Capitolo 13.

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trinh89
view post Posted on 19/1/2009, 21:07




Titolo: Art and artifice (Arte ed artificio).
Autore originale: dagget
Traduttrice: trinh89
Lingua originale: inglese
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3559769/1/Art_and_Artifice
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic sono maggiorenni, e comunque non realmente esistenti. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: ItaNaru, SasuNaru e accenni di KibaxHinata e ZabusaxHaku.
Rating: AU, yaoi, lemon.

-Capitolo 13.

Martedì sera, dopo che Naruto fu tornato a casa dal lavoro, ricevette una chiamata da Itachi. Il più grande disse che si era chiesto (che Naruto aveva frainteso con ‘preoccupato’) (spiegazione: to wonder=chiedere, to worry= preoccupare; sono simili) se le cose fra il biondo e il suo fratellino erano diventate più o meno pesanti.
“A dire il vero Sasuke sembrava davvero furioso della situazione quando lo ha scoperto e credo che finirà con il prendersela con te in qualche modo. Ovviamente potrebbe anche iniziare ad evitarti se tu diventassi più aggressivo”.
“Beh non lo so neancora. Voglio dire…ieri mi ha minacciato,” ammise.
“Ti ha minacciato?” disse Itachi non molto entusiasta dalla notizia.
“Um, sì ma poi da allora non ha più detto o fatto niente. Quindi ora non ho la più pallida idea di come andranno le cose”.
“Cosa ha detto?”
“Lui…mi ha detto di starti lontano, e…mi ha chiamato imbarazzo”.
“Tu ‘non’ sei un imbarazzo. Il moccio setto non sa di che parla. Non prendere seriamente nessuna delle sue minaccie. Non c’è niente che lui ti possa fare e lo sa. Sta fingendo, e se così non fosse, gli farò cambiare idea”.
Quando Itachi gli domandò come era andato il lavoro, lo spirito di Naruto si risollevò come raccontava cosa aveva fatto dall’inizio della giornata.
“Così gli ho chiesto se stava aspettando un premio. Avresti dovuto vedere che faccia! Era come se fosse stato uno shock totale per lui essere stato trattato anche solo remotamente in modo rude da qualcuno. E poi l’ho ignorato per il resto del tempo. Era così divertente”.
‘Era’ molto divertente e Itachi non poteva fare a meno di lasciarsi scappare una piccola risata ma allo stesso tempo pensava chela storia probabilmente non sarebbe finita lì. Non stava scherzando sul fatto che lui e suo fratello avessero gusti simili e conoscendo Sasuke, essere snobbato così gli avrebbe solo messo il biondo in testa. Ora il suo interesse si sarebbe acceso ancora di più. Non era un pensiero che rallegrava particolarmente Itachi. Ovviamente il suo povero, traviato fratello non aveva una sola dannata speranza con Naruto fra tutte le persone che c’erano…e forse sarebbe potuto essere divertente stuzzicarlo. Mettendo da parte il fratello per quel momento, continuò a parlare piacevolmente con Naruto per un’altra ora prima di darsi la buonanotte.

