Titolo: The Uchiha Couple (La coppia Uchiha).
Autore originale:
asashouryuu.
Traduttrice: trinh89.
Lingua originale: inglese.
Link all'originale:
http://www.fanfiction.net/s/2922292/1/The_Uchiha_CoupleDisclaimer: tutti i personaggi di questa fan fic non esistono. I loro diritti appartengono al sensei Masashi Kishimoto, e questa traduzione non è a scopo di lucro.
Pairing: SasuNaru.
Rating: yaoi, mpreg, what if.
-Capitolo 13: Perché per me tu sei importante. 大切な人
Il mio più grande desiderio è che tu sia solo mio...In una stanza illuminata dalle candele che odorava di sesso e sudore, il tranquillo silenzio venne rotto da bassi ansimi mentre i due occupanti regolavano il loro respiro dopo un potente orgasmo.
Un Sasuke molto soddisfatto, che era ancora intimamente legato a Naruto, disegnò pigramente sulla schiena di quest'ultimo, come per assaporare fino all'ultimo il momento con il suo amante che, sapeva, sarebbe andato via presto. Era in momenti come questo che si augurava che le cose fossero come erano due anni prima.
Pochi mesi fa, la sua sola competizione per l'affetto del biondo e la sua attenzione era contro il ramen, ma potevano comunque passare il tempo insieme come, dove e quando volevano, senza problemi. Aveva il biondo tutto per sé sia che si allenassero sia che riposassero. Ma ora tutto era cambiato quando Naruto era diventato Hokage.
Quando venne nominato Hokage, la competizione di Sasuke per il tempo del biondo, per la sua attenzione ed il suo amore era contro Konoha e trovò che era molto difficile vincere contro il villaggio. Il solo tempo che il biondo gli concedeva automaticamente nel suo frenetico orario era quando tornava dopo le missioni che lo portavano via dal villaggio per tre giorni o più, come in quel momento.
Quando Naruto si strusciò su di lui, si morse l'interno della bocca per impedirsi di chiedere al biondo di rimanere di più. Volle allungare una mano e tirarlo indietro quando il biondo si mosse via dal letto, ma sapeva che era inutile, così osservò semplicemente sua moglie rivestirsi.
Sapeva che su quelle spalle, che portavano i suoi segni, pesava il benessere del villaggio; sogni e aspirazioni di tutti gli abitanti; fiducia ed esigenze dei suoi subordinati e le responsabilità come Hokage. Il cuore di Naruto ed il suo corpo; non apparteneva a nessuno dei due, questo lo sapeva, ma la sua personalità possessiva a volte, e la parte che voleva essere viziata, avevano bisogno di avere ogni cosa del biondo. Voleva bruciare l'abito da Hokage che Naruto stava indossando con attenzione e che portava con orgoglio. Voleva che Naruto fosse suo... sempre suo, solo suo.
Naruto rivolse un sorriso smagliante al moro poi inarcò un sopracciglio quando notò il cipiglio di quest'ultimo. Andò a letto e coprì il ninja dai capelli corvini con il suo corpo.
“Sasuke-teme, sembra che ti sia stato tolto qualcosa di prezioso”.
“Sì, tu!” ringhiò. Non gli importava se suonava geloso perché lo era davvero. Non poteva fare a meno di fermare quella vile emozione.
Il biondo gli rivolse un'espressione di scuse, “Sasuke-”
“Va’ pure, Naruto. Il villaggio ha bisogno di te,” disse, la gelosia che trapelava dalla sua voce.
“Sasuke, quando sono diventato Rokudaime non ho dato via la mia anima, non potevo darla nemmeno se avessi voluto perché appartiene già a te,” detto questo con convinzione, baciò dolcemente il marito prima di sparire per adempiere ai suoi doveri.
Sasuke rimase impietrito finché le parole del suo dobe non vennero finalmente registrate dalla sua mente e, quando accadde, felicità riempì il suo cuore come mille farfalle. Ghignando, afferrò e abbracciò il cuscino del biondo, inalandone il profumo. Con le parole di Naruto che echeggiavano nella sua mente dolcemente, cadde presto addormentato con un sorriso dipinto sul volto.
- SasuNaru is love -
Sasuke osservò il villaggio che aveva giurato di proteggere da quando era tornato da Orochimaru, le sue mani prudevano per distruggerlo. Ogni giorno trovava che il suo odio verso Konoha aumentava. Per lui, il villaggio era una minaccia alla sua relazione con Naruto ed il suo istinto gli diceva di eliminare tutte le minacce per proteggere ciò che gli era prezioso.
