Capitolo 14.

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trinh89
view post Posted on 19/1/2009, 21:08




Titolo: Art and artifice (Arte ed artificio).
Autore originale: dagget
Traduttrice: trinh89
Lingua originale: inglese
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3559769/1/Art_and_Artifice
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic sono maggiorenni, e comunque non realmente esistenti. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: ItaNaru, SasuNaru e accenni di KibaxHinata e ZabusaxHaku.
Rating: AU, yaoi, lemon.

-Capitolo 14.
Il sabato seguente, Itachi tornò come promesso. Haku aveva tormentato Naruto con l’idea di un uscita a quattro con lui e Zabuza. Stava morendo dalla voglia di vedere i due insieme e ora che il suo amico aveva un appuntamento, poteva finalmente uscire con il suo amico e il suo ragazzo senza preoccuparsi del fatto che Naruto si sentisse come il terzo incomodo. Era tutto davvero molto eccitante. Quando Naruto pose la questione ad Itachi, il più grande accettò prontamente, citando il fatto che l’ultima volta aveva preso lui il controllo quindi tutto ciò che il biondo voleva fare questa volta sarebbe andata più che bene. Sarebbe stato pienamente d’accordo.
"Ma tu hai scelto ciò che ritenevi mi sarebbe piaciuto," puntualizzò Naruto.
"Potevo sbagliarmi," venne la replica casuale.
"ma tu ‘sapevi’ che non avevi sbagliato". Itachi ghignò solamente.
Si erano tutti messi d’accordo di incontrarsi in un ristorante, Naruto ed Itachi furono I primi ad arrivare e aspettarono al tavolo dove erano seduti. Non molto tempo dopo Naruto scorse i due amici muoversi tra i tavoli verso di loro. Zabuza era una persona particolarmente facile da individuare in una folla. Itachi si alzò educatamente mentre venivano fatte le presentazioni e rimase in un qualche modo sorpreso di ritrovarsi ad alzare lo sguardo per vedere il ‘piccolo’ ragazzo di Haku, che aveva spalle larghe e una struttura corporea decisamente possente sotto tutti i punti di vista. Itachi si domandò come facesse a non spezzare in due il suo compagno, ma il piccolo Haku appariva estremamente felice in presenza del suo formidabile ragazzo.
Tanto per spezzare il ghiacciò sperando di non fare qualche figuraccia, Haku iniziò qualche leggera conversazione chiedendo ad Itachi come gli stessero andando le cose a scuola. Itachi spiegò che aveva già terminato le sue lezioni dal momento che il semestre finiva prima per le università rispetto agli istituti superiori.
Tuttavia, lui e altri due studenti stavano allestendo una mostra di gruppo alla galleria del campus, quindi doveva darsi da fare per preparare l’evento. Poi decise che l’etichetta (della buona educazione) richiedeva che anche lui domandasse a Zabuza cosa facesse. Venne fuori che Zabuza gestiva una sala da biliardo. Questo, Itachi lo trovò, molto facile da immaginare nella sua mente. Zabusa era un personaggio abbastanza serio e generalmente un uomo di poche parole. Lui ed Itachi si presero per il verso giusto, sebbene una persona normale avrebbe potuto notarlo solo guardando molto attentamente. Naruto ed Haku se ne accorsero e ovviamente ne furono entrambi molto lieti.
La cena trascorse nel suo complesso splendidamente. Itachi fu piacevolmente intrattenuto dalla storia dell’incontro fra Haku e Zabuza. Qualcosa che era sicuro nessuno che li avesse visti insieme ne sarebbe stato curioso. Chi sapeva che Haku era un mostro del biliardo? Haku e Naruto caddero in una loro propria discussione, che fu ascoltata tranquillamente dai due più grandi, condividendo qualche tacita comunicazione al momento appropriato. Itachi si divertì molto. Quando la cena fu finita e i loro caffè svuotati. Richiesero i conti e Itachi pagò per lui e Naruto nonostante le asserzioni del biondo che avrebbe dovuto pagare almeno la sua parte.
I due più giovani decisero di divertirsi andando a ballare. Era una cosa che non avevano avuto la possibilità di fare da molto tempo.
