Capitolo 6: La fine.

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trinh89
view post Posted on 20/1/2009, 11:29




Titolo: Choice (Scelta).
Autore: trinh89.
Disclaimer: tutti i personaggi di questa fanfic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto.
Pairing: GaaraxNaruto; SasuNaru.
Rating: triste, yaoi, lemon.

-Capitolo 6: La fine.

Quella mattina Sasuke Uchiha dopo aver passato una notte insonne, aveva deciso che avrebbe posto definitivamente la parola fine a tutta quella storia, Naruto era suo e di nessun altro. Fu, quindi, con questa convinzione che una volta cambiatosi era entrato nella camera del biondo ad aspettarlo. Voleva fargli capire che lo amava.
Non appena un’ombra si chiuse la porta alle spalle, il moro uscì dal suo nascondiglio buttandosi ad abbracciare il suo…
Un momento…da quando Naruto era così…ossuto…e da quando era…ma chi stava abbracciando? Sasuke balzò indietro di qualche passò e raggiunse l’interruttore, con occhi scioccati fissò Gaara che aveva lentamente portato il suo sguardo omicida sul moro ringhiando “Uchihaaaa! Che diaaaavolo credeeeevi di faaaare?!”
Troppo sconvolto per aver abbracciato proprio Gaara, aprì bocca ma non ne uscì alcun suono. Perché era così sfortunato? Dov’era Naruto?
“Che diavolo credevi di fare Uchiha? Rispondi!” ripeté. Se Sasuke fosse stato uno qualsiasi, probabilmente sarebbe già morto dal terrore. Sì, perché in quel momento Sabaku no Gaara era davvero terrificante; non tanto la sua espressione di assoluta impassibilità, tanto il suo tono basso e autoritario che traspariva odio a ogni sillaba. L’Uchiha però non voleva essere certo da meno e replicò “Mi riprendo ciò che è mio!” e si lanciò contro il rosso che però lo evitò saltando e correndo nel corridoio, aprì una finestra uscendo nel cortile antistante; non avendo la sua giara Gaara non poteva combattere al chiuso.
Sasuke lo seguì di lì a poco esclamando con n ghigno “Scappi?”
“Tsk…No, cercavo il posto migliore per ucciderti!”
I due rimasero a studiarsi per un tempo che parve infinito; il moro sapeva che Gaara non era da sottovalutare e non per niente era il Kazekage, ma lui…era un Uchiha!!!
Formando velocemente diversi sigilli, Sasuke evocò la palla di fuoco suprema che lanciò contro il rosso, come prevedibile il ragazzo dagli occhi acquamarina richiamò la sabbia dal suolo e si difese .Approfittando del fatto che il rosso era impegnato a difendersi dal fuoco, Sasuke gli arrivò di lato e ghignando gli assestò un pugno in pieno volto, il rosso però non si mosse, ma cominciò a sgretolarsi, era un clone di sabbia. Imprecando il moro balzò indietro evitando per un pelo un getto di sabbia. I due continuarono a combattere, sferrando e parando un colpo dopo l’altro senza che nessuno di loro prendesse il sopravvento sull’altro.

Nel frattempo Naruto, ancora nudo fra le leggere lenzuola del letto, si stava chiedendo perché il suo compagno non fosse ancora tornato; infine stufo di stare immobile, il biondo decise che nell’attesa avrebbe fatto una bella doccia.
Ignaro dello scontro che stava avvenendo proprio nel cortile sotto alla sua finestra, Naruto entrò sotto il getto d’acqua, sospirando di piacere, quando il caldo liquido cominciò a scorrere sulle sue membra immergendolo in uno stato di assoluto relax. Dopo quella notte passata con Gaara, la Kitsune realizzò di essere davvero felice, stava con la persona che più amava… non aveva altro da chiedere.
Forse avrebbe preferito che Sasuke non fosse tornato o almeno che non avesse fatto quello che non doveva…tutto sommato era sereno, Sasuke avrebbe mantenuto la promessa e Gaara non sarebbe mai venuto a conoscenza dell’accaduto; certo…così Naruto non era leale nei confronti del ragazzo, ma sapeva che se il rosso lo avesse saputo, Sasuke avrebbe probabilmente fatto una brutta fina.
Una volta terminata la doccia il biondo uscì dal bagno legandosi un asciugamano in vita e mentre tornava a sedersi sul letto, un boato fece tremare i vetri.
“Ma che…? No, non può essere! Gaara!” Naruto si affacciò ala finestra e come si rese conto dello spettacolo che gli si parava davanti, non esitò a saltare fuori e correndo pregò il Kami di arrivare in tempo per salvarlo.
Lo stridio di mille uccelli riempì l’aria, l’Uchiha si stava dirigendo ad alta velocità verso Gaara che si reggeva a stento in piedi, la mano illuminata dal chakra azzurro del Chidori si stava avvicinando pericolosamente; improvvisamente però il chakra si dissolse e il colpo non arrivò mai a destinazione. Con il braccio ancora in posizione d’attacco, Sasuke sollevò gli occhi disattivando lo sharingan e incontrando due occhi color cielo che lo fissavano con rabbia.
“Che stavi facendo, Sasuke?!” domandò il biondo stringendo i pugni.
Il moro rimase in silenzio, aveva rotto la promessa e stava per uccidere Gaara, non c’era nulla che potesse dire per giustificarsi. E non voleva neanche…
Lui era stato costretto a promettere, non era mai stata sua intenzione lasciare la Kitsune fra le braccia del rosso.
Naruto non si aspettava che il moro rispondesse e gli voltò le spalle avvicinandosi all’amato, fortunatamente non aveva nulla di grave. Non appena il biondo gli fu vicino, il ragazzo dagli occhi acquamarina si accasciò esausto, erano anni che non si sentiva così. Naruto prese ad accarezzargli i capelli.
“Amore, c’è la fai a camminare?” domandò il biondino preoccupato ricevendo in risposta un cenno di diniego. “Allora, appoggiati a me! Devi farti curare!” e passandosi un braccio del compagno dietro il collo Naruto si alzò in piedi, aiutando il rosso a sorreggersi. Incurante di Sasuke, il biondo si aviò insieme al compagno verso l’edificio, ma non fece che pochi passi prima di essere fermato dalle parole del moro.
“Io non approverò mai il vostro rapporto! Se sarà necessario vi renderò la vita un inferno! Fino a che non capirai che tu sei solo mio!!!” esplose l’Uchiha.
Naruto si voltò dapprima sorpreso e pi sempre più furioso, lasciando Gaara a terra ribatté.
“Ma la vuoi smettere?! Io sto con Gaara, perché ti è così difficile da capire? Tu sei pazzo, io non sono tuo! Il mio cuore appartiene solo a Gaara!!!”
“Ah, sì? Vorrà dire che morirà. TU NON STARAI MAI CON LUI!!!”.
Successe tutto in un attimo, la mano di Sasuke caricò un altro Chidori e corse in direzione del rosso, poi un rumore assordante e niente più…solo un rivolo di sangue dalla bocca dischiusa e un leggero sorriso verso la persona che aveva amato più della sua stessa vita e che ora piangeva.

Continua...
 
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