Capitolo 12.

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trinh89
view post Posted on 19/1/2009, 21:05




Titolo: Art and artifice (Arte ed artificio).
Autore originale: dagget
Traduttrice: trinh89
Lingua originale: inglese
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3559769/1/Art_and_Artifice
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic sono maggiorenni, e comunque non realmente esistenti. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: ItaNaru, SasuNaru e accenni di KibaxHinata e ZabusaxHaku.
Rating: AU, yaoi, lemon.

-Capitolo 12.

“Oh cavoli arriverò in ritardo!” ansimò Naruto. La scuola era appena terminata e si era precipitato fuori dall’istituto schizzando al lavoro più veloce di quanto le possibilità umane dessero. Ino gli aveva detto che Kiba avrebbe portato Sakura per un tatuaggio e lo stesso Bastardo sarebbe venuto con loro. Dal momento che loro avevano utilizzato i mezzi di trasporto, aveva dovuto escogitare qualcosa per arrivare per primo. Non poteva saltare il lavoro, anche se in quel momento l’idea era allettante. Quindi sperava di potersi nascondere nel retro del negozio. Forse avrebbero scelto il primo impiegato che avrebbero visto.

“Che ore sono?!” boccheggiò un biondo ansimante il secondo dopo che ebbe varcato la soglia dello Shuriken Studios. Raidou lo guardò sorpreso prima di controllare l’orologio.

“Sei in anticipo di dodici minuti piccolo. C’è niente che ti preoccupa. Dov’è il problema?”

“Scusa Raidou, non posso dirtelo ora. Giorno impegnativo sai com’è? C’è molto da fare! Vado nel retro”. Naruto si sfilò il cappuccino e si ritirò nel retro alla sua postazione cove chiuse le tende. Raidou lo fissò, perplesso.

“Ragazzi,” sospirò scuotendo il capo.

Naruto stava cercando di buttare giù lo schizzo di qualche idea per distrarsi ma stava inconsciamente restando in attesa di udire il suono della campanella della porta quando dieci minuti più tardi, Kiba, Sakura e Sasuke arrivarono. Stette là dov’era, attendendo apprensivamente mentre Raidou li salutava.

“Ehi signore! La mia amica vuole fare un tatuaggio,” disse Kiba, indicando Sakura che sorrise eccitata. “C’è Kyuubi qui intorno oggi? Ha fatto il mio e speravo che potesse aiutare anche lei”.

“Certo. E’ nel retro ora. Lo vado a chiamre”. Dannazione! Naruto sentì Raidou venire. Un colpo alla finestra. “Ehi piccolo! Porta il tuo culo fuori da lì. Hai un cliente”.
Lentamente Naruto scese dallo sgabello con un sospiro. Se solo qualcuno fosse venuto prima per un tatuaggio. Allora sarebbe stato occupato. Prendendo un profondo respiro, si raddrizzò le spalle, scrollò via le sue ansie e si incamminò verso l’ingresso con un sorriso stirato in viso.

“Ehi, Kiba! Come va?”

Gli occhi di Uchiha Sasuke guizzarono istantaneamente verso il possessore di quella voce piacevole e allegra. Sasuke divenne lo stupore personificato. Il biondo indossava una canottiera senza maniche e lasciò che il suo sguardo scorresse su ogni centimetro di pelle esposta dall’alto verso il basso in modo quasi osceno. L’oggetto del suo ovvio interesse non diede alcun segno di nota alle attenzioni rivoltegli.

“Kyuubi, sei qui. Vieni ti presento una mia amica”. Kiba afferrò il braccio di Naruto e lo tirò verso la ragazza dai capelli rosa. “Questa è Sakura. Vuole un tatuaggio e così ti ho raccomandato a lei”.

“Felice di conoscerti Sakura,” disse con un sorriso raggiante. “Sarà un piacere aiutarti”. Porse una mano e la ragazza la afferrò arrossendo e con una risatina (da ragazze). Mentalmente Naruto alzò gli occhi al cielo ma poi si ricordò a se stesso di darle un’opportunità. Kiba si era rivelato essere amichevole. Anche Sakura poteva dimostrarsi simpatica. “Ricorda,” pensò, “possono riscattarsi/redimersi tutti”.

