba era solo uno dei suoi amici che era insolente e abbastanza stupido da porre una domanda aperta a Sasuke quando era ovviamente in un umore pericoloso. Un considerevole gruppo di ragazze freddarono Kiba con lo sguardo per aver osato disturbare il loro dolce Sasuke kun. Sasuke ignorò solamente le ragazze come premette il bottone sulla testa della chiave, chiudendo la macchina con un alto trillo e iniziava a farsi strada verso l’entrata della scuola.

“Mio fratello viene giù per il weekend. Io odio quel rompi scatole”.

“Oh, sì, va a quella università a Konoha giusto?” lo guardò Kiba pensieroso. “Non lo vedi molto vero? Vedila a questo modo, se viene a casa ora, questo significa che dopo non lo rivedrai per altro po’ di mesi”. Un sopracciglio alzato fu tutta la risposta che diede e Kiba scrollò le spalle inutilmente. “Eh, dai. Cercavo solo di aiutare”. La corrente ragazza di Sasuke scelse quel momento per intromettersi.

“Fai schifo ad aiutare Kiba! Lascia solo Sasuke kun”. Si attaccò al braccio di Sasuke e gli rivolse uno sorriso civettino. “Non preoccuparti Sasuke caro (sarebbe honey=miele), ti tirerò su io di morale”.

“Te l’ho già detto prima di non chiamarmi così”. Grugnì Sasuke. Poi si trattenne per un attimo e continuò in un freddo e piatto tono. “Non ho bisogno di te che mi tiri su. Infatti con te mi sento peggio ancora. Considerati scaricata. Adesso sparisci!” I bellissimi occhi della ragazza si riempirono di lacrime e le sue mani andarono a coprire la bocca ma non in tempo per fermare il boccheggiare affranta e scappare.
Senza altra parola si voltò e si dileguò, probabilmente verso il bagno delle ragazze per piangere l’umiliazione in relativa pace. Sasuke non provò alcun rimorso. Sembrava che Sasuke non riuscisse neanche a ricordare i nomi delle ragazze la maggior parte delle volte e quelle delle ragazze che aveva avuto poi, quella del momento era stata particolarmente seccante. Non poteva semplicemente starsene zitta e lasciarlo in pace? Per l’amor di dio! Sasuke non voleva essere felice. Voleva essere di cattivo umore dannazione! Un intero fine settimana di Itachi qui Itachi lì e avere a che fare con quelle occhiate presuntuose e quel tono condiscendente. Nessuno condiscendeva Sasuke ma Itachi. Era come se pensasse che il suo povero fratellino fosse una specie di povera, triste, patetica creatura. Non era ammissibile!

Ovviamente ora avrebbe dovuto cercare una nuova ragazza. Gemette mentalmente alla prospettiva, dando una rapida occhiata a tutte le ragazze nell’immediata vicinanza. No. Nessuna di remotamente interessante. E poi, si stava stufando delle ragazze. Forse avrebbe conquistato un ragazzo questa volta. Ponderò apatico sulla questione, ignorando le chiacchiere inutili dei suoi amici mentre si soffermava sul suo armadietto e prendeva le cose di cui aveva bisogno per la lezione.

Mentre si dirigeva in classe, Sasuke trovò il modo migliore per sfogare un po’ della sua irritazione. Uzumaki Naruto si stava giusto facendo strada nella classe a sua volta. Sasuke allungò un piede sul cammino del ragazzo più piccolo (di statura) e gli diede una piccola spinta sulla schiena. Naruto cadde di faccia e il resto degli studenti che erano già entrati in classe scoppiarono a ridere chiassosamente alle sue spalle. Come il ragazzo si rialzò senza dire una parola e andò a prendere posto, un piccolo, ghigno soddisfatto affiorò sulle labbra di Sasuke. Oh, sì! Si sentiva già un po’ meglio. Un altro po’ di questi scherzi e il giorno forse avrebbe preso una piega decente dopotutto.

***

“Ehi, Kyuubi! Come va?” salutò allegro Haku mentre il suo amico faceva il suo ingresso nella classe Avanzata di Arte. Questo, fino a quando non notò che Naruto stava camminando prediligendo una gamba più dell’altra. Il suo sorriso felice sparì in un battito di ciglia. “Che ti succede? Sei ferito?” naruto tirò indietro il cappuccio, rivelando i suoi soffici capelli dorati che apparivano anche troppo solari rispetto all’espressione stanca del viso.