Cosa sarebbe successo se avesse ceduto a questo suo impulso? Come avrebbe reagito Naruto qualora avesse appreso che era suo marito che stava distruggendo il villaggio? Lo avrebbe combattuto? Sasuke non doveva ponderare la risposta a quest'ultima domanda. Era assolutamente convinto che Naruto lo avrebbe combattuto e lo avrebbe persino ucciso, e questo gli fece odiare ancora di più Konoha. Realizzò che non poteva vincere in nessun modo contro Konoha. Dannazione.
“Sasuke, a cosa stai pensando?” udì Naruto domandargli in modo infantile mentre si univa a lui sulla montagna degli Hokage.
“Ho appena capito che non potrò mai vincere contro questo villaggio, non importa quanti sforzi faccia,” rispose con voce dolente di tradimento. Come poteva il suo villaggio portagli via l'unica persona di cui gli importava?
Naruto si accigliò. Sapeva che Sasuke era insicuro e, all'inizio, aveva pensato che fosse adorabile. Chi sapeva che il formidabile Uchiha potesse essere così insicuro? Tale insicurezza avveniva così frequentemente che la novità della idea se ne era andata in un mese, ma che fino ad ora aveva comunque sopportato.
“Potresti vincere la tua insicurezza? Sono stanco di cercare di rassicurarti quasi ogni settimana!”
Sasuke non perse l'esasperazione nella voce del biondo e ciò lo fece arrabbiare. Fulminò quel bel volto e schioccò, “E' il tuo essere Hokage che mi rende così. Se ti importasse di pensare a cose che non avessero a che fare con questo dannato villaggio, vedresti che è la tua posizione che sta rovinando le cose tra noi!”
Rabbia si accese nelle iridi azzurre rendendole troppo scure per essere prese per uno sguardo di conforto. Incapace di fermarsi, tirò un pugno al moro e non si preoccupò minimamente di aiutarlo ad alzarsi quando atterrò a terra.
“Sono sorpreso che nel tuo riflesso di questo matrimonio non hai mai nemmeno pensato che sia colpa tua quanto mia. Hai dimenticato che eri tu a passare tutto il tuo tempo nelle missioni, lasciandomi solo? Sembra che il tuo lavoro sia diventato tua moglie, Sasuke!” C'era gelosia nella sua voce ora. Gelosia e dolore.
“Perché non c'eri mai quando io avevo bisogno di te!”
“Ed immagino che anche tu c'eri quando io avevo bisogno di te?”
Due paia di occhi furiosi si scontrarono l'uno contro l'altro per un minuto intero prima che Sasuke si voltasse. “Non capirai mai come mi sento, Naruto”.
Quell'affermazione irritò ancora di più il biondo. “Mai?” ripeté cupo. C'erano molte cose che erano sgorgate in lui, cose che pensava fossero inappropriate per essere riportate a galla tra lui e Sasuke, ma questa volta non riuscì a fermarsi.
“Allora dimmi che cosa stavo provando io quando tutto ciò a cui tu pensavi era Itachi questo, Itachi quello, la vendetta, il bisogno di esser più forte e il potere?” ordinò, la voce che diventava sempre più forte. Sasuke lo fissò, sorpreso di udire la confessione di Naruto.
“Cosa provavo quando ho capito che eri troppo cieco da anche solo vedere che tenevo a te più che come semplice rivale; come compagno o come tuo amico? O quando sei andato da Orochimaru? O quando hai combattuto con Itachi e tutto ciò che ho potuto fare è stato osservare temendo di sapere che i miei sentimenti, non importava quando forti fossero, non potevano raggiungerti nel mondo che quel traditore aveva creato per te? O quando hai trascorso troppo tempo con la tua squadra ANBU? O quando hai passato così tanto tempo con le missioni?”
Sasuke continuò a fissare il suo sposo. Tutte le parole di Naruto vennero registrate nella sua mente, ma non riuscì a smettere di pensare a quanto fosse bello il biondo nella sua furiosa confessione. Volle allungare una mano e lo fece, ma Naruto non voleva essere toccato.
“Tutte queste volte ti ho mai chiesto di essere rassicurato? Avevo bisogno delle tue rassicurazioni
che non erano un nessuno davanti ai tuoi occhi? Che ero il tuo rivale, il tuo compagno di squadra, il tuo amico e tua moglie?”
“No, non ne hai avuto bisogno”.
“Perché non mi servono, Sasuke. Ti ho semplicemente guardato andare via senza correrti dietro, se non quando sei andato da Orochimaru, e rimanendo nel luogo dove mi avevi abbandonato, perché sapevo che saresti tornato, perché la mia stupidità mi diceva che io ero la tua casa”. Con ciò, Naruto se ne andò.
