Capitolo 5: La missione.

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trinh89
view post Posted on 20/1/2009, 11:27




Titolo: Choice (Scelta).
Autore: trinh89.
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fanfic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto.
Pairing: GaaraxNaruto; SasuNaru.
Rating: triste, yaoi, lemon.

-Capitolo 5: La missione.

I giorni seguenti alla ‘visita’ dell’Uchiha passarono con i tentativi del suddetto ragazzo di parlare con la Kitsune, la quale lo evitò fino all’ultimo; finché non poté più ignorarlo, dato l’avvicinarsi della loro missione.
Fu così che una settimana dopo, Sasuke fu lasciato entrare in casa Uzumaki. Seduti l’uno di fronte all’altro intorno al piccolo tavolo della cucina, Naruto attese che il moro parlasse.
“Scusa!” disse il moro in un sussurro appena percettibile.
“Come?!” Naruto non aveva sentito.
“…Ho detto: scusa! E non lo ripeterò un’altra volta” ripeté Sasuke con il tono distaccato di sempre. Un opprimente silenzio pervase la stanza, rotto dal biondo con la domanda che lo aveva roso per notti intere impedendogli di dormire.
“Perché l’hai fatto?”
Ecco la tipica domanda a cui nessuno sa cosa rispondere o meglio non vorrebbe, e Sasuke era uno di quei nessuno; sapeva che era un suicidio ma doveva dirglielo.
“Perché…perché…ti amo!”
-Ti amo…ti amo- Le parole arrivarono alle orecchie del biondo come una doccia fredda, con passo lento e calmo il ragazzo si avvicinò al moro poggiandogli una mano sulla spalla; Sasuke alzò lo sguardo sul compagno che chiudendo gli occhi ed inspirando profondamente sussurrò con dolcezza “Sasuke…”, riaprendoli poi di scatto il biondo esplose in tutta la sua ira di jinchuuriki, iniziando a scuoterlo “Teme, teme, teme…’ti amo’? Torni dopo sei anni, mi violenti e mi dici ‘perché ti amo’?! Non posso crederci! Sei proprio un’egoista! Quando ti ho aperto il mio cuore tu…tu te ne sei andato lo stesso! Adesso non puoi dire di amarmi, non puoi!”
Con gesto brusco Sasuke scostò la mano del biondo da se, si sentiva ferito e arrabbiato. Avrebbe voluto dirgli che sarebbe rimasto se non fosse stato per il suo stupido orgoglio, che in quegli anni lo aveva pensato continuamente ed era tornato solo per lui, nonostante lo avesse visto con Gaara. Già Gaara…quel maledetto gli aveva portato via la sua Kitsune! Ma non poteva dirgli tutto questo, era sicuro che lui Naruto non lo avrebbe compreso.
“Io sarò un’egoista, ma tu sei un dobe! Io pensavo che tu mi amassi veramente ed era con questa convinzione che non ho mai…mai frequentato nessuno!”
La rivelazione aveva calmato il biondo, ma riflettendo meglio sulle parole del ragazzo lesse tra le righe una tacita accusa. Sasuke credeva che lui in quei sei anni avesse frequentato altri ragazzi?
“Perché tu pensi che io, invece, in tutto questo tempo abbia frequentato qualcuno?” chiese Naruto dando voce al suo pensiero.
“Perché? Gaara non è qualcuno?” ribatté velenoso il moro.
Naruto si massaggiò una tempia e disse “Senti Sasuke, voglio essere sincero con te, io e Gaara stiamo insieme da circa dieci giorni, di cui sette passati a distanza. Prima di lui nessuno…”
Una piccola speranza si riaccese nel cuore del moro, che però crollò come un castello di carte non appena il biondo proseguì “ma adesso sto con Gaara e non ho intenzione di lasciarlo…mi devi promettere che non farai nulla per ostacolarci!”
“Cosa?! Come puoi chiedermi questo?!”
“Promettimelo Sasuke! Non posso lavorare con te ed esserti amico, sapendo che proverai a metterti tra me e Gaara…ti prego!”
Ma perché ogni volta si ritrovava in quelle situazioni a due opzioni? Di cui una peggiore dell’altra? Prima aveva dovuto scegliere fra il seguire il serpentone o rimanere con il volpacchiotto, poi fra la vendetta e l’amore e ora…amare Naruto, disintegrare Gaara e inimicarsi il biondo o amare Naruto, risparmiare Gaara e riappacificarsi con la Kitsune. Questa volta però non aveva scelta e infatti la risposta fu un “Sì, te lo prometto” detto a denti stretti.
