Capitolo 11.

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trinh89
view post Posted on 19/1/2009, 21:04




Titolo: Art and artifice (Arte ed artificio).
Autore originale: dagget
Traduttrice: trinh89
Lingua originale: inglese
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3559769/1/Art_and_Artifice
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic sono maggiorenni, e comunque non realmente esistenti. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: ItaNaru, SasuNaru e accenni di KibaxHinata e ZabusaxHaku.
Rating: AU, yaoi, lemon.

-Capitolo 11.

Avendo commesso l’errore di menzionare Itachi quando gli era stato chiesto del suo finesettimana, Naruto stava correntemente soffrendo sotto le grinfie di Haku sull’argomento. Per la maggior parte almeno, era riuscito a distrarre con successo l’amico raccontandogli del Trompe L’Oeil. Haku era eccitato tanto quanto lui all’idea e Naruto gli aveva già promesso che lo avrebbe portato lì e presentato a Kisame. Potevano entrambi approfittare dell’opportunità che il posto offriva agli ‘artisti in erba’. In particolare Haku era riuscito a ottenere l’informazione che voleva veramente dal biondo e iniziò a gridare su quanto era stato romantico mentre avanzavano per il corridoio diretti alla loro aula.

“Kyuubi-chan è stato baciato!” gridò al colmo della felicità. “Oh mi verrebbe voglia di andarlo a dire a tutte le ragazze e vederle diventare verdi dall’invidia!”

“Invidia?” domandò Naruto confuso.

“Sì…invidia,” annuì.

“Io ‘penso’ che la maggior parte di loro sia già stata baciata prima d’ora,” disse il biondo con un sorriso sbieco.

“Sì ma non da un ricco, affascinante, più grande, sensibile artista. Sono sicurissimo che se queste ragazze corrono dietro a Sasuke, allora morirebbero per Itachi”.

“Ne sei sicuro? Sembrano adorare auto lesionarsi”. Haku rimase a pensare per qualche istante su ciò ma quando si girò verso Naruto per una risposta, il biondo era andato.

“Che diav…?” Haku corse per tutto il corridoio in cerca dell’amico. Gli occhi si assottigliarono per la rabbia e l’esasperazione quando quando vide Naruto veniva bloccato ancora una volta contro un armadietto da Uchiha Sasuke.

Naruto fu sorpreso quando si sentì tirato indietro lontano da Haku e spinto a forza contro gli armadietti, ma non quanto nel vedere la faccia del Bastardo.
A differenza delle altre volte in cui veniva fermato da Sasuke, questa volta il ragazzo sembrava veramente furioso.
Naruto non riuscì neanche a interrogarsi sullo sviluppo che Sasuke gli espose gentilmente esattamente ciò che lo turbava.

“Non so cosa pensi di fare con mio fratello,” sibilò, le dita che si stringevano sulle braccia del biondo dolenti, 2ma faresti meglio a stargli alla larga! Non hai niente a che fare tantomeno il diritto di ‘parlare’ ad un Uchiha. Mio fratello può non avere il senso del decoro, sono sicuro che ha preso da tutti quegli strani artisti della sua scuola, ma mi rifiuto di permettergli di tornare qui e imbarazzare ‘me’! Con ciò intendo dire che ‘tu’ sei un imbarazzo. Fino ad ora mi sono divertito con te. Tu ‘non’ vuoi farmi arrabbiare”. Tirò il biondo e lo sbatté nuovamente contro l’armadietto per dar maggiore peso alle sue parole, facendogli sbattere rumorosamente la testa durante l’azione. Con un cenno del capo come se avesse confermato mentalmente qualcosa o forse tentando di convincersi di qualcosa, l’Uchiha si voltò di scatto e se ne andò nella direzione opposta.

“Woah…era proprio arrabbiato”. Osservò Haku mentre seguiva con lo sguardo la figura di Sasuke che si allontanava.

“Non vuole che giri attorno ad Itachi,” spiegò tranquillamente Naruto. “Mi ha chiamato imbarazzo”.

“Wow! Ora sì che è un vero e proprio Romeo e Giulietta, huh?” disse Haku tentando di risollevargli il morale.
Naruto accenno a un debole sorriso.


