Capitolo 15.

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trinh89
view post Posted on 19/1/2009, 21:10




Titolo: Art and artifice (Arte ed artificio).
Autore originale: dagget
Traduttrice: trinh89
Lingua originale: inglese
Link all'originale: http://www.fanfiction.net/s/3559769/1/Art_and_Artifice
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic sono maggiorenni, e comunque non realmente esistenti. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: ItaNaru, SasuNaru e accenni di KibaxHinata e ZabusaxHaku.
Rating: AU, yaoi, lemon.

-Capitolo 15.

Uzumaki Naruto era al settimo cielo. Aveva appena avuto il finesettimana più bello della sua vita. Itachi lo aveva anche portato a fare colazione domenica Poi lo aveva accompagnato al lavoro dove Raidou aveva non aveva potuto fare altro che sorridere alla sua incontenibile esuberanza, dicendogli che poteva prendere una giornata libera.

“Ne sei sicuro?” chiese sorpreso.

“Certo che sono sicuro. Hai giornata libera. Va a divertirti”.

Così lui ed Itachi aveva trascorso l’intera giornata insieme. L’Uchiha lo aveva portato fuori città e poi avevano fatto una lunga passeggiata per i campi e il bosco, finendo col raggiungere la cima di un’enorme collina erbosa con una vista assolutamente mozzafiato di ogni miglio circostante. Da lì si poteva vedere un lago estendersi ai piedi della collina e Naruto poteva vedere i splendenti raggi del sole attraversare le fronde degli alberi che si muovevano con il vento. Non era più stato fuori città da quando si era trasferito anni addietro ed era come se potesse sentire una parte nascosta nel profondo di se ritornare alla vita al solo respirare l’aria.
Si erano fermati in una fattoria che vendeva prodotti di sua fabbricazione in uno stand lungo la via del ritorno. Avevano raccolto un po’ di mele e del formaggio, poi si erano seduti sul bagagliaio della macchina per mangiare. Itachi aveva commentato scherzosamente come l’odore del concime nell’aria risaltasse il sapore. Naruto era scoppiato a ridere per poi baciarlo e il cibo fu dimenticato per un po’ mentre continuavano a baciarsi sopra al cofano. Più tardi verso sera avevano deciso di andare a vedere un film e si ritrovarono a guardare Apocalypto, divertitisi ne discussero per più di un’ora in seguito.
Naruto non pensava di poter chiedere un finesettimana più perfetto, dall’inizio alla fine.

Aveva anche avuto l’ispirazione per un nuovo pezzo per la mostra scolastica di arte annuale. Non vedeva l’ora di iniziarlo. Haku era appena stato aggiornato sul perché Naruto fosse di così buon umore e aveva finito col gridare sul fatto che il suo amico avesse un ragazzo ‘ufficiale’. Ora era occupato a cercare di farsi rivelare da Naruto quale sarebbe stata la sua nuova opera. Naruto però non fece nient’altro che sorridere misteriosamente e dire al suo curioso amico che avrebbe dovuto aspettare e vederlo una volta terminato.
Haku mise su il broncio comicamente ma sparì un attimo dopo.

“Beh indovina cosa ho visto?” chiese con un ghigno.

“Cosa?” domandò il biondo in modo assente mentre trafficava con la combinazione del suo armadietto.

“Le foto di Ino!” gli occhi di Naruto si spalancarono e un rossore istantaneo affiorò sulle sue gote come registrò l’esclamazione.

“Oddio, le hai viste?” la testa scatto di lato per vedere il ghignante Haku annuire vigorosamente. Si morse il labbro inferiore, mordicchiandolo un po’, poi prese un profondo respiro ed espirò tutto d’un fiato. “Oso chiederlo, come sono?”

“Sono stupefacenti! Sei venuto così bene. Ero così impressionato e Ino ti ha fatto apparire ‘perversamente’ forte!”

“Onestamente, vorrei davvero vederle . Sono solo ‘un po’’ nervoso e so quanto questo sia irrazionale. Ino ha avuto così grandi idee e so che ha fatto un lavoro eccezionale. Dovrò chiederle delle foto alla classe di arte”.