Naruto tirò un sospiro di sollievo, e regalò al moro uno dei suoi sorrisi più raggianti in segno di pace avvenuta, il che però fu solo una magra consolazione per il ragazzo che stava riprendendo in considerazione la prima opzione… in fondo un piccolo incidente poteva sempre capitare al caro Kazekage, chi era lui se non poteva dare una mano al Fato ogni tanto…
Finalmente il giorno della loro prima missione arrivò, Naruto sprizzava energia da tutti i pori al contrario del compagno che rasentava la depressione personificata; infatti la loro meta non era altri che Suna, il villaggio di Gaara, inoltre il loro compito consisteva nel portare una pergamena top-secret proprio al Kazekage e ciò stava a significare una sola cosa…Naruto+Gaara= love love…
Lo stato d’umore dell’Uchiha non migliorò di certo durante il viaggio, con l’avvicinarsi al villaggio l’aura negativa che lo avvolgeva aumentava a dismisura, tanto che molti dei ninja assoldati dai paesi nemici per rubare il rotolo, morirono prima ancora che avessero potuto fare qualcosa, mentre altri riconsiderono le loro priorità scappando prima di incorrere nella furia omicida del moro.
Naruto non si accorse di nulla. Chiunque lo avesse visto non lo avrebbe mai riconosciuto come uno dei temibili ANBU di Konoha, ma lo avrebbe definito come un baka che saltava di albero in albero attorniato da mille angioletti in festa, e se avesse visto anche l’espressione dipinta dietro la maschera lo avrebbe marchiato definitivamente come un dobe.
Una volta a Suna, i due ninja vennero accolti da Kankuro e Temari che li accompagnarono alle loro stanze, dove avrebbero potuto riposare nell’attesa di essere ricevuti dal Kazekage, in quanto quest’ultimo era impegnato in una assemblea col consiglio del villaggio.
“Questa a destra è la tua stanza Uchiha, mentre questa a sinistra è tua Naruto…anche se non credo ti servirà…” concluse Kankuro indicando le stanze e ammiccando al biondino che arrossì violentemente sotto la maschera.
Il ventaglio di Temari si abbatté sulla testa del marionettista seguito poi da un pugno del moro che lo scaraventò al suolo.
“Ma che ho detto di male?”
Prima che uno dei due potesse replicare, fece il suo ingresso Gaara che andrò dritto incontro alla Kitsune e alzandogli velocemente la maschera, azzerò le distanze in un bacio caldo, pieno di quella passione a sui avevano fatto a meno da lungo tempo, finalmente le loro lingue si stavano nuovamente toccando e dopo un acceso duello Naruto si arrese lasciando che il compagno saggiasse ogni angolo della sua bocca.
“Hu…hu…scusate non potreste andare in camera?!” sbottò Kankuro che ricevette un’altra sventagliata e un calcio nelle parti basse da un certo Uchiha assolutamente contrario alla sola idea.
“Ma c’è l’avete con me?” gemette Kankuro contorcendosi dal dolore.
Sasuke era al limite della sopportazione, nella sua testa continuavano a susseguirsi le stesse frasi “Promettimelo Sasuke!” “Sì, te lo prometto…”; ma come faceva a starsene buono, mentre quel bastardo baciava il suo Naruto davanti a lui? Stava per saltargli addosso, ma fortunatamente i due si staccarono; anche se per i suoi gusti, fin troppo lentamente.
“Ciao Gaara!” mormorò il biondo con le guance imporporate e sfoggiando uno dei suoi sorrisi più solari.
Il rosso non rispose, si limitò a perdersi in quegli occhi azzurri che lo avevano da sempre incantato. Sasuke però, spazientito dall’atmosfera che si stava creando tra i due allontanò Naruto, tirandolo per la collottola.
“Ma che fai?!” chiese il biondino confuso.
“Naruto, siamo qui in missione! Dagli il rotolo!” –E andiamocene!- pensò il moro, dopo essersi giustificato con la prima cosa che gli era passata per la mente.