Ino era ridicolosamente eccitata. Aveva appena finite di sviluppare le foto quel finesettimana ed era quasi morta per aver dovuto aspettare sedici intere ore per poterle mostrare. In quel momento stava cercando Naruto ed Haku ma non aveva avuto molta fortuna. Avendo provato nella classe di arte, nel corridoio degli armadietti e alla caffetteria ora si stava incamminando per cercare fuori. I ragazzi non erano da nessuna parte visibile nell’istituto intero ma poi vide una delle sue amiche. Ino esitò per un attimo. Doveva aspettare?...Aww diavolo no! Non c’era modo perché si potesse trattenere.

“Ayame-chan!” chiamò, correndo verso l’amica. Ayame alzò lo sguardo dalla conversazione con Haruno Sakura.

“Ho sviluppato gli scatti per il mio portfolio. Vieni qui e dimmi cosa ne pensi prima che esploda!” Ayame rise alla sua espressione esageratamente disperata. Lanciò una rapida occhiata a Sakura e fece spallucce prima di seguire Ino a uno dei tavoli da picnic dove la bionda aveva sistemato la sua borsa e stava tirando fuori una cartella piena di stampe. Sakura decise di andarle dietro, attaccata ad un apatico Sasuke che era stato troppo preoccupato per accorgersene e che quindi fu semplicemente trascinato con lei.

Sasuke stava ancora pensando al ragazzo incappucciato che aveva minacciato poco prima. Non riusciva a capire come lui ed Itachi si erano potuti incontrare. Dove si erano potuti incontrare…e come? Il ragazzino non aveva mai spiccicato una sola dannata parola da quando Sasuke lo conosceva. Come si poteva conoscere qualcuno di così associale. Diavolo, il ragazzo non sembrava avere nemmeno una personalità. Itachi ‘doveva’ essere riuscito a farlo parlare in qualche modo, ma come? Anche quando Sasuke lo aveva minacciato seriamente, il dannato dobe non aveva mostrato alcuna reazione. E anche se non parlava, cosa poteva avere che potesse piacere?
Tuttavia Sasuke sapeva che il ragazzo incappucciato era nella classe avanzata di arte. Probabilmente era quella l’unica ragione. Solo la dannata ossessione di Itachi per l’arte. Si chiese per un attimo se il ragazzo avesse qualcosa di sano, ma non gli importava veramente. Non poteva ignorare che il perdente della scuola, che lui stesso aveva designato come tale ed insultato e preso in giro più di chiunque altro, uscisse con il suo stesso fratello. Non sarebbe mai riuscito a convincere Itachi a smetterla. Suo fratello era troppo cocciuto per fare ‘qualcosa’ che Sasuke voleva, così l’unica cosa rimasta da fare era vedersela personalmente con il dobe. Aveva fatto la cosa decisamente più giusta. Itachi lo avrebbe dimenticato presto in ogni caso. Non vivevano neppure nella stessa città. Tuttavia, non poteva fare a meno di chiedersi cosa avesse fatto suo fratello per far parlare quel ragazzino.

Ino, nel frattempo, aveva sparso le foto sul tavolo perché Ayame le vedesse. Come Ayame esclamò, Sakura si chinò per dare un’occhiata. Aveva dimenticato di lasciare Sasuke e quasi non gli fece perdere l’equilibrio. Strappato rozzamente dai suoi pensieri, Sasuke ritirò il suo braccio e si raddrizzò, lanciando uno sguardo omicida alla rosa. Sakura, tuttavia, era troppo concentrata sulle foto per notare la sua ira.

“Oh mio Dio! Sono fenomenali! Sono così professionali Ino!” esclamò Ayame.

“Lo pensi davvero?” disse Ino felice. Senza arrossire. Non c’era traccia di un organo della timidezza nel suo corpo.

“Dove hai trovato questo modello?” chiese Sakura. “ E’ assolutamente divino. Quegli occhi e quei segni sul viso, e Dio quel tatuaggio, è così forte! Sembra esotico!” Sasuke grugnì e diede un’occhiata, vedendo che non lo degnava di uno sguardo. Si avvicinò per vedere ciò che aveva attirato l’attenzione della rosa a tal punto da essere ignorato.