"Haku ha cercato di insegnarmi a ballare per un po’," disse il biondo, "ma dovrei avvisarti che purtroppo non ne sono affatto portato".
"Migliorerei Kyuubi," si intromise Haku. "Potrai ‘sempre’ ballare. Non è che tu non abbia ritmo. Tutto quello che ti ho insegnato era qualcosa di attuale, più che altro riconoscere passi".
"Non sono poi così bravo come pensi. Haku è bravo praticamente in ogni cosa". Zabuza ghignò lupesco a ciò, tirando il castano più vicino al suo fianco.
"Questo è vero". Suonò la sua voce quasi sghignazzante. Itachi sorrise appena e Naruto scoppiò a ridere sonoramente. Era bello vedere arrossire Haku per una volta e il biondo non si sarebbe certo lasciato scappare l’opportunità di punzecchiarlo un po’.
Il posto che avevano scelto era stato privilegiato principalmente dal fatto che non tendeva molto a far passare le hit più recenti alla radio che erano state ascoltate fino alla noia, preferendo invece canzoni più vecchie o sconosciute. Non stavano sempre nello stesso genere, ma offrivano una più interessante ed assortita varietà. Raggiungendo la pista da ballo, Zabuza quasi apparve freddo ed intimidatorio, facendosi il più piccolo possibile mentre Haku ballava intorno a lui (o contro di lui). Itachi trovò ancora una volta, che Naruto aveva rivelato la sua vera abilità. Dopo un paio di attimi snervanti l’Uchiha afferrò inaspettatamente il biondo facendolo voltare, prendendolo poi in un casqué. Naruto scoppiò a ridere lacrimando quasi e lasciandosi poi andare completamente e lasciandosi guidare dalla musica. Mise alla prova la resistenza di Itachi mentre continuavano a ballare canzone dopo canzone.
Infine tuttavia, presero una piccola pausa e trovarono Zabuza ed Haku già seduti a riposare alto tavolo rotondo proprio accanto alla pista. Naruto prese altri due sedie da un altro tavolo e le portò al tavolo mentre Itachi era andato al bar per prendere un paio di bottiglie d’acqua. Erano tutti seduti insieme, osservando le persone sulla pista e valutando i loro ‘movimenti’ per circa dieci minuti fino a che il motivo di una canzone latina iniziò a pompare dalle casse.
"Oh io amo questa canzone!" esclamò Haku, saltando immediatamente in piedi. "Forza!" tirò la mano del compagno ma Zabuza alzò semplicemente la sua birra, dando un piccolo cenno per indicare che voleva solo starsene seduto e finire la sua bevanda. Vedendo che l’imponente uomo non voleva cedere, Haku si voltò al suo amico biondo. "Vieni Kyuubi-chan?" Naruto scoppiò a ridere.
"Seconda scelta huh? Capisco..se la mettiamo così…". Haku afferrò la sua mano e saltò giù dallo sgabello lasciandosi guidare sulla pista da ballo. Itachi si alzò automaticamente per seguire il suo compagno ma si trovò di fronte una mano enorme e rude a bloccarlo. Fissò interrogativo Zabuza. L’uomo ricambiò lo sguardo con un ghignò malizioso. Scosse il capo in silenzio nella direzione dei due ragazzi più giovani. Itachi, colse il segno, si risedette e l’uomo corpulento si accomodò al proprio posto e guardarsi lo spettacolo, con un ampio sorriso compiaciuto. L’Uchiha lasciò il suo sguardo in cerca del suo ragazzo e fu istantaneamente catturato. Osservando quei due piccoli, agili corpi muoversi e volteggiare uno intorno all’altro, il contrasto di colori, le perle di sudore sulla loro pelle che brillavano non poté che definirlo un’opera d’arte. (visione paradisiaca…)
"Dannazione…" la sua flebile esclamazione trovò una risposta di assenso da parte dell’uomo al suo fianco che grugnì. Come la canzone finì, divenne chiaro che non erano gli unici ad aver notato i due ragazzi sulla pista. Itachi si accigliò come più di un ragazzo attraversò la pista per chiedere sfacciatamente o al biondo o al suo amico di ballare. Si alzò di colpo e si fece strada verso Naruto, Zabuza non lontano da lui. Aggraziatamente l’Uchiha si mise in mezzo e portò il suo compagno fuori dalla folla. Zabuza, notò con divertimento, non sprecò energie sul tatto, spazzando semplicemente via il suo presunto sfidante. Haku prese ciò con filosofia, scuotendo sommessamente il capo alla possessività del suo ragazzo.