“Ah, il rotolo è vero!” esclamò il ragazzo battendosi una mano sulla fronte e portandola poi nel marsupio dietro la schiena, estraendone una pergamena recante il simbolo di Konoha che consegnò al Kazekage.
Gaara consegnò l’oggetto ai due fratelli che congedandosi, sparirono in uno sbuffo di fumo. (Il rotolo conteneva alcune delle più antiche tecniche di Konoha, che in seguito al trattato di pace stipulato tra i due paesi che aveva deciso di affidare a Suna in segno di fiducia e ora sarebbe stato conservato negli archivi più segreti del villaggio; affinché nessuno lo avesse potuto utilizzare a scopi impropri nd Pakkun) (Tutto quello che ha detto Pakkun, non è uno spoiler! Ma è frutto della mia ristretta immaginazione… ndA)
Appena i due ninja della sabbia se ne furono andati, Gaara iniziò a fulminare il ragazzo dai capelli corvini con lo sguardo più gelido che aveva, il quale fu ricambiato da quello altrettanto freddo e omicida di Sasuke. Il rosso non aveva gradito che l’ex mukenin lo avesse separato da Naruto.
Gaara si voltò senza degnare più il moro di un altro sguardo, avviandosi così per il lungo corridoio; raggiunto poco dopo da Naruto.
“Ehi, Naruto! Dove vai?!”, troppo tardi…il biondo era già lontano. Stava per andare dietro ai due, ma poi ci ripensò; se li avesse seguiti, non avrebbe potuto fare niente per impedire a Gaara di stare con Naruto. Con ari rassegnata entrò nella stanza a riposare, forse una doccia fredda e una buona dormita lo avrebbero tirato su di morale.
“Dove stiamo andando Gaara?” chiese il biondo curioso. Avevano percorso così tanti corridoi che Naruto ne aveva ormai perso il conto. Il rosso non rispose, ma si fermò davanti a una porta e mentre varcava la soglia fece cenno al ragazzo di entrare.
Non appena la porta si richiuse, Gaara attaccò le labbra del biondo in un altro bacio e nuovamente le loro lingue si intrecciarono, si accarezzavano, mentre con piccoli passi i due avanzavano per la stanza.
Quando si separarono, erano in piedi accanto al letto del rosso.
“Ti sono mancato, eh?” disse il biondo sorridendo.
In risposta alla sua domanda, Gaara gli strappò i vestiti di dosso non risparmiando nemmeno i boxer e lo sospinse sul materasso.
“Ehi…i vestiti!!!” esclamò il ragazzo con finta aria imbronciata.
“Zitto e baciami!” replicò il rosso, baciandolo.
“Fa felpé fanpe fi pofep?!” mugugnò l’altro, mentre si lasciava coinvolgere in quell’effusione che gli era tanto mancata e cingendo il collo del compagno con le braccia e molti altri baci seguirono a questo, fino a quando Gaara non si mise a cavalcioni sul biondo togliendosi gli abiti. (Che?! Pakkun traduci! NdA) ( Sì…ma perché anche i boxer?! Nd Pakkun)
“Mi sei mancato…e anche io a te, a quanto pare!” sussurrò il rosso all’orecchio della Kitsune e mordicchiandone il lobo.
“Aaah…ah, si? E cosa te lo fa pensare?” gemette il biondo mentre il ragazzo passava una mano sul suo ventre disegnando figure immaginarie.
“Questo” disse il rosso chiudendo la mano attorno alla virilità più che dura del biondo.
“Aaah….così non…aah…vale!” ultima frase sensata della Kitsune, prima di lasciarsi travolgere da quel fuoco chiamato Gaara.
Nonostante il corpo scosso dall’eccitazione, la vista annebbiata e i gemiti incontrollati, Naruto riuscì a poggiare una mano sul membro del rosso che gemette a sua volta; accarezzandosi l’un l’altro con gesti sempre più bisognosi e veloci vennero quasi nello stesso istante, bagnandosi le dita del frutto del piacere del proprio compagno.
Naruto portò lentamente la mano alle labbra, iniziando a leccare sensualmente un dito alla volta, mantenendo il contatto visivo con il rosso che lo imitò.
“Posso stare sopra stavolta?” chiese Naruto strusciando il bacino con quello dell’altro.
Gaara fece finta di pensarci concludendo infine con un “No!”