“Questo ragazzo ‘deve’ essere hot,” pensò fra se. Diede un’occhiata alle foto e rimase a bocca aperta. Ne prese su una velocemente e la osservò più da vicino. Lo scatto che Sasuke stava guardando ritraeva un ragazzo biondo in posa a otto decimi con stupefacenti occhi azzurri che sembrava saltar fuori dalla foto e afferrare l’osservatore. In confronto alle sue iridi, l’azzurro del cielo non poteva che provare vergogna. Il suo viso era perfetto in un modo tutto suo. C’erano tre cicatrici parallele su ogni guancia che gli davano un aspetto leggermente animalesco che non faceva altro che renderlo più attraente. Il suo corpo esile e tonico accentuato dalla vita era steso sulla superficie dell’acqua, il profilo del volto risaltava chiaramente. La pelle liscia e ambrata della schiena che si poteva vedere era adornata da quelle che sembravano essere code rosse. Si curvavano e arricciavano sinuosamente oltre le sue spalle e intorno ai suoi fianchi, una delle code toccava il collo sottile. Alcune gocce d’acqua erano sparse sulle sue spalle e brillavano alla luce del sole. Qualcosa nella sua posizione dava un’idea di vulnerabile e la sua espressione era un po’…nervosa forse? Sembrava anche essere arrossito anche se solo leggermente. Sasuke diede un’occhiata anche alle altre fotografie, tenendo un orecchio ad ascoltare la conversazione in corso.

“Questo è Kyuubi-chan. Uno dei miei amici,” stave dicendo Ino. “E’ veramente favoloso, non è vero? Sapevo che sarebbe stato perfetto”. Kiba che stava andando lì per vedere cosa stessero facendo Sasuke e Sakura, udì il nome di Kyuubi. Strappò una delle foto dalla mano di Sasuke e dopo averla guardata ghignò ampliamente.

“Hah! E’ lui!”.

“Conosci questo ragazzo Kiba?” chiese Sakura.

“Sì è Kyuubi. Il ragazzo dello Shuriken Studio che mi ha fatto il tatuaggio. E’ davvero forte”.

“Wow, l’ha fatto lui quello. Ha fatto davvero un bel lavoro. Sai da quando ho visto il tuo tatuaggio, stavo pensando di farmene uno anch’io. Penso che dovrei rivolgermi a questo ragazzo. Cosa dici?”

“Io dico che dovresti farlo assolutamente!!! Potremmo andare domani dopo scuola se vuoi. Ti accompagno, e sarò il tuo supporto morale. Ma dal momento che il tatuaggio lo farà Kyuubi, probabilmente non sarà poi così male. Anche ‘tu’ puoi sopportarlo”. Sakura gli tiro uno schiaffo letale sul braccio.

“Se sarà questo ragazzo a farmelo, potrò sopportarlo quanto basta”. Kiba scoppiò a ridere fragorosamente.

“Hey! Calma i tuoi bollenti spiriti. Sembra un tipo con I piedi per terra. Non so quanto bene reagirebbe al tuo fascino femminile. Probabilmente dovrai lavorare sodo per questo ragazzo”.

Chi ha detto niente sul lavorare?” chiese innocentemente la rosa. “Una ragazza non può crogiolarsi nelle sue fantasie su un ragazzo hot che le tatua il corpo senza le tue malefiche insinuazioni?”

“Sì giusto,” disse Kiba con un ghigno, mentre le altre due ragazze sghignazzavano fra loro. “Allora è deciso. Andremo domani. Hai già qualche idea su cosa farti?”

“Beh, qualcosa di femminile di sicuro. Stavo pensando ad una libellula e qualche canna di bamboo portafortuna, ma forse potrei scegliere qualcosa di più sexy. Ooh ora sono così eccitata! Non so come farò a seguire le lezioni sapendo che domani mi tatuerò?”

“Credo che verrò con te,” si intromise improvvisamente Sasuke.

“Eh? Davvero Sasuke-kun? Vuoi vedermi mentre mi faccio tatuare?” domandò Sakura al settimo cielo. L’Uchiha annuì.

“Hn. Potrebbe essere interessante. Ghignò internamente. Ci sarebbe andato esclusivamente per incontrare il ragazzo di persona e il biondo non avrebbe badato minimamente al fascino femminile di Sakura.

Ino raccolse la moltitudine di foto e ripose la cartellina nello zaino. Con un cenno di saluto alla sua amica iniziò ad incamminarsi verso l’edificio scolastico.

“Oops,” pensò. “Mi chiedo se Kyuubi-chan sarà d’accordo. Credo che ora dovrei avvisarlo che domani avrà un po’ di compagnia. Oh bene. Questo ‘potrebbe’ essere davvero divertente”.

Continua…
 
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