“E’ un piacere conoscerti Kyuubi-kun. Ho sentito molto parlare di te”. Ok…quello suonava abbastanza sincero. Naruto stava per aprir bocca quando il Bastardo decise di intromettersi improvvisamente.

“Il mio nome è Uchiha Sasuke,” annunciò in tono che implicava che si aspettasse che il suo nome venisse riconosciuto all’istante. Il sorriso dalle labbra del biondo sparì e si voltò verso il più giovane degli Uchiha con un’espressione impassibile.

“Vuoi un premio o cosa?” Kiba si portò subito una mano per coprirsi la bocca. Pensò che Kyuubi dovesse aver riconosciuto il nome dalla loro conversazione passata, ma ‘nessuno’ aveva mai parlato in quel modo a Sasuke e il moro pareva sconcertato. Era troppo divertente!

“Quel ragazzo mi ha snobbato!” questo pensiero riecheggiò più e più volte per la mente di Sasuke. “Mi ha snobbato!!! Che diavolo?!” Naruto era tornado a rivolgere la sua attenzione alla sua cliente.

“Allora Sakura, che disegno hai in mente?”

“Beh mi piaceva l’idea di una libellula e qualche canna di bamboo, ma, speravo che tu potessi pensare a qualcosa di più sexy…”

“Ma ti ‘piace’ la libellula?” la interruppe Naruto, la fronte aggrottata.

“Beh sì mi sono sempre piaciute. E’ solo che pensavo che potesse diventare un po’ noioso”.

“No no,” il biondo scosse il capo. “Non hai bisogno di farti qualcosa di sexy. Ma solo quello che ti piace”.

“Pensi che dovrei?” chiese incerta.

“No, ‘tu’ dovresti pensarlo. E’ quello che ti piace giusto? Non importa cosa ti fai. ‘Sarà’ sexy quando tu ti sentirai sexy”. Sakura rise a questo.

“Davvero?”

“Didati di me,” ghignò Naruto. “E’ un tatuaggio! Quando sono fatti bene sono ‘tutti’ sexy!” Sakura rise ancora di più e Kiba si unì a lei. “Ehi! Sono serio. Se si adatta veramente a te diventerà come uno specchio del tuo umore. Il mio può essere felice, sexy, arrabbiato, oscuro e misterioso…dipende dal momento”. Ascoltando questo Sasuke che aveva da poco iniziato a riprendersi dallo shock, si immaginò il tatuaggio che aveva visto nelle foto di Ino e pensò che il biondo avesse ragione. Poteva facilmente immaginarsi quelle code a ritrarre ognuno degli stati d’animo elencati. Questo ragazzo aveva uno strano modo di pensare.

“Hn, Itachi morirebbe per tutto questo, “ pensò con un ghigno. Buona cosa che suo fratello non fosse qui.
Sasuke avrebbe ostentato questo ragazzo davanti alla faccia di Itachi una volta che lo avesse avuto. E lo avrebbe avuto. E lo avrebbe tenuto per un po’. Era veramente carino e divertente oltre ad essere sopraogni cosa davvero hot (eccitante; bollente, caliente…insomma vedete voi quale vi ispira di più ndtrinh).

Naruto, avendo convinto Sakura ad optare per la libellula che voleva all’inizio, ora era impegnato a buttare giù qualche schizzo per vedere quale composizione le piacesse di più. Tuttavia mentre lavorava continuò a chiacchierare tranquillamente.

“Comunque non capisco questa ossessione di essere sexy che c’è adesso. Voglio dire, prendiamo te. Sei sicuramente abbastanza attraente”. La rosa sorrise contenta alla sua lode sincera.
“Non c’è bisogno di esagerare”

“Le ragazze cercano di attrarre i ragazzi. Questo è naturale,” disse la ragazza. “Devi ammettere che i ragazzi sono abbastanza ovvi su ciò che vogliono”.