“Credo che il bastardo sia in un umore nero,” sospirò. Non c’era nient’altro da dire sull’argomento e Haku saggiamente non indagò oltre. I due si occuparono dell’organizzazione dei loro posti di lavoro in un tranquillo silenzio per i seguenti attimi e, come al solito, la prospettiva di fare ciò che amava di più iniziò a risollevare Naruto dal suo stato melanconico. Haku sorrise come poté praticamente avvertire il cambio di energia dell’amico. Era una cosa davvero impressionante, come Naruto era felice, l’intera stanza sembrava brillare di più. Decise di aiutare il fenomeno di un altro po’.

“Pensa solo a questo Kyuu! La prossima settimana cammineremo per le sacre stanze della nostra futura università! Non vedo l’ora di vedere ogni cosa!” l’eccitazione di Haku fu contagiosa e la sua esclamazione raggiunse l’obbiettivo sperato quasi istantaneamente. Un enorme ghigno si allargò sul volto del biondo, gli occhi brillarono istantaneamente mentre i suoi pensieri correvano sulla contemplazione di cosa avrebbe potuto portare l’anno venturo.

“Mi chiedo come saranno gli altri studenti?” disse ad alta voce. Questa stanza in cui si trovavano era l’unico posto nella scuola in cui si sentiva completamente a suo agio. Qui poteva mostrare la sua faccia ed esprimere ciò che pensava. Queste persone erano i suoi amici o almeno condividere un interesse comune e non si prendevano in giro o criticavano. Anzi loro lo rispettavano per le sue abilità. In genere erano amichevoli e la maggior parte di loro avevano adottato il soprannome di Kyuubi quando Haku lo aveva scoperto e iniziato a usare tutte le volte. (Anche se non tutti conoscevano l’origine del tatuaggio). Persino Gaara, il taciturno, timida testa rossa nel retro dell’angolo della classe sembrava considerarlo apposto. Questo posto era il rifugio di Naruto in tutto l’istituto. Difficilmente poteva immaginarsi come sarebbe stato andare in una scuola dove tutte le persone fossero come loro, dove poteva sentirsi a suo agio camminando per un intero enorme campus universitario.

“Suppongo che sarebbero un po’ come noi…Beh, la maggior parte comunque, nel modo che conta. Sai cosa voglio dire?” Naruto non si aspettava veramente di ricevere una risposta e fu riscosso dal suo vagheggiare mentale alla voce di Haku.

“Oh, l’ho detto ad alta voce, vero?” rise scioccamente, grattandosi inconsciamente dietro la nuca. Haku sorrise sbiecamente e scosse la testa.

“Sei così strano”.

“Ehi, detto da te…” la natura positiva di Naruto era improvvisamente emersa quando una luminosa chioma bionda lo coprì comparendo dal nulla.

“Kyuubi chan! Proprio la persona che stavo cercando!” Naruto si dimenò abbastanza da dare un’occhiata alla cosa che si era avvolta a lui così direttamente. Si ritrovò a fissare due occhi azzurro chiari, troppo vicini.

“Ino? Hai bisogno di qualcosa, vero?” chiese con voce lenta e attenta quasi come se stesse trattando con un orso irritabile.

“Deve essere qualcosa di grosso”. Sghignazzò Haku. “Non ho mai visto nessuno fare la lecchina così… esageratamente”

“Zitto tu!” Ino gli lanciò uno sguardo, ma fu alquanto inefficace dato che poteva vedere l’umore che si nascondeva dietro. “Non vedi che sono nel mezzo della conduzione di una d’affari?”

“Oh, sei già nel mezzo, eh? Devi essere molto in confidenza”. Ghignò sornione Haku.

“Taci! Questa è veramente una cosa seria!” piagnucolò Ino. Naruto decise di osare.

“Ok Ino, ti ascolto. Cosa c’è?” chiese mentre cercava di uscire dalla sua presa.

“Ok, ho un’idea strabiliante per una serie di foto. Verrà così bene e ho già quasi tutto l’occorrente perché funzioni. L’unica cosa di cui ho bisogno adesso…è un modello”.

“Stai scherzando?!” gli occhi di Naruto sgranarono comicamente all’improvviso. “Stai per forza scherzando! Non è possibile quello che mi stai suggerendo…”

“Non implicherò la nudità. Giuro! Beh non piena nudità”.

“Non è questo il punto!...Non che avrei mai posato nudo per te”.

Allora c’è qualche speranza che tu posi in altri modi?” Ino congiunse le mani e sbatté le ciglia guardando Naruto, mettendo su la sua faccia più innocente mentre si divertiva internamente al suo balbuziente retrocedere.