“Voleva che l’aiutassi a sceglierle, ma ho avuto qualche problema a scegliere quali erano le migliori. Probabilmente vorrà anche la tua opinione adesso”. Il suono di due armadietti che sbattevano quasi simultaneamente echeggiò per il corridoio vuoto mentre i due ragazzi si voltarono, con gli zaini in spalle. La loro vista fu poi occupata dalla sgradevole figura di Uchiha Sasuke, con le braccia incrociate e un’espressione ferocie.

“Tu…voglio sapere ‘esatta’ natura della tua associazione con mio fratello”. Come al solito, Naruto rimase semplicemente in silenzio ma questa volta Sasuke non avrebbe lasciato correre il fatto.

“Non fare così dannazione. So che non sei una sottospecie di muto. Ti ho fatto una domanda e farai meglio a darmi una dannata risposta!”. Infine a quel punto Haku perse il controllo. Tutto ciò era andato a lungo per troppo tempo.

“Non è affar tuo Bastardo!” gridò. “Può fare tutto quello che vuole. Ora porta via da qui il tuo culo!” Afferrando il biondo sconvolto per il cappuccino, Haku si avviò a passo sicuro per il corridoio con il suo amico appresso. Senza voltarsi indietro per vedere lo shock oltraggioso che quasi aleggiava tangibilmente sopra il giovane Uchiha.

“Haku!!!” iniziò il biondo quando si riprese dallo stupore. Haku aveva iniziato a marciare spedito. Sembrava che avesse un bel po’ di rabbia da sbollire.

“Lo so, lo so, ma bisognava dirglielo!” il castano fece passare agitatamente una mano fra i lunghi capelli. “Non poi pretendere che stia lì ad ascoltarlo fare quelle ridicole domande. Non quando so che ‘tu’ non farai niente. Io volevo solo…”

“Non posso credere che tu abbia detto la C parola!” esclamò Naruto con sorpresa infantile. Haku si fermò per un momento, guardando incredulo l’amico e scoppiando poi in una risata incontrollabile. Contagiando successivamente Naruto che iniziò a ridere e cadendo poco dopo sulle ginocchia accanto ad Haku impossibilitato ad aiutarlo in quanto si stava letteralmente rotolando al suolo.

“Oh ragazzi quello è stato senza prezzo,” boccheggiò Haku dal suo posto sul pavimento. Naruto si alzò in piedi e porse una mano all’amico. Haku si tirò su e iniziò a pulirsi le scarpe, ridendo ancora sporadicamente.

“Sai una cosa? Mai pensare a quel idiota. Fa solo quello che vuoi, lui può andare a piangere in un angolo da qualche parte,” consigliò. Naruto ghignò all’immagine mentale apparsagli.

“Non preoccuparti Haku. Ho tutte le intenzioni di fare come dici”.

Nelle due settimane a seguire Naruto rimase fedele alle sue parole. Lui e Itachi avevano continuato a parlare al telefono quasi tutti i giorni. Sembrava che non esaurissero mai argomenti di cui parlare. Si videro anche ogni finesettimana e proprio l’ultimo weekend Naruto era andato a Konoha per vedere la esposizione di Itachi. Aveva perso l’apertura dal momento che era il giovedì e aveva sia scuola che lavoro, ma Naruto non andava mai alle aperture ad ogni modo. Era sempre troppo affollato e molte persone sembravano essere lì solo per il cibo gratis. Fu davvero impressionato dall’opera di Itachi. Trovò che la scultura di Itachi invitasse a toccarla. Il più grande gli aveva dato ragione, spiegando che la qualità tattile era ciò che lo aveva attirato a darsi alla scultura più di ogni altra cosa. Amava lavorare così direttamente con le mani, modellare un oggetto e sentirlo sotto le sue dita. Gli dava una profonda sensazione di connessione. Naruto gli aveva detto che lo aveva visto e aveva fatto scorrere le sue stesse mani sull’opera di Itachi, cogliendo ogni dettaglio e venendone completamente assorbito.
Quando infine si voltò, trovò intense iridi scure fissarlo in un modo che gli accelerò il battito. Avevano lasciato la galleria subito dopo e trascorso un tempo infinito in macchina, senza andare da nessuna parte. Naruto rimase arrossito per quasi l’intero viaggio verso casa. Diamine quel uomo era un baciatore fenomenale!