Sasuke fissò il punto in cui sua moglie si trovava poco prima, provando vergogna per se stesso e orgoglioso di Naruto. Le ultime parole del biondo mostravano la sua maturità e, paragonato a lui, l'Uchiha si trovò così immaturo. Anche per molti anni il suo Naruto aveva sofferto l'insicurezza e tuttavia era ancora fiducioso mentre lui stava soffrendo per quel sentimento da pochi mesi e non riusciva nemmeno a resistere. Che patetico. Doveva darne atto a Naruto. Era forte... più forte di quanto Sasuke potesse mai essere, ed il ninja dai capelli corvini si trovò ancora più innamorato se questo era possibile.
Decise di andare a scusarsi con Naruto, così andò nell'ufficio dell'Hokage, dove sapeva che avrebbe trovato il biondo. Quando entrò nell'ufficio, Naruto si raddrizzò immediatamente, spinse un foglio di carta lungo il tavolo e gli fece cenno di leggerlo. Sasuke lanciò uno sguardo al documento ed i suoi occhi sgranarono come fissò poche parole. Sentì il suo cuore battere più veloce e più forte, riusciva a sentire le vene pulsare nella sua testa e si sentì la testa improvvisamente leggera.
Che aveva fatto?
Guardò Naruto domandandosi se fosse uno scherzo, ma tutto ciò che vide in quei laghi azzurri fu la fiera determinazione. Era ovvio che il biondo avesse finalmente preso la sua decisione.
“Dillo chiaramente Sasuke se vuoi che mi dimetta. Nel momento in cui lo farai, manderò immediatamente questo al consiglio. Getterò, darò e cederò qualsiasi cosa, anche la mia vita e il mio sogno solo per farti stare con me, perché dannazione, bastardo, non importa quanto ci pensi, io non potrei mai stare senza di te”.
Guardò il suo amore, poi nuovamente il foglio. La palla era nelle sue mani ora. Poteva permettere a Naruto di fare questo senza rimpianti alla fine? Senza odiarsi per essere stato così egoista ed immaturo? Poteva farlo?
Guardò di soppiatto Naruto per ancora una volta e osservò che era più deciso che mai e lo stava guardando, non con odio, ma con passione, comprensione ed amore. E Sasuke comprese. Tutto questo tempo aveva cercato delle rassicurazioni quando invece la perfetta rassicurazione era davanti a lui –l'amore di Naruto. Lui lo amava così tanto che non gli sarebbe importato di dar via la cosa che più voleva sin da quando era un bambino.
Sasuke, quando sono diventato Rokudaime non ho dato via la mia anima, non potevo darla nemmeno se avessi voluto perché appartiene già a te.Comprese finalmente che quelle parole significavano molto e si maledì per essere stato così accecato dalla sua insicurezza da non essere in grado di vedere la lampante verità.
Naruto udì il foglio venir strappato prima di sentirsi tirare contro un petto duro e familiare ed essere circondato da due calda braccia.
“Puoi essere Hokage quanto vuoi, Naruto, perché ora è tutto a posto. Ho finalmente capito le tue parole,” sussurrò Sasuke.
Naruto si appoggiò contro di lui, “Per essere un genio, ti ci è voluto molto, bastardo!”
“Tu tiri fuori il meglio ed il peggio di me, dobe”.
Il biondo sospirò e posò la tetra contro la spalla sinistra del compagno. “Mi dispiace per il gancio e per la sfuriata,” disse, il respiro che solleticava il collo del moro mentre posava un morbido bacio contro la pelle diafana.
La presa di Sasuke si fece più stretta, “Mi dispiace per la sfuriata e per essere stato così immaturo”. Voltò lentamente il capo per baciare la tempia destra di Naruto.
“Mi dispiace di averti fatto sentire insicuro per colpa del mio lavoro”. Un altro sfiorare di labbra contro il suo collo.
“Mi dispiace per averti fatto sentire allo stesso modo per Dio sa quanto tempo”. Un altro bacio sulla tempia.
Il silenzio cadde tra loro per un paio di secondi prima che Naruto ridesse.
“Che c'è di così divertente?”
Naruto si appoggiò ancora un altro po’ contro il corpo dell'altro e replicò, “Trovo semplicemente la nostra situazione divertente”.
Il Capitano ANBU era sul punto di commentare che non ci vedeva nulla di divertente quando sentì un esile dito posarsi sulle sue labbra e si ritrovò risucchiato da due laghi azzurri danzanti di gioia.
“Baciami e basta, bastardo”.
E Sasuke lo fece.
Continua...