“Lo…aahhhh…sapevo!” esclamò il biondo gemendo, mentre il ragazzo cerchiava la sua apertura e iniziando a penetrarla con un dito e inserendone a poco a poco un altro e un altro ancora. Quando la Kitsune fu pronta, Gaara le tolse e posizionatosi fra le gambe del biondo cominciò a penetrarlo lentamente. Era così stretto e caldo…non sarebbe mai voluto uscire, la sensazione del corpo sotto di lui che fremeva per essere soddisfatto era impagabile. Il rosso si mosse dentro e fuori piano piano, godendosi ogni ansimo e sospiro del suo volpacchiotto che chiedeva di più. Accogliendo le suppliche dell’amato, Gaara aumentò il ritmo affondando con più forza all’interno del biondo, arrivando a colpire la sua prostata ancora e ancora. Liquido bianco imperlò il ventre di entrambi, mentre il rosso continuò a spingere ancora due, tre volte prima di inarcare la schiena e venendo abbondantemente in Naruto.
“Naruto…io ti amo!” disse Gaara uscendo dal biondo e baciandolo.
-Siii! Gliel’ho detto e non dorme!-
//Meno male…se no lo avrei ucciso//
Naruto lo caciò, e sorridendo rispose”Anch’io! Ti amo tantissimo!”
E mentre i due cadevano addormentati l’uno fra le braccia dell’altro sereni più che mai; un ragazzo dai capelli corvini si agitava nel letto incapace di riposare.
Il mattino seguente quando Sasuke si alzò, due profonde occhiaie facevano bella mostra sotto gli occhi (sembri Itachi *çç* ndA), quella notte non aveva chiuso occhio.
La promessa fatta al la Kitsune continuava a martellargli in testa…come aveva potuto dire di sì? Mentre si tormentava sul perché, venne illuminato da un’idea; così dopo essersi vestito uscì dalla stanza.
Freddo…c’era freddo…improvvisamente Naruto spalancò gli occhi tastando il letto “Gaara! Dove sei?” –Possibile che sia andato via?-.
Stava per alzarsi, quando si lasciò ricadere sul cuscino con un gemito strozzato. Scostò le lenzuola, aveva trovato Gaara…
“Aahhh…è il tuo modo…di da…aahhh…darmi il buongiorno?” chiese divertito, mentre il rosso suggeva il suo membro, di lì a poco Naruto si svuotò con un grido liberatorio nella bocca del ragazzo dagli occhi acquamarina, che bevve fino all’ultima goccia del dolce nettare.
Rialzandosi posò un bacio sulle labbra della Kitsune, facendogli sentire il suo stesso gusto, una volta che si furono separati Naruto si mise su un fianco e iniziò a parlare.
“Amore…non è che potresti andare a prendermi dei vestiti?”
“Te ne darò dei miei” rispose indifferente –Mi ha chiamato Amore!- //Che bello! ^^//
“Ma non ci entrerò mai…e poi sei stato tu a strapparli!”
“…Ok… hai vinto tu…aspetta, mi cambio!”
“Prendimi anche un paio di boxer!” aggiunse, mentre il rosso usciva dalla stanza.
Dopo aver ripercorso i vari corridoi il ragazzo arrivò alla camera inutilizzata del biondo. Una volta che chiuse la porta si ritrovò immerso nell’oscurità, le tende erano chiuse, stava per accendere la luce; quando si irrigidì istintivamente, due braccia lo avevano cinto e non era sicuramente Naruto.

Continua...
 
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Moony90
view post Posted on 15/5/2010, 13:53




?????
ok cambio idea sul capitolo man mano che leggo all'inizio mi piaceva geniale la frase "possibile che ogni volta doveva trovarsi di fronte ad una scelta una peggiore dell'altra?" fino alle scuse alla missione e all'arrivo a suna ci siamo. sisi va tutto come dovrebbe. anche le prese in giro di kankuro con le relative reazioni ci stanno... poi il capitolo va peggio, malòe male , bada bene non che sia scritto male ma che non mi piace quello che succede! mannaggia! hai messo tra i generi triste? ho il vago sospetto di cominciare a capire che cosa succederà...
 
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1 replies since 20/1/2009, 11:27   85 views
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