Il giorno dopo al lavoro Naruto aveva appena accompagnato alla porta un cliente con il suo abituale amichevole saluto. Abbassò il capo alla scrivania dove era seduto, intenzionato a fare qualche disegno ma prima che avesse potuto anche solo iniziare, un’ombra si allungò per il suo foglio. Alzò lo sguardo sorpreso e successivamente le iridi azzurre sgranarono all’inaspettata visita di Uchiha Sasuke. Non c’era stato un secondo scampanellio alla porta. Doveva essere scivolato dentro mentre l’altro ragazzo stava uscendo. L’Uchiha gli sorrise compiaciuto e l’espressione sorpresa del biondo fu rapidamente rimpiazzata con una guardinga. Cosa ci faceva qui il Bastardo?
“Posso esserti utile?” chiese lentamente.
“Spero di sì”. Disse il moro con un ampio sorrisetto. Naruto aggrottò le sopracciglia.
“Allora hai deciso di tatuarti ora?”
“No. Trovo molto più interessante l’artista,” disse Sasuke con un tono che sapeva avrebbe fatto svenire qualsiasi ragazza ai suoi piedi. Sfortunatamente per lui, il biondo apparve solo schifato. (qui letteralmente sarebbe come se avesse ingoiato una formica…)
“Oh mio…Dio!” pensò Naruto. “Ci sta ‘provando’ con me?!” Ci fu un lungo momento di silenzio.
“Ok quello…era davvero una scusa da quattro soldi” rispose infine. Ancora una volta Sasuke fu preso alla sprovvista ma si riprese velocemente. Si appoggiò alla scrivania con i gomiti, il mento sopra i pugni, portandosi accidentalmente vicinissimo al viso del biondo.
“Sono solo venuto a parlarti. Sei un ragazzo amichevole no? Non possiamo passare un po’ di tempo insieme, essere ‘amichevoli?”. Naruto si spostò il più lontano possibile.
“Io sono un ragazzo amichevole, ma ho la sensazione che tu ‘non’ lo sia”.
“Cosa te lo fa credere?” chiese accigliandosi per un istante prima di tornare alla solita espressione.
“Beh, per prima cosa, è ovvio che tu non sappia cosa dirmi proprio ora”.
“Io so ‘esattamente’ cosa voglio dirti,” disse suggestivamente.
“Vedo. Eww! Fermo là! Sai cosa? Non puoi stare qui. Se non sei qui per una ragione ‘legittima’ allora mi dispiace ma devo chiederti di andartene”. Sasuke tornò eretto ma la sua espressione non cambiò.
“Ok. Allora tornerò un’altra volta e vedrò se sei di umore migliore”.
“Non sarò mai di umore migliore fintanto che mi starai intorno,” mormorò tranquillo Naruto. Sasuke la udì mentre si stava incamminando verso l’uscita. Si fermò per un momento ma lasciò perdere. Una volta fuori al negozio lasciò che il cipiglio prendesse il sopravvento sui suoi lineamenti. Dunque il ragazzo pensava che lui non sapesse come parlare alle persone ed essere amichevole. Beh se si rifletteva bene, non è che ci avesse mai provato prima d’ora. La sua intera reputazione era stata costruita sull’essere rude e sarcastico. La gente di solito amava questo. Pensavano tutti che fosse forte. Aveva scoperto ormai da tempo che più si comportava come se non avesse bisogno o tenesse veramente a qualcuno, più tutti gli giravano attorno. Naturalmente con il piacevole effetto per lui di essere messo automaticamente sopra agli altri. Non doveva essere ‘carino’ per avere qualcuno che gli corresse dietro.
“Comunque, questo Kyuubi sembra quasi avere una sorta di vero e proprio rancore contro di me. Quale diavolo di motivo ci potrà mai essere?” pensò fra se. “Non gli ho fatto niente di ‘veramente’ offensivo. Oh beh. Forse era davvero di cattivo umore…e suppongo di non doverlo biasimare per avere alti standard. Probabilmente gli ci vuole solo un po’ più di tempo per convincersi rispetto alle persone normali”.
Questo decise, Sasuke si complimentò da solo per essere arrivato a tale conclusione. Aver trovato qualcuno che non era nella media era una prospettiva alquanto rinfrescante. Sasuke poteva dire che per un po’ avrebbe spezzato la sua solita routine. Kyuubi era la cosa più interessante che fosse arrivata da un bel po’ di tempo, e il gioco era iniziato.