I suoi problemi con Sasuke tuttavia, stavano continuando ad aumentare. Il Bastardo stava diventando più temerario nei suoi tentativi di vincere Kyuubi, ma ovviamente a quel punto qualsiasi minuscola briciola di tolleranza che Naruto potesse aver avuto per lui si stava dissolvendo completamente. Dopo settimane passate continuamente essere respinto, Sasuke stava diventando molto frustrato e di conseguenza scaricava quella frustrazione dando molti più problemi a Naruto a scuola. Naruto ricambiava soltanto comportandosi il più possibile senza pietà quando il bastardo veniva per far colpo su Kyuubi. Lui ed Haku si facevano un mucchio di risate ai danni dell’Uchiha, mandandolo al diavolo.

Naruto spostò via i suo strumenti d’arte e di fermò per osservare la sua opera un’ultima volta. Si lasciò scappare un basso sospiro, felice che il suo lavoro fosse quasi completo. Era l’ultimo rimasto nella classe di arte così spense le luci come se ne andò, e iniziò il suo cammino quotidiano verso il lavoro. Si levò il cappuccio e lo mise nello zaino quando raggiunse la strada dove era situato lo Shuriken Studios, come era sua abitudine ultimamente. Non poteva mai sapere quando il Bastardo avrebbe fatto la sua comparsa dal nulla e per un paio di volte ci era mancato per un pelo che lo scoprisse. Quando lo Shuriken comparve alla vista, Sasuke era veramente in piedi fuori dalla porta. Naruto alzò gli occhi al cielo e chiese a Dio di dargli pazienza.

“Stai spaventando tutti i clienti che pagano lo sai,” disse per annunciare la sua presenza.

“Ah, ma io ‘sono’ un cliente che paga oggi,” ribatté Sasuke con un sorrisetto. Naruto era davvero sorpreso.

“Davvero? Hai deciso di farti un tatuaggio?”

“Esatto, e ovviamente sarai ‘tu’ a farmelo”. Il biondo si accigliò e si incamminò dentro al negozio. Ripose il suo zaino dietro al bancone e stette ancora per un momento a fissare la parete. Poi con un sospiro chiese quale immagine volesse l’Uchiha e dove. Sasuke gli disse che voleva un drago cinese sulla spalla. Naruto sospirò ancora una volta per la mancanza di originalità.

“Sei davvero sicuro?” chiese prudentemente.

“Se questo serve ad avere le tue mani su di me,” disse tranquillo Sasuke. Sembrava pensare di essere abbastanza intelligente. Naruto digrignò i denti, borbottando come tutto ciò non fosse convincente ma passò ugualmente per tutte le solite preparazioni. L’Uchiha si sedette con una grazia esagerata che poteva sembrare sexy a qualcun altro ma che faceva soltanto alzare gli occhi al cielo a Naruto. Il tatuatore fu tentato più di una volta durante l’operazione di fare male di proposito il lavoro, ma purtroppo, ci teneva troppo all’orgoglio nel suo lavoro per fare una cosa del genere. O così si diceva tra se e se. In verità considerava anche il fatto che non poteva lasciare che fosse ricordato in un modo che gli avrebbe lasciato un marchio indelebile. (un cattivo tatuatore)

Non era la prima volta che Naruto aveva dovuto lavorare su qualcuno che lo fissava snervantemente e gli faceva commenti suggestivi ogni due secondi. Sasuke stava semplicemente usando tutte le solite frasi che aveva già sentito prima. Riuscì a ignorarle tutte e a concentrarsi sul lavoro abbastanza serenamente e il povero Bastardo rimase deluso dal professionalismo del ‘suo Kyuubi’. Lasciò il negozio con una spalla fasciata e nessuna soddisfazione in più sul fronte romantico di quando era arrivato.

Continua…
 
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