“Sembra proprio che sia questo il punto,” mormorò Haku ghignando. Si stava davvero divertendo e non era preoccupato minimamente dalle occhiatacce che riceveva da entrambe le parti.

“Eddai Kyuubi,” blandì Ino con voce suadente, mentre massaggiava la schiena del ragazzo in movimenti circolari come una madre che conforta il proprio figlio. “Sei la persona perfetta per questo lavoro. Ho bisogno di qualcuno che sia veramente interessante ed unico. Tu puoi farlo. Davvero! Non sarà niente di troppo pesante”.

Perché non prendi Haku? E’ unico no? E abbastanza carino per essere un modello”. Naruto puntò rudemente un dito verso il volto dell’amico per rafforzare le sue parole. Gli occhi di Haku si incrociarono al dito premuto sul suo naso prima di lanciare uno sguardo a Ino e alzare un sopracciglio. Aprì le braccia e le agitò in un lento cerchio, mostrandosi mentre Ino lo guardava, fingendo di considerarlo. Sinceramente Haku aveva davvero un viso carino e il suo stile poteva essere definito ‘unico’ se uno era abbastanza educato da esprimersi in quel modo. In quel momento indossava un kilt sopra un paio di sbiaditi jeans con una maglia verde scuro sotto a un’altra con le maniche a rete. Il ‘look’ era il risultato delle sue numerose bizzarre parodie. Purtroppo per Naruto, Ino non pensava proprio che Haku era il giusto tipo di unico per il suo progetto. Si era figurata Naruto nelle immagini e in un secondo l’idea era nata. Naruto era così espressivo e voleva catturare un po’ della sua personalità con le sue foto. Inoltre, secondo Ino, la bellezza di Haku non era rimpiazzabile con quella di Naruto... inimitabili caratteristiche.

“Hmmm…No. Devi essere assolutamente ti”. Il volto di Naruto crollò e quasi si sentì in colpa per lui. Sapeva che era timido ma era tempo che iniziasse a vincerla giusto? “Oh, smettila di comportarti come un bambino! Non ti farà male”. Oops! Sembrava che quello fosse l’approccio sbagliato. Naruto si irrigidì, scrollò le spalle inflessibilmente.

“No! Non lo farò. Assolutamente no questa è la mia decisione definitiva!” esclamò con tono fermo. “Devi solo trovare qualcun altro Ino”. Ino colse tutta la determinazione sul viso del ragazzo e decise che era tempo di tirar fuori le armi pesanti. Prendendo un profondo respiro lasciò gli occhi lacrimare un po’ e sporse il suo labbro inferiore in un broncio, attenta a non esagerare troppo.

“Lo sai che il mio sogno è diventare una fotografa professionista,” singhiozzò praticamente. “Questo progetto sarà il pezzo più importante del mio portfolio. La scuola non accetta uno qualsiasi lo sai. Deve essere perfetto. Ho bisogno del tuo aiuto! Il mio ‘intero futuro’ dipende da te! Cosa farò?!” Ora i singhiozzi stavano venendo pienamente forzati. Gli occhi di Naruto si spalancarono inorriditi.

“Non piangere! Scusami! Lo farò! Dio solo non piangere!”

“Lo farai?” tirò su col naso Ino.

“Sì, lo farò”. Naruto incrociò le braccia e puntò lo sguardo alla parete. Sapeva che era stato manipolato ma il suo stesso sogno per il futuro era così importante per lui che il pensiero di spezzare quello di qualcun altro era insopportabile. Per di più era sempre stato il tipo che non reggeva le lacrime. Aveva quasi completamente perso il suo equilibrio, la sua posa-di-ragazzo-duro rovinata come Ino si lanciò un’altra volta su di lui.
“Oh, grazie mio mille Kyuubi chan! Sei il mio eroe!”

“Dovrai lasciarmi vedere queste foto quando hai fatto, ok?” domandò Haku impedendo una qualsiasi risposta da parte del biondo.

“Ma certo,” disse Ino. “Qualcuno dovrà pur criticarle per me prima di mandarle. Puoi aiutarmi a vedere quali sono i colpi migliori”. Mentre Ino tornava alla sua postazione di lavoro per avere qualcosa di finito al termine del tempo, Haku fissò Naruto che lo guardava come se avrebbe avuto una crisi di nervi, e scoppiato in un piagnisteo.

“Sei troppo buono”.

“Lo so.” E tornò a sospirare.

Continua…

Edited by trinh89 - 18/1/2009, 21:03
 
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