Quando venne il tempo di separarsi, Naruto ringraziò i suoi amici per essere usciti con loro ed Itachi strinse la mano di Zabuza esprimendo il suo sincero piacere per averli incontrati. Assentirono tutti di fare presto di nuovo qualcosa insieme e con un veloce abbraccio e un ultimo cenno di saluto tra i due ragazzi più giovani presero strade diverse verso le loro auto.
"Mi apsettavo che tu e Zabuza sareste andati d’accordo," disse Naruto mentre viaggiavano. Improvvisamente si immaginò Itachi, Zabuza e Raidou in una stanza insieme e scoppiò a ridere. Itachi lo osservò e gli lanciò una strana occhiata divertita.
"Mi piace anche Haku. Hai scelto dei buoni amici". Naruto si illuminò un’altra volta.
"Ora ‘questo’ era un complimento eccellente".
Quando raggiunsero l’edificio dell’appartamento di Naruto, Itachi lo accompagnò fino alla porta. Il biondo improvvisamente divenne un po’ timido e Itachi gli sorrise amorevolmente.
"Naruto? Ho realizzato che noi non abbiamo mai veramente definito…questo ancora. Vorrei chiarirmi proprio adesso. Voglio chiederti di essere il mio ragazzo ufficialmente, esclusivamente". Gli occhi di Naruto si accesero, il sorriso che affiorava lentamente fino a che non prese completamente il controllo sul suo volto, radiante come il sole.
"Certo che lo voglio," rispose piano. Due piccole mani ambrate si alzarono al viso di Itachi e lo abbassarono mentre il biondo si alzava sulla punta dei piedi. Itachi gli permise di controllare il casto premere delle labbra per i primi istanti o due prima di avvolgere entrambe le braccia intorno alla vita del ragazzo e approfittando della sua leggera sorpresa per far scivolare la sua lingua nella dolce, calda e umida bocca del biondo. Il sapore unico sopraffece i suoi sensi come Naruto gli concesse di esplorare e ricambiando esitante le carezze della sua lingua. Morbido e dolce-salato proprio come si ricordava. Le mani di Naruto scivolarono dal viso di Itachi al retro della sua testa, intrecciando le dita con i capelli del moro. Il più grande diede un basso mormorio di approvazione e portò le proprie mani a massaggiare lentamente le curve del biondo.
Con un mugolio, Naruto inarcò involontariamente la schiena sotto il tocco rilassante e sentì le labbra di Itachi scostarsi per prendere un respiro, appoggiando le loro fronti l’una contro l’altra. Il più grande rise prima di premere un bacio gentile su ogni guancia e la punta del piccolo naso del suo adorabile biondino. Le splendenti iridi cristalline sgranarono, comprendendo la loro stretta vicinanza.
"Ti vedrò domani?" chiese.
"Assolutamente sì," rispose Itachi con un sorrisetto. Naruto aprì la porta, poi si voltò e baciò Itachi un’ultima volta.
"Buonanotte," sussurrò. Itachi annuì e lo seguì con lo sguardo fino a che il ragazzo non fu entrato e non ebbe chiuso l’uscio dietro di se.
"Buonanotte Naruto".

Sasuke si stava versando un bicchiere di succo prima di andare a letto. Alzò lo sguardo come sentì qualcuno entrare nella cucina e quasi non prese un colpo alla vista di Itachi. Il fratello stava sorridendo, a dire il vero stava sorridendo in un modo che non poteva ricordare di aver mai visto.
"Dove sei stato?" chiese automaticamente sebbene avesse già un’idea sulla risposta.
"Con Naruto," venne la semplice replica.
"Ridicolo," mormorò scuro Sasuke. "Non capisco cosa ci vedi in quel perdente". Non lo capiva proprio. Di cosa poteva essere così felice Itachi? Poi di nuovo, ponderò, che se la sua ultima ragazza fosse stata zitta come Naruto, probabilmente non l’avrebbe scaricata così velocemente. La risposta di Itachi lo strappò via dai suoi pensieri in quel momento.
"Sasuke…chiudi il becco". Il suo tono era casualmente infuriato.
"Perché dovrei stare zitto se non mi ascolti? Tu non mi ascolti mai!" lo accusò.
"Non, non ti ascolto, e ora non posso. E’ tardi e devo andare a dormire così domani potrò vedere Naruto," disse serenamente Itachi. "Buonanotte fratellino".

Continua…
 
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