“Nah, queste cose le dicono e basta. Forse all’inizio, pensano e ci credono anche. Ma poi un giorno capiscono quello che vogliono veramente e si dimostrano essere una ‘persona’!” Naruto imitò un’espressione scioccata che la fece ridere di nuovo. “Quando un ragazzo trova qualcuno che vuole veramente, non vuole che lei sia promiscua,” disse seriamente. Sasuke tossì automaticamente.

“Solo un romantico sognatore senza speranze vuole una vergine. Il resto di noi vuole qualcuno che sappia cosa sta facendo”. Naruto lanciò un’occhiata penetrante al giovane Uchiha che provò un disagio imbarazzante.

“Stai mentendo,” disse, con tono pratico. Poi riportò la sua attenzione su Sakura. “Quando sarò certo di aver trovato quel qualcuno giusto per me e a cui tengo sinceramente, non c’è veramente molto che io gli possa dare, ma almeno gli potrò donare il mio ‘intero’ essere, ogni cosa che io ho, che non è mai stato toccato da nessuno e che sarà solo per questa persona”.

Sasuke sentì lo stomaco contrarsi a quelle parole. In qualche modo suonava la cosa più incredibile del modo. Sinceramente, l’idea che quel stupendo ragazzo fosse vergine, che lui poteva essere il primo a toccarlo era altamente allettante. Realizzando che qualcuno dei suoi pensieri si fosse probabilmente manifestato sul suo volto, distese frettolosamente i lineamenti del viso e guardò furtivamente Kiba per assicurarsi che non avesse notato nulla. Nel frattempo Kiba era perso fra i suoi pensieri sulla ragazza che gli piaceva, la cui reale innocenza lo aveva attratto in primis. Tuttavia per nulla al mondo avrebbe ammesso ciò davanti a Sasuke.

Naruto fece segno a Sakura di guardare e prendere nota delle reazioni silenziose dei due idioti, entrambi ancora con la mente persa. Incontrando di nuovo gli occhi di Sakura il biondo ghignò e scosse la testa.

“Capisci quello che voglio dire?”

Sasuke non sapeva cosa fare. Questa reazione da parte del biondo era completamente nuova. Forse doveva ritirarsi? Stette in silenzio per un po’, osservando la sua insolita preda e cercando di capire cosa diavolo stesse succedendo in quel momento.

Sakura si era fissato su un disegno e Naruto ne aveva rapidamente disegnato una copia, proporzionata per adattarsi al fianco sinistro della ragazza e ora era sul punto di iniziare. Una Sakura nervosa si mise in posizione. Il biondo la rassicurò dolcemente che non avrebbe fatto poi così male ma qualora avesse avuto bisogno di prendere una pausa, bastava che glielo dicesse. Kiba e Sasuke stavano osservando a qualche passo di distanza ma sembrò che Sakura non avesse veramente bisogno di un supporto morale dal momento che ci pensava Naruto. Era il più attento possibile e la tenne distratta con accese conversazioni per tutto il tempo. Ebbe finito prima ancora che la rosa se ne accorgesse. Saltando giù dal tavolo, andò a vedersi allo specchio.

“Oh! E’ bellissimo! E’ perfetto. Lo amo! Grazie tante Kyuubi-kun!” Naruto si ritrovò in un abbraccio spezzaossa.

“Dannazione!” pensò. “E’ più forte di quanto sembri!” rise e ricambiò l’abbraccio. Decise che Sakura era davvero una persona simpatica. Era solo un po’ insicura di se, il che era una afflizione comune. Si era davvero divertito a parlare con lei.

Mentre stavano lasciando il negozio Naruto li richiamò salutando Kiba e Sakura, dimenticandosi convenientemente di Sasuke. L’Uchiha non poteva credere che il ragazzo lo avesse completamente ignorato per quasi tutto il tempo che erano stati lì. Chiunque lui desiderasse era sempre caduto ai suoi piedi. A volte letteralmente. Non aveva mai dovuto lottare così prima d’ora. Alla fine decretò che l’intera cosa sarebbe stata solo più eccitante.

Continua…
 
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