Per tutto il resto della settimana Naruto continuò a ricevere le visite di un persistente Sasuke. Sembrava che niente potesse scoraggiare completamente il ragazzo. Da un lato doveva ammirare la sua determinazione. Dall’altro però, faceva venire i brividi. Ora Naruto sapeva perché Sasuke stesso fosse così infastidito dalle persone che gli andavano dietro. Dopo ‘anni’ di questo genere di cose, la maggior parte delle persone sarebbe stata più che pronta a ignorare i sentimenti dei propri inseguitori (ammiratori). Aveva pensato che questa esperienza avrebbe scoraggiato l’Uchiha dal comportarsi allo stesso modo ma forse invece, sembrava solo fargli credere che fosse la cosa più naturale da fare.
“Poteva andare peggio,” contemplò Naruto. “Almeno ha ristretto le sue visite a questo posto e a un’ora precisa”. Poteva davvero andare peggio. Questa era la zona dove Naruto si trovava a suo agio. Dove si sentiva più sicuro e riusciva a controllarsi più che in ogni altro luogo e gli dava sia per dire che per fare un’aria di confidenza che lo allietava. Non aveva problemi a insultare l’Uchiha o semplicemente cacciarlo dal locale se diceva qualcosa di stupido sapendo che lì era fondamentalmente intoccabile. Naturalmente non aveva spiegato esattamente ai suoi colleghi cosa stesse succedendo. Per nulla al mondo Kotestu e Izumo avrebbero resistito all’impulso di giocare qualche scherzetto al Bastardo. Non voleva confermare alcuno dei sospetti che potevano avere. Invece era abbastanza sicuro che Raidou avesse capito tutto.
Una volta l’uomo aveva menzionato quanto quel ragazzo che continuava a venire assomigliasse ad Itachi ma sembrava più che contento, per il momento, di lasciar gestire a Naruto la situazione. Al solo pensiero che i suoi amici fossero lì pronti ad aiutarlo lo facevano sentire meglio. Era l’unico che aveva i rinforzi su cui contare al momento del bisogno. In un certo qual modo tutto ciò rendeva gli incontri quasi divertenti, mentre dall’altro rimanevano ancora un fastidio.
“Ah beh, ci sta solo provando da una settimana. Non c’è niente di cui preoccuparsi. C’è una buona possibilità che si stanchi e si arrenda presto”. Questo pensiero diede a Naruto uno strano senso di deja vue.
“…Aww maledizione! Questo è quello che avevo pensato il primo giorno che ha iniziato a tormentarmi a scuola!”. Questo non presagiva nulla di buono.
Si poteva pensare che l’orgoglio di Uchiha Sasuke si fosse irritato per la mancanza di successo, e si poteva dire che era giusto. Si ‘stava’ irritando, ma insieme alla irritazione vi era anche una certa strana nota di divertimento. Si stava abituando al comportamento del biondo. In qualche modo, gli insulti dello spiritoso ragazzo erano piacevoli. Era così diverso dalla norma che sembrava aggiungere un po’ di pepe alla sua giornata che si ritrovò a cercarlo. Venerdì pomeriggio era di nuovo lì.
“Cosa ci fai tu qui…di nuovo?” sospirò il biondo.
“Lo so che ti piacciono le mie visite. Scommetto che stai dietro al bancone e fremi di anticipazione fino a che non entro qui,” rispose scherzoso. Questa volta, ne era certo.
“Fremere? Per te? Non una sola dannata possibilità”.
“Lo so che ti piaccio. E come non potrei?”
“Consulta un proctologo”.
“Huh? Oh vero, c’è qualcosa su per il mio culo. Molto divertente”.
“Non solo una cosa. Deve essere qualcosa di grosso. Sono sorpreso che tu cammini dritto,” lo corresse seriamente Naruto.
“Mi ferisci così sai? Come ti sentiresti se non guarissi mai?”
“Sono certo di poter sopravvivere,” rispose il biondo sbiecamente. “Nel frattempo se tu riuscissi mai a toglierti quel manico di scopa dal sedere, potresti usarla per spazzare i pezzi del tuo cuore infranto”.
Sasuke si preoccupò leggermente se stesse diventando un po’ masochista, ma ad ogni modo tutto ciò gli stava ‘piacendo’. Solo un paio di attimi dopo, veniva nuovamente buttato fuori ma era ben lungi dall’arrendersi.
Al contrario a scuola, l’Uchiha aveva abbandonato i suoi soliti scherzi. Sembrava che la sua preoccupazione con ‘Kyuubi’ avesse spinto la questione di suo fratello e ‘Naruto’ nel retro della sua mente. Il suo atteggiamento di estremo pregiudizio era diminuito ma aveva anche smesso di evitare il ragazzo incappucciato.
Fortunatamente tutti i guai con Sasuke erano compensati con le frequenti chiamate di Itachi. Dopo aver parlato per un po’ con il ragazzo più grande Naruto andava sempre a letto con il cuore più leggero.

Continua…
 
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